Storia dell'eroina
La vera storia dell’eroina è venuta recentemente alla
luce dopo che, nel 1990, la Bayer, la casa farmaceutica
che l’aveva messa in commercio, ha finalmente aperto i
suoi archivi e ha permesso di consultare i diari di laboratorio
dei suoi chimici e farmacologi, i documenti sulle vendite, il materiale propagandistico e i profitti.
La sintesi della diacetilmorfina,
nome chimico dell’eroina, era in realtà
già avvenuta nel 1874, in un oscuro laboratorio
ad opera di un chimico chiamato
Wright. Sfortunatamente per lui alcuni farmacologi,
dopo avere sperimentato quella
molecola sulla rana e sul coniglio, ne decretarono l’inutilità
clinica e così la diacetilmorfina e Wright vennero
dimenticati.
La seconda nascita della diacetilmorfina è il 21 agosto
1897 ad opera del chimico della Bayer, Felix Hoffmann.
Tra i chimici tedeschi c’era allora la convinzione che il
processo di acetilazione degli alcaloidi naturali poteva originare
composti meno tossici e più attivi, comunque
nuove molecole, più costose e redditizie del prodotto originale.
L’acetilazione affascinava tanto quei chimici che la
loro fiducia in quel processo era stata definita una vera e
propria 'acetilo-mania'.
Ma Hoffmann aveva una speciale ragione per avere
contratto quella mania poiché neanche due settimane
prima della neo-sintesi dell’eroina aveva acetilato l’acido
salicilico offrendo alla Bayer la molecola dell’aspirina.
Le due più sconvolgenti sintesi del secolo avvennero quindi nello stesso mese di agosto del 1897, nello stesso
laboratorio. Il successo dell’eroina non è legato solamente
alla fortunata reazione chimica, ma, soprattutto, al suo
nome, Heroin, che in tutte le lingue suggerisce l’idea
dell’invincibilità, della divinità.
Un fascino ben più suggestivo
ad esempio dell’idromorfone, che pure è almeno cinque
volte più potente dell’eroina.
La vera storia dell’eroina rivela un’altra sorpresa: l ’idea iniziale del
farmacologo della Bayer, Heinrich
Dreser, era quella d' ottenere un prodotto
più attivo della codeina nel
migliorare la funzione respiratoria e
nel calmare la tosse.
Quello delle
malattie dell’apparato respiratorio
era un mercato molto redditizio
anche perché allora la tubercolosi
polmonare era una malattia molto
diffusa.
Dopo che Dreser pubblicò il suo
primo lavoro farmacologico su quel
surrogato della codeina, utile nell’
economizzare la respirazione, perché
“approfondisce ciascun atto
respiratorio”, i più grossi farmacologi tedeschi, russi, italiani, francesi, inglesi,
ungheresi, svedesi e svizzeri si scatenarono per confermare i risultati di
Dreser.
Inoltre tra il 1899 e il 1905 vennero
pubblicati 180 lavori clinici
sull’eroina e nel 1910 i lavori clinici
eseguiti con l’eroina includevano
almeno 10.000 pazienti.
La grande
maggioranza degli studi giudicò
l’eroina positivamente, alcuni lavori
erano addirittura entusiastici.
Nessuno parlava di dipendenza
iatrogena ad eccezione di qualche
voce dissidente. Bisogna riconoscere
che il problema della dipendenza
era relativamente limitato perché
l’eroina era somministrata alle
dosi di 5 mg.
Dopo alcuni anni dalla
sua introduzione l’uso clinico
dell’eroina venne esteso ben oltre le
patologie respiratorie.
Secondo la letteratura medica di
allora l’eroina poteva avere almeno
30 indicazioni negli adulti, nei bambini,
nelle donne gravide: l’angina pectoris,
l’insufficienza miocardica,
l'aneurisma aortico, la disfagia, il
cancro dello stomaco, l’influenza, la
sclerosi multipla, le malattie ginecologiche
(tamponi impregnati di eroina), il parto e la narcosi.
Alcune delle indicazioni cliniche
dell’eroina sembrano oggi bizzarre,
come la febbre, l’ipertensione, il singhiozzo,
la demenza, la depressione,
le psicosi.
Una possibile ragione
che poteva giustificare il successo
dell’eroina in queste svariate indicazioni
era la riduzione della disforia
presente in molte delle suddette condizioni morbose.
L’eroina venne usata anche come
antiafrodisiaco “per attenuare
l’eccesso patologico della libido
inclusa la pedofilia e la ninfomania”.
L’idea iniziale
di questa applicazione venne al
medico parigino Heins che aveva
osservato che alcuni pazienti maschi
nonostante avessero grossi problemi
respiratori non negavano nulla a
Venere”.
Dopo un breve trattamento
con eroina questi pazienti lamentavano
impotenza e, poiché non erano
convinti che la loro malattia avesse
prodotto tale condizione, chiesero di sospendere l’eroina. Dopo la
sospensione “Don Giovanni era rinato”.
L’impotenza è un riconosciuto
effetto collaterale dell’eroina e di altri
oppioidi, come il metadone. La somministrazione
di morfina inibisce il
comportamento sessuale anche nel
ratto maschio, mentre il naloxone o il
naltrexone, gli antagonisti dei recettori
oppioidi, hanno nel ratto un effetto
afrodisiaco.
Nel 1899 la Bayer esportava
l’eroina in ventitré paesi.
Fino al
1913 la produzione annuale era limitata
ad una tonnellata. Ben presto
però, poiché la fabbricazione dell’eroina non era brevettata, almeno
venti ditte farmaceutiche, di cui
quattordici in Germania, si erano
messe a produrre diacetilmorfina.
Dopo il 1920 molte ditte farmaceutiche
che producevano eroina, tra le
quali Hoffmann La Roche, C.H.
Boehringer & Sohn, Roessler fils &
Co., riuscivano ad eludere la Hague
Opium Convention del 1912 e la
Convenzione sull’oppio di Ginevra
del 1925, vendendo tonnellate di
eroina al mercato nero dal 1925 al
1930.
Oggi l’uso medico dell’eroina è
legalmente autorizzato solo in
Inghilterra, Belgio, Canada, Irlanda,
Malta e Svizzera.
L’Inghilterra consuma
il 95% della produzione annuale,
pari a 300 Kg. di eroina.
In Inghilterra
l’eroina viene usata non solo come
analgesico, ma anche nel trattamento
dei tossicodipendenti.
Nel 1970 il Comitato Americano
per il trattamento del dolore intrattabile,
ha chiesto la legalizzazione
dell’eroina nel trattamento dei
pazienti terminali.
Tale richiesta non è stata accolta.
Sulla base di severi
studi clinici è stato concluso che la
attività analgesica dell’eroina non è
superiore a quella di altri oppioidi in
commercio.
Infatti severi e obiettivi
studi clinici non hanno potuto dimostrare
la superiorità dell’eroina
rispetto ad altri narcotici analgesici in
commercio, la cui pericolosità sociale è inferiore.
Questi studi hanno
deciso che la superiorità dell’eroina
era un mito legato al fascino del
nome, chiamarsi Eroina, o ecstasy o
Polvere degli Angeli non è lo stesso
che chiamarsi Idromorfone.
Medicina delle tossicodipendenze - anno II, numero 4
deca
Come riconoscere un tossicodipendente eroinomane?
Nella
maggioranza dei casi qualsiasi tossicodipendenza è avvolta da una fitta
serie di menzogne e sotterfugi: le persone che usano saltuariamente o
abitualmente droghe spesso negano spudoratamente ogni loro
coinvolgimento anche quando questo è evidente, sia con amici che con
famigliari.
Gli unici con cui il tossicodipendente riesce ad essere onesto sono solo i “compagni di tossicodipendenza”. Fino ad alcuni anni fa sarebbe forse bastato guardare le braccia di una persona, vedere se ci fossero dei segni particolari (le “piste”) per capire se la persona che avevamo davanti faceva o no uso d' eroina, o vedere alcuni comportamenti “caratteristici”.
Ma oggi non è più così semplice, dal momento che le modalità d’assunzione d' eroina sono cambiate e l’eroina non viene più solo iniettata.
Inoltre tantissimi eroinomani non rispecchiano più il vecchio stereotipo di 20 anni fa, cioè quello del tossico da strada che vive di espedienti, ai margini della società a fare l’elemosina od accattonaggio, per racimolare i soldi necessari per acquistare una dose.
Gli unici con cui il tossicodipendente riesce ad essere onesto sono solo i “compagni di tossicodipendenza”. Fino ad alcuni anni fa sarebbe forse bastato guardare le braccia di una persona, vedere se ci fossero dei segni particolari (le “piste”) per capire se la persona che avevamo davanti faceva o no uso d' eroina, o vedere alcuni comportamenti “caratteristici”.
Ma oggi non è più così semplice, dal momento che le modalità d’assunzione d' eroina sono cambiate e l’eroina non viene più solo iniettata.
Inoltre tantissimi eroinomani non rispecchiano più il vecchio stereotipo di 20 anni fa, cioè quello del tossico da strada che vive di espedienti, ai margini della società a fare l’elemosina od accattonaggio, per racimolare i soldi necessari per acquistare una dose.
Quindi è impossibile riconoscere una persona che fa uso di eroina?
No: esistono infatti alcuni indicatori che – seppur non necessariamente collegati all’uso della sostanza – possono comunque aiutarci a capire se una persona usa eroina.Come riconoscere un eroinomane
Per cominciare, una persona che usa eroina è “fuori comunicazione con gli altri”, nel senso che fisicamente c’è, ma in realtà è come se fosse assente, da “un’altra parte”.Comunicare con lui potrebbe essere difficile, soprattutto quando si trattano argomenti come le droghe, la tossicodipendenza o la sua condotta nella vita.
Potrebbe avere sbalzi d’umore improvvisi o nutrire rancore nei confronti delle persone che gli vogliono bene. Potrebbe essere alquanto altalenante nel suo umore e potrebbe lasciar e trasparire una chiusura con gli altri e d' avere molti segreti e sotterfugi.
Spesso un eroinomane si assenta dal lavoro o dalla compagnia degli altri, improvvisamente e senza giustificazioni plausibili. Queste circostanze potrebbero essere accompagnate da deperimento fisico e/o forte dimagrimento estremamente rapido.
La persona che usa eroina difficilmente si prende cura delle proprie cose e potrebbe, quindi, essere alquanto sciatta nel vestirsi ed avere una stanza o casa del tutto disordinata.
Potrebbe non badare al suo aspetto fisico, ad esempio potrebbe non pettinarsi, non radersi, non lavarsi ed avere quindi un brutto odore od un brutto alito.
Leggi anche:
- Eroina: effetti, danni, sintomi della crisi di astinenza
- Come smettere di drogarsi o aiutare un amico a smettere
- Differenza tra sostanza psicotropa, stupefacente e droga
- Cos’è una sostanza stupefacente?
Eroina e cambiamento
La cosa più evidente nelle persone che hanno iniziato un percorso di autodistruzione con le droghe è, però, il cambiamento: se, prima di iniziare, la persona era solare, intraprendente, onesta ed aveva passioni come lo sport, la musica ed altro, ora potrebbe essere diventata apatica, potrebbe aver abbandonato tali attività od addirittura perso il lavoro, abbandonato gli studi ed intrapreso attività illegali a supporto della propria tossicodipendenza.Gli scopi e gli obiettivi primari, un tempo molto presenti ed evidenti, lasciano il posto ad una condotta più apatica e ad un “lasciarsi vivere” piuttosto che avere un atteggiamento causativo nei confronti della vita. Una persona che prima aveva una disponibilità di denaro “normale”, ora potrebbe ritrovarsi senza soldi per poter comprare beni primari come il cibo.
Ciò è causato dal fatto che, un eroinomane abituale, preferisce spendere i (pochi) soldi che gli rimangono per acquistare altre dosi di sostanza, piuttosto che beni di prima necessità.
Quando i soldi “finiscono”, l’eroinomane potrebbe – spinto da sintomi d' astinenza sempre più fastidiosi – iniziare a commettere reati, prima impensabili per lui, ad esempio rubare o spacciare, pur d' ottenere il denaro necessario per drogarsi.
L’eroina determina cambiamenti irreversibili a livello della corteccia prefrontale del cervello, quella che regola ed inibisce i comportamenti più “estremi” dell’individuo.
Eroina e segni fisici
A livello fisico una persona che usa abitualmente eroina :- è spesso molto magra;
- ha la voce “strascicata”;
- ha miosi, cioè le pupille molto ristrette (dette a “pupilla a spillo”);
- può avere evidenti segni di iniezioni in varie parti del corpo, specie braccia e gambe;
- ha spesso le occhiaie;
- ha una sorta di “acne” sul viso;
- si gratta spesso il corpo e soprattutto il viso.
Una persona a me cara forse usa eroina: cosa faccio?
Se hai il dubbio, che una persona a te cara stia usando eroina a tua insaputa, la cosa migliore che puoi fare è parlarne con lei, fargli capire che non la vuoi giudicare, ma vuoi cercare di aiutarla, ascoltare le sue motivazioni e trovare insieme una soluzione.Nel caso in cui neghi di parlarne, prova a discutere sul da farsi coi suoi amici e famigliari e, se necessario – per il suo bene – con le forze dell’ordine.
Nessun commento:
Posta un commento