giovedì 13 marzo 2014

Anche l'Avv. Marco Della Luna concorda con noi !!!

 



Anche l'Avv. Marco Della Luna concorda con il nostro manifesto che tra i punti salienti per la salvezza nazionale annovera la creazione della Banca dei cittadini !!!!












Non crea una banca pubblica?

E io denuncio lo Stato

Scritto il 13/3/14
Per «dolosa omissione governativa», coperta da «combutta del silenzio tra mass media, istituzioni, politica», l’avvocato Marco Della Luna annuncia che, insieme a Loris Palmerini, sta lavorando alla redazione di una denuncia alla Corte dei Conti per “danno erariale”.
Un buco colossale, da 88 miliardi di euro l’anno.
E’ quanto lo Stato potrebbe “risparmiare”, tagliando di colpo il debito pubblico, semplicemente facendo ricorso all’articolo 123 del Tue, il Trattato di Maastricht, fondativo dell’Unione Europea.
Il trattato, scrive Della Luna nel suo blog, «consente agli Stati dell’Eurozona di dotarsi di una banca statale e di usarla per finanziarsi presso la Bce ai tassi che questa pratica alle banche (http://decamentelibera.blogspot.it/2014/02/nazionalizzare-una-banca-risparmiare-88.html), cioè ora allo 0,25%».
Risultato: «Lo Stato italiano potrebbe così risparmiare circa 80 miliardi l’anno».
Perché nessuno si decide a imboccare questa strada?
Germania e Francia già lo fanno, evitando di tassare a morte i cittadini e svendere il patrimonio nazionale a colpi di privatizzazioni.




A far impennare i tassi di interesse, il deficit e l’indebitamento pubblico, scatenando il declassamento del nostro paese, ricorda Della Luna, è stata innanzitutto la scelta, già nel 1981 (del criminale genocida Andreatta), di rinunciare alla sovranità pubblica della Banca d’Italia, che garantiva lo Stato, costringendo in tal modo il governo a finanziare il proprio debito pubblico sui mercati finanziari speculativi internazionali.
«Prima, il debito pubblico era sotto controllo.
Da allora in poi, e sempre più, l’impennata dei rendimenti sta operando un massiccio trasferimento di redditi e asset, attraverso le tasse e i tassi, dalla popolazione generale e dal settore pubblico alla comunità bancaria-finanziaria sovrannazionale».
L’Italia ha un forte avanzo primario.
E il suo deficit, gonfiato dagli interessi passivi, è arrivato a 2.200 miliardi.
Tutto questo serve solo a «“mungere” il lavoro e il risparmio degli italiani, anche attraverso un artificioso liquidity crunch che li costringe a svendere e a svendersi».
Questo drammatico travaso, continua Della Luna, è aggravato in modo decisivo dal sistema dell’euro: la Bce ha infatti prestato migliaia di miliardi allo 0,25% non più allo Stato ma alle banche.
Denaro col quale gli istituti di credito comprano Btp che rendono anche oltre il 4%.
Se questa è la regola aberrante dell’Eurozona – privilegiare le banche e colpire lo Stato – è pur vero però che il Trattato di Maastricht concede una scappatoia: lo Stato può farsi prestare gli euro direttamente dalla Bce attraverso (http://decamentelibera.blogspot.it/2014/02/nazionalizzare-una-banca-risparmiare-88.html) una banca pubblica, o di cui sia comunque azionista di maggioranza.
Perché i governi non vogliono approfittarne, salvando le finanze pubbliche senza più imporre “sacrifici umani”, super-tasse e tagli ai servizi vitali?

Marco Della Luna

«Perché sono al servizio degli stessi beneficiari di questo travaso», si risponde Della Luna, secondo cui l’ormai lontano divorzio tra Tesoro e Bankitalia resta una tappa fondamentale, sulla via della soppressione della sovranità monetaria e quindi della democrazia, insieme a Maastricht, all’euro, al Fiscal Compact.
Una tappa fondamentale «non solo per la destabilizzazione finanziaria permanente dell’Italia e il suo perpetuo sfruttamento», ma anche per «la sottomissione politica dell’Italia al potere e all’interesse finanziario: è il grande golpe iniziale, rispetto a cui quelli recenti e ripetuti di Napolitano sono solo sotto-golpe attuativi».
Due analisti indipendenti come Giovanni Zibordi e Claudio Bertoni hanno ottenuto conferma dalla Bce: se solo volesse, l’Italia potrebbe ottenere denaro a interesse bassissimo dalla Banca Centrale Europea, tagliando il debito di decine di miliardi l’anno, proprio in base all’articolo 123 del Tue.
Obiettivo teoricamente a portata di mano, ma secondo Della Luna in realtà non realizzabile, perché «va contro gli interessi e i poteri che hanno, con successo e profitto, realizzato quanto sopra, acquisendo il dominio delle istituzioni nazionali ed europee».

2 commenti:

  1. L'avvocato scambia il Trattato di Maastricht con quello di Lisbona (in vigore dal dicembre 2009).
    Il secondo comma dell'art. 123 equipara istituti di credito (di forma privata) di proprietà pubblica (totale o parziale) a quelli di proprietà privata.
    Della Luna non spiega con quali capitali l'Italia dovrebbe creare una nuova banca, secondo la sua tesi lo Stato dovrebbe avere già il denaro per finanziare il proprio debito pubblico. Che garanzie darebbe alla BCE per ottenere del denaro in prestito?
    Tra l'altro ignora il fatto che degli istituti di credito esistono già (solo che ovviamente non funzionano come immagina lui), ad esempio quelli partecipati da Pose Italiane o Cassa depositi e prestiti.
    Commette anche errori come confondere il debito pubblico con il deficit (che non sono ovviamente la stessa cosa) o ignorare la riserva obbligatoria per gli istituti di credito (di conseguenza lo Stato potrebbe farsi prestare meno soldi di quelli investiti) e gli altri costi che renderebbero impossibile un margine così basso per qualsiasi banca (anche se di proprietà pubblica).

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  2. La menomazione dei diritti monetari ed economici possono portano a disuguaglianze tra popoli e stati e la costruzione delle basi di un nuovo impulso razzista tra gli esseri umani...l.analogia e l.equiparazione deve essere applicata per evitare che la pace e la sicurezza vengono sopraffatte

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