mercoledì 30 dicembre 2015

OSHO: quello che non ci hanno mai detto


UN ALTRO LOSCO FIGURO CREATO PER DESTABILIZZARE LE CULTURE




Tutta la verità su OSHO:

quello che non ci hanno mai detto


Osho, assieme a RAEL e SAI BABA é certamente tra i più conosciuti “profeti” della NEW AGE, ancora oggi celebrato da milioni di ingenui che pubblicano le sue frasi ad effetto su social network e vedono in questo truffatore patentato un “maestro” di vita, nonostante siano ormai moltissime le testimonianze che raccontano qualcosa di completamente diverso, descrivendo un vero e proprio GURU, a capo di un incubo Orwelliano.
Nella città di Antilope nella contea di Wasco in Oregon gli abitanti hanno posto una placca commemorativa su cui c’è scritto: “Dedicata a quelli di questa comunità che durante l’invasione e l’occupazione di Rajneesh del 1981-1985 rimasero, resistettero e ricordarono”.
Questa placca è il segno di un gravissimo conflitto fra la popolazione, le autorità dell’Oregon ed una SETTA che per i cinque anni ricordati dalla placca commemorativa, s' insediò abusivamente in un Ranch posto fra la contea di Wasco e quella di Jefferson.
La Comune era guidata da un “leader spirituale” di fama mondiale e con un seguito vastissimo che aveva a disposizione una immensa ricchezza: – OSHO –

A differenza, pare, di Giosué di Nazareth, egli possedeva una sterminata flotta di Rolls Royce ....

Quello che era stato promesso come un’utopia meravigliosa si era trasformata in un incubo.
Shree Rajneeshnacque Chandra Mohan Jain nacque l’11 Dic. 1931 in India e morì il 19 gennaio 1990 a Poonah (Pune), India.
E’ stato probabilmente il più famoso “guru” dell’età moderna a causa dei suoi insegnamenti controversi e l’uso accorto dei media. E’ stato arrestato moltissime volte per attività controverse inclusi il traffico di droga e prostituzione, reati in materia di immigrazione, la creazione e l’attivazione di un milizia privata, avvelenamento di funzionari locali ...…


Non mi piaceva guardare quell’uomo. Era piccolo e sgradevole, il suo magnetismo potentissimo, i suoi occhi erano luminosi con uno scintillio mavagio. Intorno a lui aleggiava una sensazione di male…” avvocato Charles Turner
La storia di Rajneesh é lontana anni luce da quella IMMAGINATA da milioni di persone che vedono in questo personaggio un “profeta” e un “saggio” e citano le sue preziose “frasi” postandole su facebook o su altri social network. 
Le dottrine professate, sempre meravigliosamente ZUCCHERATE da parole melensi e suadenti, sono le solite, sempre identiche: “tutto é Dio, noi siamo Dio” “Dio essendo tutto comprende tutto, anche le contraddizioni”.
Secondo OSHO l’uomo, se vuole essere perfetto e “come Dio”, deve diventare contradditorio. Secondo OSHO la FEDE é “una trappola che imprigiona e deve essere cancellata dalla terra” perchè impedisce la realizzazione dell’uomo, il dubbio invece, essendo contradditorio, libera e innalza l’uomo.
E’ semplicemente evidente che per OSHO, come del resto per la MASSONERIA, tutto é LECITO e tutto RUOTA ATTORNO ALL’UOMO… 
Nessun senso di colpa, tutto é RELATIVO, tutto é permesso perchè tutto é “ESPERIMENTO”…
Diceva forse qualcosa di diverso il luciferista CROWLEY? “Fà ciò che vuoi sarà tutta la legge”. 
Occorre dunque eliminare, con l’aiuto di apposite “guide illuminate” tutti gli impedimenti e gli ostacoli esistenti in ogni essere umano che deve morire a sé stesso per far posto alla nascita dell’uomo nuovo, l'”uomo divino”…


“Io vi sto trasmettendo un Gesù sano, vi sto donando IL VERO Gesù.
Il Gesù reale non è mai stato sulla croce…” “nessuno di voi può morire, nulla muore mai; ciò che muore in realtà non è mai stato parte di voi. Muore ciò che non è essenziale, ciò che è essenziale permane e continua a vivere: nessuno ti può uccidere… parlo di te, non del tuo corpo!
Il tuo corpo può essere ucciso, ma tu sei così identificato con il corpo che, quando vedi Gesù sulla croce, pensi che ci sia proprio lui!”
Tante chiacchere e poi le solite conclusioni … “Gesù era un maestro tra i tanti” e “vi evolverete”…
Inutile dire che per “CONOSCERE”, per sapere la “VERITA'”, per conoscere il “VERO GESU'”… bisogna PASSARE ATTRAVERSO OSHO… “CON ME hai un’opportunità di entrare in contatto con la realtà che esisteva duemila anni fa…” “D’altra parte, se continui a tirarti dietro le tue idee su Gesù, sarà molto difficile; in quel caso, puoi entrare ATTRAVERSO ME a conoscere Gesù…”
Strada aperta al RELATIVISMO e al colorato, luminoso mondo del “siamo tutti uno”…(uno vale uno) 
“La cosa migliore è lasciar cadere tutti i pregiudizi che ti sono stati insegnati e ai quali sei stato condizionato: diventa un PURO NULLA, uno specchio… la meditazione non è altro che questo.
In quel NULLA ESSENZIALE per la prima volta i tuoi occhi si apriranno, e tu inizierai a vedere ciò che è.” (OSHO -Dal libro “Il Miracolo più Grande”)
Che meraviglia!!!
Quanta straordinaria saggezza!!
Bisogna “dimenticare tutto” ma ASCOLTARE LUI… l'”oceanico”…
IO SONO l’inizio di una nuova coscienza religiosa” Osho


Anche la “missione” di questo “profeta” iniziò in seguito a presunte “RIVELAZIONI MISTICHE” che gli avrebbero consentito di ricevere la “grande sapienza”.
Trascorse quindi un periodo come “maestro” itinerante, e iniziò a tenere molte conferenze per illustrare i suoi principi e per insegnare a tutti come “diventare Dio”.
Inutile dire che, come in tutte le SETTE… ogni cosa ruotava unicamente attorno al LEADER ed ai soldi.


– LA DISTRUZIONE DELLA FAMIGLIA –
Come moltissimi altri guru e falsi profeti “illuminati” Rajneesh predicava la distruzione totale del nucleo familiare:Il tempo delle famiglie è passato, il tempo delle città è passato, il tempo delle nazioni è passato. Il mondo dovrebbe essere UNO…”. “la famiglia non può rimanere l’unità basilare della società. Essa è la radice di milioni di malattie…” Ma davvero? La famiglia é la causa delle malattie?


La famiglia ha distrutto la beatitudine dell’uomo e della donna nell’intera specie umana” Osho.
Quanta saggezza ha l'”oceanico” guru… Ecco dunque che gli ideali del guru si allineano perfettamente con gli ideali del “NUOVO ORDINE MONDIALE”.
Il guru predicava l'”uomo nuovo” nel godimento sensoriale che si sposa con la realizzazione spirituale.
Questo uomo nuovo, Zorba il Buddha, si inserisce in una visione apocalittica.
Dice: “Il periodo di crisi sarà fra il 1984 e il 1999. Ci saranno delle guerre che sono obbligate a finire con esplosioni nucleari, perciò la consueta arca di Noè non può salvare l’umanità. (Il coglione ha pure raccontato una chimera in quanto non risulta assolutamente che tra il 1984 ed il 1999 ci sia stato un vero periodo di crisi e non abbiamo visto esplosioni termonucleari proliferare .....).
Il rajeenismo è creare una arca di Noè di consapevolezza, rimanendo centrati esattamente nel mezzo del ciclone… Tokyo, New York, San Francisco, Los Angeles, Bombay, tutte queste città spariranno e l’olocausto sarà confinato in alcuni posti.
Sarà globale così nessuna fuga sarà possibile. Potrai scappare solo nell’interiorità e questo è quel che insegno” ..... coi tuoi soldi .....


Come moltissimi altri profeti Rajneesh forniva scenari futuri e date precise… puntualmente smentite dalla storia e puntualmente riscritte. Rajneesh predicava che per risolvere il problema della sovrappopolazione occorreva evitare di procreare per almeno 20 anni e raccomandò ai suoi discepoli la sterilizzazione. (vi ricorda la teoria del depopolamento programmato??)


– GLI ARANCIONI –
Il movimento degli arancioni è stato fondato da Rayneesh che proponeva una “NUOVA RELIGIOSITA'”, un “NUOVO MODO DI VIVERE” e un “NUOVO ORDINE MONDIALE”
Anna Forbes (testimone), per amore di quello che in seguito chiamò un “falso profeta”, ferì in modo irrimediabile la sua femminilità orbandosi, per sempre, della capacità generativa.
Anna insegnava inglese in Messico quando sentì parlare di Rajeenesh e subito volò a Puna mossa da un desiderio di “spiritualità” e dalla curiosità.
Passata l’infatuazione si accorse presto che sotto la facciata del libertarismo verbale si celava una sorprendente forma di autoritarismo e controllo.
In Oregon Anna lavorava come amministrativa per Sheela, la potente segretaria di Rajneesh, e con tristezza e amarezza crescente ha convissuto con il sistema di procacciamento dei soldi occorrenti al ranch, la sorveglianza e la censura delle comunicazioni, l’arroganza con cui si aggredivano gli abitanti dell’Oregon, con i metodi che si stavano mettendo in essere per perpetuare ed ingrandire la comune.
Anna osa criticare, verso la fine del 1985, Rajneesh e Sheela e viene subito messa da parte, deve allontanarsi dal ranch disillusa e disorientata. “Noi diciamo d’essere ribelli spirituali, di essere alla ricerca della nostra propria verità ma é falso… quando lo facciamo veniamo puniti” Anna Forbes “un incubo Orwelliano, la sua immagine ovunque”.




La Comune ebbe un vastissimo seguito e dietro l’apparente e sbandierata “povertà” disponeva di un’immensa ricchezza, che confluiva al vertice. 
Il ranch venne costruito clandestinamente e contro le leggi urbanistiche. Molti suoi membri erano stati educati nei migliori istituti di cultura, molti membri erano qualificati professionisti fra cui uno stuolo di espertissimi avvocati. 
Furono spesi, nei cinque anni dell’esperimento, circa duecento milioni di dollari.


Tale cifra è probabilmente una stima basata solo sui consumi dei finanziamenti monetari, alcuni dicono che la comune consumava un milione di dollari al mese, ma non include il lavoro gratuito che migliaia e migliaia di seguaci di Rajneesh, come formiche operaie, hanno volontariamente prestato nell’edificare quella che loro definivano una oasi nel deserto. 
Un’oasi che era quasi diventata una città con una propria caserma dei vigili del fuoco, una stazione di polizia con 60 agenti, un aeroporto, riserve d’acqua, laghi artificiali dai nomi esotici, un piccolo ma attrezzato ospedale, negozi, una enorme sala convegni, una discoteca, uffici amministrativi, centri acquisti, una enorme fattoria con centinaia di animali, campi coltivati, ristoranti, un albergo, pizzerie, forni per il pane, caffè, bar e quartieri residenziali con impianti di climatizzazione.
L’obiettivo era quello di rendersi indipendenti in tutto e per tutto dall’esterno. Per “uscire dal sistema” si era dunque entrati in un nuovo sistema, il “paradiso privato” di Rajneesh.


Alla fine dell’esperimento in Oregon venticinque samnyasin furono accusati di associazione al fine di effettuare intercettazioni ambientali illegali, tredici per associazione al fine di violare le leggi sull’immigrazione, otto per dichiarazioni false a pubblici ufficiali, tre per aver dato rifugio a un latitante, tre per associazione a delinquere, uno per furto, uno per criminalità organizzata, uno per incendio doloso di primo grado, due per aggressione di secondo grado, tre per aggressione di primo grado e tre per tentato omicidio.
Rajneesh tentò anche di scappare con il suo Jet privato alle Bermuda ma fu arrestato a Carlotta nella Carolina del nord. 
La polizia sequestrò sul suo aereo una fortuna in gioielli e danaro, circa un milione di dollari in preziosi e 58.000 dollari, fu trovata anche una pistola calibro 38 caricata con pallottole di teflon.


Anche Sheela fu arrestata in Germania.
Rajneesh fu riportato in Oregon dove dovette affrontare 35 capi d’accusa. Il 14 novembre patteggiò con le autorità che lo inquisivano, si dichiarò colpevole, pago le spese processuali e una multa e, secondo gli accordi, fu rilasciato per allontanarsi dagli Stati Uniti. Sopra: la “leader” SHEELA nei liberi costumi del ranch:
Sheela Silverman, la potente segretaria del leader degli arancioni, presidente della Rajneesh Foundation International, gestiva l’immenso patrimonio economico frutto di una oculata e fortunata gestione commerciale dell’affare Rajneesh, fu multata per 400.000 $ e le fu ordinato di restituirne 69.353.
Fu condannata, per un concorso di reati, a 20 anni di prigione per il tentato omicidio di Swami Devaraj, il medico personale di Rajneesh, 20 anni per aggressione di primo grado nell’avvelenamento del commissario William Hulse, 10 anni per aggressione di secondo grado per l’avvelenamento del commissario Raymond Matthew, 4 anni per aver, durante i tentativi preparatori della cospirazione per contaminare la rete idrica della città di The Dalles, infettato, mediante salmonella, 750 persone della stessa città, 4 per intercettazioni telefoniche illegali e 5 anni di libertà vigilata per frodi sull’immigrazione.
 
Anand Puja ricevette 15 anni per il tentativo di omicidio di Devaraj, 15 per lavvelenamento di Hulse, 7 per l’avvelemamento di Matthew, 4 per aver fatto le colture del batterio nei laboratori di Rajneeshpuram che servirono all’avvelenamento con la salmonella dei cittadini di The Dalles, attività che gli fece guadagnare un soprannome stile nazi ”Nurse (infermiera) Mengele ”, e 3 anni di libertà vigilata per associazione al fine di intercettazioni telefoniche.
Lo scandalo che questi fatti suscitarono nel 1985 fu di scala planetaria.
Inutile dire che per gli arancioni tutto era stato un “complotto cristiano” e che la vittima indifesa era il “povero Rajneesh”. 
Esiste, però, un altro punto di vista, documentatissimo… 
Quello dei cittadini dell’Oregon e delle sue autorità pubbliche che hanno sempre descritto questo movimento come una potente e pericolosissima setta che ha attentato alla vita di migliaia di persone.
Una setta che coltivava vettori batteriologici e sperimentava test per verificarne l’efficacia sulla popolazione locale in vista di un attacco bioterroristico su vasta scala, una setta che aveva pianificato un attacco terroristico sulla città di The Dalles utilizzando un aeroplano carico di esplosivo.
Come nei casi documentati di moltissimi altri guru (come il Rael dei RAELIANI…) il leader viveva in un lusso e uno sfarzo scandalosi.
Lusso e sfarzo creato spremendo i suoi devoti mediante la vendita di milioni di libri e gadgets e mediante una serie di iniziative che hanno fatto dell’insegnamento spirituale un fiorente e lucroso business commerciale.
Sotto: una parte del parco macchine PERSONALE di Osho:


Scrive Christopher Calder in “Osho, Bhagwan Rajneesh e la Verità Perduta” : “Rajneesh modellò la comune dell’Oregon sulla sua mente.
Si fece dittatore definitivo, la sua foto era collocata ovunque come in un incubo orwelliano. L’atmosfera totalitaria fu solo una delle molte ragioni per cui non mi fermai alla comune e mi limitai a brevi visite. Ero stato catturato nell’interesse per la “meditazione” ma quello che trovai era un grande campo di concentramento dove gli esseri umani venivano trattati come insetti privi di intelligenza propria.
 
Rajneesh metteva tanta enfasi sul fatto che i discepoli dovessero eseguire senza far domande. Sheela e la sua gang, come amava definirli Rajneesh, misero su un sistema di intercettazioni ambientali e telefoniche che stupì gli agenti dell’FBI che lo esaminarono, durante le indagini effettuate dopo la fuga dalla Comune del gruppo dei venti capeggiato da Sheela.
Non c’era luogo della Comune che sfuggisse alla loro occhiuta sorveglianza, gabinetti e camere da letto comprese, anche i bambini della scuola venivano sorvegliati. Inoltre i tecnici dell’FBI rimasero meravigliati dal sistema di intercettazione telefonica e della possibilità di poter non solo monitorare tutte le comunicazioni ma di registrarle contemporaneamente.
Un sistema avanzatissimo che non avevano mai avuto occasione di vedere altrove”. In breve… il “NUOVO ORDINE MONDIALE”… in piccola scala.


Rajneesh aveva manifestato la sua volontà di serbare il pubblico silenzio. Quindi sostituì gli usuali incontri pubblici che si svolgevano a Poona con delle “passaggiate” in Rolls Royce.
Nel 1980 acquistò la sua prima Rolls Royce, una Cornicle protetta da corazze e vetri antiproiettili. Dopo che si fu stabilito nella comune i suoi discepoli dissero che voleva una Rolls per ogni giorno dell’anno e iniziarono a comprarle, a volte, al ritmo di due al mese. (Incredibilmente questo meccanismo é IDENTICO a quello dei RAELIANI, anche il GURU RAEL oggi corre in lamborghini sui circuiti TOTALMENTE SPESATO dai suoi “fedeli”…)
La Comune mise su un proprio centro di assistenza e un ingegnere della Rolls si recava periodicamente alla comune per testare le automobili. Una Rolls costa circa 173.000 dollari, dalla vendita della flotta di Rajneesh si ricavarono qualcosa come 14 milioni di dollari.



Questa passione smodata per le Rolls Royce fece guadagnare a Rajneesh il soprannome di “Guru delle Rolls” “Io sono il più povero uomo sulla terra. Non ho un solo centesimo con me” Osho
Quando si domandò ad OSHO della sua faraonica ricchezza egli scrisse: “Quelle macchine non mi appartengono, nulla mi appartiene. Sono il più povero uomo nell’intero mondo, La mia gente mi ama; vogliono fare qualcosa per me.
Tutte quelle macchine appartengono alla comune. Loro le rendono disponibili a me per un’ora ciascun giorno.  
Io non so che macchina essi portano, ma una cosa è certa, che io sto bene solo in una Silver Spur. E loro mi amano così tanto che stanno tentando di avere trecensosessantacinque Rolls Royce, una per ciascun giorno.
E io dico, perchè no? Grande idea!”
Queste parole sono una PRESA IN GIRO… Il delirio totale. 
Ma i fedelissimi pagano… e tacciono.
Il lavaggio del cervello é TOTALE.
Sotto: quale forma poteva mai avere il TEMPIO PERSONALE di Osho? inutile chiederlo, la risposta é scontata…


Il furbetto come altri “umili” guru… assunse per sè l’umile titolo (…) di OSHO, “OCEANICO”… e scusate se é poco… ma non disdegnava di farsi riverire come “Bhagwan” (Benedetto-Realizzato)
Che Osho si fosse “realizzato” questo é sicuro…


Molti occidentali iniziarono a frequentare i suoi incontri e, sentendosi pienamente soddisfatti, tornati alle loro residenze ne facevano invitanti pubblicità.
Durante il soggiorno da Osho i nuovi arrivati erano subito inseriti in piccoli gruppi, e lì venivano invitati ad avere rapporti sessuali con individui appena conosciuti suggerendo anche unioni con più persone. Questa formula (una garanzia di successo…) é stata utilizzata da innumerevoli guru e sette, come quella dei RAELIANI… Si parte cercando “meditazione” e si arriva al sesso di gruppo… il successo é sempre garantito.
Tutto questo avrebbe, secondo la dottrina di Osho, procurato un immenso benessere ed avanzamento spirituale. Ogni mattina presto alle sei si iniziava il “seminario” con una meditazione chiamata “dinamica” in preparazione all’apprendimento di ciò che sarebbe poi stato detto nella successiva predicazione del “Bhagwan”.
Il business generato dal personaggio diventò presto COLOSSALE e ogni ombra venne ripulita presto con un’efficace MACCHINA DI PROPAGANDA…
I libri scritti da Osho sono ormai letti ovunque e nel mondo se ne vendono centinaia di migliaia di copie. Oggi il movimento è presente in circa 300 centri diffusi in ben 45 nazioni (Italia inclusa).
Impressionante è una descrizione dell’Umaniversity di ciò che avviene in Olanda in uno di questi centri, ove sono state documentate orge comprendenti anche duecento persone, incontri omosessuali, pederastia, prostituzione ....


Tratto da: Fonte - http://www.marcovuyet.com/ALARMA%20FALSI%20PROFETI%20OSHO.htm

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http://www.losai.eu/tutta-la-verita-su-osho-quello-che-non-hanno-mai-detto
Quando si dice "Spogliatevi di tutto come Gesù, per ricevere la ricchezza eterna del Regno dei Cieli"

mercoledì 23 dicembre 2015

PREMIATA TIPOGRAFIA ROTHSCHILD




Schiavizzati in modo bizzarro dalle banche tipografe


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Lo Stato Italiano (e gran parte degli altri Stati Sovrani nel Mondo) ha abdicato la propria Sovranità Monetaria a favore della Banca Centrale (prima Banca d’Italia di proprietà dello stesso Stato, ora Banca Centrale €uropea, banca straniera e privata, di banchieri apolidi e gangsters).
Questi “Fantasmi Giuridici” sono privati, appartengono a Banche Private di Banchieri Privati stranieri sionisti ed apolidi, e quindi rispetto al Cittadino (ignaro, ignorante, indifeso e spesso indifferente) adoperano la logica del ‘servirsi’ e non del ‘servire’, unico comportamento etico (v. Giacinto Auriti).
Come tutte le Corporazioni, le Banche non sono orientate all’Etica ma al Profitto (v. Domenico De Simone). I politici sono “camerieri dei banchieri” per quei personaggi che hanno saputo ‘vedere’ al di là della cortina di fumo e menzogna che cela la vera realtà del sistema bancario e finanziario dell’Italia e di tutto il Mondo e che si chiama Usurocrazia (v. Ezra Pound).
Se lo Stato stampasse la propria moneta, come conia le proprie monetine, si estinguerebbe di colpo il mostruoso Debito Pubblico che grava su tutti Noi, i Nostri Figli e quindi il Nostro Futuro. Si spezza così la catena della schiavitù della moneta-bancaria, catena forgiata dalla creazione dal nulla della monetadebito (‘ex nihilo’ – v. Maurice Allais).
Il Popolo, di nuovo padrone della propria Sovranità Monetaria, tornerebbe a Vivere.


Lo Stato tipografo

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Facciamo un esempio: lo Stato paga un Dipendente Pubblico 1.400 euro, che in contanti equivale ad un mazzetto di 14 banconote da 100 euro nominali (valore nominale = di facciata, quanto stampato sulla carta-moneta).
Attualmente ogni banconota costa allo Stato 100 euro, più gli interessi (mettiamo che il Tasso di Sconto, che è il costo del denaro tra Banca Centrale e Banche Locali, è al 2,5% e che si applichi anche allo Stato).
Al Banchiere la stessa Banconota costa 3 centesimi di euro (3 eurocent = 0,03 euro = valore intrinseco = costo di produzione = costo medio della carta, inchiostro, tecniche anticontraffazione ecc…). Il Banchiere, generalmente un sionista apolide, ricava 1.435 euro (100 x 2,5% x 14). Il Banchiere spende 0,42 euro (14 x 0,03).
Il Banchiere sionista apolide guadagna 1.434,58 euro (1.435 – 0,42) e questo è il signoraggio primario sullo stipendio di un singolo dipendente.
Quanti sono i Dipendenti Pubblici? 3 milioni? Quant’è lo stipendio medio? Quello indicato? Un po’ meno, un po’ di più? Fate voi gli aggiustamenti…
Uno stipendio di 1.400 euro ‘costa’ allo Stato 1.435 euro. Lo stesso meccanismo per una strada, un ospedale, un ponte, un carroarmato, un telefono…
E queste spese dello Stato vanno saldate, con le Tasse. 
Calcoliamo, da Bar dello Sport, la Tassa che tutti i cittadini devono pagare per saldare 1.435 euro x 3 milioni di dipendenti pubblici. Non facciamoci distrarre e lasciamo ai politici giocare sul fatto se i Dipendenti pubblici sono tanti o pochi o il giusto, e se i ponti servono o non servono, se gli Ospedali e le scuole vanno privatizzate o no.
Noi ormai abbiamo capito che anche UN SOLO dipendente costerà sempre più di quanto il poverino intasca.

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Facciamo due conti: 1.435 x 3.000.000 = 4.305.000.000 euro !
4,3 miliardi di euro al mese! e poi ci sono le strade, gli Ospedali ecc…
E se lo Stato stampasse i propri soldi?
Stampare un mazzetto di banconote che valgano 1.400 euro costa 0,42 euro, ricordiamolo… 0,42 x 3.000.000 = 1.260.000 euro!
Il Pubblico Impiego allo Stato costerebbe 1,6 milioni di euro al mese!
E’ assurdo?!?! 4,3 miliardi di euro contro 1,6 milioni di euro?
Quanti contribuenti ci sono in Italia ?
Facciamo pagare anche i gatti? Diciamo 30 milioni?
Trovate Voi i dati precisi. .. 4,3 miliardi di euro / 30 milioni di tassati = 143 euro! 
1,6 milioni di euro / 30 milioni di tassati = 0,05 euro!
Con il signoraggio primario del Banchiere apolide e sionista, il Pubblico Impiego costa al Contribuente (attualmente) 143 euro al mese, senza signoraggio invece, solo 0,05 euro al mese.
E gli impiegati non perderebbero Potere d’Acquisto perché le banconote sarebbero garantite dallo Stato, quindi dalla comunità tutta, per semplice convenzione, perché la banconota avrebbe il valore che tale convenzione ‘induce’ nella carta.
E’ il Popolo che accettando la carta-moneta (per convenzione tra i Cittadini stessi di una Società) ne crea il valore, con il principio dell’induzione, scoperto dal Prof. G. Auriti.
Non serve neanche la riserva aurea (in ogni caso e di fatto già assente dal 1971, con la fine degli accordi di Bretton Woods, per volere di Nixon e la chiusura della Gold Window).
Stesso discorso per le strade, pensionati, ospedali…
Lo Stato pagherebbe le Ditte che fanno le Grandi Opere con moneta propria, non carica di Usura Bancaria.
La realizzazione di Servizi e Lavori Pubblici saranno discussioni squisitamente politiche e non economiche. Sarà il consenso popolare a determinare investimenti, senza dipendere da Usurai.
Se il Popolo ritiene necessario un ponte, lo Stato stampa i soldi necessari per fare quel ponte. Così non si avrà inflazione perché, a costo zero (spese tipografiche), si crea il bene-moneta per realizzare il ponte, ossia il suo equivalente Bene Reale (concetto base del Credito Sociale. v. L’Isola dei Naufraghi, di Louis Even).
Da qui si può partire per creare il Reddito di sovranità, perno concettuale e pratico per slegare il Popolo dalle angherie e ricatti dei Detentori del Potere d'Emettere Moneta.
 
AURITI MASSONERIA BANCHE

Il segreto del capitale

Avete accumulato un piccolo o grande risparmio: 50 mila euro, 100 mila. Anche 500 mila, se siete un dentista o un bottegaio del pd.
La propaganda del capitalismo terminale vi invita, anzi vi spinge, vi obbliga a farlo fruttare: nel futuro, vi dice la sirena seduttrice, vi ritroverete con una bella somma, ben accresciuta, che renderà serena la vostra vecchiaia.
Voi, perciò, affidate i vostri risparmi a un fondo d’investimento, a un fondo pensione. Se i risparmi sono alti, a una società di gestione dei patrimoni.
Ogni fondo ha un gestore: un esperto, uno che sa – diversamente da voi – come far fruttare i vostri soldi. Li impiega in azioni e obbligazioni, da esperto qual è: i titoli più lucrosi, nel mix più sapiente.

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La realtà è un po’ diversa.
La prima cosa che fa’ il gestore, appena ricevuti i vostri soldi, è: comprarsi la Mercedes più grossa sul mercato, aggiungervi una Porsche per i suoi week-end, accaparrarsi un attico di lusso.
Per vivere da ricco.
La Mercedes nuova del gestore dovrebbe suscitare qualche sospetto. Si sta occupando davvero di far diventare ricchi noi?
La Mercedes l’ha comprata coi soldi nostri; fossero stati suoi, magari, avrebbe scelto un modello più economico. Speriamo almeno che accresca il nostro risparmio, il nostro modesto capitale.
In realtà, i gestori dei fondi, in media, non riescono quasi mai a battere l’indice.
Lo hanno provato studi seri: perdono soldi più o meno come avreste fatto voi, se aveste giocato in Borsa personalmente. 
Almeno vi sareste rovinati da soli, senza pagare commissioni.
Perché questo è il punto: perda o vinca, per il gestore è lo stesso. Lui, guadagna sempre: si fa pagare per gestire i vostri risparmi. In anticipo.
Grasse commissioni. Il capitale, del resto, mica è suo: è vostro. Suo è il lucro.
Ancor peggio, se vi consigliano di mettere i soldi in azioni. Dicono in America: sulla porta di Wall Street (la Borsa) c’è una scritta: Caveat Emptor, stia attento il compratore. Ma questa scritta la vedono solo gli esperti, gli speculatori professionali. E, loro, non hanno nessun interesse ad aprirvi gli occhi, perché la vediate anche voi.
Anzitutto, non vi avvertono che la Borsa è come la caccia alla volpe: un gioco per grandi abbienti.
Anche negli Stati Uniti, dove tutti hanno qualcosa in azioni, il 10 per cento delle famiglie detiene l’86 per cento dei titoli. 
Uno degli scopi primari (e il meno confessato) della Borsa è di fabbricare capital gains (profitti sul capitale) per consentire ai miliardari di evitare le tasse: il prelievo fiscale sui redditi di lavoro è aggressivamente progressivo, sui capital gains o è zero, o è a percentuale piatta (non aumenta col reddito).
Ma la Borsa serve anche per fabbricare perdite, in modo da compensare profitti: sempre per consentire ai signori di sfuggire al fisco.
Tuttavia, la Borsa ha bisogno dei piccoli risparmiatori. 
Altrimenti, essendo un gioco a somma zero, chi potrebbero spogliare i professionisti dell’azzardo? Da qui l’invito generale, nei tempi del capitalismo ultimo, a diventare tutti azionisti.
Lo chiamano capitalismo democratico: senza dire che esso presenta per il padronato alcuni vantaggi collaterali. Per esempio, se un’azienda paga i suoi lavoratori, in parte, con proprie azioni (come avviene in Usa, e si vorrebbe cominciare a fare in €uropa), su quell’emolumento non deve sborsare i contributi previdenziali.
Cercano di stimolare persino il vostro patriottismo: mettendo i risparmi in Borsa, finanziate le aziende italiane (non è vero: le imprese si finanziano sul mercato dei titoli solo in percentuale marginale; per lo più s’indebitano con le banche, emettono bond od obbligazioni, o presso merchant bank).
Sempre più seducente, si ripete l’urgente invito a investire i risparmi nei fondi, anche per assicurarsi la pensione: tra vent’anni, il vostro pacchetto di azioni avrà preso un bel valore, e potrete cominciare a realizzarlo.
E’ una frode: le azioni, fra vent’anni, saranno quasi sicuramente ribassate.
Per il solo fatto che allora ci saranno meno italiani di oggi, e quindi la domanda di azioni sarà più debole.
Negli anni ’70, un analista americano di nome Gelvin Stevenson provò a confrontare le performances borsistiche secondo le varie classi di reddito: scoprì che chi ha redditi alti vince, e chi ha redditi bassi, tendenzialmente, perde.
E che perde tanto più, quanto più il suo reddito è basso.

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Fino a pochi anni fa, gli agenti di Borsa – mediatori necessari, se volete acquistare azioni – erano una casta chiusa, un monopolio. Questi sacerdoti del mercato e del rischio, stranamente, si erano protetti da ogni rischio, e dalla concorrenza sui prezzi. Si facevano pagare in commissioni fisse.
Ancor oggi, che vincano o perdano (coi soldi vostri), ha poca importanza: loro incassano per ogni transazione che operano a vostro nome. A volte comprano e acquistano coi soldi vostri, solo per accrescere il loro onorario.
Diversi anni fa, a New York, un povero risparmiatore di nome Guy R. Pierce affidò il suo modesto gruzzolo, 3 mila dollari, agli agenti Richard, Ellis & Co. Nel giro di un mese, Pierce ritrovò il proprio patrimonio ridotto a 110,98 dollari in liquidità e 50 dollari in azioni.
Come scoprì il giudice a cui il malcapitato si rivolse, il suo agente era giunto ad operare sul conto del cliente, in un mese, “fino a 15 acquisti di un solo titolo per complessivi 31 mila dollari, e altrettante vendite di quel solo titolo per oltre 26 mila dollari.
In un caso il broker vendette allo scoperto un titolo per ricomprarlo lo stesso giorno, perdendo in entrambe le transazioni”. Per questa splendida performance, la Richard, Ellis & Co. addebitò a Pierce commissioni per 1.022 dollari. Il capitalismo terminale, finanziario, come tende a retribuire il minimo possibile il lavoro, così tende a non retribuire il risparmio.
In ogni caso, la sua vittima predestinata è il lavoratore-produttore, colpito da due parti: da salariato, e da risparmiatore. Il risparmio è una sciagura, di questi tempi. 
Come Pinocchio, incauto, mostra al Gatto e alla Volpe i suoi zecchini d’oro, così accade a voi risparmiatori quando mettete il denaro risparmiato in banca.
In tal modo, il Gatto e la Volpe sono al corrente di quanto avete. Da quel momento, hanno un solo pensiero: portarvi via i soldi.
Già il bancario allo sportello, ben istruito, vi fa’ notare che tenete cifre troppo grosse sul conto corrente, che non rende niente (ma non è la banca a fare in modo che non renda niente?).
Mettetelo nei nostri fondi, il vostro capitale. Che rendono il 3, il 5. Detratte, come ovvio, spese e commissioni. A Pinocchio, il Gatto e la Volpe parlarono di un favoloso orto, dove gli zecchini, seminati, avrebbero generato alberi di zecchini, con frutti d’oro.
Voi risparmiatori venite convinti, né più né meno di Pinocchio, che quel campo dei miracoli esiste.
E dove sia, lo sa solo il gestore.
Invece, se proprio le cose vanno bene – se la Borsa sale, una situazione in cui anche gli inesperti guadagnano – il gestore sì farà fruttare il vostro risparmio il 7, anche il 18%; ma a voi, fateci caso, sarà attribuito il 4, o il 14%. Il resto, arricchisce i gestori.
Se le cose vanno male in Borsa e il gestore (come sareste capace di fare anche voi) perde, il danno è tutto vostro.

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Edmund Burke, massone, contiguo alla loggia destabilizzante Illuminati, della Baviera
Non rivedrete più il vostro capitale.
Ve ne daranno due o tre motivi.
Primo: “non le conviene uscire adesso”.
Secondo: “il suo capitale, in questo momento, non è liquido” (i titoli non sono realmente liquidi, ossia vendibili in tempi di crisi, di calo rapido dei corsi: nessuno li compra).
Fino al terminale argomento: “il suo capitale è perduto. Non sapeva di averlo impiegato in un investimento a rischio?”.
E’ il metodo del Gatto e della Volpe. Il vostro capitale, per loro, è un fastidioso passivo: perché devono pagarvi qualcosa, un interesse, un frutto, sborsandolo di tasca loro. L’attivo, per loro, non è il vostro capitale, sono i frutti che loro possono introitare, moltiplicati, dal vostro risparmio.
Quelli, se li tengono loro quanti più possono. Ma allora che fare? Lasciare i soldi in banca, su conto corrente che non rende niente? Perché almeno sono liquidi, cioè li potete ritirare in ogni momento? Ah, poveri imperdonabili Pinocchi: voi ignorate tutto della banca, ignorate i trucchi del credito, ignorate gli impegni che avete assunto quando avete messo i soldi in banca.
E’ appunto sulla vostra ignoranza che ingrassano i finanzieri, gli speculatori, i banchieri. 
Il trucco comincia lì, proprio nella banca. La banca vi fa’ credere che presta il vostro denaro ad attività produttive. Se avete messo 100.000 euro in deposito, essa presta – vi fa’ credere – i 100.000 euro a un imprenditore che chiede un fido. Così spiega la forbice fra il tasso passivo che paga a voi – l’1 per cento d’interesse, che con l’addebito delle spese diventa lo 0 per cento, o addirittura un interesse negativo (e voi già ci perdete, per il solo fatto di aver affidato i soldi alla banca) – e il tasso attivo che fa’ pagare all’imprenditore, indebitandolo: il 7%, magari il 12 o più. Voi credete che questo sia il lucro della banca: 7 meno 1, 12 meno uno. In percentuale su quei 100 mila euro, fa’ un guadagno di 7mila o 12mila.
Un po’ eccessivo, ma insomma la banca corre dei rischi: l’imprenditore può diventare insolvente, la banca ha delle spese. Il lucro è legittimo. Così credete voi.
Ma la banca, sul vostro deposito, in realtà lucra non il 7 ma il 28%, non il 12 ma il 48%. La banca ha davvero scoperto il campo moltiplicatore degli zecchini; solo, non ve ne fa partecipi. A voi, riconosce solo l’1 per cento. Come avviene? 
Dov’è il trucco?
Il trucco è: quando voi depositate in banca 100 euro, la banca può creare fra i 10 e i 20 prestiti da 100 euro ciascuno: ossia “crea” moneta per mille o duemila euro. Nei paradisi fiscali, dove non si richiedono riserve obbligatorie, anche di più, fino a 10 mila euro. E su tutto quel denaro inventato e dato a prestito la banca lucra gli interessi.
Ma come fa’ la banca, obietta Pinocchio, a prestare denaro che non ha in cassa?
Può perché sa che i depositanti non ritireranno tutti insieme la totalità dei loro depositi, né i debitori realizzeranno di colpo i loro fidi.
Lo faranno a poco a poco, secondo necessità; lo faranno per lo più emettendo assegni, non ritirando contanti. Basterà il flusso di cassa (il debitore paga gli interessi con denaro vero) per consentire alla banca di pagare contanti ai depositanti, relativamente pochi, che chiedono soldi veri. Per mantenere il pubblico nell’illusione che la banca è solvente, che i soldi li ha.
Ma quei soldi, non sono altro che scritture contabili. Tra l’85 e il 95% del denaro circolante è creato dalle banche private e sioniste.
Attraverso l’apertura di credito. Moneta-credito.
Moneta scritturale, come si dice nel gergo della banca. O anche, in America: moneta creata dall’aria, fiat money. 
O come dice Maurice Allais, l’unico economista Nobel affidabile: moneta creata ex nihilo. “Ex nihilo”: può essere più chiaro?

29.11.2015a

Ezra Pound, che aveva compreso il trucco, ne era diventato quasi pazzo nello sforzo di avvertirne il pubblico, di gridarlo in versi ruggenti, di svegliare Pinocchio, l’ingannato, dalla sua auto-illusione. Citava di continuo la definizione che l’Enciclopedia Britannica, monumento del pensiero politicamente corretto, dava della banca: “la banca lucra gli interessi dal denaro che crea dal nulla”. 
Ogni banca, avendo in cassa depositi per cento euro, paga per quel deposito l’1 per cento; poi ne presta almeno 400 al 7%, lucrando 28 euro di interessi. Si può essere più chiari di così? 
Ma Pinocchio continua a dormire: noi, voi. Pound sapeva anche questo, e citava una frase che il primo lord Rotschild avrebbe pronunciato nel 1861: “pochissimi capiranno il sistema, e quelli che lo capiranno saranno occupati a far soldi. Il pubblico probabilmente non capirà che è contro il suo interesse”.
E’ così. Talora, in certi momenti roventi della storia economica, specie in Usa, le banche hanno creato denaro dal nulla in percentuali enormi, senza il più flebile rapporto coi depositi di cui avevano l’affidamento.
In quei rari momenti, tragici crack che rovinavano milioni di uomini e donne, il loro bluff è stato rivelato: troppi depositanti si sono precipitati allo sportello per riprendersi i soldi, e si è visto che la banca, quei soldi, non li aveva.
Ma da tempo hanno imparato la quota di espansione della moneta falsa che non inquieta i gabbati risparmiatori.

29.03.2015b

Nei paesi europei, questa quota è fra quattro e sei volte i depositi. Da noi per esempio, con una riserva obbligatoria del 15%, le banche possono, su depositi ammontanti a 2 milioni di euro, fare crediti per 11.333.333 milioni: quasi il sestuplo. E sulla differenza, 9.333.333, la banca estrae gli interessi.
E’ denaro falso. E’ denaro vuoto. 
Ma il denaro, anche falso, comanda il lavoro: l’imprenditore che ha ottenuto un fido fa’ sgobbare gli operai e funzionare i macchinari, per guadagnare tanto da restituire i ratei del capitale con gli interessi.
Così il denaro vuoto si riempie con la vera fonte della ricchezza, che è il lavoro e il sudore degli uomini. Ma così, la banca preleva continuamente un tributo occulto su tutte le attività produttive dell’uomo.
Ogni lavoratore, ogni imprenditore, è suo schiavo.
Basta che la banca espanda il credito (crei pseudo-capitale) e vedrete i lavoratori accelerare il ritmo, sudare e affannarsi come burattini impazziti per pagare gli interessi sul debito, su quel denaro falso; basta che restringa il credito, e i lavoratori saranno licenziati a migliaia.
Anche se noi, personalmente, non prendiamo a prestito denaro dalle banche, tuttavia paghiamo degli interessi, senza saperlo, come consumatori. Infatti ogni prezzo che paghiamo, ogni merce o servizio che compriamo, contiene un certo ammontare di interessi.
Margrit Kennedy, una economista del centro-studi Hermann Institut Deutschland, ha provato a determinare la quota d’interessi che paghiamo (alle banche) per alcuni servizi pubblici in Germania. Per la raccolta dei rifiuti (un’attività che impiega poche macchine e molta manodopera), tale quota è il 12% del prezzo.
Per l’acqua potabile, il 38%.
Per l’edilizia popolare, il 77%.
In media, su tutti i beni e i servizi, paghiamo il 50% di interessi.
Nei tempi medievali, i sudditi pagavano al signore feudale, o alla Chiesa, “la decima”, ossia solo il 10% dei loro introiti. 
Oggi paghiamo cinque volte la decima ai prestatori di capitale.
Il feudalesimo non è tramontato; s’é rafforzato, sotto altra forma. La sola salvezza sarebbe non stare al gioco. Ridurre l’indebitamento delle famiglie e delle industrie, e degli Stati. 
Ma le banche non lo consentono: esse vogliono indebitare il mondo, perché il mondo lavori per esse.
Ecco perché Ezra Pound scrisse quella frase strana, per avvertirci: “un popolo che non s’indebita fa’ rabbia agli usurai”. Perché sarebbe ben possibile allo Stato emettere moneta libera da interessi, moneta liberatrice dalla schiavitù delle banche e dalla necessità di lavorare per le banche.
Ma questa prerogativa è, nella corporazione apolide privata €uropa, positivamente vietata dal Trattato di Maastricht, nell’articolo 104. Perché le banche indebitano, in modo primario ed essenziale, i governi.
Gli Stati. Questi non possono stampare moneta; devono emettere Buoni del Tesoro, titoli in cui riconoscono il loro debito, e consegnarli alla Banca Centrale, che emette moneta per un valore pari ai titoli emessi.
In tal modo, anche sulla moneta della nazione la banca – perché la Banca Centrale è dovunque proprietà privata delle banche – preleva un interesse, i frutti dei Buoni.
Solo pochi statisti hanno osato stampare moneta di Stato, non gravata da interessi.
Quei pochi, pochissimi, hanno provato sul loro corpo la rabbia degli usurai apolidi sionisti.
Nessuno di loro è morto tranquillo nel suo letto, tra questi ricordiamo in particolar modo Abramo Lincoln e JF Kennedy.

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Alla fine del 1862 Abramo Lincoln ebbe bisogno di 449 milioni di dollari di allora per finanziare la guerra di secessione, in pieno corso. Le banche si offrirono di creare quella moneta con il solito metodo: ma chiesero il 30% d’interesse, per via dei rischi della guerra che rendevano lo Stato debitore a rischio d’insolvenza.
Lincoln allora ricorse al potere che gli veniva dalla costituzione americana, articolo 1: sottopose al Congresso, che l’approvò, la proposta d'emissione di banconote di Stato (greenback), prestito che il popolo può fare a se stesso, senza pagare gli interessi.
In piena guerra, si videro l’agricoltura e l’industria nordiste tornare a fiorire. Il lavoro umano, comandato da denaro abbondante, riempì quei biglietti di ricchezza reale.
Nel 1864 Lincoln si ricandidò alla presidenza, dichiarando pubblicamente la sua intenzione di continuare ad emettere moneta di Stato, invece che acquistarla ai banchieri di Londra e di Parigi (Rothschild, Warburg, etc .... giudei aschenazi apolidi). Secondo una tradizione difficile da controllare, il superbanchiere londinese sir Goschen (ebreo) disse ai suoi pari: “se questa insana politica finanziaria perdurasse, quel governo fornirà la propria moneta a costo zero. Non avrà alcun debito.
Avrà tutto il denaro necessario per i suoi commerci.
Questo governo dev’essere distrutto, o distruggerà ogni monarchia del mondo”.
Era l’inizio del 1865. Il 14 aprile dello stesso anno, Lincoln cadeva sotto le revolverate di un sicario.
Era accaduto già ad Alexander Hamilton, il segretario al Tesoro di George Washington, fondatore della banca nazionale americana, emettitrice di banconote di Stato: fu ucciso in duello, non ancora cinquantenne, da uno spadaccino professionale.
Sarebbe accaduto anche a Hitler, colpevole di aver ridotto al minimo le transazioni valutarie nei commerci internazionali, sostituendolo con un sistema di scambio di merci fisiche.


Anche su Ezra Pound, come sappiamo, calò la vendetta degli usurai.
Egli aveva cercato di proclamare al mondo il trucco del capitale: i soldati sionisti americani lo esposero in una gabbia nella Pisa liberata (occupata).
Poi, per 13 anni, fu recluso in manicomio e torturato.
Il più grande poeta americano...............
Floriana Castro

Fonti Giacinto Auriti, Maurizio Blondet

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