''IL MIRACOLO ECONOMICO DELLA POLONIA (CHE VA ALLA GRANDE) SI DEVE ALLA SUA MONETA NAZIONALE'' (LO SCRIVE LIMES!)
lunedì 17 febbraio 2014
Tratto da Limes, rivista notoriamente orientata a sinistra: "Per capire l’eurocrisi conviene studiarla dalla Polonia".
Un paese di quasi 40 milioni di abitanti, alla frontiera orientale
della Nato e dell’Ue, integrato nel sistema economico tedesco senza
condividerne la moneta.
In vent’anni, i polacchi hanno prodotto un
miracolo: il reddito medio pro capite è passato da un quarto alla metà
di quello tedesco; il tasso di crescita è stato mediamente di tre punti
più alto che in Germania; solo l’economia della Polonia, fra quelle
europee, ha evitato la recessione prodotta dalla crisi mondiale del
2007-2009, continuando a crescere, sia pure di poco, mentre l’Eurozona
sprofondava.
Chiunque percorra le vie di Varsavia e delle principali città
polacche, ricordando come fossero alla fine dell’èra comunista, resta
colpito dal senso di relativo benessere, di vitalità e di efficienza.
Insieme
alle privatizzazioni, al buon uso dei fondi di coesione europei, alla
stabilità politica e macroeconomica con conseguente incentivo agli
investimenti esteri, non c’è dubbio che la disponibilità di una moneta
nazionale – dunque di un tasso di cambio flessibile – abbia alquanto
contribuito al miracolo.
Ora che sperimentano i limiti della crescita, stimata sotto il punto
percentuale nel 2013, e mentre il tasso di occupazione resta piuttosto
basso, i polacchi guardano alla prospettiva dell’integrazione nell’area
dell’euro con crescente scetticismo.
I sondaggi indicano una netta
maggioranza contraria all’ingresso nell’Eurozona.
Lo sfogo di Angela Merkel durante il vertice europeo del 19 dicembre –
“presto o tardi, l’euro esploderà, senza la coesione necessaria” –
eccita a Varsavia il timore che abbandonando la propria moneta il paese
possa finire nell’occhio del ciclone, in un’Eurozona a rischio
disintegrazione.
I sondaggi sembrano indicare che alle elezioni europee di
primavera e soprattutto alle politiche del 2015 Tusk possa essere
battuto dalla destra di Diritto e Giustizia, contrario all’euro.
Limes
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