Gladio II: guerra di quarta generazione contro Russia, Siria, Iran
Dr. Christof Lehmann, PressTV 8 aprile 2014
Il
Direttore del FSB Aleksandr Bortnikov ha annunciato che Umarov è stato
neutralizzato a seguito di operazioni di combattimento chirurgiche nel
primo trimestre del 2014.
Centinaia di altri militanti e loro
sostenitori sono stati arrestati. In vista delle Olimpiadi Invernali del
2014 a Sochi, i servizi di sicurezza russi hanno effettuato 33
operazioni antiterrorismo nei primi tre mesi del 2014. Tredici signori
della guerra e 65 terroristi sono stati uccisi durante le operazioni,
altri 240 terroristi e 18 emissari di organizzazioni terroristiche
internazionali sono stati arrestati.
Il capo dell’intelligence russa non
ha rivelato esattamente quando Umarov è stato ucciso e non è
improbabile che la sua morte fosse tenuta riservata per evitare
ritorsioni durante i Giochi Olimpici Invernali 2014. A gennaio, il
Presidente della Repubblica autonoma russa della Cecenia, Ramzan
Kadyrov, aveva annunciato che le comunicazioni intercettate tra i capi
dei terroristi indicavano che Umarov era stato ucciso.
La dichiarazione è
stata confermata oggi. Uno dei più stretti collaboratori di Doku
Umarov, Islam Atev, è stato ucciso a dicembre insieme ad altri due
taqfiri. Gli esplosivi nel loro nascondiglio, in un villaggio in
Daghestan, furono attivati e fatti esplodere durante uno scontro a fuoco
con le forze di sicurezza russe. Il FSB della Russia stava per prendere
Umarov, uno dei più pericolosi agenti taqfiri contro la Russia
sponsorizzato da sauditi e NATO. Una delle ultime apparizioni pubbliche
di Umarov è un video in cui invitava taqfiri russi e stranieri a
sabotare a tutti i costi le Olimpiadi invernali 2014 di Sochi.
Le prove del supporto dell’Arabia Saudita ai gruppi taqfiri ceceni e di altro tipo nelle repubbliche caucasiche della Russia, così come in Siria, divennero di pubblico dominio ad agosto 2013, quando l’ufficio stampa presidenziale del Presidente russo Putin divulgò parte del verbale di una riunione tra il Presidente Vladimir Putin e l’allora capo dell’intelligence saudita principe Bandar bin Sultan, del 3 agosto 2013.
Le prove del supporto dell’Arabia Saudita ai gruppi taqfiri ceceni e di altro tipo nelle repubbliche caucasiche della Russia, così come in Siria, divennero di pubblico dominio ad agosto 2013, quando l’ufficio stampa presidenziale del Presidente russo Putin divulgò parte del verbale di una riunione tra il Presidente Vladimir Putin e l’allora capo dell’intelligence saudita principe Bandar bin Sultan, del 3 agosto 2013.
I verbali rivelarono che i servizi segreti e il ministero degli
interni dell’Arabia Saudita hanno il controllo diretto delle reti
terroristiche in Russia e Siria. Putin e Bandar discussero, tra l’altro,
dell’attacco con armi chimiche nel sobborgo di Damasco del Ghuta
orientale, il 21 agosto 2013, che secondo i testimoni e altre fonti, fu
effettuato dal Liwa al-Islam filo-saudita al comando di Zahran
al-Lush. Fin dal 1980 l’esperto di armi chimiche Zahran al-Lush ha
lavorato per le intelligence dell’Arabia Saudita e degli Stati Uniti
nelle reti di al-Qaida.
Il verbale della riunione Putin-Bandar ha
rivelato che Bandar cercava di corrompere Putin con accordi su armi e
petrolio per avere il sostegno del presidente russo nel spodestare il
governo di Assad.
Bandar supponeva che il governo siriano doveva essere
sostituito dall’opposizione sostenuta e sponsorizzata dai sauditi.
Bandar garantì che gli interessi della Russia in Siria sarebbero stati
preservati dal governo filo-saudita se la Russia sosteneva il cambio di
regime.
Mentre Bandar ha tentato di fare di Putin un potenziale alleato
del cambio di regime in Siria, ha anche fatto una minaccia velata
dicendo, tra l’altro: “Posso garantirvi la protezione delle
Olimpiadi invernali nella città di Sochi, sul Mar Nero, del prossimo
anno.
I gruppi ceceni che minacciano la sicurezza dei giochi sono
controllati da noi, e non si muoveranno sul territorio siriano senza
coordinarsi con noi. Tali gruppi non ci spaventano, li usiamo contro il
regime siriano, ma non avranno alcun ruolo o influenza nel futuro
politico della Siria“.
Putin rispose che i russi sanno che i
sauditi sostengono i gruppi terroristici ceceni da un decennio, e che il
supporto che Bandar appena aveva offerto era assolutamente
incompatibile con gli obiettivi comuni della lotta globale contro il
terrorismo.
La conferma della morte di Umarov da parte del capo del FSB Aleksandr Bortnikov getta anche nuova luce su Gladio II della NATO e la sua Guerra di 4.ta generazione contro Russia, Siria, Iran, Ucraina e altri Paesi presi di mira. I terroristi dalla Cecenia e altre repubbliche caucasiche della Russia operano in Siria in unità dalle dimensioni del gruppo di combattimento e in stretto collegamento con Jabhat al-Nusrah, Liwa al-Islam e altre brigate taqfire controllate e formate dall’Arabia Saudita e dalla NATO.
La conferma della morte di Umarov da parte del capo del FSB Aleksandr Bortnikov getta anche nuova luce su Gladio II della NATO e la sua Guerra di 4.ta generazione contro Russia, Siria, Iran, Ucraina e altri Paesi presi di mira. I terroristi dalla Cecenia e altre repubbliche caucasiche della Russia operano in Siria in unità dalle dimensioni del gruppo di combattimento e in stretto collegamento con Jabhat al-Nusrah, Liwa al-Islam e altre brigate taqfire controllate e formate dall’Arabia Saudita e dalla NATO.
Combattono in Siria anche le truppe filo-USA del MEK,
responsabile della morte di almeno 17.000 iraniani. A febbraio, il capo
ultranazionalista ucraino dell’apertamente neonazista Pravý Sektor
(Fazione Destra), Dmitrij Jarosh, aveva chiesto pubblicamente a Doku
Umarov e ad altre brigate takqire in Russia e internazionali, di colpire
gli interessi russi per “sostenere la rivoluzione in Ucraina”. Dmitrij
Jarosh, insieme ad altri ultranazionalisti ucraini, ha combattuto contro
la Russia nella guerra cecena, dove Jarosh conobbe Umarov. Pravý Sektor
collabora strettamente con il cosiddetto esercito di liberazione
nazionale dell’Ucraina, UNA-UNSO, che aveva giocato un ruolo chiave
nella guerra filo-NATO della Georgia contro l’Ossezia del 2007.
Le unità
ucraine di UNA-UNSO sono ritenute responsabili di alcuni dei peggiori
crimini di guerra commessi durante il tentativo della Georgia di pulizia
etnica nella regione. UNA-UNSO è noto per i suoi stretti legami con
l’intelligence e la rete Gladio della NATO. UNA-UNSO è, secondo
gli analisti, responsabile dell’uccisione di 90 e il ferimento di oltre
500 manifestanti e agenti di polizia a Kiev ad opera dei cecchini,
attribuiti alle forze speciali della polizia ucraina (Berkut) e
al Presidente Janukovich.
L’incidente fu usato come pretesto per il
sequestro del parlamento e l’estromissione di Janukovich, il giorno dopo
l’accordo mediato da polacchi, tedeschi, francesi e UE per una
soluzione pacifica, riforma costituzionale ed elezioni anticipate con
l’”opposizione” di Euro-Majdan. Gli Stati dell’UE e della NATO
continuarono il sostegno al colpo di Stato, nonostante il fatto che una
telefonata trapelata tra il capo degli affari esteri dell’UE Ashton e il
ministro degli Esteri lettone Paet rivelasse che l’opposizione aveva
ordinato ai cecchini gli assassini.
Una delle operazioni di alto profilo di Doku Umarov, nel 2010, fu l’attentato alla metropolitana di Mosca sotto l’ufficio del servizio d’intelligence russo FSB. L’esplosione uccise e ferì 24 persone. Dopo soli 40 minuti un’altra esplosione deragliò un treno a Park Kulturij (Parco della Cultura) a Mosca, uccidendo 12 persone e ferendone un’altra decina.
Una delle operazioni di alto profilo di Doku Umarov, nel 2010, fu l’attentato alla metropolitana di Mosca sotto l’ufficio del servizio d’intelligence russo FSB. L’esplosione uccise e ferì 24 persone. Dopo soli 40 minuti un’altra esplosione deragliò un treno a Park Kulturij (Parco della Cultura) a Mosca, uccidendo 12 persone e ferendone un’altra decina.
Considerando l’esplosione del 2010 sotto l’ufficio di Mosca del
FSB, il direttore Aleksandr Bortnikov poteva aver interesse personale
nella preparazione dell’eliminazione di Doku Umarov. La Guerra di 4.ta
generazione della NATO, tuttavia, è destinata a continuare fin quando la
“comunità internazionale” chiuderà un occhio sulla sponsorizzazione e
il controllo della NATO e dell’Arabia Saudita di morte e distruzione in
nome di “libertà e demoinganno”.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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