Guerra Civile Globale: l’instabilità si allarga
Continua il nostro monitoraggio sull’instabilità sociale mondiale.
La situazione dal nostro ultimo articolo non è migliorata ma anzi
diversi paesi sono stati travolti da violente proteste popolari e altri
sono stati teatri di veri e propri scontri armati.
A dispetto della
tanto enfatizzata crescita economica sembra che a riceverne i benefici
non sia sicuramente il 99% della popolazione mondiale.
Ora faremo un quadro riassuntivo delle nuove situazioni emerse ma anche di quelle già presenti. I paesi non citati vuol dire che non hanno avuto significative variazioni del quadro sociale.
Ora faremo un quadro riassuntivo delle nuove situazioni emerse ma anche di quelle già presenti. I paesi non citati vuol dire che non hanno avuto significative variazioni del quadro sociale.
AFRICA
Sud Sudan: gli scontri tra ribelli e governativi
continuano ed hanno provocato centinaia di morti e decine di migliaia di
sfollati. La situazione attualmente è in stallo.
Repubblica Centrafricana: centinaia di morti negli
scontri tra i guerriglieri golpisti islamici appoggiati dal Ciad e le
milizie cristiane. La Francia è intervenuta militarmente e attualmente
il presidente golpista è stato costretto alle dimissioni. La situazione
rimane fluida.
Repubblica Democratica del Congo: diversi morti negli scontri tra i governativi e le milizie religiose ribelli. Situazione caotica.
Mali: dopo l’intervento francese la situazione
sembra stabilizzarsi, ma permane la presenza di guerriglieri islamici e
la minaccia di attentati.
Tunisia, Egitto, Libia: nei tre paesi nordafricani la situazione è leggermente migliorata ma scontri, morti e disordini sono all’ordine del giorno.
ASIA
Yemen: sempre caotica la situazione in Yemen dove si
fronteggiano miliziani di Al-Qaeda, separatisti, sciiti e governativi
con scontri quotidiani e diversi morti.
Siria: la guerra civile siriana prosegue in una
tragica stabilità in cui si aggiunge il ruolo da protagonista dei
miliziani di Al-Qaeda.
Iraq: qui la situazione sembra precipitare verso una
vera e propria guerra civile tra gli sciiti governativi filo-iraniani e
i sunniti ribelli capeggiati da Al-Qaeda.
Bangladesh: escalation di scontri tra l’opposizione
nazionalista e il governo accusato di brogli. Da ottobre i morti
superano i cento e nelle ultime settimane la tensione è andata
aumentando.
Thailandia: le forti proteste dell’opposizione hanno
portato alle dimissioni del governo e ad elezioni anticipate. I
rivoltosi però non hanno accettato questa soluzione e pretendono
l’instaurazione di un governo popolare non eletto appoggiato dai
militari. Per il 13 gennaio prevista una grande manifestazione.
Cambogia: dopo le proteste contro i risultati delle
elezioni, si sono verificate intense rivolte nella capitale da parte
degli operai tessili sottopagati che hanno portato la polizia a sparare
sulla folla facendo quattro morti. La situazione è da monitorare dato il
grande malcontento popolare verso il corrotto primo ministro
filo-vietnamita al potere da decenni e verso il Re che viene visto come
una marionetta di quest’ultimo.
Vietnam: per la prima volta il paese è scosso da una
forte rivolta operaia contro uno stabilimento Samsung con circa otto
morti. Anche qua è seriamente da seguire la forte rabbia della classe
operaia che rimane sottopagata e sfruttata.
Singapore: anche la ricca città-stato orientale è stata coinvolta nelle rivolte della numerosa minoranza indiana presente nel paese.
EUROPA
Ucraina: il paese ex-sovietico è stato travolto
dalle proteste dell’opposizione nazionalista contro l’abbandono delle
trattative con l’UE da parte del governo filo-russo. Attualmente dopo
diverse settimane di protesta la situazione non è cambiata e il governo è
sempre più orientato verso Mosca. La situazione rimane comunque fluida.
Italia: l’Italia è stata travolta dalle numerose
proteste del Movimento dei Forconi e di altri gruppi autonomi che si
sono ribellati parallelamente per chiedere le dimissioni del governo e
del presidente della Repubblica. Si sono verificati scontri ed episodi
violenti, ma niente di eccessivamente grave. Ora la protesta è andata
scemando ma non è da escludersi un ritorno della stessa nelle prossime
settimane o mesi.
Grecia: sempre tesa la situazione in Grecia, dove si sono verificati anche colpi di armi da fuoco verso l’ambasciata tedesca.
SUD AMERICA
Venezuela: l’inflazione galoppante che ha portato
una grave crisi economica ha fatto esplodere la criminalità con diversi
morti in tutto il paese ed ha portato alle dimissioni del governo.
Attualmente si è formato un governo di emergenza per affrontare il
problema.
Argentina: anche qui inflazioni e crisi economica
hanno portato ad un sciopero della polizia che ha conseguentemente
provocato saccheggi, devastazioni e morti.
Qui di seguito alleghiamo la nostra cartina che monitora la
situazione sociale mondiale.
Vogliamo ricordare che questa legenda
riguarda solo la situazione interna e non eventuali tensioni tra paesi
diversi (come Corea Nord contro Corea Sud).
Continueremo ad aggiornarvi sull’instabilità mondiale soprattutto in questo 2014 che potrebbe essere un anno storicamente importante dove tensioni profonde sia interne sia geopolitiche potrebbero esplodere a causa anche di una crisi economica che a dispetto delle rosee previsioni del 2013 potrebbe entrare nella sua fase più tragica.
Continueremo ad aggiornarvi sull’instabilità mondiale soprattutto in questo 2014 che potrebbe essere un anno storicamente importante dove tensioni profonde sia interne sia geopolitiche potrebbero esplodere a causa anche di una crisi economica che a dispetto delle rosee previsioni del 2013 potrebbe entrare nella sua fase più tragica.
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