mercoledì 15 aprile 2015

DOVE C’E’ HATHOR PENTALPHA, C’E’ STRAGE !!


L'esimio signore nei riquadri a sinistra e cerchiato è Shimon Elliot, sionista affiliato ad Hathor Pentalpha

DOVE C’E’ HATHOR PENTALPHA, C’E’ STRAGE

 

CHI FERMERA LA CORSA DI JEB BUSH ALLA CASA BIANCA?

 

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Scrivo un prologo a questo interessante articolo del fratello massone F. Maria Toscano, Voi che leggete lo sapevate che il duce dell'Isis (Califfato del Levante) è un israelita sionista collaborazionista con Mi6 e CIA, in stretta sintonia con i servizi dell'esercito sionista?
Ma come, direte, sei pazzo? Un musulmano integralista che non è altro che uno spione e per giunta un agente israelita sionista?
Ma dai, complottista, basta bufale .... !!!!!
Ah ah ah ed invece sì.
Ometto di ricordarVi di leggere il mio precedente articolo http://decamentelibera.blogspot.it/2014/08/shimon-elliot-sionista-ed-agente-del.html che Vi chiarirà alcune cosette.
Come scritto nero su bianco, e dopo mesi ancora senza nessuna smentita, dal Dr. Gioele Magaldi nel suo libro bomba "Massoneria società a responsabilità illimitata", esiste da alcuni anni una Ur-lodge sovranazionale neoaristocratica super reazionaria.
Oggi parleremo della Ur-lodge "Hathor Pentalpha":
il 7-11-2000 George W. Bush vinse le presidenziali statunitensi, due mesi dopo prese possesso dello scranno e con lui (cofondatore) la Ur-lodge "Hathor Pentalpha".
Il nuovo millennio dopo il predicatore di Nazareth inizia sotto il segno di Iside, la più eretica e reazionaria delle super logge sovranazionali inizia ad operare.
Per tutto ciò mancava però l'evento fondativo, la nuova gloriosa Pearl Harbor, c'era bisogno, in poche parole, dell'11 settembre per rendere catatoniche le masse imbecilli.
Il resto è oramai storia, 2.974 morti nell'attacco multiplo alle Torri gemelle, la guerra in Iraq, la caccia alle inesistenti armi di distrazione di massa con in prima fila Antony Blair, illustre affiliato alla H.P., l'invasione del paradiso mondiale del papavero da oppio, il business delle ricostruzioni plurimiliardarie; tutto a vantaggio degli interessi economici degli affiliati alla H.P. e delle alleate Geburah ed Amun.
Nel frattempo la H.P., secondo "Massoni società a r. illimitata", ha affiliato un bel po' di presidenti e di primi ministri in €uropa: lo spagnolo José Maria Aznar, il francese Nicolas Sarkozy, il turco Recep Tayyip Erdogan, l'olandese Jan Peter Balkenende, il polacco Aleksander Kwasniewski, l'italiano Marcello Pera, allora presidente del Senato.
Ma siccome questa non è per nulla una favola, non possiamo gridare al lieto fine. Anzi.
La vecchia triade delle Ur-lodges neoligarchiche torna ad alzare la testa con il progetto di "destrutturazione oligarchica dell'€uropa". E, mentre infuria la crisi finanziaria che mette in ginocchio l'€urozona, al di là del Mediterraneo, la Primavera genocida araba sconvolge il nord Africa.
Difatti tra il 2012 ed il 2013 cominciano a dilagare gli integralisti islamici dell'Aqi (Al Qaeda in Iraq). Nell'aprile 2013 l'Aqi cambia ufficialmente il proprio nome in Islamic State of Iraq and al-Sham, ISIS, e nel 2014 si fa conoscere in tutti il mondo con una sanguinaria campagna mediatica a  base d'ostaggi sgozzati e decapitati. Il 29 giugno 2014 il duce dell'Isis, Abù Bakr al-Baghdàdì, alias l'israelita sionista Shimon Elliot, detto il Califfo Rolex, proclama la nascita del Califfato islamico.
ISIS. Iside. La dea egizia. La patrona della magia e del potere spirituale e materiale, controparte femminile cosmica del dio Osiride. Colei che nei miti e nei riti esoterici massonici viene spesso fatta coincidere con la dea Hathor.
Ecco a voi la loggia sovranazionale della vendetta e del sangue rituale !!!         ..............           deca

Ricordate quel fortunato motivetto che concludeva un famoso spot pubblicitario con la frase “dove c’è Barilla, c’è casa”?
Mi è tornato in mente ragionando sugli eventi che stanno scuotendo la Turchia, regno di Recep Tayyip Erdoğan, già affiliato presso la famigerata Ur-Lodge Hathor Pentalpha  di George H. W. Bush e Dick Cheney. Allo stesso modo, sulla scia della strage francese riguardante l’eccidio dei giornalisti in forza al giornale satirico Charlie Hebdo, è tornato guarda caso prepotentemente sulla scena politica transalpina il marito di Bruni Carlà, ovvero Nicolas Sarkozy, anch’egli affiliato al pari di Erdogan all’interno della già menzionata superloggia “del sangue e della vendetta”. 
L’esempio fornito dagli attentati compiuti l’11 settembre del 2001, voluti e pianificati da membri apicali della loggia fondata da Bush padre, ha fatto scuola, incoraggiando evidentemente le gesta di molti emulatori e tardi epigoni. Quindi, parafrasando la frasetta ricordata in apertura di articolo, verrebbe voglia di canticchiare adesso a reti unificate“dove c’è Hathor, c’è strage”.
Lo schema, già applicato con successo anche in Italia negli anni in cui imperava la P2 (filiale della ben più potente loggia “Three Eyes” di Kissinger e Rockefeller), è sempre uguale: problema-reazione-soluzione. E se il problema non c’è, qualcuno dovrà pur sobbarcarsi l’ingrato compito di crearne uno alla bisogna, non vi pare?
Da quando Jeb Bush, fratello dell’ex presidente George W. Bush, ha annunciato la sua discesa in campo in vista delle presidenziali americane del 2016 il mondo è diventato d’incanto un luogo meno sicuro. Ci penserà poi Jeb, una volta arrivato malauguratamente al potere, a rimettere le cose a posto “a modo suo”.
Problema-reazione-soluzione. Quale politico democratico sfiderà il prossimo anno l’uomo della Hathor Pentalpha per contendergli la conquista della Casa Bianca? I giornali di regime, quelli che fomentano perlopiù il terrorismo economico (“oddio lo spread!”), tifano chiaramente per Hilary Clinton, moglie di Bill, ex presidente rimasto famoso per via della nota passione per il “blowjob” e la “deregulation finanziaria”.
L’impoverimento del ceto medio e la conseguente crisi che attanaglia il modello di vita occidentale è diretta conseguenza delle scellerate scelte di indirizzo politico volute negli anni ’90 proprio dal consorte di Hillary, così miope da archiviare lo Steagall Act di rooseveltiana memoria e ridurre la politica ad ancella e serva di poteri ingordi, antidemocratici e plutocratici.
La Clinton, non particolarmente carismatica nonché facilmente bollabile come mera emanazione degli interessi degli speculatori di Wall Street, avrebbe a mio avviso poche probabilità di sconfiggere nelle urne il candidato del partito Repubblicano, favorito in partenza dal clima di disillusione e dal desiderio di discontinuità lasciato in eredità dal mediocre Barack Obama. Altra cosa è Elizabeth Warren, vero astro nascente della politica statunitense in grado di riaccendere l’entusiasmo popolare  e condurre il Partito Democratico verso una vittoria altrimenti problematica.
La Warren piace a molti, tranne naturalmente agli squali apolidi che usano ovunque lo spauracchio dei “mercati” per aumentare le disuguaglianze e schiavizzare i ceti deboli. Commentiamo ora insieme un pezzo vergato da Maria Laura Rodotà sul Corriere della Sera, organo semi-ufficiale dell’ O.U.O. (oligarchia universale organizzata, ndm). Già dalla lettura del solo incipit si coglie il desiderio di mistificare in capo alla giornalista esperta in problemi di cuore: “Elizabeth Warren fa sognare i repubblicani ed innervosisce i banchieri”.
E perché mai la Warren, in testa a tutte le classifiche di gradimento, dovrebbe far sognare gli avversari? La spiegazione, particolarmente risibile, la Rodotà la fornisce dopo poche inutili righe: “E’ la candidata presidenziale a sorpresa che i repubblicani vorrebbero: facile da accusare di bolscevismo, utile per attrarre ancora più finanziamenti elettorali da banchieri e grandi imprenditori”. Ovvio, no? “Venerdì scorso, continua Rodotà trattenendo a stento l’entusiasmo, “rappresentanti di Goldman Sachs, Citigroup, Jp Morgan, e Bank of America si sono riuniti per discutere su come ammorbidire Warren(clicca per leggere). 
La nostra giornalista-fashion omette purtroppo di indicare le possibili soluzioni individuate sul finire di simile sobrio e nobile simposio. Resta quindi sospeso il dubbio: cosa possono fare i banchieri per “ammorbidire Warren”? Possono forse  farla cadere in una vasca riempita con detersivo Coccolino per poi simulare un incidente domestico?
O sono addirittura solleticati dall’idea di riproporre strategie già viste ai tempi di J.F. Kennedy e Martin Luther King? Maria Laura lei che dice? Le sembra normale che alcuni gruppi di pressione dicano chiaramente di voler “ammorbidire” un rappresentante del popolo non particolarmente gradito?
La sovranità, che fa rima con Rodotà, appartiene ancora ai cittadini, o è stata già di fatto trasferita nelle mani di banchieri armati di provvidenziale “ammorbidente”? Rodotà si rassegni: il voto per censo non esiste più da un pezzo.

Francesco Maria Toscano

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