giovedì 6 giugno 2013
Scie chimiche: effetti sulla salute e sul clima (articolo del Dottor Luca Romaldini)
Pubblichiamo un articolo del climatologo Luca Romaldini.
Il testo presenta gli aspetti salienti della questione “scie chimiche”,
inquadrandone la matrice militare, dietro il paravento degli
“esperimenti” volti a mitigare il cosiddetto “riscaldamento del
pianeta”.
Non sfugga il piglio ironico dell’autore, un'ironia tanto più
pungente quanto più forte è la condanna nei confronti di avvelenatori e negazionisti.
La
polvere di vetro speciale (porous-walled glass microsphere) dovrebbe
assorbire parte del CO2 e soprattutto riflettere i raggi solari,
impedendo loro di giungere sulla Terra in eccesso.
Il punto è che gli esperimenti ("limitati") sono condotti da qualche anno in segreto dal Savannah River National Laboratory di Alken (South Carolina), un centro che appartiene al Dipartimento dell’Energia (D.O.E.), un ministero che si occupa anche di realizzazioni militari, specie di quelle troppo "delicate" per apparire sotto la sovrintendenza del Pentagono.
Il punto è che gli esperimenti ("limitati") sono condotti da qualche anno in segreto dal Savannah River National Laboratory di Alken (South Carolina), un centro che appartiene al Dipartimento dell’Energia (D.O.E.), un ministero che si occupa anche di realizzazioni militari, specie di quelle troppo "delicate" per apparire sotto la sovrintendenza del Pentagono.
Significativamente, certi “esperimenti” con materiale
fissile e radiattivo cadono sotto la competenza del D.O.E. Sembra che il
progetto derivi da una proposta di Paul Crutzen, chimico olandese e
Nobel 1995 per studi "sulla chimica dell’atmosfera, in particolare circa
la formazione e la decomposizione dell’ozono", studi grazie ai quali è
stato bandito in tutto il mondo il CFC, gas di raffreddamento dei
frigoriferi, “colpevole” del leggendario buco nell’ozono.
E’ dunque uno
scienziato molto vicino all’industria (quando si scoprì
l’assottigliamento dell'ozonosfera,
stava scadendo il brevetto del CFC appartenente al colosso chimico
canadese DuPont, della famiglia Bronfman che stava per perderne
l’esclusiva). Inoltre Crutzen lavora tra il Max Plank Institut tedesco e
Stanford, San Francisco, in California (Il deterioramento subìto dalla
coltre d’ozono è da attribuire in primis alle radiazioni nucleari,
n.d.r.).
Fanaticamente convinto delle colpe dell’uomo nel causare
l’effetto serra, Crutzen propose di inondare la stratosfera con grandi
quantità di zolfo lanciato da Boeing 747, ciò che, secondo lui, avrebbe
raffreddato la Terra. Silenzio sugli effetti collaterali di una simile
inseminazione dell’altissima atmosfera: del resto l’umanità colpevole va
punita, per salvare il mondo. C’è chi, però, sospetta altri scopi.
Patrick Michaels, docente di Scienze ambientali all’Università della Virginia, afferma che i progetti di inseminazione della stratosfera derivano dalle ricerche degli scienziati sovietici che negli anni ‘70 cercarono di mutare il clima nel Nord della Russia e persino di invertire il corso di certi fiumi.
E’ impossibile che l’apparato scientifico-militare statunitense abbia trascurato un simile promettente campo di guerra, una volta che era stato aperto dal nemico. Come si intuisce, tutto questo porta molto vicino al fenomeno delle "scie chimiche", rilasciate da aerei senza insegne negli Stati Uniti ed in Europa (In quasi tutto il pianeta, n.d.r.).
Una radio della Lousiana, KSLA News, ha commissionato un ennesimo esame del materiale di ricaduta, trovando che conteneva alti livelli di bario (6,8 parti per milione) e piombo (8,2 ppm), oltre che tracce di arsenico, cromo, cadmio, selenio e argento. Tutti metalli tranne uno, in genere tossici e di rado presenti in natura.
Il Louisiana Deparment of Environmental Quality ha riconosciuto che la quantità di bario è "molto insolita" (di fatto, era sei volte il livello di tossicità ammesso dall’E.P.A., l’Environmental Protection Agency), ma che "dimostrare la fonte dalle scie chimiche è un altro paio di maniche" (sic).
Un governo democratico non può volere il male dei suoi cittadini, anche se negli Stati Uniti, come hanno stabilito varie audizioni del Congresso, il governo sperimentò agenti biologici su 239 aree popolate.
Patrick Michaels, docente di Scienze ambientali all’Università della Virginia, afferma che i progetti di inseminazione della stratosfera derivano dalle ricerche degli scienziati sovietici che negli anni ‘70 cercarono di mutare il clima nel Nord della Russia e persino di invertire il corso di certi fiumi.
E’ impossibile che l’apparato scientifico-militare statunitense abbia trascurato un simile promettente campo di guerra, una volta che era stato aperto dal nemico. Come si intuisce, tutto questo porta molto vicino al fenomeno delle "scie chimiche", rilasciate da aerei senza insegne negli Stati Uniti ed in Europa (In quasi tutto il pianeta, n.d.r.).
Una radio della Lousiana, KSLA News, ha commissionato un ennesimo esame del materiale di ricaduta, trovando che conteneva alti livelli di bario (6,8 parti per milione) e piombo (8,2 ppm), oltre che tracce di arsenico, cromo, cadmio, selenio e argento. Tutti metalli tranne uno, in genere tossici e di rado presenti in natura.
Il Louisiana Deparment of Environmental Quality ha riconosciuto che la quantità di bario è "molto insolita" (di fatto, era sei volte il livello di tossicità ammesso dall’E.P.A., l’Environmental Protection Agency), ma che "dimostrare la fonte dalle scie chimiche è un altro paio di maniche" (sic).
Un governo democratico non può volere il male dei suoi cittadini, anche se negli Stati Uniti, come hanno stabilito varie audizioni del Congresso, il governo sperimentò agenti biologici su 239 aree popolate.
Altre innovazioni pensate per il vostro bene sono già in commercio.
Per
esempio, l’argento noto per le sue proprietà batteriologiche fin dai
tempi degli antichi, viene oggi aggiunto in forma di nano-particelle in
calze e tute da ginnastica (come deodorante), in certi bendaggi e
prodotti di pulizia per la casa.
Sulle qualità nuove, impreviste, spesso
tossiche e super-attive che i metalli assumono quando sono finemente
polverizzati in nano-particelle (un nanometro è un miliardesimo di
metro), gli scienziati hanno moltiplicato gli allarmi. Ora due
ricercatori, Paul Westerhoff e Troy Benn dell’Arizona State University,
hanno presentato una ricerca alla American Chemical Society a proposito
di un loro semplice esperimento condotto su calzini impregnati di
nano-argento e già comunemente in commercio negli Stati Uniti (evita il
cattivo odore).
Lavando e rilavando i calzini, hanno appurato che essi
rilasciano nano-particelle di argento che finiscono negli scarichi e
infine nell’acqua di fiumi e laghi. Qui non attaccano solo i batteri
colpevoli degli odori sgradevoli, ma aggrediscono anche microbi benefici
e pesci, interferendo in modo imprevisto e ancora non ben studiato, nei
processi biochimici della vita. I danni per l’ambiente ed anche per
l’uomo sono ingenti: le nano-particelle superano la barriera delle fosse
nasali che filtra i particolati meno fini, finendo nei polmoni e nel
circolo.
Si pensi agli effetti cancerosi dell’amianto dovuti allo
sfarinameno in micro-particelle: le conseguenze possono essere
imponenti, quanto più si diffonde l’uso commerciale di nano-materiali.
C’è anche il rischio che qualche Nobel proponga di disseminare
nano-particelle nell’alta atmosfera, per salvarci dall’effetto-serra…
Il traffico aereo sopra i 6.500 m (20.000 piedi) di quota è controllato, sotto tale quota no. Gli aerei che incrociano al di sotto dei 6.500 possono anche non presentare un piano di volo all’E.N.A.V., perché non è richiesto. Tali aerei viaggiano in VFR ossia “volo a vista” quindi l’E.N.A.V. non è a conoscenza dei piani di volo (qui ho i miei forti dubbi...). Praticamente, al di sotto di 6.500 m di quota, ognuno fa quel che vuole. Ricordo, nel film “Il muro di gomma” (sulla strage di Ustica), una battuta di chi interpretava il fabbricante dei DC-9. Costui operava un paragone rispetto al traffico di Roma dicendo: ”Che gran caos che c’è nelle strade di Roma, ognuno fa quel che vuole... e lassù è un po’ la stessa cosa”. Compiamo un ragionamento semplice e logico: le scie di condensazione si possono (a volte n.d.r.) formare al di sopra degli 8.000 m, temperatura inferiore ai 40 gradi sotto zero, umidità relativa al 70%.
Gli aerei “chimici” che noi vediamo (ricordo che si vede la fusoliera ad occhio nudo) non volano certo sopra gli 8.000 m. A volte non volano neanche a 6.000.
Il traffico aereo sopra i 6.500 m (20.000 piedi) di quota è controllato, sotto tale quota no. Gli aerei che incrociano al di sotto dei 6.500 possono anche non presentare un piano di volo all’E.N.A.V., perché non è richiesto. Tali aerei viaggiano in VFR ossia “volo a vista” quindi l’E.N.A.V. non è a conoscenza dei piani di volo (qui ho i miei forti dubbi...). Praticamente, al di sotto di 6.500 m di quota, ognuno fa quel che vuole. Ricordo, nel film “Il muro di gomma” (sulla strage di Ustica), una battuta di chi interpretava il fabbricante dei DC-9. Costui operava un paragone rispetto al traffico di Roma dicendo: ”Che gran caos che c’è nelle strade di Roma, ognuno fa quel che vuole... e lassù è un po’ la stessa cosa”. Compiamo un ragionamento semplice e logico: le scie di condensazione si possono (a volte n.d.r.) formare al di sopra degli 8.000 m, temperatura inferiore ai 40 gradi sotto zero, umidità relativa al 70%.
Gli aerei “chimici” che noi vediamo (ricordo che si vede la fusoliera ad occhio nudo) non volano certo sopra gli 8.000 m. A volte non volano neanche a 6.000.
Talora è già tanto se arrivano ai 3.000-4.000 m. A quella quota
non è possibile il verificarsi delle scie di condensazione.
Ne consegue
una domanda: se a tale quota non è possibile la formazione di scie di
condensazione, che diavolo di scie sono quelle che noi vediamo e che poi
si espandono fino ad oscurare il cielo sopra le nostre teste? Ovvio che
non sono scie di condensazione.
C’è poi un altro aspetto da riportare: gli aerei droni, ossia senza piloti. Sono velivoli che vengono pilotati tramite satellite. Perché poi questi voli non sono identificati dal radar AirNav? Forse perché sono militari e quindi hanno codici altamente criptati? Forse semplicemente perché non devono essere identificati. Il problema è che i nostri occhi identificano molto bene sia gli aerei sia le scie.
Identificano molto bene il crimine che questi signori in divisa stanno perpetrando sulla popolazione mondiale. Identificano molto bene quelle scie che alcuni si ostinano (in maniera interessata) a chiamare scie di condensazione e che giustificano il loro espandersi con la parola cristallizzazione dei vapori caldi emessi dai motori. Il problema è che il sottoscritto non ha visto mai una cristallizzazione che si espande, che non si scioglie (se di cristalli vogliamo proprio parlare, come quelli dei fiocchi di neve). Controllo climatico, nuove armi, organismi geneticamente modificati, malattie all’apparato respiratorio e alla pelle di origine “sconosciuta”, mutazioni dell’organismo (morbo di Morgellons) e chissà che altro.
Alzate gli occhi al cielo e ponetevi la domanda su che cosa stanno facendo.
Dr. Luca Romaldini
Articolo originale qui.
C’è poi un altro aspetto da riportare: gli aerei droni, ossia senza piloti. Sono velivoli che vengono pilotati tramite satellite. Perché poi questi voli non sono identificati dal radar AirNav? Forse perché sono militari e quindi hanno codici altamente criptati? Forse semplicemente perché non devono essere identificati. Il problema è che i nostri occhi identificano molto bene sia gli aerei sia le scie.
Identificano molto bene il crimine che questi signori in divisa stanno perpetrando sulla popolazione mondiale. Identificano molto bene quelle scie che alcuni si ostinano (in maniera interessata) a chiamare scie di condensazione e che giustificano il loro espandersi con la parola cristallizzazione dei vapori caldi emessi dai motori. Il problema è che il sottoscritto non ha visto mai una cristallizzazione che si espande, che non si scioglie (se di cristalli vogliamo proprio parlare, come quelli dei fiocchi di neve). Controllo climatico, nuove armi, organismi geneticamente modificati, malattie all’apparato respiratorio e alla pelle di origine “sconosciuta”, mutazioni dell’organismo (morbo di Morgellons) e chissà che altro.
Alzate gli occhi al cielo e ponetevi la domanda su che cosa stanno facendo.
Dr. Luca Romaldini
Articolo originale qui.
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