domenica 23 febbraio 2014

Alimentazione: AUTODIFESA


Metalli pesanti e tossici

 

Alluminio
Simbolo: Al
Numero Atomico: 13

Questo metallo si trova dappertutto, essendo il metallo pesante prevalente nella crosta terrestre. Le fonti possibili di esposizione di alluminio includono l’acqua potabile (particolarmente nelle zone esposte a pioggia acida) pentole ed utensili da cucina e i farmaci che lo contengono come ad esempio il Maalox.
Nondimeno è ingerito comunemente con alimenti e medicine come gli antiacidi ed è usato nei cosmetici. Molti scienziati ritengono che, a causa della sua abbondanza sulla terra e dell’uso diffuso, non sia realmente molto tossico.
Tuttavia altri ricercatori non allineati con le case farmaceutiche ritengono che l’alluminio, insieme al consumo di prodotti animali e carne proveniente da allevamenti intensivi sia una concausa dell’Alzheimer.
L’alluminio è tossico per il sistema nervoso centrale come i metalli pesanti nel caso in cui l’organismo non sia in grado di espellerlo, ad esempio in caso di gravi malattie renali. Alcune ricerche cliniche sembrano dimostrare la correlazione tra assunzione cronica di alluminio e lo sviluppo di gravi malattie neuro-degenerative, quali Alzheimer, Parkinson, SLA, sclerosi multipla, demenza. Altri effetti di una intossicazione da alluminio possono essere: perdita della memoria, indebolimento e tremore.
Tuttavia la comunità scientifica del mainstream non ha riconosciuto del tutto la validità di questi studi ed esistono numerose controversie in merito sollevate soprattutto da enti connessi a case farmaceutiche.
L’alluminio non è un vero metallo pesante, per esempio ha un peso molecolare leggero (numero 13 sulla tabella periodica degli elementi) e si comporta diversamente dai metalli come piombo o mercurio. La gamma della quantità di alluminio nel corpo umano è fra i 50mg e 150mg, con una media di circa 65mg. La maggior parte di questo minerale può essere trovata nei polmoni, nei reni, nelle ossa, nel cervello, nel fegato e nella tiroide. L’assunzione giornaliera di alluminio è stata valutata fra i 10mg e 110mg, ma il corpo tende ad eliminarne la maggior parte nelle feci, nell’urina e in parte nel sudore. Con funzioni insufficienti dei reni, più alluminio viene immagazzinato, specialmente nelle ossa. Per la maggior parte delle persone, l’assorbimento di alluminio maggiore proviene dagli additivi alimentari quali il fosfato di alluminio di sodio (un emulsionante dei formaggi fusi), l’allume di potassio ( usato per imbiancare farine) e il silico-alluminato di sodio e/o il silicato di calcio di alluminio (aggiunto al sale comune da tavola per facilitarne l’ uscita dalla saliera impedendo la formazione di grumi). Usando pentole, vaschette e fogli di alluminio per l’uso quotidiano in cucina, alcune particelle di alluminio vengono assorbite dal cibo che poi mangiamo, specialmente i cibi acidi come i pomodori (sughi ecc.). Alcuni antiacidi contengono l’idrossido di alluminio ed è stato anche rilevato che alcune “aspirine per bambini” contengono alluminio. Altre fonti comuni sono: anti traspiranti, dentifrici, amalgami dentali, cosmetici, borotalco e filtri delle sigarette, alcune acque potabili, tè commerciali e lievito .
Questo termine deriva dal latino alumen.

Antimonio
Simbolo: Sb
Numero Atomico: 51

Questo metallo si accumula nei capelli degli operai esposti all’antimonio e anche i loro bambini non ne sono esenti, con livelli elevati rilevati nei capelli dei bambini. L’inquinamento ambientale (tramite le particelle sospese nell’aria proveniente dai processi di fusione e dalla produzione di fertilizzanti fosforosi) conduce a questi livelli elevati dei capelli.
Viene lasciato intendere che l’antimonio è soltanto un po’ tossico per l’essere umano, comunque da prove di laboratorio risulta che influisce sul cuore e che abbrevia la durata della vita. Livelli elevati di antimonio possono causare sintomi acuti nel tratto gastrointestinale e danni al fegato, ai reni e al cuore.
Le fonti comuni di antimonio sono tabacco, leghe per saldatura, agenti anti combustione nei tessuti, l’estrazione mineraria, alcuni alimenti lavorati, l’acqua e l’aria. Questo in aggiunta al rivestimento vetroso degli articoli in ceramica e utensili da cucina. Circa 100 mcg vengono assorbiti giornalmente di cui la maggior parte viene eliminata nelle feci e nell’urina. Quello che non è eliminato viene immagazzinato nel fegato, nelle ghiandole surrenali, nella tiroide, nella milza, nei reni, nel sangue e nei capelli.
Questo termine deriva da una combinazione delle parole greche anti (opposto) e di monos (che vive solo, solitario).

Arsenico
Simbolo: As
Numero Atomico: 33

L’uso attuale di arsenico è responsabile di un aumento del 2000% del livello di arsenico trovato negli esseri umani dell’antichità. Generalmente nel corpo umano sono presenti da circa 10mg. a 20mg. di arsenico, ma livelli elevati possono creare dei problemi.
L’arsenico può accumularsi con funzioni insufficienti dei reni, è altamente tossico potendo dare sintomi di avvelenamento acuto fino alla morte.
Fortunatamente, l’assorbimento di arsenico è ragionevolmente basso, di solito meno del 5%, e la maggior parte viene eliminata nelle feci e in parte nell’urina. L’arsenico si deposita nel fegato, nei reni, nella milza, nei capelli, nelle unghie, nella pelle, nelle ossa e nei muscoli. È presente nell’oceano e la fonte più comune è costituita dai frutti di mare e crostacei contaminati, particolarmente i molluschi che filtrano l’acqua marina come cozze, vongole e ostriche. I cereali sono la maggior fonte di arsenico durante l’infanzia e gli aumenti nei livelli di arsenico nei capelli durante l’infanzia corrispondono all’introduzione dei cereali nella dieta dei bambini. Altre fonti comuni di arsenico sono: procedimenti per la produzione di semiconduttori o di componenti fotoelettrici, processi galvanici e d’incisione all’acquaforte, defoglianti ed alcuni fungicidi ed antiparassitari, fuochi artificiali (i colori bianchi o blu intensi della fiamma) conceria e tassidermia (triossido arsenico), industria chimica (reagenti, catalizzatori), trattamento del cotone greggio, stampaggio di tessuti (bisolfuro di arsenico per la tela calicò) leghe di rame e piombo (rivestimenti dei cavi elettrici, saldature, proiettili), fabbricazione di vetri speciali (vetro opalino, trasmettitori agli infrarossi, decolorante). Inoltre è usato per conservare il legno impedendo lo sviluppo di funghi sulle superfici rivestite (diversamente il colore del legno pressato “inverdisce”). L’arsenico è inoltre presente in piccole quantità nel terreno e di conseguenza è pure presente nelle coltivazioni. L’arsenico pure è presente in molti oli combustibili e nel carbone, e diventa una sostanza inquinante quando questi vengono bruciati.
Questa parola deriva dal greco arsenikos (maschio, dall’allora convinzione che i metalli siano di sesso diverso) e dal latino arsenicum.

Bario
Simbolo: Ba
Numero Atomico: 56

Il bario è un elemento alcalino della terra e anche un metallo pesante tossico. Nel 1774, i minerali che contengono il bario sono stati identificati da Karl Scheele da cui il metallo puro fu ricavato per elettrolisi da Humphrey Davy nel 1808.
La tossicità del bario tende ad essere relativamente bassa a meno che non venga ingerito in grandi quantità o vengano fatti degli aerosol. L’inalazione di bario può causare l’irritazione temporanea dei polmoni.
L’ingestione accidentale o intenzionale di bario può provocare diarrea, vomito ed dolori addominali. L’esposizione umana a livelli pericolosi di bario in acqua potabile contaminata può causare problemi al cuore, al fegato, allo stomaco, ai reni e altri organi.
Quando il bario viene assorbito, può rimuovere il potassio all’interno delle cellule e causare effetti di vario genere nel tono muscolare, nelle funzioni del cuore ed nel sistema nervoso.
Alcuni antiparassitari possono contenere sali assimilabili di bario (idrossido, cloruro, o carbonato). Le fonti comuni di bario sono: composti usati nei test medici con l’impiego dei raggi X, stampa, ceramica, plastica, tessuti e coloranti, in additivi dei combustibili, carta, sapone e gomma, nella produzione del vetro, di vernici e negli antiparassitari.
Questo termine dal greco barys che significa “pesante”.

Berillio
Simbolo: Be
Numero Atomico: 4

Il berillio è un metallo forte, leggero, termo resistente, con un punto di fusione molto elevato.
Il berillio, essendo tossico per gli esseri umani, può ridurre i depositi di magnesio e rallentare le funzioni degli organi, forse interferendo con gli enzimi.
L’inalazione di berillio può causare tosse, respiro corto, muco, infiammazione dei polmoni che può condurre a cicatrizzazioni e varie inabilità.
Negli ultimi anni, l’uso di berillio è aumentato e lo si trova nelle insegne al neon e in alcuni dispositivi elettrici. Il berillio spesso fa parte di una lega usata nella produzione di ruote di biciclette, canne da di pesca e articoli casalinghi di metallo. La contaminazione con berillio, soprattutto provenienti dal suo uso nell’industria, aumenta sempre più. Scarichi industriali e gas di scarico possono contenere livelli nocivi di berillio.
Questo termine deriva dal minerale berillo, la base del berillio che significa “dolce”.

Bismuto
Simbolo: Bi
Numero Atomico: 83

Il bismuto è essenzialmente non tossico in quantità ordinarie, ma l’esposizione prolungata o l’uso eccessivo può produrre effetti di intossicazione. Il corpo umano contiene approssimativamente 3mg. di bismuto. Molte persone ne assorbono da 20 a 30mg. al giorno, principalmente con l’acqua, una quantità minima nel cibo ed un po’ dalla contaminazione dispersa nell’aria. Come avviene con altri metalli, la maggior parte del bismuto è eliminato nelle feci e nell’urina. Alcune medicine comuni, particolarmente rimedi per l’acidità di stomaco, come Pepto-Bismol (salicilato di bismuto), contengono bismuto.
Il termine “bismuto” viene dal tedesco waissmuth che significa “massa bianca.”

Bromo
Simbolo: Br
Numero Atomico: 35

Il bromo, come il cloro e il fluoro è un gas tossico. I sali di bromo (bromuri) sono stati impiegati per trattare indigestione acida o per sedare.
Il bromo può rimuovere il cloro in alcune funzioni del corpo.
Troppo bromo può causare tossicità negli esseri umani.
Sintomi di leggera intossicazione possono includere affaticamento, debolezza, irritabilità, sonno disturbato, processi mentali lenti e scarsa memoria. Una severa intossicazione può causare confusione e sonnolenza, delirio, stupore, depressione, allucinazioni e, come estremo, psicosi.
Questo termine deriva dal greco brômos che significa fetore.

Cadmio
Simbolo: Cd
Numero Atomico: 48

Il cadmio è un metallo tossico con una storia lunga di effetti dannosi. Le fonti comuni di contaminazione sono: fumo di sigaretta, alimenti raffinati, condutture dell’acqua, caffè e tè, carbone e crostacei. Un pacchetto di sigarette contiene approssimativamente 20mg. di cadmio, circa 1mg per sigaretta. Un stimato 30% di quello che entra nei polmoni viene assorbito, il restante 70% si diffonde nell’ambiente e viene inalato da altri o inquina l’atmosfera.
Dato che un po’ di cadmio viene immagazzinato ogni giorno, fumare a lungo termine può aumentare il rischio di intossicazione da cadmio. Il cadmio inoltre è usato in leghe, in materiali elettrici ed è presente in ceramiche, materiali dentali e batterie. L’acqua a bassi livelli di durezza o acida è corrosiva e causa l’ erosione delle condutture che rilasciano cadmio ed altri minerali. D’altro canto, l’acqua dura, contenendo i sali del magnesio e del calcio, praticamente ricopre i tubi e protegge dall’infiltrazione di altri minerali. L’inquinamento atmosferico ambientale di cadmio proviene dall’estrazione mineraria, dal raffinamento dello zinco e dalla combustione del carbone. I livelli di cadmio nel terreno sono incrementati dal cadmio presente nell’acqua, dalla contaminazione delle acque di scolo, dal cadmio nell’aria e dai fertilizzanti ad alta percentuale di fosfati. A causa della contaminazione da cadmio del terreno, i tuberi come le patate possono assorbire più cadmio e nei cereali è possibile riscontrare una concentrazione di cadmio. I frutti di mare, specialmente i crostacei, come granchi, aragoste e molluschi, ostriche ed cozze, hanno livelli elevati di cadmio, sebbene molti hanno anche elevati livelli di zinco che bilancia il cadmio.
La ricerca ha mostrato che il cadmio sembra diminuire alcune funzioni del sistema immunitario, principalmente riducendo la resistenza a batteri ed a virus.
Il cadmio viene dal greco kadmeia (il termine antico per calamina, un minerale) e dal latino cadmia.

Metalli Pesanti

I metalli pesanti possono essere definiti come gli elementi che hanno peso atomico fra 63.546 e 200.590 (Kennish, 1992) e gravità specifica superiore a 4.0 (Connell ed altri, 1984). Gli organismi viventi richiedono tracce di alcuni di questi elementi, compreso cobalto, rame, ferro, manganese, molibdeno, vanadio, stronzio e zinco. Tuttavia, livelli eccessivi di metalli essenziali possono essere nocivi all’organismo. Dalla rivoluzione industriale, la produzione di metalli pesanti come piombo, rame e zinco è aumentata drammaticamente. Fra 1850 e 1990, la produzione di questi tre metalli è aumentata di quasi 10 volte, con un aumento corrispondente delle loro emissioni. La tossicità dei metalli pesanti è stata documentata attraverso la storia: I medici romani e greci hanno diagnosticato i sintomi acuti di avvelenamento da piombo molto prima che la tossicologia diventasse una scienza. Il modo in cui i metalli pesanti causano problemi al corpo è spostando o sostituendosi ai minerali che sono vitali per le funzioni essenziali del corpo. Per esempio, il piombo si sostituisce al calcio ed il cadmio può sostituirsi allo zinco.
Quando questo accade, il cadmio o il piombo vengono immagazzinati nelle ossa o in altri tessuti. Rimuoverli diventa difficile mentre le funzioni chiave dei minerali che sono stati sostituiti non possono essere effettuate. Anche se questi metalli non sono a diretto contatto o usati dagli esseri umani, l’inquinamento ambientale da essi causato sta conducendo a serie conseguenze. È molto possibile che questi metalli stiano causando più problemi di salute di quanto sia stato realizzato dalla comunità medica. Fino a poco tempo fa, la preoccupazione della comunità medica per l’eccessiva intossicazione da metalli è stata principalmente indirizzata all’esposizione industriale, dove misure a volte drammatiche sono state effettuate per spronare l’eliminazione di quei metalli.
Le ramificazioni complete, sia dirette che indirette, dell’intossicazione degli esseri umani causata dai metalli pesanti giustificano una ricerca completa che possa quantificare i loro effetti.

Piombo
Simbolo: Pb
Numero Atomico: 82

Più o meno fra 400.000 e 600.000 tonnellate di piombo all’anno entrano nell’atmosfera del nostro pianeta, nel nostro cibo e nei tessuti del nostro corpo. Diversamente della maggior parte dei prodotti chimici i cui effetti sulla salute per esposizione a basso livello sono ancora incerti, l’esposizione al piombo, anche ai livelli molto bassi, è molto tossica. Il piombo è il minerale tossico più comune come pure l’agente inquinante più abbondante del nostro ambiente e del nostro corpo. Fortunatamente, il piombo non è l’elemento più tossico; il cadmio ed il mercurio lo sono di più. Dato che il piombo ha un sapore dolciastro e i bambini spesso succhiano o mangiano scaglie di vernice che si staccano da superfici verniciate a smalto, conduce a molti casi di avvelenamento da piombo. La fonte più diffusa di contaminazione dell’ambiente proviene dall’aggiunta di piombo tetraetile come antidetonante, additivo per benzine ad elevato numero di ottani. La ricerca ha mostrato che il piombo è una neurotossina che altera le funzioni normali dei nervi e del cervello. Entra nel cervello e nelle donne incinte o che allattano, contamina il feto e il latte materno. Il piombo si fissa comunemente nelle ossa e lo si può osservare come “linee di piombo” nelle radiografie ai raggi X. Inoltre viene immagazzinato nelle ghiandole surrenali, nella tiroide, nell’aorta, nel fegato ed in altri tessuti molli. E’ stato stimato che solo negli Stati Uniti circa 1.300.000 tonnellate di piombo sono usate annualmente nella saldatura, nelle batterie, nella produzione di ceramica, nei pigmenti, nella benzina, nelle vernici ed in molte altre cose di uso comune. Altre fonti di contaminazione del piombo sono le industrie di estrazione mineraria e fusione, condutture, dispositivi, insetticidi e saldatura al piombo. Per le sue proprietà uniche, per i secoli è stato usato ampiamente come pigmento e agente essicante in primer, vernici e smalti, inchiostri, oli, resine ed altri rivestimenti di superfici. Nell’acqua potabile, la fonte principale di piombo proviene dalla corrosione dei materiali ricoperti di piombo dell’impianto idraulico nei sistemi di rifornimento idrico e di distribuzione. Il piombo interferisce molto probabilmente con le funzioni effettuate dai minerali essenziali quali il calcio, il rame e lo zinco.
Nel corpo umano, il piombo interrompe parecchi sistemi degli enzimi delle cellule rosse del sangue, compreso la deidratasi e la ferrochelatase. Può anche ridurre la sintesi dell’emoglobina e può reagire con le membrane delle cellule. Questo può causare aumentata permeabilità delle cellule e causare il danneggiamento o persino la morte di quelle cellule. Nel cervello, il piombo può generare funzioni anormali rendendo inattivi importanti enzimi che dipendono da zinco, rame e ferro.
Il suo simbolo deriva dal latino plumbum (piombo).

Mercurio
Simbolo: Hg
Numero Atomico: 80

Il mercurio chiamato a volte anche “argento vivo” è un metallo liquido lucente che è un agente inquinante ambientale diffuso.
Recentemente è sorto l’interesse per i possibili effetti dannosi sulla salute del mercurio che trasuda dai materiali da otturazione dentali dell’amalgama così come per il consumo aumentato dei pesci contaminati con mercurio, oltre al mercurio presente nei vaccini.
Il metilmercurio, la forma comune e tossica, si presenta come metilazione in biota o sedimenti acquatici (sia d’acqua dolce che salata). Questa forma di mercurio si accumula in animali ed in pesci acquatici e sale lungo la catena alimentare raggiungendo alte concentrazione in grandi pesci e uccelli predatori. Altre forme di mercurio quali mercurio etilico ed il cloruro mercurico sono inoltre molto tossiche. Escludendo il consumo di pesce, l’assunzione di mercurio attraverso il cibo è trascurabile, a meno che l’alimento non sia direttamente contaminato.
Un consumo quotidiano di pesce può causare l’ingestione da 1 a 10 microgrammi di mercurio al giorno di cui circa il 75% come metilmercurio. 
C’è una ricerca interessante che relaziona l’aumento della quantità di mercurio dei capelli con determinati stati di salute. Rispetto ai suoi antenati, l’uomo di oggi ha livelli molto più elevati di mercurio nel corpo a causa del maggior uso dei periodi recenti. È stato usato per più di 2.000 anni. Al giorno d’oggi, il corpo della persona media contiene circa 10-15mg. di mercurio.
I vapori inalati di mercurio entrano nel sangue, perché il mercurio è solubile ed attraversa i polmoni. 
Circa il 50 per cento del mercurio viene immagazzinato nei reni, il resto è trattenuto nel sangue, nelle ossa, nel fegato, nella milza, nel cervello e nei tessuti grassi. Questo metallo pesante potenzialmente tossico può penetrare la barriera emato cerebrale e i tessuti nervosi, provocando lo sviluppo di sintomi nel sistema nervoso centrale. Come tutti i metalli, il mercurio può anche entrare nel feto tramite il cordone ombelicale e il latte materno.
Fortunatamente, parte del mercurio viene naturalmente eliminato attraverso l’urina e le feci. Le fonti più comuni di mercurio sono gli amalgami dentali, i vaccini, i detonatori esplosivi, in pura forma liquida per termometri, barometri e attrezzature da laboratorio, batterie ed elettrodi, fungicidi, antiparassitari e l’industria dei cosmetici. Altre fonti di mercurio sono specchi, esplosivi, vernici di lattice, emollienti dei tessuti, feltro, cere e polish, fanghi di scorie, lassativi che contengono il calomelano (composto di mercurio e cloro), monili di cinabro, tinture dei tatuaggi e molte altre.
Il suo simbolo deriva dalla parola hydrargyrum che significa “argento liquido”.

Nichel
Simbolo: Ni
Numero Atomico: 28

Il nichel si accumula nel tempo allo stesso modo delle sostanze inalate fumando.
Le fonti comuni di esposizione sono apparecchi casalinghi, pulsanti e interruttori elettrici, ceramiche, cacao, permanenti a freddo, pentole, prodotti usati nei trattamenti estetici, monete, materiali dentali, alimenti (cioccolato, olii idrogenati, dadi, prodotti agricoli coltivati vicino a zone industriali), lacche per capelli, scorie industriali, bigiotteria, apparecchi ortodontici, protesi, trattamenti galvanici come appunto la nichelatura, simile alla cromatura, attrezzi di metallo, accumulatori al nichel-cadmio, sciampi, inceneritori, utensili da cucina d’acciaio inossidabile, acqua di rubinetto, tabacco e fumo di sigarette, rubinetti e tubi dell’acqua e chiusure lampo.
Gli effetti più gravemente nocivi per la salute derivanti dall'esposizione al nichel sono la bronchite cronica, ridotta funzione polmonare, cancro del polmone e del setto nasale. 
Questo termine deriva dal tedesco kupfernickel, parola che significa “rame falso”.

Tallio
Simbolo: Tl
Numero Atomico: 81

Il tallio è stato scoperto nell’800 da sir William Crookes ed è stato usato in trattamenti medici per le malattie veneree, la gotta e la tubercolosi. Tuttavia la sua tossicità ha fatto sì che venisse usato raramente, anche se l’acetato di tallio continuò ad essere impiegato per infezioni di funghi della pelle. Gli esseri umani non possono tollerare molto tallio nel corpo. Questo minerale ed i suoi sali entrano nel corpo dai pori della pelle, le vie respiratorie e il transito gastrointestinale.
Può essere tossico in parecchi modi: uno di questi sostituendosi al potassio in determinate funzioni all’interno delle cellule rosse del sangue. Il tallio ha effetti tossici significativi sia a causa di una forte esposizione acuta che a livello più basso e cronica. L’ingestione acuta può provocare nausea, vomito, dolore addominale, affaticamento, diarrea con sangue e febbre. Se la persona sopravvive all’esposizione acuta, le complicazioni possono interessare reni, cuore e sistema nervoso. I reni espellono la maggior parte del tallio ingerito, il resto viene immagazzinato nei reni stessi, nel cuore, nei muscoli e nel cervello. L’avvelenamento cronico del tallio può causare la neurite multipla accompagnata da incapacità di camminare, affaticamento, perdita di peso e diminuzione delle difese immunitarie.
Dato che non ha colore o sapore, l’acetato di tallio è stato usato intenzionalmente come veleno in parecchie note occasioni.
Le sue fonti sono contaminazione industriale, elettronica (il tallio è usato in batterie e semiconduttori) lenti ottiche, pellicole fotografiche, gioielleria, tinture e pigmenti e fuochi artificiali. Fino al 1975 è stata usata in antiparassitari e topicidi.
Il suo nome deriva dal greco thallos che significa “verde germoglio.”

Stagno
Simbolo: Sn
Numero Atomico: 50

Lo stagno inorganico si deposita prima nei reni e nel fegato e gradualmente si distribuisce nel tessuto osseo ma soltanto temporaneamente.
Lo stagno organico affluisce al cervello, al fegato, ai reni e al sistema linfatico, può essere tossico perché interferisce con l’assorbimento di rame, zinco e calcio.
Fonti di stagno sono scatole di latta stagnate, alimenti lavorati, dentifrici in pasta e saponi profumati, leghe con altri metalli (ottone, bronzo e peltro), punti di giunzione saldati in scatole di latta e sistemi per la distribuzione dell’acqua potabile, produzione di PVC (come stabilizzante termico), tinture e pigmenti, rivestimenti elettroconduttori su vetro (per esempio le resistenze degli sbrinatori dei lunotti posteriori delle auto), porcellana, superficie vetrosa della ceramica, pesticidi (trifenile), miniere, fusione. A seconda della forma chimica e dell’organo in cui è depositato il tempo in cui rimane nell’organismo va dai 5 ai 100 giorni. L’escrezione dello stagno avviene principalmente attraverso l’urina.
La parola stagno deriva dal latino stannum (stagno).

Uranio
Simbolo: U
Numero Atomico: 92

L’uranio è probabilmente tossico, ma ci sono relativamente poche informazioni sull’esposizione diretta all’uranio. Il radon, d’altra parte, che deriva dal decadimento radioattivo dell’uranio, è una questione di inquinamento ambientale sia dell’aria che dell’acqua.
Alcune fonti d’acqua potabile, sia di città che di pozzo, contengono uranio. Parte del suolo e polveri sono anch’essi contaminati. L’uranio è un elemento radioattivo e, come la maggior parte dei altri elementi radioattivi, si disintegra finalmente in piombo. Ci sono circa 90mg. di uranio nel nostro corpo. L’ingestione umana di uranio tramite gli alimenti e l’acqua ha un basso assorbimento ed un’eliminazione giusta.
L’intossicazione da uranio, dovesse succedere, interessa solitamente i reni, si lega alle proteine e sostituisce il calcio nelle ossa. Sono poco conosciuti gli effetti sulla salute umana, probabilmente è correlabile alle varie forme di cancro.
 L’origine di questo termine deriva dal nome del pianeta Urano, dopo la sua scoperta.
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Luciano Gianazza    Luciano Gianazza
Luciano Gianazza, traduttore dei libri originali di Arnold Ehret, e di Edwar Earle Purinton, scrive articoli di carattere filosofico spirituale che rispecchiano le sue personali esperienze lungo il cammino della conoscenza, oltre ad altri sulla corretta alimentazione dell’uomo. Ha creato il sito NikolaTesla.it per un suo voler ricordare un Uomo, Nikola Tesla, per cui nutre una profonda stima.

Molto interessante anche il sito Dioni : http://dioni.altervista.org/metalli_pesanti.html

Bibliografia

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