Otto per mille
COSA SIGNIFICA “OTTO PER MILLE”?
IL TESTO DELLA LEGGE
COME FUNZIONA IL MECCANISMO?
LA DISTRIBUZIONE DEL GETTITO
COME VENGONO SPESI QUESTI SOLDI?
PERCHÉ ABROGARE IL MECCANISMO?
MA SI PUÒ ABROGARE? O NON PAGARE? E COME?
L'ESENZIONE ICI-IMU-TASI
"I COSTI DELLA CHIESA"
OCCHIOPERMILLE
CINQUE PER MILLE
PERCORSI DI APPROFONDIMENTO
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COSA SIGNIFICA “OTTO PER MILLE”?
Fino a due decenni fa lo Stato italiano pagava direttamente lo stipendio al clero cattolico, con il meccanismo della congrua.
Ritenendolo datato, nell’ambito delle trattative per il “nuovo”
Concordato si decise un nuovo meccanismo di finanziamento alla Chiesa
cattolica, solo in apparenza più democratico e trasparente in quanto
allargato alle altre religioni: lo Stato decideva di devolvere l’8 per
mille dell’intero gettito IRPEF alla Chiesa cattolica (per scopi
religiosi o caritativi) o alle altre confessioni o allo stato stesso
(per scopi sociali o assistenziali), in base alle opzioni espresse dai
contribuenti sulla dichiarazione dei redditi.
IL TESTO DELLA LEGGE
L’otto per mille è normato dalla legge 222/85.
COME FUNZIONA IL MECCANISMO?
Ogni cittadino che presenta la dichiarazione dei redditi può
scegliere la destinazione dell’8 per mille del gettito IRPEF tra dodici
opzioni: Stato, Chiesa cattolica, Unione Chiese cristiane avventiste del
7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Chiese Metodiste e
Valdesi, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione Comunità Ebraiche
Italiane, Unione Buddhista, Unione Induista, Chiesa apostolica, Sacra
diocesi ortodossa d'Italia, Unione Cristiana Evangelica Battista
d'Italia.
In realtà nessuno destina il proprio gettito: il meccanismo
assomiglia di più ad un gigantesco sondaggio d’opinione, al termine del
quale si “contano” le scelte, si calcolano le percentuali ottenute da
ogni soggetto e, in base a queste percentuali, vengono poi ripartiti i
fondi.
Come se non bastasse, la mancata formulazione di un’opzione non viene
presa in considerazione: l’intero gettito viene ripartito in base alle
sole scelte espresse.
Alcune confessioni (Assemblee di Dio e Chiesa Apostolica), più
coerentemente, lasciano allo Stato le quote non attribuite, limitandosi a
prelevare solo quelli relativi ad opzioni esplicite a loro favore: cosa
che NON fa la Chiesa cattolica, ottenendo un finanziamento quasi triplo
rispetto ai consensi espliciti ottenuti a suo favore.
ECCO PERCHÉ È IMPORTANTE COMPILARE QUESTA SEZIONE DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI.
Qualora il contribuente non sia tenuto alla presentazione della
dichiarazione, può comunque effettuare ugualmente la scelta della
destinazione dell’8 per mille consegnando il CUD in una busta chiusa a
un ufficio postale.
LA DISTRIBUZIONE DEL GETTITO
beneficiario | % su scelte espresse |
importo ripartito |
note |
Chiesa Cattolica | 82,01% | 1.004.839.287 | |
Stato | 13,74% | 169.839.287 | Riceve rinunce a quote scelte inespresse |
Metodisti e Valdesi | 3,08% | 37.738.142 | |
Comunità Ebraiche | 0,43% | 5.268.637 | |
Luterani | 0,32% | 3.920.846 | |
Assemblee di Dio | 0,23% | 1.270.403 | Rinunciano a quota scelte inespresse |
Avventisti settimo giorno | 0,19% | 2.328.002 |
Si noti che, in tale occasione, su oltre trenta milioni di contribuenti solamente il 45% ha espresso un’opzione: solo il 37% della popolazione, quindi, ha espresso una scelta a favore della Chiesa cattolica, alla quale è però consentito di mettere le mani sull'82% dei fondi.
COME VENGONO SPESI QUESTI SOLDI?
-
CHIESA CATTOLICA
Nato come meccanismo per garantire il sostentamento del clero, tale voce è diventata, percentualmente, sempre meno rilevante (il 35,7% del totale). Parrebbe infatti che la Chiesa cattolica prediliga destinare i fondi ricevuti dallo Stato alle cosiddette “esigenze di culto” (43,7%): finanziamenti alla catechesi, ai tribunali ecclesiastici, e alla costruzione di nuove chiese, manutenzione dei propri immobili e gestione del proprio patrimonio. Ovvio che non vedremo mai spot su queste tematiche: ai tanto strombazzati aiuti al terzo mondo, cui è dedicata quasi tutta la pubblicità cattolica, va - guarda caso - solo l’8,6% del gettito. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.8xmille.it nel quale, cliccando di seguito sulle sezioni “rendiconto” e “scelte per la chiesa cattolica”, si accede a una pagina che riporta le percentuali di scelta di fantomatici contribuenti senza specificare se siano la totalità o si tratti solo di coloro effettivamente firmano per destinare l’Otto per Mille. -
STATO
Lo Stato è l’unico competitore per l’otto per mille che rifiuta di farsi pubblicità. Il Governo dedica alla gestione dei fondi di pertinenza statale una sezione del suo sito internet. L'ultima ripartizione delle scelte di sua competenza è andata soprattutto a beneficio del risanamennto del bilancio pubblico e alle calamità naturali. In generale la legge 222/1985 prevede che i fondi siano destinati a "interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali". Con la legge 147/2013 è stata aggiunta la seguente destinazione: "ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica". -
CHIESA VALDESE
Rifiuta di destinare i fondi ottenuti alle esigenze di culto e al sostentamento del clero. Per maggiori informazioni vai su www.chiesavaldese.org. -
LUTERANI
Una parte dei fondi viene utilizzata per il sostentamento dei pastori. Per maggiori informazioni vai su www.elki-celi.org. -
COMUNITÀ EBRAICHE
I fondi sono utilizzati per «…solidarietà sociale, attività culturali, restauro patrimonio storico, sostegno ad attività giovanili, strutture ospedaliere per la cittadinanza, cultura della memoria, lotta a razzismo e pregiudizio». Per maggiori informazioni vai su www.ucei.it. -
CHIESE AVVENTISTE
Rifiutano anch’esse di destinare i fondi ottenuti alle esigenze di culto e al sostentamento del clero. Per maggiori informazioni vai su www.avventisti.it. -
ASSEMBLEE DI DIO
I fondi sono destinati esclusivamente alle missioni e alla beneficenza. Per maggiori informazioni vai su www.adi-it.org. -
SACRA ARCIDIOCESI ORTODOSSA D'ITALIA ED ESARCATO PER L'EUROPA
I fondi sono utilizzati "per il mantenimento dei ministri di culto, per la realizzazione e la manutenzione degli edifici di culto e di monasteri, per scopi filantropici, assistenziali, scientifici e culturali da realizzarsi anche in paesi esteri". -
CHIESA APOSTOLICA IN ITALIA
I fondi saranno utilizzati per "fini di culto, istruzione, assistenza e beneficienza". -
UNIONE CRISTIANA EVANGELICA BATTISTA D'ITALIA
I fondi saranno utilizzati per "gli interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all’estero". -
UNIONE BUDDHISTA ITALIANA
I fondi sono destinati a "interventi culturali, sociali ed umanitari anche a favore di altri paesi, nonché assistenziali e di sostegno al culto". -
UNIONE INDUISTA ITALIANA
I fondi saranno utilizzati "per il sostentamento dei ministri di culto, esigenze di culto e attività di religione o di culto, nonché interventi culturali, sociali, umanitari ed assistenziali eventualmente pure a favore di altri paesi".
PERCHÉ ABROGARE IL MECCANISMO?
- perché il meccanismo doveva essere basato sulla volontarietà, ma la ripartizione delle scelte inespresse vìola, di fatto, questo principio;
- perché è un finanziamento a fondo perso a favore di confessioni religiose che si dovrebbero autofinanziare. Soprattutto nel caso della Chiesa cattolica, gran parte di questi contributi non ha alcuna utilità sociale;
- perché è una partita truccata: a differenza delle confessioni religiose, lo Stato italiano non fa alcuna pubblicità per sé e non informa su come destina questi fondi. Quando nel 1996 il ministro Livia Turco propose di destinare i fondi di competenza statale all’infanzia svantaggiata, il “cassiere” della Conferenza Episcopale Italiana Nicora reagì duramente, sostenendo che «lo Stato non deve fare concorrenza scorretta nei confronti della Chiesa»;
- perché è una partita a cui non tutti possono giocare: sono ammesse solo le confessioni sottoscrittrici di un’Intesa con lo Stato. Ecco perché la Chiesa, attraverso i parlamentari cattolici, blocca l’accordo (già sottoscritto) con i Testimoni di Geova e impedisce l’avvio di trattative con gli islamici: i fedeli di queste religioni, ben disciplinati, grazie al meccanismo delle scelte inespresse porterebbero alle loro gerarchie una contribuzione ben superiore alla loro percentuale reale, con un danno valutabile in centinaia di milioni di Euro per la Chiesa cattolica.
- perché è un meccanismo non chiaro, che trae in inganno non solo il semplice cittadino ma anche la persona colta. Un giornalista Rai ha dovuto addirittura scusarsi in diretta per la sua non conoscenza del meccanismo;
- perché lo Stato, erogando questi finanziamenti, è costretto a cercarsi altre entrate con nuove forme di tassazione della popolazione.
MA SI PUÒ ABROGARE? O NON PAGARE? E COME?
L’Associazione per lo Sbattezzo ha lanciato anni fa un’iniziativa per l’obiezione fiscale.
L’UAAR ha anch’essa più volte criticato e chiesto modifiche alla
normativa: resta il fatto che un cambiamento è fattibile solo attraverso
una modifica della legge. L'UAAR ha proposto di adottare il meccanismo
tedesco, per il quale solo i fedeli che desiderano esplicitamente
appartenere a una confessione religiosa sono tassati per sovvenzionarla.
Nel 2014 ha chiesto che i Comuni avanzino richiesta per i fondi per l'edilizia scolastica e le calamità naturali.
Nel 2013 i radicali hanno lanciato un referendum per l'eliminazione della ripartizione delle scelte inespresse: l'Uaar ha appoggiato l'iniziativa. La raccolta firme non ha purtroppo raggiunto il numero minimo di sottoscrizioni richieste (500.000).
L'ESENZIONE ICI-IMU-TASI
Nell’ambito del Decreto Fiscale collegato alla Legge Finanziaria
2006, il Parlamento ha introdotto l’esenzione ICI (Imposta Comunale
sugli Immobili) per gli immobili adibiti a scopi commerciali per la
Chiesa (ulteriormente estesa alle associazioni no-profit). Il
patrimonio immobiliare della Chiesa cattolica è incalcolabile (si parla
di un 20-25% dell'intero territorio nazionale), e incalcolabile è quanto
di tale patrimonio sia effettivamente utilizzato per fini spirituali,
quanto per fini commerciali e quanto per fini commerciali 'occultati'
dietro i fini spirituali.
Secondo stime dell’ANCI, il provvedimento avrebbe comportato minori
entrate per i Comuni nell’ordine di 700 milioni di Euro. Il d.l. 223 del
4 luglio 2006 ha successivamente eliminato tale esenzione. La sua
formulazione («Attività di natura esclusivamente commerciale»),
tuttavia, di fatto vanifica il provvedimento e mantiene in vigore tale
privilegio: è infatti sufficiente che all’interno dell’immobile
destinato ad attività commerciale si mantenga una piccola struttura
destinata ad attività religiose.
Nell'agosto 2007 la Commissione Europea ha chiesto al governo
italiano informazioni supplementari su tali vantaggi fiscali. Non
risulta che né il governo Prodi, né il governo Berlusconi che subentrò
nel 2008 le abbiano mai risposto. La procedura d'infrazione avviata
infine dalla Commissione è stata infine accantonata perché, nonostante
l'infrazione fosse palese, sarebbe "impossibile quantificarla". Il
governo Monti ha promesso alle autorità comunitarie di regolamentare la
questione, ma nulla è ancora accaduto, tanto che l'Uaar ha scritto alla
Commissione Europea chiedendole di intervenire.
Né il governo Letta né quello di Renzi hanno tuttavia modificato la
situazione, confermando quindi le larghe esenzioni di cui dispongono i
beni ecclesiastici.
Tra gli immobili a uso commerciale che, stando a notizie di stampa, beneficiano di tale esenzione, troviamo la casa alberghiera delle Suore Brigidine, nella prestigiosa Piazza Farnese a Roma, e il centro spiritualità e convegni Mondo migliore, una struttura voluta dall’Istituto diocesano per il sostentamento del clero.
Come se non bastasse, i beni immobiliari di proprietà ecclesiastica
dispongono di ampie deroghe alla normativa sulla sicurezza, come abbiamo
documentato sul nostro blog.
"I COSTI DELLA CHIESA"
L'Otto per Mille non è la più importante voce in "uscita" dallo Stato
in direzione della Chiesa cattolica: l'insegnamento della religione
cattolica costa infatti ben un miliardo e mezzo, destinato a finanziare
il catechismo impartito da docenti scelti dai vescovi ma pagati dallo
stato. L'UAAR stima in oltre sei miliardi la cifra di cui gode la Chiesa
cattolica, nelle sue varie articolazioni, a danno delle casse
pubbliche. Tale stima è disponibile sul sito I costi della Chiesa,
un'inchiesta realizzata dall'UAAR che rappresenta la più importante e
dettagliata raccolta di dati sul Fenomeno. Per far conoscere ai
cittadini I costi della Chiesa l'UAAR ha anche lanciato una campagna di manifesti sei per tre.
OCCHIOPERMILLE
Nell’aprile 2007 l’UAAR, prendendo atto della diffusa mancanza di
conoscenza del meccanismo tra la popolazione, nonché del completo
disinteresse da parte delle istituzioni a porvi rimedio, ha avviato
autonomamente una propria campagna di informazione: «Otto per mille
informati», dal 2009 «Occhiopermille».
CINQUE PER MILLE
Con la dichiarazione dei redditi 2006 il governo ha introdotto una
nuova possibilità: la destinazione del cosiddetto “Cinque per mille” del
gettito IRPEF (completamente indipendente dall’Otto per mille).
Nato in origine per finanziare la ricerca scientifica, si è poi inopinatamente allargato ad altri scopi.
In breve, il funzionamento è questo:
- se il cittadino non sceglie, il cinque per mille della sua IRPEF rimane nel bilancio dello Stato;
-
se il cittadino intende invece “destinare” il suo cinque per mille, può scegliere tra una delle seguenti categorie:
- sostegno delle ONLUS (Organizzazioni non lucrative di utilità sociale) di cui all’art. 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n: 460, e successive modificazioni, nonché delle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali, previsti dall’art. 7, commi 1 2 3 e 4, della legge 7 dicembre 2000, n. 383, e delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 460 del 1997;
- finanziamento agli enti della ricerca scientifica e dell’università;
- finanziamento agli enti della ricerca sanitaria.
- il cittadino ha anche la possibilità di indicare un beneficiario specifico. In questo caso deve scrivere il codice fiscale di tale soggetto beneficiario.
Dalla dichiarazione dei redditi 2008 è possibile destinare il proprio Cinque per Mille all’UAAR. Per farlo, è sufficiente:
- apporre la propria firma nel riquadro “Sostegno del volontariato, delle associazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c.1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997”;
- riportare il codice fiscale dell’UAAR (92051440284) nello spazio collocato subito sotto la firma.
Se non si è tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi è
possibile firmare comunque, consegnando la scelta effettuata in
qualcunque ufficio postale.
Qualora insorgano problemi per l'effettuazione della scelta si può contattare l'UAAR, o telefonando in sede al numero 06-5757511, oppure inviando una e-mail a info@uaar.it.
Maggiori informazioni, tra cui l’elenco completo dei possibili beneficiari, sono disponibili su una pagina del sito dell’Agenzia delle Entrate.
PERCORSI DI APPROFONDIMENTO
- Campagna Occhiopermille.
- Passaparola UAAR sull’Otto per Mille: video informativo su Vimeo e YouTube; presentazione Powerpoint (330 Kb); presentazione in PDF (170 Kb); animazione Flash (150 Kb).
- Volantino UAAR sull’Otto per Mille (PDF, 53 Kb).
- Informazione pubblicitaria UAAR (2012, immagine JPG, 145 Kb).
- 8x1000. Video del 2010 realizzato dai Paguri / Don Zauker.
- Attività degli enti locali ed esercizio del diritto a celebrare il culto. I finanziamenti dei Comuni, di Luigi Pati, tesi vincitrice del Premio di laurea Uaar 2013.
- Brevi annotazioni sull’otto per mille di Alessandro Capriccioli, 2006.
- Esigenze di laicità della società italiana, di Sergio Lariccia, in Manifesto Laico (Laterza 1999)
- Gli impieghi dell’Otto per Mille di Alessandro Capriccioli, 2006.
- I costi della Chiesa. L'inchiesta UAAR sui privilegi e i contributi pubblici di cui beneficia il mondo cattolico.
- Interrogazione parlamentare sull’argomento dell’On. Stelio De Carolis del 13 dicembre 2000.
- I mercanti del Vaticano, di Mario Guarino (Kaos Edizioni 1998, seconda edizione 2009). Un testo fondamentale per capire i meccanismi di finanziamento (legali e non) della Chiesa.
- I mercanti nel tempio, di Mario Staderini, in Raffaele Carcano (a cura di), Le voci della laicità (Edup, 2006).
- La reale entità dei finanziamenti pubblici alla Chiesa cattolica, comunicato stampa del circolo UAAR di Verona (10 luglio 2010)
- L'8x1000? Quisquilie, bazzecole, pinzillacchere, di Marco Accorti, da L'Ateo n. 3/2006.
- Otto per mille: attenti a quella firma, di Raffaele Carcano, da L’Ateo n. 2/2001.
- Otto per Mille dello Stato - Tra cifre che parlano… di Annapaola Laldi, dal sito dell’Aduc.
- Otto per mille, ovvero come lo Stato sottrae ogni anno 1 miliardo di euro agli italiani per darli alla Chiesa cattolica, di Mario Staderini.
- Otto per mille: perché lo Stato finanzia le Chiese. Resoconto video dell'incontro con Mario Staderini svoltosi il 29 aprile 2010 presso la sede UAAR di Roma.
- Privilegi economici e fiscali della Chiesa cattolica, di Silvio Manzati, 2006.
- Quanto costa allo stato il finanziamento della chiesa Cattolica, di Marcello Vigli, 2000.
- La questua, di Curzio Maltese (Feltrinelli 2008).
- La tassa dell’8 per mille di Mario Patuzzo, dalla rivista L’Ateo, n. 0/1996.
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