giovedì 21 marzo 2019

IL MARCHIO DELLA BESTIA A VOSTRA DISPOSIZIONE, oggi !!!

Meno di due anni fa StratoEnergetics presentò
la nuova arma autonoma Slaughterbot :

Assomiglia ad un lancio di iPhone o ad un brutto TED Talk, questo PSA fantascientifico del gruppo Stop Autonomous Weapons, esamina un possibile futuro imminente di droni autonomi addestrati a uccidere un bersaglio umano specifico.

Hanno persino creato un sito Web di produttori di StratoEnergetics raccapricciante:
È stato creato da Stop Autonomous Weapons, un gruppo dedicato a far pressione per aggiornare la Convenzione del 1980 sulle armi convenzionali (CCW) includendo in modo esplicito le armi autonome: ma siamo certi che la Strato Energetics non esista, siamo sicuri che non siano già costruiti e commercializzati i loro prodotti?
Sembra un innocuo drone che sta nel palmo di una mano, come quelli che si comprano in un negozio di giocattoli.
Però non ha bisogno di pilota: è capace di guida autonoma.
Vola per chilometri schivando i pericoli ed eludendo gli agguati. Ha un dispositivo di riconoscimento facciale che può individuare una singola persona. E contiene una carica esplosiva, piccola ma sufficiente a «penetrare il cranio e distruggere quel che c’è dentro».
Così, spiega compiaciuto il direttore della StratoEnergetics, la società produttrice, nel presentare alla folta platea la sua ultima creazione, come fosse il lancio di un nuovo smartphone.
Invece è uno slaughterbot, un «robot da carneficina». 
Nella dimostrazione in teatro, perfora la testa di un manichino. Nello spot promozionale sgomina una banda di criminali. Il direttore lo decanta, soddisfatto, come la soluzione pulita ed infallibile contro il crimine violento ed il terrorismo.
Ma poi le cose si complicano. E lo sciame di creature meccaniche che penetra nel Senato statunitense ignora metà dell’aula per volare sicuro verso l’altra metà, insegue una dozzina di senatori scelti individualmente e li fa fuori con precisione chirurgica : le bestie erano marchiate.  E' solo l’inizio dell’incubo. 
Lo slaughterbot può essere programmato per cercare, riconoscere ed uccidere chiunque, non solo criminali e pezzi grossi. E presto diviene chiaro che nessuno può sentirsi al sicuro. E non c’è difesa che tenga.
«Sanno eludere persone, proiettili, praticamente qualsiasi contromisura. Non possono essere fermati» proclama il Direttore.
Il breve e avvincente video d’azione diffuso su Youtube non è ansiogeno e inquietante per caso: il suo scopo è dare una scossa all’opinione pubblica sui pericoli delle armi autonome. Lo ha ideato Stuart Jonathan Russell, esperto di robotica ed intelligenza artificiale all’Università della California a Berkeley, turbato da quanto poco non solo il pubblico generale ma anche gli stessi esperti, militari e politici, colgano i rischi incombenti. 
Per quel che riguarda il pubblico, sembra che l’operazione stia facendo centro. Con decine di migliaia di visualizzazioni che si aggiungono ogni giorno ai 20 milioni già totalizzati, e sottotitoli in una decina di lingue (per ora non l’italiano), il video sta senz’altro facendo breccia.
Quanto agli addetti ai lavori, si vedrà. Le premesse non erano incoraggianti, come racconta Russell in un’intervista al «Bulletin of the Atomic Scientists». A un meeting di qualche tempo fa, ha sentito un alto ufficiale del Ministero della difesa USA dichiarare che i suoi esperti lo avevano rassicurato: non c’è nessun rischio che le armi autonome prendano il sopravvento sul mondo «come Skynet» (il sistema di supercomputer che diviene autocosciente e attacca l’umanità nella saga cinematografica di Terminator).
«Se nemmeno lui aveva idea di quale fosse la vera posta in gioco, probabilmente non ce l’ha nessuno» racconta Russell. «Così ho pensato a un video per renderlo ben chiaro». [ma sarà vero?]
Slaughterbots: un video contro i droni da carneficina
L’incontro con professionisti cinematografici appassionatisi all’iniziativa, ed una fitta serie di discussioni e riscritture della sceneggiatura, ha trasformato la vaga idea in otto minuti d' azione incalzante e realistica, che tiene avvinti e incute una profonda inquietudine. Come dice il Bulletin, «se prima d’ora non avevi mai sentito parlare di sciami di droni, questo è il video che ti convincerà ad osteggiarli per sempre. Se non avevi mai immaginato che un drone dall’aria di un giocattolo possa diventare un assassino incaricato d' uccidere te, beh, immaginalo». [E se questo Russell lavorasse per il sionismo??]
L’idea di droni autonomi programmati per uccidere in modo mirato una persona richiama un episodio della serie fantascientifica Black Mirror  trasmessa su Netflix: api robotiche, create per impollinare le colture al posto di quelle reali ormai decimate, ma trasformate in segreto in uno strumento di sorveglianza di massa, vengono hackerate e diventano strumenti di morte contro i personaggi più odiati sui social network. Ma qui il fulcro della critica erano appunto i nostri comportamenti online, e l’odio di cui le api assassine divenivano un mero strumento. 
La distopia paventata da Russell non richiede programmi governativi segreti e geni smanettoni capaci di dirottarli a proprio vantaggio, e a suo parere è molto meno lontana di quanto possiamo pensare: non è qualcosa che riguarderà le generazioni future, ma un pericolo attuale, che in linea di principio è realizzabile con le tecnologie attuali. 
Ma non è ancora troppo tardi per evitarlo, assicura Russel nell’intervista al «Bulletin».
Soprattutto, siamo ancora in tempo per evitare che gli sciami assassini diventino un fenomeno incontrollabile su grande scala. «Se un terrorista ne fabbrica dieci, non farà più danni di quelli che può causare con tante altre armi. Il vero rischio è la proliferazione» premette.
Slaughterbots: un video contro i droni da carneficina
E che la proliferazione si possa evitare lo mostra l’esempio delle armi chimiche: ancor più dei droni assassini, sono facili da fabbricare con tecnologie e materiali largamente disponibili, ma la Convenzione che le bandisce, finora è riuscita a evitarne la diffusione incontrollata, e ha permesso di riconoscere con prontezza violazioni come quelle avvenute in Syria da parte degli "operatori di pace moderati". 
Analogamente, ci sono molte misure utili che possono frenare l’ascesa delle armi autonome.
E sono in corso iniziative internazionali ancora preliminari ed irte d' ostacoli, ma che potrebbero avere esiti positivi, magari mirando a limitazioni e meccanismi di controllo solo parziali ma sufficienti a evitare i guai peggiori, che siano accettabili da chi non vuole un bando totale.
Perciò non è troppo tardi, afferma il video in conclusione.
Prevenire l’apocalisse dei droni è ancora possibile, purché l’opinione pubblica colga il pericolo e si mobiliti. Iniziando col sottoscrivere una campagna internazionale per il bando delle armi autonome letali, promossa da molti dei maggiori studiosi mondiali d' intelligenza artificiale e da organizzazioni quali la Pugwash Conferences on Science and World Affairs, Human Rights Watch e Amnesty International. [In sostanza, abbiamo capito che è tutta 'na sola del sionismo e delle Sue onlus genocide per intortarci....]. 
Perché l’alternativa è automatizzare la morte. E per citare ancora Russel, «una volta che affidi la capacità di uccidere alla macchina, puoi avere tanta morte quanta ne vuoi».
 
E sono solo l'inizio. Sciami intelligenti. Apprendimento contraddittorio adattivo.
Robuste priorità d'obiettivo sul campo. Tattiche e strategie basate sull'intelligenza artificiale, sarebbero invidiabili.
"Questo è il futuro del mantenimento della pace"
A proposito della tecnologia :

I nostri sistemi autonomi anti-persona (APS) impiegano una serie di tecnologie all'avanguardia per l'IA, tra cui:

    Evitare l'ostacolo: la rete neurale copiata in ogni
APS è stata addestrata attraverso l'equivalente di milioni di ore in vari ambienti simulati per evitare ostacoli, anche quando sono in movimento;
    Movimenti stocastici: addestrati su migliaia di film di zanzare e altri insetti volanti, i nostri droni sconfiggeranno ogni tentativo di anticipare i loro schemi di volo
;
    Munizioni efficienti: utilizzando un puntamento preciso, siamo in grado di ridurre al minimo le dimensioni di un proiettile e propellente
;
    Riconoscimento facciale: è nel tuo iPhone ed è in
APS, insieme a reti parallele per identificare i bersagli per andatura, sesso, uniformità, persino etnia;
    Protocolli multipli di auto-localizzazione: insieme al GPS, i nostri
APS utilizzano una varietà di tecnologie proprietarie per localizzarsi nello spazio;
    Incommunicado ed EMP si sono induriti: una volta che un
APS sta volando, non c'è modo di fermarlo elettromagneticamente da jamming, spoofing, zapping o qualsiasi altra cosa;
    Big data links: abbiamo acquisito e consolidato una serie di set di dati. Utilizzando i nostri server puoi legare in modo affidabile le persone alle loro caratteristiche individuali per il successivo targeting. Ti diremo di più, ma come scherzo, dovremmo ucciderti. (E ovviamente, visto che hai visitato questo sito, sappiamo esattamente chi sei.) Di nuovo, sto scherzando!  [mica vero, è tutto vero, fino all'ultimo..]
Pronto a sconfiggere il nemico? Abbiamo APS per questo

Sistemi autonomi anti-persona
Un nuovo concetto
Il sistema anti-persona Stinger

The Stinger è la nostra prima mini-arma prodotta in serie.
È completamente autonomo, con telecamere ad ampio campo, sensori tattici, riconoscimento facciale, processori in grado di reagire 100 volte più velocemente di un umano e il suo movimento stocastico è una funzione anti-cecchino. Al suo interno ci sono tre grammi d' esplosivo sagomato che offrono una potenza sufficiente per penetrare il cranio ed uccidere il bersaglio con precisione chirurgica.
Sei stato AVVISATO

Queste armi equivalgono a un omicidio di massa. Non promuovono il mantenimento della pace. Non salvano vite. I governi non possono controllarli. Potresti pensare d' essere duro perché ne possiedi qualcuno, ma questo ti rende un bersaglio. E non c'è difesa. Guarda il film qui sotto per vedere quanto queste armi potrebbero diventare cattive se permettiamo che vengano sviluppate :
Tutto sul lavoro di squadra

Sistema di consegna e violazione all'avanguardia :
Ogni sistema di consegna può trasportare 18 Stinger.

Il sistema di consegna arriva in un edificio od in un altro spazio chiuso (auto, treno, aereo, tu lo chiami), rilascia il suo carico, s' attacca alla barriera e fa un buco nel muro o nella finestra. Gli Stingers possono quindi entrare nell'edificio e trovare i loro obiettivi. 
Questi sistemi sono praticamente inarrestabili. Prendi di mira le cellule terroristiche, infiltrati nelle truppe nemiche: i cattivi non saranno in grado di difendersi da loro, ma neppure Voi, i "buon" i "gentili".
Identifica e scegli solo i cattivi [?]

Il sistema d' identificazione degli obiettivi EyeFire :
Tutti i nostri sistemi possono utilizzare il riconoscimento facciale per identificare un obiettivo predeterminato, ma per quanto riguarda la minaccia di movimenti sotterranei o di cellule terroristiche segrete? Non è che ci siano hashtag pubblici che i terroristi usano per identificarsi. EyeFire Target Identification System non è solo un piccolo robot, ma un intero sistema d' elaborazione di big data in grado di scansionare miliardi di tweet, post, pagine, video e qualsiasi altra cosa che si possa trovare online per identificare schemi indicativi di attività terroristiche. 
Il sistema esegue quindi la scansione di tali dati per identificare gli indirizzi IP e le posizioni GPS per identificare il sospetto che pubblica i messaggi pericolosi. Può anche rintracciare con chi sta collaborando il sospetto. Ti aiuteremo a eliminare i cattivi. Ma elimeremo anche Voi "gentili".
Il tocco morbido della farfalla parassita

Una nuova forma di cambio di regime. 
Il mondo è pieno di leaders mortali che stanno danneggiando i loro cittadini e minacciano la sicurezza globale [di noi sionisti]. Fino a poco tempo fa, è stato difficile scacciare questi cattivi attori: sono difficili da raggiungere ed anche se qualcuno può avvicinarsi abbastanza all'omicidio, un omicidio evidente può portare a maggiori disordini. 
Ma questi piccoli robots hanno all'incirca le dimensioni di un'ape, possono volare ovunque, entrare in qualsiasi edificio, nascondersi in qualsiasi presa d'aria e colpire mentre il bersaglio dorme. 
La domanda diventa letteralmente: qual è il tuo veleno? 
I robots possono essere riempiti con una dose letale del veleno di tua scelta, ed il segno lasciato sul corpo sarà appena percettibile, sembrando niente più che un morso d' insetto. Sembrerà che il bersaglio sia semplicemente scomparso pacificamente nel sonno.
In una missione meno letale? Il bot SoftTouch può anche essere riempito con una formula non letale progettata per colpire semplicemente il bersaglio per un determinato periodo di tempo.

Domande frequenti :


D: Come funzionano i tuoi sistemi?

R: I nostri sistemi autonomi anti-persona (APS) navigano automaticamente verso il loro obiettivo, evitando ostacoli, trovando entrate e superando le contromisure. Quindi, in base ai criteri forniti dall'operatore prima del lancio, selezionano ed eliminano uno o più bersagli.

D: Quali sono i vantaggi delle tue armi autonome rispetto ad armi più convenzionali come aerei o droni?

A: Ce ne sono molti. Gli aerei militari sono oscenamente costosi da acquistare, mantenere e pilotare. I droni pilotati richiedono una complessa infrastruttura di comunicazione disponibile a costi elevati per le principali forze armate, insieme a piloti addestrati. I nostri APS richiedono molta meno esperienza e infrastrutture, consentendo loro di essere utilizzati da una più ampia varietà di clienti. Sono anche molto più mirati e meno costosi!

D: Il tuo APS salva vite?

A: Sì! Puoi usare i nostri sistemi senza rischi, senza mettere in pericolo il tuo personale, e ci sono molte meno possibilità di danni collaterali nel raggiungimento dei tuoi obiettivi. Ciò significa che puoi usarli contro una gamma molto più ampia di obiettivi, riducendo notevolmente il rischio e il costo dei conflitti armati e consentendo una portata molto più ampia delle operazioni.

D: I tuoi sistemi sono conformi al diritto internazionale umanitario?

R: Anche se naturalmente appoggiamo il diritto umanitario internazionale, consideriamo la responsabilità dei nostri clienti assicurare che tali regole siano seguite. Laddove la tecnologia specifica rende estremamente difficile (ad esempio garantendo proporzionalità, distinzione e non discriminazione), incoraggiamo i nostri clienti a prendere le misure appropriate per attenuare questa difficoltà.

Q: Cosa succede se uno dei tuoi sistemi attacca accidentalmente il bersaglio sbagliato?

R: Lavoriamo duramente per garantire che il targeting sia accurato, dati i parametri stabiliti dall'operatore, e siamo certi che i decessi accidentali e collaterali sono statisticamente ben al di sotto di quelli della maggior parte degli altri sistemi d'arma. (Si noti che, secondo i termini del nostro contratto d'uso, la responsabilità di tali lesioni accidentali ricade espressamente sull'operatore dell'unità o sull'unità stessa qualora l'unità abbia preso la decisione sbagliata.)

D: Quali sono le difese contro i tuoi sistemi?

A: Con il reato di armi autonome è molto più facile della difesa, quindi siamo fiduciosi di poter stare al passo con le contromisure. Ad esempio, auto-avoidance, pattern di volo stocastici e hardening EMP sono già integrati. I sistemi futuri neutralizzeranno le future contromisure. E se tutto il resto fallisce, puoi riuscire con i numeri, dal momento che puoi inviare migliaia o addirittura milioni di droni al tuo avversario per il costo di un singolo missile, travolgendo le difese più robuste.

D: Come possiamo stare davanti agli avversari con sistemi simili?

A: Nonostante il rapido ritmo della tecnologia, siamo fiduciosi che ci vorranno mesi o addirittura anni prima che altre grandi potenze militari - quelle che non sono i nostri clienti - avranno capacità comparabili e persino più lunghe per gli stati più piccoli. Sebbene l'hardware sia adatto a molti produttori, il nostro software all'avanguardia è di molti anni avanti rispetto alla concorrenza e il nostro IP è strettamente sorvegliato. Rubare il nostro software sarebbe quasi tanto difficile quanto inviare di nascosto informazioni dalla NSA.

D: In che modo questo si inserisce nel panorama delle tecnologie militari e dei livelli globali di armamento?

A: Siamo orgogliosi di essere un'azienda dirompente. Ogni nuova tecnologia militare avrà aspetti positivi e negativi per le varie parti. La nostra tecnologia eccelle nel rendere gli avversari economici, a basso rischio e facili da eliminare, anche in modo anonimo. Le parti che hanno un interesse in più di quello che si svolge nel mondo saranno avvantaggiate a spese di quelle che non lo fanno.

D: Sono interessato all'utilizzo di APS per rimuovere la struttura di comando di un avversario. È un buon caso d'uso?

A: Assolutamente. Se riesci a identificare i leader del tuo avversario tramite l'immagine, la voce, l'andatura o altre caratteristiche, puoi eliminarli automaticamente. (Qui dobbiamo sottolineare che queste armi devono essere utilizzate in conformità con le leggi nazionali e internazionali di guerra e impegno, come da e impegnate attraverso i termini del servizio.Non appoggiamo l'uso dei nostri sistemi per attaccare persone, entità o governi non considerate una minaccia dalla tua comunità nazionale od internazionale, anche se può essere banalmente utile.)


D: E riguardo il mantenimento della pace e il controllo della popolazione?

R: Questa è una delle cose più eccitanti: collegare i nostri sistemi a serie di dati personali facilmente disponibili e acquistabili significa che i nostri sistemi possono identificare obiettivi di sorveglianza (o più) per nazionalità, genere, contatti con elementi sovversivi, persino ideologia politica radicale, comunque definito.

D: Come valutano i tuoi sistemi in termini di kill-per-dollar?

A: Sono superbi. Gli attacchi con droni sono costosi e costano più di $ 30.000 per ore di volo, oltre a munizioni costose. I proiettili sono economici, ma i soldati ben addestrati possono costare centinaia di migliaia di dollari all'anno da mantenere. Anche...


deca

"Inoltre obbligo tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere il marchio sulla mano destra o sulla fronte, nessuno potrà comprare o vendere se non porta il marchio, cioè il nome della bestia od il numero che corrisponde al suo nome" [Apocalisse 13,16]

martedì 12 marzo 2019

L'ANNICHILIMENTO DELL'INDIVIDUO : il nuovo amore dei giovanissimi è l'eroina di Sinaloa, fortemente tagliata con il fentanyl

Campi di papavero da oppio

Storia dell'eroina

La vera storia dell’eroina è venuta recentemente alla luce dopo che, nel 1990, la Bayer, la casa farmaceutica che l’aveva messa in commercio, ha finalmente aperto i suoi archivi e ha permesso di consultare i diari di laboratorio dei suoi chimici e farmacologi, i documenti sulle vendite, il materiale propagandistico e i profitti.
La sintesi della diacetilmorfina, nome chimico dell’eroina, era in realtà già avvenuta nel 1874, in un oscuro laboratorio ad opera di un chimico chiamato Wright. Sfortunatamente per lui alcuni farmacologi, dopo avere sperimentato quella molecola sulla rana e sul coniglio, ne decretarono l’inutilità clinica e così la diacetilmorfina e Wright vennero dimenticati.
La seconda nascita della diacetilmorfina è il 21 agosto 1897 ad opera del chimico della Bayer, Felix Hoffmann. Tra i chimici tedeschi c’era allora la convinzione che il processo di acetilazione degli alcaloidi naturali poteva originare composti meno tossici e più attivi, comunque nuove molecole, più costose e redditizie del prodotto originale.
L’acetilazione affascinava tanto quei chimici che la loro fiducia in quel processo era stata definita una vera e propria 'acetilo-mania'. Ma Hoffmann aveva una speciale ragione per avere contratto quella mania poiché neanche due settimane prima della neo-sintesi dell’eroina aveva acetilato l’acido salicilico offrendo alla Bayer la molecola dell’aspirina. 
Le due più sconvolgenti sintesi del secolo avvennero quindi nello stesso mese di agosto del 1897, nello stesso laboratorio. Il successo dell’eroina non è legato solamente alla fortunata reazione chimica, ma, soprattutto, al suo nome, Heroin, che in tutte le lingue suggerisce l’idea dell’invincibilità, della divinità.
Un fascino ben più suggestivo ad esempio dell’idromorfone, che pure è almeno cinque volte più potente dell’eroina.
La vera storia dell’eroina rivela un’altra sorpresa: l ’idea iniziale del farmacologo della Bayer, Heinrich Dreser, era quella d' ottenere un prodotto più attivo della codeina nel migliorare la funzione respiratoria e nel calmare la tosse.
Quello delle malattie dell’apparato respiratorio era un mercato molto redditizio anche perché allora la tubercolosi polmonare era una malattia molto diffusa.
Dopo che Dreser pubblicò il suo primo lavoro farmacologico su quel surrogato della codeina, utile nell’ economizzare la respirazione, perché “approfondisce ciascun atto respiratorio”, i più grossi farmacologi tedeschi, russi, italiani, francesi, inglesi, ungheresi, svedesi e svizzeri si scatenarono per confermare i risultati di Dreser.
Inoltre tra il 1899 e il 1905 vennero pubblicati 180 lavori clinici sull’eroina e nel 1910 i lavori clinici eseguiti con l’eroina includevano almeno 10.000 pazienti.
La grande maggioranza degli studi giudicò l’eroina positivamente, alcuni lavori erano addirittura entusiastici.
Nessuno parlava di dipendenza iatrogena ad eccezione di qualche voce dissidente. Bisogna riconoscere che il problema della dipendenza era relativamente limitato perché l’eroina era somministrata alle dosi di 5 mg.
Dopo alcuni anni dalla sua introduzione l’uso clinico dell’eroina venne esteso ben oltre le patologie respiratorie. 
Secondo la letteratura medica di allora l’eroina poteva avere almeno 30 indicazioni negli adulti, nei bambini, nelle donne gravide: l’angina pectoris, l’insufficienza miocardica, l'aneurisma aortico, la disfagia, il cancro dello stomaco, l’influenza, la sclerosi multipla, le malattie ginecologiche (tamponi impregnati di eroina), il parto e la narcosi.
Alcune delle indicazioni cliniche dell’eroina sembrano oggi bizzarre, come la febbre, l’ipertensione, il singhiozzo, la demenza, la depressione, le psicosi.
Una possibile ragione che poteva giustificare il successo dell’eroina in queste svariate indicazioni era la riduzione della disforia presente in molte delle suddette condizioni morbose.
L’eroina venne usata anche come antiafrodisiaco “per attenuare l’eccesso patologico della libido inclusa la pedofilia e la ninfomania”.
L’idea iniziale di questa applicazione venne al medico parigino Heins che aveva osservato che alcuni pazienti maschi nonostante avessero grossi problemi respiratori non negavano nulla a Venere”.
Dopo un breve trattamento con eroina questi pazienti lamentavano impotenza e, poiché non erano convinti che la loro malattia avesse prodotto tale condizione, chiesero di sospendere l’eroina. Dopo la sospensione “Don Giovanni era rinato”.
L’impotenza è un riconosciuto effetto collaterale dell’eroina e di altri oppioidi, come il metadone. La somministrazione di morfina inibisce il comportamento sessuale anche nel ratto maschio, mentre il naloxone o il naltrexone, gli antagonisti dei recettori oppioidi, hanno nel ratto un effetto afrodisiaco.
Nel 1899 la Bayer esportava l’eroina in ventitré paesi. 
Fino al 1913 la produzione annuale era limitata ad una tonnellata. Ben presto però, poiché la fabbricazione dell’eroina non era brevettata, almeno venti ditte farmaceutiche, di cui quattordici in Germania, si erano messe a produrre diacetilmorfina.
Dopo il 1920 molte ditte farmaceutiche che producevano eroina, tra le quali Hoffmann La Roche, C.H. Boehringer & Sohn, Roessler fils & Co., riuscivano ad eludere la Hague Opium Convention del 1912 e la Convenzione sull’oppio di Ginevra del 1925, vendendo tonnellate di eroina al mercato nero dal 1925 al 1930.
Oggi l’uso medico dell’eroina è legalmente autorizzato solo in Inghilterra, Belgio, Canada, Irlanda, Malta e Svizzera.
L’Inghilterra consuma il 95% della produzione annuale, pari a 300 Kg. di eroina.
In Inghilterra l’eroina viene usata non solo come analgesico, ma anche nel trattamento dei tossicodipendenti.
Nel 1970 il Comitato Americano per il trattamento del dolore intrattabile, ha chiesto la legalizzazione dell’eroina nel trattamento dei pazienti terminali.
Tale richiesta non è stata accolta.
Sulla base di severi studi clinici è stato concluso che la attività analgesica dell’eroina non è superiore a quella di altri oppioidi in commercio.
Infatti severi e obiettivi studi clinici non hanno potuto dimostrare la superiorità dell’eroina rispetto ad altri narcotici analgesici in commercio, la cui pericolosità sociale è inferiore.
Questi studi hanno deciso che la superiorità dell’eroina era un mito legato al fascino del nome, chiamarsi Eroina, o ecstasy o Polvere degli Angeli non è lo stesso che chiamarsi Idromorfone.
Tratto da:
Medicina delle tossicodipendenze - anno II, numero 4

 deca

Come riconoscere un tossicodipendente eroinomane?

MEDICINA ONLINE ALCOL ALCOOL ALCOLICI BIRRA VINO VODKA ETILICO METABOLISMO ETANOLO DROGA DIPENDENZA ALCOLISTA BERE TOSSICODIPENDENZA AIUTO ANONIMI SUPERALCOLICI RUM COCKTAIL CONSIGLI MARITO FEGATO CIRROSI EPATICA 
Nella maggioranza dei casi qualsiasi tossicodipendenza è avvolta da una fitta serie di menzogne e sotterfugi: le persone che usano saltuariamente o abitualmente droghe spesso negano spudoratamente ogni loro coinvolgimento anche quando questo è evidente, sia con amici che con famigliari.
Gli unici con cui il tossicodipendente riesce ad essere onesto sono solo i “compagni di tossicodipendenza”. Fino ad alcuni anni fa sarebbe forse bastato guardare le braccia di una persona, vedere se ci fossero dei segni particolari (lepiste”) per capire se la persona che avevamo davanti faceva o no uso d' eroina, o vedere alcuni comportamenti “caratteristici”.
Ma oggi non è più così semplice, dal momento che le modalità d’assunzione d' eroina sono cambiate e l’eroina non viene più solo iniettata.
Inoltre tantissimi eroinomani non rispecchiano più il vecchio stereotipo di 20 anni fa, cioè quello del tossico da strada che vive di espedienti, ai margini della società a fare l’elemosina od accattonaggio, per racimolare i soldi necessari per acquistare una dose.

Quindi è impossibile riconoscere una persona che fa uso di eroina?

No: esistono infatti alcuni indicatori che – seppur non necessariamente collegati all’uso della sostanza – possono comunque aiutarci a capire se una persona usa eroina.

Come riconoscere un eroinomane

Per cominciare, una persona che usa eroina è “fuori comunicazione con gli altri”, nel senso che fisicamente c’è, ma in realtà è come se fosse assente, da “un’altra parte”.
Comunicare con lui potrebbe essere difficile, soprattutto quando si trattano argomenti come le droghe, la tossicodipendenza o la sua condotta nella vita.
Potrebbe avere sbalzi d’umore improvvisi o nutrire rancore nei confronti delle persone che gli vogliono bene. Potrebbe essere alquanto altalenante nel suo umore e potrebbe lasciar e trasparire una chiusura con gli altri e d' avere molti segreti e sotterfugi.
Spesso un eroinomane si assenta dal lavoro o dalla compagnia degli altri, improvvisamente e senza giustificazioni plausibili. Queste circostanze potrebbero essere accompagnate da deperimento fisico e/o forte dimagrimento estremamente rapido. 
La persona che usa eroina difficilmente si prende cura delle proprie cose e potrebbe, quindi, essere alquanto sciatta nel vestirsi ed avere una stanza o casa del tutto disordinata.
Potrebbe non badare al suo aspetto fisico, ad esempio potrebbe non pettinarsi, non radersi, non lavarsi ed avere quindi un brutto odore od un brutto alito.
Leggi anche:

Eroina e cambiamento

La cosa più evidente nelle persone che hanno iniziato un percorso di autodistruzione con le droghe è, però, il cambiamento: se, prima di iniziare, la persona era solare, intraprendente, onesta ed aveva passioni come lo sport, la musica ed altro, ora potrebbe essere diventata apatica, potrebbe aver abbandonato tali attività od addirittura perso il lavoro, abbandonato gli studi ed intrapreso attività illegali a supporto della propria tossicodipendenza.
Gli scopi e gli obiettivi primari, un tempo molto presenti ed evidenti, lasciano il posto ad una condotta più apatica e ad un “lasciarsi vivere” piuttosto che avere un atteggiamento causativo nei confronti della vita. Una persona che prima aveva una disponibilità di denaro “normale”, ora potrebbe ritrovarsi senza soldi per poter comprare beni primari come il cibo. 
Ciò è causato dal fatto che, un eroinomane abituale, preferisce spendere i (pochi) soldi che gli rimangono per acquistare altre dosi di sostanza, piuttosto che beni di prima necessità.
Quando i soldi “finiscono”, l’eroinomane potrebbe – spinto da sintomi d' astinenza sempre più fastidiosi – iniziare a commettere reati, prima impensabili per lui, ad esempio rubare o spacciare, pur d' ottenere il denaro necessario per drogarsi.
L’eroina determina cambiamenti irreversibili a livello della corteccia prefrontale del cervello, quella che regola ed inibisce i comportamenti più “estremi” dell’individuo.

Eroina e segni fisici

A livello fisico una persona che usa abitualmente eroina :
  • è spesso molto magra;
  • ha la voce “strascicata”;
  • ha miosi, cioè le pupille molto ristrette (dette a “pupilla a spillo”);
  • può avere evidenti segni di iniezioni in varie parti del corpo, specie braccia e gambe;
  • ha spesso le occhiaie;
  • ha una sorta di “acne” sul viso;
  • si gratta spesso il corpo e soprattutto il viso.
Potrebbe inoltre addormentarsi durante attività che richiedono concentrazione anche se semplici, come seguire un programma alla TV. Una persona che usa eroina è “obbligata” a procurarsene giornalmente per evitare i terribili sintomi d' astinenza.

Una persona a me cara forse usa eroina: cosa faccio?

Se hai il dubbio, che una persona a te cara stia usando eroina a tua insaputa, la cosa migliore che puoi fare è parlarne con lei, fargli capire che non la vuoi giudicare, ma vuoi cercare di aiutarla, ascoltare le sue motivazioni e trovare insieme una soluzione.
Nel caso in cui neghi di parlarne, prova a discutere sul da farsi coi suoi amici e famigliari e, se necessario – per il suo bene – con le forze dell’ordine.