LA VERA STORIA DEL M5S
ovvero
LA MERDA NEL VENTILATORE
(Franco Marino) - Un mio collega del mondo dell'informatica
(quello da cui provengo) mi ha chiesto, divertito, di parlare della
truffa del Movimento 5 Stelle, di Grillo. Con ben tre faccine ridenti
accanto al suo messaggio, erano evidenti i toni ironici, avendo entrambi
avuto a che fare con quello che è il VERO motore del Movimento 5
Stelle, ovvero la buonanima di Casaleggio.
Infatti di tutta la storia che sta dietro al Movimento, si racconta sempre la favola e non la storia vera.
La favola la conosciamo.
Un bel giorno un comico genovese molto famoso e accreditato come voce dell'antisistema e della controinformazione si guarda allo specchio e con un ragionamento assai poco genovese si dice: "Perché devo passare il resto della mia vita a godermi i denari accumulati come comico? Voglio cambiare questa società! Facciamo un movimento".
Un comico idealista!
Così durante uno dei suoi spettacoli incontra (ma per caso eh? Tutto spontaneamente!) un guru esperto di comunicazione, Gianroberto Casaleggio il quale gli propone di aprire un blog e di curare la sua immagine virtuale.
Poiché si rendono conto che la forza comunicativa di Grillo associata a quella organizzativa di Casaleggio possono creare una gran cosa, ecco il Movimento 5 Stelle.
Fin qui siamo alla favola.
Infatti di tutta la storia che sta dietro al Movimento, si racconta sempre la favola e non la storia vera.
La favola la conosciamo.
Un bel giorno un comico genovese molto famoso e accreditato come voce dell'antisistema e della controinformazione si guarda allo specchio e con un ragionamento assai poco genovese si dice: "Perché devo passare il resto della mia vita a godermi i denari accumulati come comico? Voglio cambiare questa società! Facciamo un movimento".
Un comico idealista!
Così durante uno dei suoi spettacoli incontra (ma per caso eh? Tutto spontaneamente!) un guru esperto di comunicazione, Gianroberto Casaleggio il quale gli propone di aprire un blog e di curare la sua immagine virtuale.
Poiché si rendono conto che la forza comunicativa di Grillo associata a quella organizzativa di Casaleggio possono creare una gran cosa, ecco il Movimento 5 Stelle.
Fin qui siamo alla favola.
Poi c'è la realtà che è ovviamente diversa.
Il grande sistema finanziario/mediatico/politico internazionale aveva già adocchiato Grillo nei primi anni Novanta tant'è che il comico sarà, ed è accertato, uno degli invitati al convegno che si svolge nel transatlantico Britannia.
In questo incontro, i potentati della finanza internazionale, dopo aver, attraverso la CIA con Tangentopoli decapitato la classe politica italiana, costringeranno i governi venturi nostrani a dare il via alle privatizzazioni industriali, ovviamente allo scopo di arricchire ancora di più chi tiene in mano il debito pubblico, ossia le grandi banche multinazionali.
Assieme a Grillo erano presenti Mario Draghi, Mario Monti, Emma Bonino, Giuliano Amato, vari esponenti della famiglia Agnelli, il presidente della Banca Warburg, Herman van der Wyck, il presidente dell’Ina, Lorenzo Pallesi, Jeremy Seddon, direttore esecutivo della Barclays de Zoete Wedd, il direttore generale della Confindustria, Innocenzo Cipolletta e decine di altri manager ed economisti internazionali, invitati dalla Regina Elisabetta in persona.
Mentana era al porto di Civitavecchia con la tròupe del TG5, intervistò per qualche minuto Beppe Grillo che era sbarcato dal tender del panfilo Britannia, Grillo al microfono che l'inviata impugnava disse che a bordo del Britannia erano state discusse cose molto interessanti.
Negli anni a venire, Grillo terrà al calduccio la sua immagine proponendosi come uomo cacciato dal sistema, come uomo contro etc. e conquistandosi un largo consenso underground attraverso la solita strategia di condurre battaglie magari anche nobili in linea di principio alle quali tuttavia si danno risposte sbagliate che i poteri forti smentiranno, facendoci la figura di quelli che vengono a salvarci dalle cialtronerie di chi lotta contro il sistema.
E già si sente la morale di fondo della favola: "Il sistema sarà anche brutto così com'è, ma è l'unico possibile".
Il grande sistema finanziario/mediatico/politico internazionale aveva già adocchiato Grillo nei primi anni Novanta tant'è che il comico sarà, ed è accertato, uno degli invitati al convegno che si svolge nel transatlantico Britannia.
In questo incontro, i potentati della finanza internazionale, dopo aver, attraverso la CIA con Tangentopoli decapitato la classe politica italiana, costringeranno i governi venturi nostrani a dare il via alle privatizzazioni industriali, ovviamente allo scopo di arricchire ancora di più chi tiene in mano il debito pubblico, ossia le grandi banche multinazionali.
Assieme a Grillo erano presenti Mario Draghi, Mario Monti, Emma Bonino, Giuliano Amato, vari esponenti della famiglia Agnelli, il presidente della Banca Warburg, Herman van der Wyck, il presidente dell’Ina, Lorenzo Pallesi, Jeremy Seddon, direttore esecutivo della Barclays de Zoete Wedd, il direttore generale della Confindustria, Innocenzo Cipolletta e decine di altri manager ed economisti internazionali, invitati dalla Regina Elisabetta in persona.
Mentana era al porto di Civitavecchia con la tròupe del TG5, intervistò per qualche minuto Beppe Grillo che era sbarcato dal tender del panfilo Britannia, Grillo al microfono che l'inviata impugnava disse che a bordo del Britannia erano state discusse cose molto interessanti.
Negli anni a venire, Grillo terrà al calduccio la sua immagine proponendosi come uomo cacciato dal sistema, come uomo contro etc. e conquistandosi un largo consenso underground attraverso la solita strategia di condurre battaglie magari anche nobili in linea di principio alle quali tuttavia si danno risposte sbagliate che i poteri forti smentiranno, facendoci la figura di quelli che vengono a salvarci dalle cialtronerie di chi lotta contro il sistema.
E già si sente la morale di fondo della favola: "Il sistema sarà anche brutto così com'è, ma è l'unico possibile".
Casaleggio, invece, chi era?
Un giovane manager a quei tempi amministratore delegato di un'azienda che si chiamava Webegg ed era in orbita Telecom.
Questa azienda, a noi che ci occupiamo di informatica, era nota per tutta una serie di cose.
- Non pagava bene e non regolarmente né fornitori né dipendenti (tra cui il mio collega di cui vi parlavo in apertura);
- Era infognata di debiti e al tempo stesso manteneva un elevatissimo tenore di vita: aveva la squadra di calcio, organizzava conventions straricche con personaggi dello spettacolo.
- Si caratterizzava per una comunicativa presso dipendenti e clienti che non era dissimile dalla manipolazione in stile Scientology che difatti dall'azienda si è trasferita al Movimento.
Un giovane manager a quei tempi amministratore delegato di un'azienda che si chiamava Webegg ed era in orbita Telecom.
Questa azienda, a noi che ci occupiamo di informatica, era nota per tutta una serie di cose.
- Non pagava bene e non regolarmente né fornitori né dipendenti (tra cui il mio collega di cui vi parlavo in apertura);
- Era infognata di debiti e al tempo stesso manteneva un elevatissimo tenore di vita: aveva la squadra di calcio, organizzava conventions straricche con personaggi dello spettacolo.
- Si caratterizzava per una comunicativa presso dipendenti e clienti che non era dissimile dalla manipolazione in stile Scientology che difatti dall'azienda si è trasferita al Movimento.
Al momento
dell'addio di Casaleggio alla webegg, cacciato a pedate da Tronchetti
Provera (il che spiega i quintali di livore di Grillo contro
quest'ultimo nei suoi show) l'azienda si ritrova con ben 30 milioni di €uro di buco di bilancio e un crollo del fatturato.
Niente male.
Niente male.
Non basta.
Quando noi parliamo della Casaleggio Associati, parliamo sempre di Casaleggio e commettiamo un errore.
Perché Casaleggio non era il più importante dei soci.
Il vero socio, quello potente, con i legami che contano, che fanno la differenza era Enrico Sassoon, il quale lasciò (ufficialmente) la Casaleggio Associati non appena nei blog indipendenti iniziò ad emergere la sua storia personale, tanto che chiunque sul blog di Grillo osasse chiedere chiarimenti, anche civilmente, veniva bannato.
E' capitato a me e ad altri.
Questo Sassoon, c'è da dire, ha un curriculum di tutto rispetto: tre lauree, di cui una in economia alla Bocconi, è un giudeo aschenazita sionista imparentato con i Rothschild, una potentissima famiglia che possiede agganci nei settori bancari e mediatici di tutto il mondo e la stessa famiglia Sassoon è una famiglia di primo ordine della finanza internazionale.
Fin qui nulla di male, non è certo un torto o una colpa avere parenti importanti.
Gli è tuttavia che il nostro non si limita ad avere un nobile lignaggio ma ha anche la straordinaria capacità, forse agevolata dal suo pedigree, di riuscire ad entrare nei posti di potere.
Dapprima l'Ufficio Studi della Pirelli, ai tempo considerato un importante salotto economico con agganci nella politica.
Ma non basta.
Enrico Sassoon riesce a divenire Presidente della Camera americana del commercio in Italia, una potente lobby ove si intrecciano gli interessi di banche e multinazionali e che al suo interno vede realtà come JP Morgan, Finmeccanica, Intesa San Paolo, Standard & Poor's, SISAL, FIAT, Microsoft, Italcementi e molto altro.
Tutti questi gruppi hanno recitato la loro parte nella grave crisi che stiamo vivendo.
Naturalmente, quello di cui vi parlo è tutto documentato, nessun complottismo.
Ora.
Sappiamo che Enrico Sassoon siede al tavolo assieme a personaggi di questo tipo che sono contemporaneamente componenti dell'Aspen Institute Italia, un think tank creato dal gruppo Bilderberg di cui, finalmente, si sta iniziando a parlare, una potentissima lobby formata da tutte le élite della finanza occidentale. [ http://www.aspeninstitute.it/istituto/comunita-aspen/comitato-esecutivo ]
Ci sono tutti. Monti, Tremonti, Draghi, Amato. E moltissimi giornalisti, tra cui ad esempio Lilli Gruber.
E' credibile che Casaleggio crei un partito antisistema quando il suo socio in affari è una figura così potente?
E' credibile che Grillo non sappia che l'ingegnere della sua macchina da guerra abbia rapporti di affari così stretti con uno degli uomini più potenti della finanza internazionale?
Perché nessuno dei giornali ne ha parlato? La risposta è semplicissima.
Quando noi parliamo della Casaleggio Associati, parliamo sempre di Casaleggio e commettiamo un errore.
Perché Casaleggio non era il più importante dei soci.
Il vero socio, quello potente, con i legami che contano, che fanno la differenza era Enrico Sassoon, il quale lasciò (ufficialmente) la Casaleggio Associati non appena nei blog indipendenti iniziò ad emergere la sua storia personale, tanto che chiunque sul blog di Grillo osasse chiedere chiarimenti, anche civilmente, veniva bannato.
E' capitato a me e ad altri.
Questo Sassoon, c'è da dire, ha un curriculum di tutto rispetto: tre lauree, di cui una in economia alla Bocconi, è un giudeo aschenazita sionista imparentato con i Rothschild, una potentissima famiglia che possiede agganci nei settori bancari e mediatici di tutto il mondo e la stessa famiglia Sassoon è una famiglia di primo ordine della finanza internazionale.
Fin qui nulla di male, non è certo un torto o una colpa avere parenti importanti.
Gli è tuttavia che il nostro non si limita ad avere un nobile lignaggio ma ha anche la straordinaria capacità, forse agevolata dal suo pedigree, di riuscire ad entrare nei posti di potere.
Dapprima l'Ufficio Studi della Pirelli, ai tempo considerato un importante salotto economico con agganci nella politica.
Ma non basta.
Enrico Sassoon riesce a divenire Presidente della Camera americana del commercio in Italia, una potente lobby ove si intrecciano gli interessi di banche e multinazionali e che al suo interno vede realtà come JP Morgan, Finmeccanica, Intesa San Paolo, Standard & Poor's, SISAL, FIAT, Microsoft, Italcementi e molto altro.
Tutti questi gruppi hanno recitato la loro parte nella grave crisi che stiamo vivendo.
Naturalmente, quello di cui vi parlo è tutto documentato, nessun complottismo.
Ora.
Sappiamo che Enrico Sassoon siede al tavolo assieme a personaggi di questo tipo che sono contemporaneamente componenti dell'Aspen Institute Italia, un think tank creato dal gruppo Bilderberg di cui, finalmente, si sta iniziando a parlare, una potentissima lobby formata da tutte le élite della finanza occidentale. [ http://www.aspeninstitute.it/istituto/comunita-aspen/comitato-esecutivo ]
Ci sono tutti. Monti, Tremonti, Draghi, Amato. E moltissimi giornalisti, tra cui ad esempio Lilli Gruber.
E' credibile che Casaleggio crei un partito antisistema quando il suo socio in affari è una figura così potente?
E' credibile che Grillo non sappia che l'ingegnere della sua macchina da guerra abbia rapporti di affari così stretti con uno degli uomini più potenti della finanza internazionale?
Perché nessuno dei giornali ne ha parlato? La risposta è semplicissima.
Il Movimento 5 Stelle CONVIENE AL SISTEMA. E' FIGLIO DEL SISTEMA STESSO
La
grande palla di spacciare il Movimento 5 Stelle come un qualcosa di
nato spontaneamente sui meetup, ad opera di gente incazzata, piena di
civismo va vista per ciò che è, una palla.
Trattasi, invece, di un progetto ben preciso, creato appositamente per impedire che il crescente malcontento all'interno dei paesi provati dalla crisi, indotta artificiosamente dalle pedine chiave nominate alla privata ed apolide Commissione €uropea, esondasse dal controllo dell'alleanza atlantica e finisse nelle mani di altre realtà o interne al paese o promosse da altri paesi (la Russia?)
Lo stesso Grillo si lascia scappare più volte che "Se non ci fossimo noi, ci sarebbe Alba Dorata". Ha ragione lui.
Il Movimento 5 Stelle ha l'obiettivo, raccogliendo il malcontento, di scongiurare la nascita dei tanto deprecati nazionalismi, attraverso la creazione di una casa ove convergano tutti gli incazzati finiti vittime del sistema, i quali non hanno in realtà niente in comune, tranne quello di essere incazzati........
Trattasi, invece, di un progetto ben preciso, creato appositamente per impedire che il crescente malcontento all'interno dei paesi provati dalla crisi, indotta artificiosamente dalle pedine chiave nominate alla privata ed apolide Commissione €uropea, esondasse dal controllo dell'alleanza atlantica e finisse nelle mani di altre realtà o interne al paese o promosse da altri paesi (la Russia?)
Lo stesso Grillo si lascia scappare più volte che "Se non ci fossimo noi, ci sarebbe Alba Dorata". Ha ragione lui.
Il Movimento 5 Stelle ha l'obiettivo, raccogliendo il malcontento, di scongiurare la nascita dei tanto deprecati nazionalismi, attraverso la creazione di una casa ove convergano tutti gli incazzati finiti vittime del sistema, i quali non hanno in realtà niente in comune, tranne quello di essere incazzati........
Chi continua ad appassionarsi alla querelle Raggi innocente o colpevole, è completamente fuori strada.
Come è fuori strada chi, per dare contro il Movimento 5 Stelle, si affida agli sberleffi sull'incapacità del sindaco, come lo è chi, per difenderla, la definisce il baluardo contro il sistema.
Movimento 5 Stelle e PD (ma anche alcuni pezzi di centrodestra) sono perfettamente speculari l'uno all'altro.
Sono i due partiti a cui è affidato il compito di svendere l'Italia agli stranieri, apolidi e sionisti, da una parte con un partito che deve eseguire fisicamente il compito e dall'altra con un movimento di opposizione che, solo a chiacchiere, si oppone ma poi nella sostanza dei fatti, nelle cose davvero decisive, quelle che cambiano le sorti, esprime col voto le stesse cose del partito di governo.
Laddove il PD continua a ripianare i buchi delle banche con i soldi degli italiani (che è sicuramente una malattia grave), il Movimento 5 Stelle tuona affinché le banche vengano lasciate fallire (la cura peggiore della malattia che ammazza il paziente) con l'obiettivo di svendere le banche a basso costo ad entità straniere.
Come è fuori strada chi, per dare contro il Movimento 5 Stelle, si affida agli sberleffi sull'incapacità del sindaco, come lo è chi, per difenderla, la definisce il baluardo contro il sistema.
Movimento 5 Stelle e PD (ma anche alcuni pezzi di centrodestra) sono perfettamente speculari l'uno all'altro.
Sono i due partiti a cui è affidato il compito di svendere l'Italia agli stranieri, apolidi e sionisti, da una parte con un partito che deve eseguire fisicamente il compito e dall'altra con un movimento di opposizione che, solo a chiacchiere, si oppone ma poi nella sostanza dei fatti, nelle cose davvero decisive, quelle che cambiano le sorti, esprime col voto le stesse cose del partito di governo.
Laddove il PD continua a ripianare i buchi delle banche con i soldi degli italiani (che è sicuramente una malattia grave), il Movimento 5 Stelle tuona affinché le banche vengano lasciate fallire (la cura peggiore della malattia che ammazza il paziente) con l'obiettivo di svendere le banche a basso costo ad entità straniere.
Se si volesse
davvero distruggere il Movimento 5 Stelle, invece di soffermarsi sulle
difficoltà di amministrare Roma di una povera crista messa lì e
presentata come salvatrice della patria (quando era evidente a tutti che
avrebbe incontrato grossi problemi) oppure cianciare di derive
autoritarie di Grillo o di pericolo fascista, basterebbe raccontare la
storia di Casaleggio e Sassoon......
Dei fallimenti del primo e degli agganci del secondo.
Solo che in quel caso, oltre a crollare il Movimento 5 Stelle, crollerebbero anche Partito Democratico, ampi pezzi di Forza Italia (quelli che hanno tradito Berlusconi) della Lega, di Fratelli d'Italia, insomma tutta la partitocrazia italiana che si fonda sugli agganci con tali realtà finanziarie.
E gli italiani capirebbero la truffa di cui sono vittime dal 1945 ad oggi.......
Dei fallimenti del primo e degli agganci del secondo.
Solo che in quel caso, oltre a crollare il Movimento 5 Stelle, crollerebbero anche Partito Democratico, ampi pezzi di Forza Italia (quelli che hanno tradito Berlusconi) della Lega, di Fratelli d'Italia, insomma tutta la partitocrazia italiana che si fonda sugli agganci con tali realtà finanziarie.
E gli italiani capirebbero la truffa di cui sono vittime dal 1945 ad oggi.......
Quando si dice, mettere la merda nel ventilatore
deca
APPROFONDIMENTO :
Chi è Enrico Sassoon, padrino di “Casaleggio Associati” e “Movimento 5 Stelle”??? ~ Appunti di Storia: la famiglia Sassoons, alias Shoshans
Chi è Enrico Sassoon, padre di “Casaleggio Associati” e “Movimento 5 Stelle”???
Enrico Sassoon. Tre lauree, la prima in economia alla Bocconi nel 1973, Enrico Sassoon proviene da una famiglia di origini giudaiche aschenazi, imparentati con i Rothschild.
Nel 1974, le altre due sono state conseguite in Scienze Politiche e Storia, Enrico Sassoon mette piede nell’Ufficio Studi della Pirelli, “allora considerato un think tank tra i migliori d’Italia in campo economico”.
Una carriera fondata all’insegna dei think tank, dove le lobby economiche incontrano il potere politico per decidere le sorti future di uno stato (o di un insieme di stati).
E deve averne fatta di strada il nostro Enrico Sassoon se è vero com’è vero che nel tempo è diventato Board Member e Presidente del Comitato Affari Economici dell’American Chamber of Commerce in Italy, la camera di commercio americana in Italia, “un ponte qualificato tra Italia e Stati Uniti con un network di cinquecento soci che include il cuore del mondo produttivo italiano, un gruppo di aziende ad alto tasso di internazionalizzazione capace di rappresentare il 2% del PIL nazionale.”
Praticamente una super lobby di
multinazionali, banche e grandi gruppi, che unisce le forze per
proteggere in maniera più efficace i propri interessi e che promuove lo
sviluppo dei rapporti commerciali tra Italia e USA.
Per rendere bene l’idea di quanto esteso
sia questo cartello basta leggere i nomi di alcuni dei gruppi presenti
in Amcham: Standard & Poor’s, Philip Morris, IBM, Microsoft, ENI,
Enel, Intesa San Paolo, Sisal, Rcs Editori, Esso, Bank of America, Coca
Cola, Fiat, Fincantieri, Finmeccanica, Italcementi, Jp Morgan, Pfizer,
Rai, Sky, Unicredit…
Tutti i migliori/peggiori gruppi che hanno generato la crisi economica in cui versiamo.
Enrico Sassoon, primo e più importante
socio fondatore della Casaleggio, siede fianco a fianco con certi personaggi. Che
poi sono gli stessi componenti dell’Aspen Institute Italia, think tank
tecnocratico, diretta emanazione del gruppo Bilderberg. Quando il
Sistema si organizza è capace di tutto: persino di creare un Comitato
Esecutivo Aspen formato – oltre che da Enrico Sassoon della Casaleggio –
anche da Mario Monti, il giudeo aschenazi John Elkann, Romano Prodi, Giulio Tremonti, tutti
componenti italiani del Bilderberg.
Ora: come diavolo è possibile che la
Casaleggio, a detta di molti spin doctor e influencer di Grillo e del
Movimento 5 Stelle, abbia il suo membro fondatore più importante all’interno di un
Istituto popolato da quelli che dovrebbero in realtà essere i nemici
dichiarati proprio di Grillo? Qual è la ragione per cui questo accade?
Le stranezze, purtroppo, non finiscono qui: a parte il fatto che il dominio beppegrillo.it
risulta intestato ad un certo Emanuele Bottaro di Modena, e potrebbe
trattarsi di un normale prestanome (ma la trasparenza?), a destare
sospetti è la domiciliazione del gestore tecnico del dominio, Via Jervis
77 a Ivrea. Lo stesso indirizzo della sede legale Olivetti, gruppo
Telecom Italia.
Cosa c’è di così strano?
C’è che Gianroberto Casaleggio, il secondo socio per importanza della Casaleggio, fa partire la sua avventura professionale proprio nella Olivetti, guidata all’epoca da Roberto Colaninno, ex presidente di Alitalia e padre di Matteo, deputato Pd. Poi Gianroberto inizia la scalata sociale e diventa amministratore delegato di Webegg, joint venture tra Olivetti e Finsiel. A fine giugno 2002 Olivetti cede la propria quota del 50% in Webegg S.p.A. a I.T. Telecom S.p.A., che nel frattempo partorisce Netikos Spa, dove il più famoso dei Casaleggio partecipa al Cda con Michele Colaninno (secondogenito di Roberto e presente nel Cda Piaggio).
Questo fino al 2004, quando decide di fondare la Casaleggio Associati, attuale editore di Beppe Grillo, con altri dirigenti Webegg. Tra cui proprio Enrico Sassoon.
C’è che Gianroberto Casaleggio, il secondo socio per importanza della Casaleggio, fa partire la sua avventura professionale proprio nella Olivetti, guidata all’epoca da Roberto Colaninno, ex presidente di Alitalia e padre di Matteo, deputato Pd. Poi Gianroberto inizia la scalata sociale e diventa amministratore delegato di Webegg, joint venture tra Olivetti e Finsiel. A fine giugno 2002 Olivetti cede la propria quota del 50% in Webegg S.p.A. a I.T. Telecom S.p.A., che nel frattempo partorisce Netikos Spa, dove il più famoso dei Casaleggio partecipa al Cda con Michele Colaninno (secondogenito di Roberto e presente nel Cda Piaggio).
Questo fino al 2004, quando decide di fondare la Casaleggio Associati, attuale editore di Beppe Grillo, con altri dirigenti Webegg. Tra cui proprio Enrico Sassoon.
La Casaleggio parte forte e chiude due
contratti importanti, prima con Grillo poi con l’Italia dei Valori,
quest’ultimo finito a male parole quando Di Pietro e De Magistris
capiscono chi si sono messi in casa.
Grillo, invece, decide di continuare il suo percorso di crescita con gli strateghi legati ai più noti gruppi di potere italiani e non.
Grillo, invece, decide di continuare il suo percorso di crescita con gli strateghi legati ai più noti gruppi di potere italiani e non.
A questo punto le domande che sorgono
sono tante: può Grillo non sapere che Enrico Sassoon siede, fianco a fianco,
con Monti, Tremonti e gli altri? Può Grillo non sapere che la gestione
tecnica del suo dominio è domiciliata nella sede di un’azienda legata al
Gruppo Telecom, contro cui lui si è scagliato più e più volte?
APPUNTI DI STORIA: LA FAMIGLIA SASSOON, alias SHOSHANS
Famiglia giudea le più ricche ed
antiche del mondo, probabilmente di origine mesopotamica. I Sassoon
infatti deriverebbero dai Shoshans, uno dei cui esponenti più importanti
fu il Principe (“Nasi”) spagnolo Ibn Shoshans (Yazid ibn Omar ha-Nasi).
Nel Cinquecento, per sfuggire alle ritorsioni spagnole, i Sassoon si rifugiarono a Baghdad. Alla fine della Prima Guerra Mondiale furono tra i protagonisti della formazione dell’Irak, il cui primo Ministro delle Finanze fu proprio Eskell Sassoon, che diresse questo ministero per ben sette governi consecutivi.
In questo ruolo Sir Eskell firmò l’accordo con British Petroleum, pretendendo che i proventi iracheni per l’estrazione del petrolio fossero corrisposti in oro e non in sterline. L’idea si sarebbe rivelata geniale, poiché nonostante l’abbandono del Gold Exchange Standard degli anni Trenta, con conseguente flessione della sterlina, l’Iraq non avrebbe risentito della crisi internazionale.
Nel Cinquecento, per sfuggire alle ritorsioni spagnole, i Sassoon si rifugiarono a Baghdad. Alla fine della Prima Guerra Mondiale furono tra i protagonisti della formazione dell’Irak, il cui primo Ministro delle Finanze fu proprio Eskell Sassoon, che diresse questo ministero per ben sette governi consecutivi.
In questo ruolo Sir Eskell firmò l’accordo con British Petroleum, pretendendo che i proventi iracheni per l’estrazione del petrolio fossero corrisposti in oro e non in sterline. L’idea si sarebbe rivelata geniale, poiché nonostante l’abbandono del Gold Exchange Standard degli anni Trenta, con conseguente flessione della sterlina, l’Iraq non avrebbe risentito della crisi internazionale.
Nella prima metà dell’Ottocento il nonno
di Sir Eskell, David Sassoon, fondò una grande banca a Bombay, la David
Sassoon & Co, diventando una delle personalità più influenti
dell’India. Il fratello di David, Albert Abdallah David Sassoon, per i
giganteschi guadagni procurati alla Corona inglese, nel 1890 fu
addirittura nominato Barone dalla Regina Vittoria.
David, tramite la sua banca ed i virtù del prestigio della sua famiglia, ottenne dalla Banca d’Inghilterra (controllata dai Rothschild),
il monopolio in India per lo sfruttamento del cotone, della seta e
dell’OPPIO.
Soltanto in un anno, tra il 1830 ed il 1831, David vendette 18.956 casse di oppio. I suoi otto figli, inviati in tutti i posti chiave del commercio in Oriente con la solita tattica Rothschild, riuscirono ad estendere il loro monopolio dell’Oppio in Cina ed in Giappone. In quei Paesi i Sassoon hanno naturalmente aperto importanti filiali della loro banca, a cui hanno aggiunto, società finanziarie, gigantesche aziende tessili ed agricole ed imponenti società di assicurazioni come la Oriental Life Insurance.
Soltanto in un anno, tra il 1830 ed il 1831, David vendette 18.956 casse di oppio. I suoi otto figli, inviati in tutti i posti chiave del commercio in Oriente con la solita tattica Rothschild, riuscirono ad estendere il loro monopolio dell’Oppio in Cina ed in Giappone. In quei Paesi i Sassoon hanno naturalmente aperto importanti filiali della loro banca, a cui hanno aggiunto, società finanziarie, gigantesche aziende tessili ed agricole ed imponenti società di assicurazioni come la Oriental Life Insurance.
La scintilla che fece scoppiare la Guerra
dell’Oppio tra Inghilterra e Cina vide proprio i Sassoon come i
principali protagonisti. Nel 1839 l’Imperatore cinese Dao-Guang proibì
l’assunzione ed il commercio di questa sostanza. I suoi soldati
gettarono nei fiumi migliaia di casse di droga appena uscite dai
laboratori di Canton della famiglia Sassoon, che chiesero aiuto al
Governo britannico tramite l’intermediazione dei Rothschild (i quali,
insieme alla Regina, fino a quel momento avevano fatto grandi affari con
i Sassoon proprio grazie all’oppio). E la guerra iniziò.
Dopo tre anni il Trattato di Nanchino
sanciva la piena legalizzazione dell’oppio in Cina, la sovranita della
vittoriosa Inghilterra su diverse aree costiere del Paese e un forte
risarcimento (pari a due milioni di sterline) ai “danneggiati” Sassoon.
Da notare che i cinesi dovettero pagare interamente anche le spese di
guerra agli inglesi, per la favolosa cifra di 21 milioni di sterline.
Il monopolio della droga da parte dei
Sassoon, però, si limitava alle zone costiere della Cina, così alla
ricca famiglia fu necessaria una seconda Guerra (1858-1860), per sperare
di raggiungere finalmente l’obiettivo dell’esclusiva sulla vendita di
oppio in tutto il territorio nazionale. Il nuovo conflitto fu
sanguinosissimo, gli inglesi non esitarono a radere al suolo e
saccheggiare i templi ed i santuari di Pechino. Il successivo Trattato
di Pace, stipulato il 25 ottobre 1860, assicurò ai Sassoon l’esclusiva
del commercio di droga sui sette ottavi della Cina. L’Inghilterra riuscì
ad annettersi Hong Kong oltre ad una serie di altre zone strategiche
all’interno della nazione. Gli affari di famiglia si moltiplicarono,
grazie anche al contributo della società Russell & Company, che
armava per conto dei Sassoon le navi commerciali che trasportava oppio
dall’India alla Cina tornando indietro cariche di Tè. La società
(fondata dal cognato di William Huntington Russell, co-fondatore della
discussa società segreta Skull & Bones), era in mano a Warren
Delano, principale azionista, nonno materno del futuro Presidente degli
USA Franklin Delano Roosevelt, il quale ereditò una gigantesca fortuna
proprio grazie a questa joint venture con i Sassoon.
All’inizio degli anni ’80 dell’Ottocento
la famiglia Sassoon poteva ormai contare su un immenso commercio di
oppio, che nella sola Cina superava le 105 mila casse all’anno. Nel 1887
Edward Albert Sassoon sposò Caroline Rothschild e l’alleanza economica
tra le due famiglie fu consacrata definitivamente.
Un’alleanza Rothschild/Sassoon/Delano Roosevelt che causò – e causa ancora – la morte di milioni di cinesi.
I Sassoon, al giorno d’oggi, possiedono
la ED Sassoon Bank, la David Sassoon & Co Bank, l’Oriental Life
Insurance e controllano, tra gli altri, The Observer ed il Sunday Time.
Enrico Sassoon – Direttore dell’Harvard
Business Review Italia, Amministratore delegato di StrategiQs Edizioni,
Presidente di Leading Events e di Global Trends, esponente di spicco
dell’Aspen Institute Italia (di cui è Presidente Giulio Tremonti),
nonché fondatore e principale azionista della Casaleggio Associati
(società di comunicazione informatica che gestisce, tra l’altro, le
edizioni ed il blog di Beppe Grillo) – è fratello del noto sociologo
Joseph Sassoon, che è anche fondatore e Presidente della Alphabet. Il
loro padre, Léon Sassoon – importante imprenditore siriano con un forte
giro d’affari in Siria ed in Italia – è stato Presidente e Tesoriere
della Sinagoga di Holland Park, a Londra.
deca