sabato 22 febbraio 2014

Autodifesa : METALLI TOSSICI da chemtrails

 


Metalli tossici


Mi sono spesso domandata come facevano i nostri genitori (la generazione nata nel primo ventennio del secolo scorso) ad avere una salute così stabile, nonostante avessero vissuto 2 guerre con le ovvie conseguenze: cibo scadente e insufficiente, scarsa igiene, condizioni di vita estreme,  prevenzione medica quasi inesistente.
Eppure hanno dimostrato di avere una tempra molto più robusta di quella della popolazione attuale.
Ora comincio a comprendere che negli ultimi 60-70 anni, una buona parte della popolazione soprattutto dei paesi più industrializzati ha vissuto, senza saperlo, in condizioni di avvelenamento continuo, condizioni che stanno peggiorando sempre di più.


Questo avvelenamento deriva dall’ambiente attraverso l’aria che respiriamo, il cibo e l’acqua che assumiamo ma anche da ciò che molti di noi hanno o avevano stabilmente all’interno della bocca, ovvero le otturazioni dentali in amalgama.
In questa sede prenderò in considerazione solamente le intossicazioni croniche da metalli pesanti, perché ritengo siano quelle che hanno avuto minore attenzione da parte della divulgazione scientifica, pur essendo una causa primaria di mal funzionamento del complesso sistema del corpo umano.
I metalli pesanti sono elementi traccia con una densità almeno  5 volte maggiore di quella dell’acqua. Sono elementi stabili che non possono essere metabolizzati dal corpo e danno luogo ad un fenomeno di bio-accumulo.
Nella letteratura scientifica vengono normalmente considerati metalli pesanti i seguenti elementi: alluminio, ferro, argento, bario, berillio, cadmio, cobalto, cromo, manganese, mercurio, molibdeno, nichel, palladio, piombo, rame, stagno, titanio, tallio, vanadio, zinco, ed alcuni metalloidi con proprietà simili a quelle dei metalli pesanti, quali l’arsenico, il bismuto ed il selenio.
All’interno dei metalli pesanti si distinguono i metalli indispensabili per gli organismi viventi, con potenziale tossicità, vale a dire: ferro, cobalto, cromo, rame, manganese, molibdeno, selenio, zinco; dai metalli ritenuti prevalentemente tossici: alluminio, arsenico, cadmio, mercurio, nichel e piombo.
Quando si parla di inquinamento da metalli pesanti, normalmente però ci si riferisce a quattro di questi elementi, che sono i maggiori responsabili dei danni ambientali, ossia: il mercurio, il cadmio, il piombo e l’alluminio.
La loro tossicità è elevata sia per l’uomo che per tutte le specie viventi perché si legano con le strutture cellulari in cui si depositano, ostacolando lo svolgimento di determinate funzioni vitali. Inoltre gli organismi spesso non sono in grado di eliminarli dal loro interno.
I metalli pesanti pericolosi per l’uomo, sono presenti nell’aria, nell’acqua potabile, nel cibo e in un infinito numero di prodotti chimici fabbricati dall’uomo. Al giorno d’oggi, l’esposizione cronica proviene dagli scarichi industriali e dell’ agricoltura, dalle otturazioni in amalgama, dalle pitture, dai cosmetici, dai farmaci, dall’acqua e dal cibo.
In numerose professioni inoltre, c’è un’ulteriore esposizione a questi metalli tossici.
Penetrano nell’organismo umano per inalazione, ingestione e per assorbimento cutaneo.
Se questi metalli penetrano nei tessuti corporei con una velocità maggiore di quella con cui l’organismo riesce a disintossicarsi, avremo un graduale accumulo di queste tossine.
Patologie che possono essere collegate con una intossicazione cronica da metalli:
- alterazioni del comportamento e delle funzioni neurologiche per alterazione della produzione e dell’utilizzazione  dei neuro trasmettitori;
- alterazione di numerosi processi metabolici con alterazioni dei sistemi enzimatici e della catena di produzione di energia;
- squilibri e mal funzionamento del sistema cardiovascolare e del sangue, degli organi emuntori, del tratto gastro-intestinale, del sistema immunitario, del sistema riproduttivo e del sistema endocrino;
- aumento delle reazioni allergiche;
- mutazioni genetiche;
- azione antibiotico-simile indiscriminata;
- competizione con minerali necessari al funzionamento dell’organismo.

 

L’alluminio, si trova nell’aria e le piogge acide lo dissolvono dal suolo e dalle rocce, è largamente utilizzato come materiale per gli utensili da cucina e per il  confezionamento di numerosi cibi, è presente in farmaci antiacidi ed altri di uso comune, nei deodoranti, nei formaggi fusi e nell’acqua potabile.
Gli organi dove si deposita più facilmente sono le ossa, il cervello, il reni, la pelle, i polmoni e lo stomaco.
L’effetto principale di una quantità eccessiva di alluminio nei tessuti biologici è la comparsa di disturbi neurologici, che nei casi più gravi degenerano nel morbo di Alzheimer.

 

L’arsenico si può trovare nell’aria e nell’acqua potabile e nelle lavorazioni industriali e agricole.
Gli organi dove si concentra maggiormente sono specialmente il tratto gastro-intestinale, il fegato, i reni, la milza, i polmoni e la pelle.
Può causare danni alle cellule del sangue, malessere, stanchezza, lesioni alla cute, problemi vascolari, nevriti e cancro.


Il cadmio, la cui presenza nell’ambiente è dovuta principalmente all’uso di fertilizzanti chimici, alle aziende che fabbricano batterie e semiconduttori, al fumo delle sigarette e agli inceneritori di materiali plastici e gommosi, è ritenuto il responsabile di danni ai reni, di disturbi gastrointestinali, dell’apparato riproduttivo, del sistema immunitario, di forme di arteriosclerosi e di diverse forme tumorali.


Il mercurio lo troviamo in forma organica e inorganica; scaricato nei bacini d’acqua, ad esempio, viene frequentemente trasformato dai batteri marini in ione metil mercurio [CH3Hg]+, particolarmente pericoloso perché facilmente assimilabile da vegetali e plancton. In tal modo dai primi anelli della catena alimentare, il mercurio si trasmette via via ai pesci più grandi, fino ad arrivare all’uomo. Lungo la catena alimentare, la dose di concentrazione di questo metallo aumenta, proprio perché gli organismi non sono in grado di smaltirlo efficacemente.
E’ presente in alcuni vaccini e disinfettanti, nelle amalgame dentarie, in alcuni cosmetici, nelle batterie e in particolar modo nei pesci di grossa taglia.
Si accumula principalmente nel cervello e nel sistema nervoso, nei reni, nei polmoni, nella pelle e nel feto, causando gravi danni.

 

Il nikel è abbondante nel suolo e si usa nelle leghe metalliche per i gioielli e le monete. Si concentra nella pelle, nel sistema respiratorio, nel sangue, nello stomaco e nei reni.
Può provocare pruriti ed eruzioni cutanee e soprattutto disturbi dell’apparato respiratorio.


Il piombo che si riversa nell’ambiente soprattutto da scarichi industriali e dalla combustione di carburanti come la benzina tradizionale, si lega alla polvere nell’aria e produce i suoi effetti negativi praticamente su tutti gli organi: nelle ossa viene incorporato in sostituzione del calcio e a livello dei processi biochimici dell’organismo umano, è ritenuto inibitore della produzione di numerosi enzimi. Inoltre al piombo si fa risalire l’insorgenza di disturbi cerebrali e di forme più o meno gravi di depressione.
Inoltre tutti i metalli pesanti tossici sono in grado di penetrare la placenta e causare gravi malformazioni al nascituro o inaspettati aborti spontanei.

Questo è solo un panorama molto superficiale di tutte le conseguenze che i metalli pesanti possono causare.

Per un approfondimento: www.matteodallosso.org

Una caratteristica dei metalli, che vorrei sottolineare,  è l’estrema difficoltà che incontra l’organismo ad eliminarli con i sistemi di disintossicazione di cui dispone.

Questo è uno dei motivi per cui anche piccole quantità, ma ripetute nel tempo, portano ad un accumulo patologico così devastante.

Senza un intervento esterno, il corpo non si libererà in tempo utile, da questi veleni.

Inoltre bisogna tenere presente che esiste anche una sensibilità individuale al problema sia su basi genetiche che determinato da altri fattori funzionali.
Poiché, come abbiamo spiegato, i metalli pesanti vanno a depositarsi stabilmente nei tessuti è notevolmente difficile riconoscere e diagnosticare la presenza di questi metalli.
Gli esami abituali a disposizione del medico curante, non possono evidenziare questa intossicazione. 

Sono necessari esami particolari, come il mineralogramma effettuato sul capello o la ricerca nelle urine, ma solo dopo aver utilizzato una sostanza chimica (EDTA o altri agenti chelanti) che è in grado di sequestrare il metallo dai tessuti, portarlo in circolo e permettere quindi la sua eliminazione attraverso i reni.
Vi segnalo di seguito un questionario che può servirvi come prima valutazione di una possibile presenza nel vostro organismo di quantitativi eccessivi di metalli pesanti.

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