Alimentazione: AUTODIFESA
Metalli pesanti e tossici
by Luciano Gianazza •
Alluminio
Simbolo: Al
Numero Atomico: 13
Questo metallo si trova dappertutto,
essendo il metallo pesante prevalente nella crosta terrestre. Le fonti
possibili di esposizione di alluminio includono l’acqua potabile
(particolarmente nelle zone esposte a pioggia acida) pentole ed utensili
da cucina e i farmaci che lo contengono come ad esempio il Maalox.
Nondimeno è ingerito comunemente con alimenti e medicine come gli antiacidi ed è usato nei cosmetici. Molti scienziati ritengono che, a causa della sua abbondanza sulla terra e dell’uso diffuso, non sia realmente molto tossico.
Nondimeno è ingerito comunemente con alimenti e medicine come gli antiacidi ed è usato nei cosmetici. Molti scienziati ritengono che, a causa della sua abbondanza sulla terra e dell’uso diffuso, non sia realmente molto tossico.
Tuttavia altri ricercatori non allineati
con le case farmaceutiche ritengono che l’alluminio, insieme al consumo
di prodotti animali e carne proveniente da allevamenti intensivi sia
una concausa dell’Alzheimer.
L’alluminio è tossico per il sistema
nervoso centrale come i metalli pesanti nel caso in cui l’organismo non
sia in grado di espellerlo, ad esempio in caso di gravi malattie renali.
Alcune ricerche cliniche sembrano dimostrare la correlazione tra
assunzione cronica di alluminio e lo sviluppo di gravi malattie
neuro-degenerative, quali Alzheimer, Parkinson, SLA, sclerosi multipla,
demenza. Altri effetti di una intossicazione da alluminio possono
essere: perdita della memoria, indebolimento e tremore.
Tuttavia la
comunità scientifica del mainstream non ha riconosciuto del tutto la
validità di questi studi ed esistono numerose controversie in merito
sollevate soprattutto da enti connessi a case farmaceutiche.
L’alluminio non è un vero metallo
pesante, per esempio ha un peso molecolare leggero (numero 13 sulla
tabella periodica degli elementi) e si comporta diversamente dai metalli
come piombo o mercurio. La gamma della quantità di alluminio nel corpo
umano è fra i 50mg e 150mg, con una media di circa 65mg. La maggior
parte di questo minerale può essere trovata nei polmoni, nei reni, nelle
ossa, nel cervello, nel fegato e nella tiroide. L’assunzione
giornaliera di alluminio è stata valutata fra i 10mg e 110mg, ma il
corpo tende ad eliminarne la maggior parte nelle feci, nell’urina e in
parte nel sudore. Con funzioni insufficienti dei reni, più alluminio
viene immagazzinato, specialmente nelle ossa. Per la maggior parte delle
persone, l’assorbimento di alluminio maggiore proviene dagli additivi
alimentari quali il fosfato di alluminio di sodio (un emulsionante dei
formaggi fusi), l’allume di potassio ( usato per imbiancare farine) e il
silico-alluminato di sodio e/o il silicato di calcio di alluminio
(aggiunto al sale comune da tavola per facilitarne l’ uscita dalla
saliera impedendo la formazione di grumi). Usando pentole, vaschette e
fogli di alluminio per l’uso quotidiano in cucina, alcune particelle di
alluminio vengono assorbite dal cibo che poi mangiamo, specialmente i
cibi acidi come i pomodori (sughi ecc.). Alcuni antiacidi contengono
l’idrossido di alluminio ed è stato anche rilevato che alcune “aspirine
per bambini” contengono alluminio. Altre fonti comuni sono: anti
traspiranti, dentifrici, amalgami dentali, cosmetici, borotalco e filtri
delle sigarette, alcune acque potabili, tè commerciali e lievito .
Questo termine deriva dal latino alumen.
Antimonio
Simbolo: Sb
Numero Atomico: 51
Questo metallo si accumula nei capelli
degli operai esposti all’antimonio e anche i loro bambini non ne sono
esenti, con livelli elevati rilevati nei capelli dei bambini.
L’inquinamento ambientale (tramite le particelle sospese nell’aria
proveniente dai processi di fusione e dalla produzione di fertilizzanti
fosforosi) conduce a questi livelli elevati dei capelli.
Viene lasciato
intendere che l’antimonio è soltanto un po’ tossico per l’essere umano,
comunque da prove di laboratorio risulta che influisce sul cuore e che
abbrevia la durata della vita. Livelli elevati di antimonio possono
causare sintomi acuti nel tratto gastrointestinale e danni al fegato, ai
reni e al cuore.
Le fonti comuni di antimonio sono tabacco, leghe per
saldatura, agenti anti combustione nei tessuti, l’estrazione mineraria,
alcuni alimenti lavorati, l’acqua e l’aria. Questo in aggiunta al
rivestimento vetroso degli articoli in ceramica e utensili da cucina.
Circa 100 mcg vengono assorbiti giornalmente di cui la maggior parte
viene eliminata nelle feci e nell’urina. Quello che non è eliminato
viene immagazzinato nel fegato, nelle ghiandole surrenali, nella
tiroide, nella milza, nei reni, nel sangue e nei capelli.
Questo termine
deriva da una combinazione delle parole greche anti (opposto) e di
monos (che vive solo, solitario).
Arsenico
Simbolo: As
Numero Atomico: 33
L’uso attuale di arsenico è responsabile
di un aumento del 2000% del livello di arsenico trovato negli esseri
umani dell’antichità. Generalmente nel corpo umano sono presenti da
circa 10mg. a 20mg. di arsenico, ma livelli elevati possono creare dei
problemi.
L’arsenico può accumularsi con funzioni insufficienti dei
reni, è altamente tossico potendo dare sintomi di avvelenamento acuto fino
alla morte.
Fortunatamente, l’assorbimento di arsenico è ragionevolmente
basso, di solito meno del 5%, e la maggior parte viene eliminata nelle
feci e in parte nell’urina. L’arsenico si deposita nel fegato, nei reni,
nella milza, nei capelli, nelle unghie, nella pelle, nelle ossa e nei
muscoli. È presente nell’oceano e la fonte più comune è costituita dai
frutti di mare e crostacei contaminati, particolarmente i molluschi che
filtrano l’acqua marina come cozze, vongole e ostriche. I cereali sono
la maggior fonte di arsenico durante l’infanzia e gli aumenti nei
livelli di arsenico nei capelli durante l’infanzia corrispondono
all’introduzione dei cereali nella dieta dei bambini. Altre fonti comuni
di arsenico sono: procedimenti per la produzione di semiconduttori o di
componenti fotoelettrici, processi galvanici e d’incisione
all’acquaforte, defoglianti ed alcuni fungicidi ed antiparassitari,
fuochi artificiali (i colori bianchi o blu intensi della fiamma)
conceria e tassidermia (triossido arsenico), industria chimica
(reagenti, catalizzatori), trattamento del cotone greggio, stampaggio di
tessuti (bisolfuro di arsenico per la tela calicò) leghe di rame e
piombo (rivestimenti dei cavi elettrici, saldature, proiettili),
fabbricazione di vetri speciali (vetro opalino, trasmettitori agli
infrarossi, decolorante). Inoltre è usato per conservare il legno
impedendo lo sviluppo di funghi sulle superfici rivestite (diversamente
il colore del legno pressato “inverdisce”). L’arsenico è inoltre
presente in piccole quantità nel terreno e di conseguenza è pure
presente nelle coltivazioni. L’arsenico pure è presente in molti oli
combustibili e nel carbone, e diventa una sostanza inquinante quando
questi vengono bruciati.
Questa parola deriva dal greco arsenikos
(maschio, dall’allora convinzione che i metalli siano di sesso diverso) e dal latino arsenicum.
Bario
Simbolo: Ba
Numero Atomico: 56
Il bario è un elemento alcalino della
terra e anche un metallo pesante tossico. Nel 1774, i minerali che
contengono il bario sono stati identificati da Karl Scheele da cui il
metallo puro fu ricavato per elettrolisi da Humphrey Davy nel 1808.
La
tossicità del bario tende ad essere relativamente bassa a meno che non
venga ingerito in grandi quantità o vengano fatti degli aerosol.
L’inalazione di bario può causare l’irritazione temporanea dei polmoni.
L’ingestione accidentale o intenzionale di bario può provocare diarrea,
vomito ed dolori addominali. L’esposizione umana a livelli pericolosi di
bario in acqua potabile contaminata può causare problemi al cuore, al
fegato, allo stomaco, ai reni e altri organi.
Quando il
bario viene assorbito, può rimuovere il potassio all’interno delle
cellule e causare effetti di vario genere nel tono muscolare, nelle
funzioni del cuore ed nel sistema nervoso.
Alcuni antiparassitari
possono contenere sali assimilabili di bario (idrossido, cloruro, o
carbonato). Le fonti comuni di bario sono: composti usati nei test
medici con l’impiego dei raggi X, stampa, ceramica, plastica, tessuti e
coloranti, in additivi dei combustibili, carta, sapone e gomma, nella
produzione del vetro, di vernici e negli antiparassitari.
Questo termine dal greco
barys che significa “pesante”.
Berillio
Simbolo: Be
Numero Atomico: 4
Il berillio è un metallo forte, leggero,
termo resistente, con un punto di fusione molto elevato.
Il berillio,
essendo tossico per gli esseri umani, può ridurre i depositi di magnesio
e rallentare le funzioni degli organi, forse interferendo con gli
enzimi.
L’inalazione di
berillio può causare tosse, respiro corto, muco, infiammazione dei
polmoni che può condurre a cicatrizzazioni e varie inabilità.
Negli ultimi anni, l’uso di berillio è aumentato e lo si trova
nelle insegne al neon e in alcuni dispositivi elettrici. Il berillio
spesso fa parte di una lega usata nella produzione di ruote di
biciclette, canne da di pesca e articoli casalinghi di metallo. La
contaminazione con berillio, soprattutto provenienti dal suo uso
nell’industria, aumenta sempre più. Scarichi industriali e gas di
scarico possono contenere livelli nocivi di berillio.
Questo
termine deriva dal minerale berillo, la base del berillio che significa
“dolce”.
Bismuto
Simbolo: Bi
Numero Atomico: 83
Il bismuto è essenzialmente non tossico
in quantità ordinarie, ma l’esposizione prolungata o l’uso eccessivo può
produrre effetti di intossicazione. Il corpo umano contiene
approssimativamente 3mg. di bismuto. Molte persone ne assorbono da 20 a
30mg. al giorno, principalmente con l’acqua, una quantità minima nel
cibo ed un po’ dalla contaminazione dispersa nell’aria. Come avviene con
altri metalli, la maggior parte del bismuto è eliminato nelle feci e
nell’urina. Alcune medicine comuni, particolarmente rimedi per l’acidità
di stomaco, come Pepto-Bismol (salicilato di bismuto), contengono
bismuto.
Il termine “bismuto” viene dal tedesco waissmuth che significa
“massa bianca.”
Bromo
Simbolo: Br
Numero Atomico: 35
Il bromo, come il cloro e il fluoro è un
gas tossico. I sali di bromo (bromuri) sono stati impiegati per
trattare indigestione acida o per sedare.
Il bromo può rimuovere il
cloro in alcune funzioni del corpo.
Troppo bromo può causare tossicità
negli esseri umani.
Sintomi di leggera intossicazione possono includere
affaticamento, debolezza, irritabilità, sonno disturbato, processi
mentali lenti e scarsa memoria. Una severa intossicazione può causare
confusione e sonnolenza, delirio, stupore, depressione, allucinazioni e,
come estremo, psicosi.
Questo termine deriva dal greco brômos che
significa fetore.
Cadmio
Simbolo: Cd
Numero Atomico: 48
Il cadmio è un metallo tossico con una
storia lunga di effetti dannosi. Le fonti comuni di contaminazione sono:
fumo di sigaretta, alimenti raffinati, condutture dell’acqua, caffè e
tè, carbone e crostacei. Un pacchetto di sigarette contiene
approssimativamente 20mg. di cadmio, circa 1mg per sigaretta. Un stimato
30% di quello che entra nei polmoni viene assorbito, il restante 70% si
diffonde nell’ambiente e viene inalato da altri o inquina l’atmosfera.
Dato che un po’ di cadmio viene immagazzinato ogni giorno, fumare a
lungo termine può aumentare il rischio di intossicazione da cadmio. Il
cadmio inoltre è usato in leghe, in materiali elettrici ed è presente in
ceramiche, materiali dentali e batterie. L’acqua a bassi livelli di
durezza o acida è corrosiva e causa l’ erosione delle condutture che
rilasciano cadmio ed altri minerali. D’altro canto, l’acqua dura,
contenendo i sali del magnesio e del calcio, praticamente ricopre i tubi
e protegge dall’infiltrazione di altri minerali. L’inquinamento
atmosferico ambientale di cadmio proviene dall’estrazione mineraria, dal
raffinamento dello zinco e dalla combustione del carbone. I livelli di
cadmio nel terreno sono incrementati dal cadmio presente nell’acqua,
dalla contaminazione delle acque di scolo, dal cadmio nell’aria e dai
fertilizzanti ad alta percentuale di fosfati. A causa della
contaminazione da cadmio del terreno, i tuberi come le patate possono
assorbire più cadmio e nei cereali è possibile riscontrare una
concentrazione di cadmio. I frutti di mare, specialmente i crostacei,
come granchi, aragoste e molluschi, ostriche ed cozze, hanno livelli
elevati di cadmio, sebbene molti hanno anche elevati livelli di zinco
che bilancia il cadmio.
La ricerca ha mostrato che il cadmio sembra
diminuire alcune funzioni del sistema immunitario, principalmente
riducendo la resistenza a batteri ed a virus.
Il cadmio viene dal greco
kadmeia (il termine antico per calamina, un minerale) e dal latino
cadmia.
Metalli Pesanti
I metalli pesanti possono essere
definiti come gli elementi che hanno peso atomico fra 63.546 e 200.590
(Kennish, 1992) e gravità specifica superiore a 4.0 (Connell ed altri,
1984). Gli organismi viventi richiedono tracce di alcuni di questi
elementi, compreso cobalto, rame, ferro, manganese, molibdeno, vanadio,
stronzio e zinco. Tuttavia, livelli eccessivi di metalli essenziali
possono essere nocivi all’organismo. Dalla rivoluzione industriale, la
produzione di metalli pesanti come piombo, rame e zinco è aumentata
drammaticamente. Fra 1850 e 1990, la produzione di questi tre metalli è
aumentata di quasi 10 volte, con un aumento corrispondente delle loro
emissioni. La tossicità dei metalli pesanti è stata documentata
attraverso la storia: I medici romani e greci hanno diagnosticato i
sintomi acuti di avvelenamento da piombo molto prima che la tossicologia
diventasse una scienza. Il modo in cui i metalli pesanti causano
problemi al corpo è spostando o sostituendosi ai minerali che sono
vitali per le funzioni essenziali del corpo. Per esempio, il piombo si
sostituisce al calcio ed il cadmio può sostituirsi allo zinco.
Quando
questo accade, il cadmio o il piombo vengono immagazzinati nelle ossa o
in altri tessuti. Rimuoverli diventa difficile mentre le funzioni chiave
dei minerali che sono stati sostituiti non possono essere effettuate.
Anche se questi metalli non sono a diretto contatto o usati dagli esseri
umani, l’inquinamento ambientale da essi causato sta conducendo a serie
conseguenze. È molto possibile che questi metalli stiano causando più
problemi di salute di quanto sia stato realizzato dalla comunità medica.
Fino a poco tempo fa, la preoccupazione della comunità medica per
l’eccessiva intossicazione da metalli è stata principalmente indirizzata
all’esposizione industriale, dove misure a volte drammatiche sono state
effettuate per spronare l’eliminazione di quei metalli.
Le
ramificazioni complete, sia dirette che indirette, dell’intossicazione
degli esseri umani causata dai metalli pesanti giustificano una ricerca
completa che possa quantificare i loro effetti.
Piombo
Simbolo: Pb
Numero Atomico: 82
Più o meno fra 400.000 e 600.000
tonnellate di piombo all’anno entrano nell’atmosfera del nostro pianeta,
nel nostro cibo e nei tessuti del nostro corpo. Diversamente della
maggior parte dei prodotti chimici i cui effetti sulla salute per
esposizione a basso livello sono ancora incerti, l’esposizione al
piombo, anche ai livelli molto bassi, è molto tossica. Il piombo è il
minerale tossico più comune come pure l’agente inquinante più abbondante
del nostro ambiente e del nostro corpo. Fortunatamente, il piombo non è
l’elemento più tossico; il cadmio ed il mercurio lo sono di più. Dato
che il piombo ha un sapore dolciastro e i bambini spesso succhiano o
mangiano scaglie di vernice che si staccano da superfici verniciate a
smalto, conduce a molti casi di avvelenamento da piombo. La fonte più
diffusa di contaminazione dell’ambiente proviene dall’aggiunta di piombo
tetraetile come antidetonante, additivo per benzine ad elevato numero
di ottani. La ricerca ha mostrato che il piombo è una neurotossina che
altera le funzioni normali dei nervi e del cervello. Entra nel cervello e
nelle donne incinte o che allattano, contamina il feto e il latte
materno. Il piombo si fissa comunemente nelle ossa e lo si può osservare
come “linee di piombo” nelle radiografie ai raggi X. Inoltre viene
immagazzinato nelle ghiandole surrenali, nella tiroide, nell’aorta, nel
fegato ed in altri tessuti molli. E’ stato stimato che solo negli Stati
Uniti circa 1.300.000 tonnellate di piombo sono usate annualmente nella
saldatura, nelle batterie, nella produzione di ceramica, nei pigmenti,
nella benzina, nelle vernici ed in molte altre cose di uso comune. Altre
fonti di contaminazione del piombo sono le industrie di estrazione
mineraria e fusione, condutture, dispositivi, insetticidi e saldatura al
piombo. Per le sue proprietà uniche, per i secoli è stato usato
ampiamente come pigmento e agente essicante in primer, vernici e smalti,
inchiostri, oli, resine ed altri rivestimenti di superfici. Nell’acqua
potabile, la fonte principale di piombo proviene dalla corrosione dei
materiali ricoperti di piombo dell’impianto idraulico nei sistemi di
rifornimento idrico e di distribuzione. Il piombo interferisce molto
probabilmente con le funzioni effettuate dai minerali essenziali quali
il calcio, il rame e lo zinco.
Nel corpo umano, il piombo interrompe
parecchi sistemi degli enzimi delle cellule rosse del sangue, compreso
la deidratasi e la ferrochelatase. Può anche ridurre la sintesi
dell’emoglobina e può reagire con le membrane delle cellule. Questo può
causare aumentata permeabilità delle cellule e causare il danneggiamento
o persino la morte di quelle cellule. Nel cervello, il piombo può
generare funzioni anormali rendendo inattivi importanti enzimi che
dipendono da zinco, rame e ferro.
Il suo simbolo deriva dal latino
plumbum (piombo).
Mercurio
Simbolo: Hg
Numero Atomico: 80
Il mercurio chiamato a volte anche
“argento vivo” è un metallo liquido lucente che è un agente inquinante
ambientale diffuso.
Recentemente è sorto l’interesse per i possibili
effetti dannosi sulla salute del mercurio che trasuda dai materiali da
otturazione dentali dell’amalgama così come per il consumo aumentato dei
pesci contaminati con mercurio, oltre al mercurio presente nei vaccini.
Il metilmercurio, la forma comune e tossica, si presenta come
metilazione in biota o sedimenti acquatici (sia d’acqua dolce che
salata). Questa forma di mercurio si accumula in animali ed in pesci
acquatici e sale lungo la catena alimentare raggiungendo alte
concentrazione in grandi pesci e uccelli predatori. Altre forme di
mercurio quali mercurio etilico ed il cloruro mercurico sono inoltre
molto tossiche. Escludendo il consumo di pesce, l’assunzione di mercurio
attraverso il cibo è trascurabile, a meno che l’alimento non sia
direttamente contaminato.
Un consumo quotidiano di pesce può causare
l’ingestione da 1 a 10 microgrammi di mercurio al giorno di cui circa il
75% come metilmercurio.
C’è una ricerca interessante che relaziona
l’aumento della quantità di mercurio dei capelli con determinati stati
di salute. Rispetto ai suoi antenati, l’uomo di oggi ha livelli molto
più elevati di mercurio nel corpo a causa del maggior uso dei periodi
recenti. È stato usato per più di 2.000 anni. Al giorno d’oggi, il corpo
della persona media contiene circa 10-15mg. di mercurio.
I vapori
inalati di mercurio entrano nel sangue, perché il mercurio è solubile ed
attraversa i polmoni.
Circa il 50 per cento del mercurio viene
immagazzinato nei reni, il resto è trattenuto nel sangue, nelle ossa,
nel fegato, nella milza, nel cervello e nei tessuti grassi. Questo
metallo pesante potenzialmente tossico può penetrare la barriera emato
cerebrale e i tessuti nervosi, provocando lo sviluppo di sintomi nel
sistema nervoso centrale. Come tutti i metalli, il mercurio può anche
entrare nel feto tramite il cordone ombelicale e il latte materno.
Fortunatamente, parte del mercurio viene naturalmente eliminato
attraverso l’urina e le feci. Le fonti più comuni di mercurio sono gli
amalgami dentali, i vaccini, i detonatori esplosivi, in pura forma
liquida per termometri, barometri e attrezzature da laboratorio,
batterie ed elettrodi, fungicidi, antiparassitari e l’industria dei
cosmetici. Altre fonti di mercurio sono specchi, esplosivi, vernici di
lattice, emollienti dei tessuti, feltro, cere e polish, fanghi di
scorie, lassativi che contengono il calomelano (composto di mercurio e
cloro), monili di cinabro, tinture dei tatuaggi e molte altre.
Il suo
simbolo deriva dalla parola hydrargyrum che significa “argento liquido”.
Nichel
Simbolo: Ni
Numero Atomico: 28
Il nichel si accumula nel tempo allo
stesso modo delle sostanze inalate fumando.
Le fonti comuni di
esposizione sono apparecchi casalinghi, pulsanti e interruttori
elettrici, ceramiche, cacao, permanenti a freddo, pentole, prodotti
usati nei trattamenti estetici, monete, materiali dentali, alimenti
(cioccolato, olii idrogenati, dadi, prodotti agricoli coltivati vicino a
zone industriali), lacche per capelli, scorie industriali, bigiotteria,
apparecchi ortodontici, protesi, trattamenti galvanici come appunto la
nichelatura, simile alla cromatura, attrezzi di metallo, accumulatori al
nichel-cadmio, sciampi, inceneritori, utensili da cucina d’acciaio
inossidabile, acqua di rubinetto, tabacco e fumo di sigarette, rubinetti
e tubi dell’acqua e chiusure lampo.
Gli effetti più gravemente nocivi per la salute derivanti
dall'esposizione al nichel sono la bronchite
cronica, ridotta funzione polmonare, cancro del polmone e del setto nasale.
Questo termine deriva dal tedesco
kupfernickel, parola che significa “rame falso”.
Tallio
Simbolo: Tl
Numero Atomico: 81
Il tallio è stato scoperto nell’800 da
sir William Crookes ed è stato usato in trattamenti medici per le
malattie veneree, la gotta e la tubercolosi. Tuttavia la sua tossicità
ha fatto sì che venisse usato raramente, anche se l’acetato di tallio
continuò ad essere impiegato per infezioni di funghi della pelle. Gli
esseri umani non possono tollerare molto tallio nel corpo. Questo
minerale ed i suoi sali entrano nel corpo dai pori della pelle, le vie
respiratorie e il transito gastrointestinale.
Può essere tossico in
parecchi modi: uno di questi sostituendosi al potassio in determinate
funzioni all’interno delle cellule rosse del sangue. Il tallio ha
effetti tossici significativi sia a causa di una forte esposizione acuta
che a livello più basso e cronica. L’ingestione acuta può provocare
nausea, vomito, dolore addominale, affaticamento, diarrea con sangue e
febbre. Se la persona sopravvive all’esposizione acuta, le complicazioni
possono interessare reni, cuore e sistema nervoso. I reni espellono la
maggior parte del tallio ingerito, il resto viene immagazzinato nei reni
stessi, nel cuore, nei muscoli e nel cervello. L’avvelenamento cronico
del tallio può causare la neurite multipla accompagnata da incapacità di
camminare, affaticamento, perdita di peso e diminuzione delle difese
immunitarie.
Dato che non ha colore o sapore, l’acetato di tallio è
stato usato intenzionalmente come veleno in parecchie note occasioni.
Le
sue fonti sono contaminazione industriale, elettronica (il tallio è
usato in batterie e semiconduttori) lenti ottiche, pellicole
fotografiche, gioielleria, tinture e pigmenti e fuochi artificiali. Fino
al 1975 è stata usata in antiparassitari e topicidi.
Il suo nome deriva
dal greco thallos che significa “verde germoglio.”
Stagno
Simbolo: Sn
Numero Atomico: 50
Lo stagno inorganico si deposita prima
nei reni e nel fegato e gradualmente si distribuisce nel tessuto osseo
ma soltanto temporaneamente.
Lo stagno organico affluisce al cervello,
al fegato, ai reni e al sistema linfatico, può essere tossico perché interferisce con l’assorbimento di rame, zinco
e calcio.
Fonti di stagno sono scatole
di latta stagnate, alimenti lavorati, dentifrici in pasta e saponi
profumati, leghe con altri metalli (ottone, bronzo e peltro), punti di
giunzione saldati in scatole di latta e sistemi per la distribuzione
dell’acqua potabile, produzione di PVC (come stabilizzante termico),
tinture e pigmenti, rivestimenti elettroconduttori su vetro (per esempio
le resistenze degli sbrinatori dei lunotti posteriori delle auto),
porcellana, superficie vetrosa della ceramica, pesticidi (trifenile),
miniere, fusione. A seconda della forma chimica e dell’organo in cui è
depositato il tempo in cui rimane nell’organismo va dai 5 ai 100 giorni.
L’escrezione dello stagno avviene principalmente attraverso l’urina.
La
parola stagno deriva dal latino stannum (stagno).
Uranio
Simbolo: U
Numero Atomico: 92
L’uranio è probabilmente tossico, ma ci
sono relativamente poche informazioni sull’esposizione diretta
all’uranio. Il radon, d’altra parte, che deriva dal decadimento
radioattivo dell’uranio, è una questione di inquinamento ambientale sia
dell’aria che dell’acqua.
Alcune fonti d’acqua potabile, sia di città
che di pozzo, contengono uranio. Parte del suolo e polveri sono
anch’essi contaminati. L’uranio è un elemento radioattivo e, come la
maggior parte dei altri elementi radioattivi, si disintegra finalmente
in piombo. Ci sono circa 90mg. di uranio nel nostro corpo. L’ingestione
umana di uranio tramite gli alimenti e l’acqua ha un basso assorbimento
ed un’eliminazione giusta.
L’intossicazione da uranio, dovesse
succedere, interessa solitamente i reni, si lega alle proteine e sostituisce il calcio nelle ossa. Sono poco
conosciuti gli effetti sulla salute umana, probabilmente è correlabile alle
varie forme di cancro.
L’origine di questo termine
deriva dal nome del pianeta Urano, dopo la sua scoperta.
Medicinenon.it e Arnoldehret.it sono due siti di Luciano Gianazza.
Medicinenon.it
è da molti anni un punto di riferimento per chi vuole liberarsi della
disinformazione e poi acquisire la corretta conoscenza.
ArnoldEhret.it è il sito ufficiale degli insegnamenti di Arnold Ehret, raccolti nei suoi libri, fra i quali Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco
è un best seller internazionale. Arnold Ehret ha ritrovato il sentiero,
di cui si era persa ogni traccia secoli fa, che porta all'alimentazione
naturale dell'Uomo e alla salute perfetta in quanto ripristina la
naturale capacità del corpo umano di disintossicarsi da tossine e
veleni.
In questo mondo avvelenato, il Sistema di Guarigione della Dieta
Senza Muco fornisce i fondamenti per un'alimentazione e stile di vita
che sono essenziali per la buona riuscita dei vari protocolli di
disintossicazione.
Tutti i libri originali di Arnold Ehret sono reperibili sul sito www.arnoldehret.it | Libri
Luciano
Gianazza, traduttore dei libri originali di Arnold Ehret, e di Edwar
Earle Purinton, scrive articoli di carattere filosofico spirituale che
rispecchiano le sue personali esperienze lungo il cammino della
conoscenza, oltre ad altri sulla corretta alimentazione dell’uomo. Ha
creato il sito NikolaTesla.it per un suo voler ricordare un Uomo, Nikola
Tesla, per cui nutre una profonda stima.
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