mercoledì 25 settembre 2013
Come possiamo riprenderci la sovranità della moneta?
di Marco Saba - 25/09/2013
1)
Abrogazione degli accordi del luglio 1981 tra l'allora ministro del
Tesoro Nino Andreatta e il governatore Carlo Azeglio Ciampi. In base ad
essi fu sancito il diritto della Banca d'italia a non sottoscrivere -
sia parzialmente che in toto - i titoli emessi dallo Stato, costringendo
il governo a mettersi nelle mani del mercato internazionale. Con quegli
accordi la Banca d'Italia smise il ruolo di prestatore di ultima
istanza dello Stato Italiano e il nostro debito cominciò a crescere dal
57% del PIL fino all'attuale 129%. 2) Abrogazione della Legge Carli, n.35 del febbraio 1998, con la quale si attribuì alla Banca d'Italia la facoltà di variare il tasso ufficiale di sconto senza doverlo concordare col governo. Con ciò fu trasferità la decisionalità su tutta la politica monetaria ad un ente che di lì a poco, grazie alle privatizzazioni, sarebbe divenuto di proprietà del sistema bancario privato. 3) Immediata applicazione della Legge a tutela del risparmio e per disciplina dei mercati finanziari, n. 262 del 28 dicembre 2005. Al punto 10 dell'articolo 19, essa disponeva che entro gennaio 2009 tutte le quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia dovevano essere trasferite dai soggetti privati ad enti di Stato. Tale disposizione, a seguito della mancata realizzazione dei previsti regolamenti attuativi, fino ad oggi é rimasta lettera morta. 4) Ridiscussione di tutte le norme monetarie europee, a partire dap Trattato di Maastricht, nell'ottica del riacquisto della sovranità finanziaria e monetaria. |
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