Il simbolismo della Ghiandola Pineale
Un viaggio appassionante nelle culture, nel tempo e nello spazio alla ricerca dei simboli
pigna e occhio – legati alla ghiandola pineale: dai Sumeri all’antico Egitto
passando per le rappresentazioni del Buddha, di Shiva e del potere papale...
Il
passato è uno spazio-tempo alquanto misterioso ed indecifrabile e la
moderna archeologia arranca nel fornire plausibili spiegazioni a molti
dei suoi misteri. Uno tra i più noti è come sia possibile che
culture apparentemente slegate tra loro abbiano utilizzato le stesse
peculiari architetture: le piramidi.
In aree geografiche come
Egitto, sud America, sud-est asiatico, Cina e perfino in Serbia (cfr.
Scienza e Conoscenza n.28) ci sono piramidi di colossali dimensioni
molto simili tra loro. Tutte sono state costruite sopra corsi d’acqua
sotterranei e/o caverne naturali o artificiali munite di tunnel. Tutte
presentano la caratteristica di fungere da ciclopici ionizzatori e da
risonatori di armoniche che vanno dagli inudibili 16 Hz fino a qualche
centinaio di hertz con una predilezione ─ delle piramidi egizie ─ per le
frequenze con cui intoniamo il Si ed il Do tra la seconda e la terza
ottava del La corista.
Ancora non si sono comprese le ragioni di questa
somiglianza costruttiva, ma gli esponenti del pensiero convenzionale
spesso tentano di discreditare i legittimi interrogativi su questo
fenomeno globale, invalidando perfino i dati scientifici emersi dalle
ricerche di fisici e geologi che minano i dogmi ufficiali.
Naturalmente
il tema di questo articolo non è le piramidi, ma un altro fenomeno
multiculturale ─ per molti versi correlato alle piramidi ─ che come
queste ultime è presente in culture profondamente diverse e distanti tra
loro.
Il soggetto del nostro indagare è la più popolare tra le ghiandole endocrine: l’Epifisi, meglio conosciuta come ghiandola Pineale.
Il soggetto del nostro indagare è la più popolare tra le ghiandole endocrine: l’Epifisi, meglio conosciuta come ghiandola Pineale.
Immedesimandomi nelle figure di Indiana Jones e Robert Langton –lo studioso dei simboli nel best seller Il codice Da Vinci di Dan Brown – sono andato alla ricerca di uno specifico simbolismo occulto presente in molte antiche culture sparse nel globo. Di fatto il tema che tratteremo in questa sede si presenta sottoforma di simboli presenti nell’arte o nei metodi canonici della trasmissione della conoscenza: le tavolette, le incisioni nelle pareti dei templi o dei palazzi, le statue, i dipinti o gli oggetti usati a scopo rituale.
A volte accade che questi simboli li
abbiamo davanti agli occhi, ma non abbiamo una chiave di lettura per
codificare i codici ripetutamente presenti nelle diverse opere di molti
antichi popoli.
L’iconografia della pigna
Le culture del passato associavano quella che noi oggi chiamiamo Epifisi ad un organo preposto alla maggior chiarezza mentale ed alla visione interiore. Per Cartesio la ghiandola Pineale è il punto privilegiato dove mente (res cogitans) e corpo (res extensa) interagiscono. Dopo decenni di profonda ignoranza in merito, le neuroscienze hanno smesso di trattare la ghiandola Pineale alla stregua di un’inutile appendice del cervello: il “vaso di Pandora” di questa incredibile ghiandola endocrina, che riceve il più abbondante flusso sanguigno di qualsiasi altra ghiandola nel corpo, è stato finalmente aperto.
Negli ultimi
decenni si è scoperto che l’Epifisi è responsabile del nostro ciclo di
veglia/sonno, del nostro invecchiamento, di stati a più alta coerenza
neurale (maggior chiarezza mentale). Inoltre la Pineale è una ghiandola è
fotosensibile, essendo munita, nella parte interiore, di bastoncelli
simili a quelli della retina dell’occhio.
Il soprannome mistico di terzo
occhio è dunque alquanto azzeccato per la Pineale e ci si chiede come,
in epoche in cui non c’era un microscopio elettronico che potesse
analizzare il suo tessuto cellulare, si sia arrivati a darle questo
nome. Forse a quei tempi non c’era bisogno di un “tool” esterno per
analizzare la natura delle cose e chissà forse la scienza era intesa
come una fusione esperienziale con l’oggetto dell’osservazione.
Aldilà
di questa accattivante congettura sulla protoscienza, più di un
ricercatore si è chiesto perché nell’iconografia e nel simbolismo
iniziatico molte culture rappresentino i loro Dei con l’immagine del
cono di pigna. La risposta è stata che il cono di pigna rappresenta la
ghiandola Pineale, il suo peculiare rilascio endocrino ed è il segno di
distinzione di un’élite spirituale.
Sumeri e assiro-babilonesi
I sumeri furono tra i primi a immortalarla come cono di pigna in mano ai loro Dei. I sumeri, popolo con attitudini simili a quelle egiziane, criptavano le informazioni nelle immagini scolpite e nei sigilli. Anche gli assiro-babilonesi hanno spesso raffigurato il loro dio Tamus con in mano una pigna ma, in alcuni casi, bisogna fare attenzione quando il cono di pigna viene tenuto in mano poiché spesso può rappresentare la shem-un-Na dei babilonesi o il MFKZT egizio, nomi dati alla polvere bianca d’oro con cui i reali si nutrivano aumentare il rilascio endocrino dell’Epifisi e raggiungere stati di coscienza superiori.
Sumeri e assiro-babilonesi
I sumeri furono tra i primi a immortalarla come cono di pigna in mano ai loro Dei. I sumeri, popolo con attitudini simili a quelle egiziane, criptavano le informazioni nelle immagini scolpite e nei sigilli. Anche gli assiro-babilonesi hanno spesso raffigurato il loro dio Tamus con in mano una pigna ma, in alcuni casi, bisogna fare attenzione quando il cono di pigna viene tenuto in mano poiché spesso può rappresentare la shem-un-Na dei babilonesi o il MFKZT egizio, nomi dati alla polvere bianca d’oro con cui i reali si nutrivano aumentare il rilascio endocrino dell’Epifisi e raggiungere stati di coscienza superiori.
Mescolata a focacce preparate in forma conica, o sospesa in acqua, la
polvere d’oro era un supplemento ingerito dai re e dai faraoni. Era
riverita come l’alimento del corpo di luce (il ka) ed era ritenuta
capace di incrementare le attitudini generali della leadership, quali
consapevolezza, percezione e intuizione. Veniva inoltre considerata una
chiave per la longevità attiva.
Egizi e romani
Il simbolismo sulla Pineale è presente nella cultura egizia, e Osiride, il signore della morte e dell’oltretomba, la presenta nel suo bastone regale con sopra il cono di pigna. Anche tra i greci e i romani il Dio Bacco/Dionisio è a volte rappresentato con un bastone con il cono di pigna. È interessante notare come il Dio dell’ebbrezza venga mostrato con questo bastone; l’ebbrezza è associata principalmente all’alcool – chiamato anche spirito: forse questo è dovuto al fatto che l’alcool veniva usato nelle cerimonie per abbassare i veli della personalità degli iniziati ai misteri dionisiaci ed eleusini.
Egizi e romani
Il simbolismo sulla Pineale è presente nella cultura egizia, e Osiride, il signore della morte e dell’oltretomba, la presenta nel suo bastone regale con sopra il cono di pigna. Anche tra i greci e i romani il Dio Bacco/Dionisio è a volte rappresentato con un bastone con il cono di pigna. È interessante notare come il Dio dell’ebbrezza venga mostrato con questo bastone; l’ebbrezza è associata principalmente all’alcool – chiamato anche spirito: forse questo è dovuto al fatto che l’alcool veniva usato nelle cerimonie per abbassare i veli della personalità degli iniziati ai misteri dionisiaci ed eleusini.
In questo modo i
candidati ricevevano l’iniziazione senza modelli neurali consolidati e
solo successivamente veniva loro dato il kikeon, bevanda sacra
psicoattiva, per attivare le funzioni dell’Epifisi e permettere al
celebrante di entrare in epifania con il Mistero.
Il Pontefice, Shiva e il Buddha
L’onnipresente bastone con il cono di pigna è stato usato anche dai pontefici della chiesa cristiana ed è certamente un retaggio gnostico collegato al simbolo del caduceo, usato anche dall’odierna medicina. Il simbolismo del caduceo è stato spesso interpretato sia come la rappresentazione della doppia elica del DNA, sia della kundalini che sale fino a raggiungere la Pineale.
La celebre maschera funebre di Tut Ank Aton (Tutankamon), con il cobra che s’innalza al centro della fronte, ricorda la kundalini che raggiunge la Pineale. Anche la capigliatura del dio Shiva ricorda un cono di pigna e il serpente che s’innalza tra i suoi capelli richiama alla mente il serpente della maschera di Tut Ank Aton o di Akhnaton. Anche il Buddha non è immune dalla rappresentazione con i capelli a forma di cono di pigna.
Tra piazze e fontane
Il simbolismo della pigna è presente anche in molte zone d’Europa, Italia compresa, e si nota nelle fontane, nelle statue o in abbellimenti nelle ville o nei giardini dei nobili (forse questa eredità è dovuta all’influenza cosmopolita dei templari?). A volte, nelle scalinate o nelle colonne dei cancelli dei palazzi antichi potete trovare l’immagine della pigna. È chiaro che una colonna con sopra una pigna sembra a tutti gli effetti la rappresentazione del bastone usato dagli antichi Dei. In ambito massonico, nei manifesti del libero muratore l’iconografia del bastone con la pigna sembra velatamente rappresentata dalle due colonne Bohaz e Jakin sormontate da sfere o mappamondi.
Rimanendo sempre nella nostra penisola, anche lo Stato del Vaticano non è immune a questo antico simbolismo: nella Corte della Pigna si trova un’immensa statua raffigurante una pigna con a fianco due ibis che domina un sarcofago aperto, come quello presente nella camera del Re della Grande Piramide. Per l’archeologia eretica il sarcofago nella Camera del Re veniva impiegato nelle iniziazioni della Scuola Misterica di Tuthmosis III e di altri dopo di lui. Alcuni hanno interpretato questa corrispondenza in Vaticano come il messaggio che anche la morte fisica può venire sconfitta se la ghiandola Pineale è completamente attivata.
Il Pontefice, Shiva e il Buddha
L’onnipresente bastone con il cono di pigna è stato usato anche dai pontefici della chiesa cristiana ed è certamente un retaggio gnostico collegato al simbolo del caduceo, usato anche dall’odierna medicina. Il simbolismo del caduceo è stato spesso interpretato sia come la rappresentazione della doppia elica del DNA, sia della kundalini che sale fino a raggiungere la Pineale.
La celebre maschera funebre di Tut Ank Aton (Tutankamon), con il cobra che s’innalza al centro della fronte, ricorda la kundalini che raggiunge la Pineale. Anche la capigliatura del dio Shiva ricorda un cono di pigna e il serpente che s’innalza tra i suoi capelli richiama alla mente il serpente della maschera di Tut Ank Aton o di Akhnaton. Anche il Buddha non è immune dalla rappresentazione con i capelli a forma di cono di pigna.
Tra piazze e fontane
Il simbolismo della pigna è presente anche in molte zone d’Europa, Italia compresa, e si nota nelle fontane, nelle statue o in abbellimenti nelle ville o nei giardini dei nobili (forse questa eredità è dovuta all’influenza cosmopolita dei templari?). A volte, nelle scalinate o nelle colonne dei cancelli dei palazzi antichi potete trovare l’immagine della pigna. È chiaro che una colonna con sopra una pigna sembra a tutti gli effetti la rappresentazione del bastone usato dagli antichi Dei. In ambito massonico, nei manifesti del libero muratore l’iconografia del bastone con la pigna sembra velatamente rappresentata dalle due colonne Bohaz e Jakin sormontate da sfere o mappamondi.
Rimanendo sempre nella nostra penisola, anche lo Stato del Vaticano non è immune a questo antico simbolismo: nella Corte della Pigna si trova un’immensa statua raffigurante una pigna con a fianco due ibis che domina un sarcofago aperto, come quello presente nella camera del Re della Grande Piramide. Per l’archeologia eretica il sarcofago nella Camera del Re veniva impiegato nelle iniziazioni della Scuola Misterica di Tuthmosis III e di altri dopo di lui. Alcuni hanno interpretato questa corrispondenza in Vaticano come il messaggio che anche la morte fisica può venire sconfitta se la ghiandola Pineale è completamente attivata.
Se prendiamo alla lettera questa interpretazione dovremmo chiedere un
parere ai biologi e vedere l’eventuale sinergia tra i neurormoni della
giovinezza “secretati” dalla Pineale, come la melatonina e la
somatropina, e la rigenerazione dovuta all’enzima della telomerasi,
responsabile dell’integrità cromosomica e della replicazione cellulare.
Ho volutamente usato il termine “secretati” per sottolineare
l’affascinante tesi dello studioso Laurence Gardner secondo cui termini
come secrezione o secretare, utilizzati per definire il rilascio
endocrino della Pineale, sono connessi al fatto che tale rilascio attiva
uno stato di consapevolezza superiore che permette di conoscere i
segreti della Natura. Le parole sono da sempre i simboli per eccellenza e
pertanto conoscere a fondo l’etimo e la grafia di una lingua significa
recuperare antiche conoscenze dimenticate.
L’occhio
di Ra
La Pineale, oltre al simbolismo della pigna, è stata associata da
alcuni all’occhio di Ra, l’occhio che tutto vede. L’occhio di Ra, o
occhio di Horus, sembra sia un riferimento alle scuole misteriche egizie
che iniziavano i loro discepoli all’apertura del terzo occhio, detto
anche occhio singolo. Nei simboli l’occhio che tutto vede – che non ha
segreti perché le secrezioni neuroendocrine della Pineale permettono la
più alta conoscenza – è spesso racchiuso all’interno di una piramide
oppure tra due ali (Sole alato). L’iconografia egizia dell’occhio
racchiuso nella piramide è divenuta nel tempo uno dei modelli usati
dagli artisti del Medioevo per raffigurare il Dio cristiano. Questo
simbolo è stato ripreso dalla moderna Massoneria – con l’occhio destro
racchiuso nel delta radiante – e riproposto esplicitamente nella
banconota da un dollaro americano.
Inversione dei poli e iniziazione globale Concludo questa piccola panoramica sull’Epifisi ricordando che il geologo russo Alexey Dmitriev ha dimostrato come il sistema solare stia entrando in una nuova area energetica di plasma magnetizzato, possibile responsabile dei cambiamenti che avvengono sulla Terra. Secondo Dmitriev tutto questo cambierà non solo il nostro clima e non solo lo stato magnetico del nostro pianeta, ma provocherà anche una spontanea evoluzione di massa.
Inversione dei poli e iniziazione globale Concludo questa piccola panoramica sull’Epifisi ricordando che il geologo russo Alexey Dmitriev ha dimostrato come il sistema solare stia entrando in una nuova area energetica di plasma magnetizzato, possibile responsabile dei cambiamenti che avvengono sulla Terra. Secondo Dmitriev tutto questo cambierà non solo il nostro clima e non solo lo stato magnetico del nostro pianeta, ma provocherà anche una spontanea evoluzione di massa.
Il mutamento magnetico influisce sulla ghiandola Pineale che, così
sollecitata, inizia a rilasciare sostanze neuro-chimiche dall'effetto
allucinogeno: la maggior parte delle persone avrà visioni ed esperienze
paranormali. Un’ipotesi certamente affascinante, quella di
un’iniziazione globale del pianeta. Certo è che la Terra ne avrebbe
davvero un gran bisogno.
Tratto da Scienza e Conoscenza 32 deca
Tratto da Scienza e Conoscenza 32 deca
Come decalcificare e disintossicare
la GHIANDOLA PINEALE
L’obiettivo principale è l’attivazione della Ghiandola Pineale
Dobbiamo risvegliare il nostro Terzo Occhio. Come fare?
Ci sono due processi da seguire per decalcificare la Ghiandola
Pineale. Il primo è quello di fermare qualsiasi calcificazione
posteriore della ghiandola pineale causata da fattori come lo stile di
vita o ambientali, per esempio, il fluoruro, ecc.
Il secondo è quello di lavorare sulla riduzione e l’eliminazione delle calcificazioni esistenti.
La chiave per fermare la calcificazione della ghiandola pineale è,
primo, identificare la causa della calcificazione e, secondo, fermare
queste fonti.
FASE 1
In generale, sono la dieta di una persona (cibo/bevande) e lo stile
di vita le cause della calcificazione. Di seguito è riportato un elenco
delle principali cause di calcificazione
- Alogenuri: sono sostanze chimiche come il fluoro, il cloruro e il bromuro. Tutti sembrano avere effetti simili sulla ghiandola pineale, quindi è importante eliminare questi elementi dalla nostra dieta. Il fluoro è il più comune e diffuso nella nostra dieta ed è magneticamente attratto dalla pineale più che da qualsiasi altra ghiandola del nostro corpo. Nella pineale, i cristalli di fosfato di calcio formati, si accumulano. Il fluoro è presente nei dentifrici e nell’acqua di rubinetto. Si tratta di un veleno ad alta resistenza e deve essere evitato a tutti i costi. Passate ad un dentifricio libero da fluoro e bevete acqua di sorgente o acqua filtrata
- Calcio: è una delle principali cause di calcificazione. Se si sta assumendo del calcio, è consigliabile fermarsi immediatamente. Quasi tutti gli alimenti trasformati contengono una qualche forma di calcio. L’acqua del rubinetto contiene molte sostanze calcificanti (compreso il fluoruro come detto sopra). La scelta più sana e più sicura è bere acqua di sorgente. L’acqua distillata può essere dannosa nel lungo periodo. Tuttavia, l’acqua distillata è sempre meglio di quella del rubinetto.
- Mercurio: è dannosissimo per la ghiandola pineale a causa della sua natura tossica. Evitatelo a tutti i costi. Le otturazioni dentali di mercurio sono tossine per la pineale e devono essere rimosse, inoltre, tutti i vaccini medici sono contaminati con il mercurio, per esempio il Thimersal (un conservante per vaccini a base di mercurio metilico) è molto difficile da smaltire una volta che è nel nostro cervello. Evitare di mangiare pesce come i gamberi e gamberetti. La carne di tonni e delfini (non capisco come si possa mangiare carne di delfino) è particolarmente dannosa in quanto contiene alte dosi di mercurio. In generale, quanto più grande è il pesce, maggiore è la concentrazione di mercurio nei loro tessuti. La buona notizia è che il mercurio può essere rimosso dal corpo con l’uso quotidiano di clorella e spirulina, ci vuole solo del tempo. Prese ogni giorno contribuiscono a rimuovere il mercurio anche dal tessuto cerebrale.
- Pesticidi: sono dannosissimi per la pineale quindi andrebbero evitati. Sono raccomandati gli alimenti biologici freschi.
- Altre tossine: se il nome della sostanza è difficile da pronunciare, è probabile che sia nociva. Altre tossine sono i dolcificanti artificiali (aspartame K), zucchero raffinato, phylenanine (in spremute di frutta), i numeri E, deodoranti, prodotti chimici per la pulizia, colluttori dentali e deodoranti. In generale, una dieta priva di zucchero, caffeina, alcol e tabacco non serve solo per lavare il sistema, ma anche a portare il cosidetto “kundalini”.
La dieta deve essere mantenuta per almeno 2 mesi. Se seguirete la
giusta dieta, insieme con l’esercizio fisico, vi accorgerete che il
vostro livello di energia aumenterà e il peso in eccesso si sciogliera
lasciando chiaramente il vostro cervello dalle tossine. Questo vi darà
la possibilità di concentrarvi sull’attivazione della ghiandola pineale.
FASE 2
Rimuovere la calcificazione esistente all’interno della ghiandola pineale.
La rimozione di anni di accumulo di sostanze tossiche nella vostra
ghiandola pineale può essere raggiunta con un po’ di dedizione e
impegno. Di seguito è presente una lista dei modi per decalcificare la
vostra ghiandola pineale, insieme a quello che si dovrebbe fare:
- Ice Skate blu Biologico Olio di pesce: Una delle più potenti sostanze naturali che si possano adottare per disincrostare la ghiandola pineale. Contiene una potente sostanza chiamata “Attivatore X”, scoperta da Weston Price.
- Metilsulfonilmetano – MSM: sostanza molto potente per la disintossicazione generale. E’ un bene anche per i capelli, pelle, unghie e ossa.
- Cioccolato grezzo: il cacao grezzo è fantastica per la ghiandola pineale a causa dell’elevato contenuto di antiossidanti.
- Acido citrico: il succo di limone grezzo consumato è molto buono per la disintossicazione della ghiandola pineale. L’acido citrico anche funziona, ma il crudo succo di limone è raccomandato. Si raccomanda di prendere 3 cucchiai di acido citrico e 7 limoni biologici ogni giorno a stomaco vuoto per tre settimane. È possibile scioglierlo con acqua di sorgente in quanto l’acido citrico non è così buono per i denti.
- Aglio: L’aglio è sorprendente per la decalcificazione, dal momento che è in grado di dissolvere calcio e agisce come un antibiotico. Ulteriori vantaggi sono che dà al vostro sistema immunitario una bella spinta. Consuma circa da mezzo spicchio a due spicchi al giorno (o più se lo si desidera). Per assicurarsi che il respiro non spaventi nessuno, si può schiacciare l’aglio e imbeverlo di miele.
- Aceto di mele: Ottimo per disintossicare la ghiandola pineale perché contiene acido malico. E’ fantastico da mettere nel vostro cibo, è davvero ottimo.
- Olio di Neem e origano estratto: Agisce come un antibiotico naturale contro i gusci di calcio nanobacteria che si sono creati intorno alla ghiandola pineale.
- L’Activator X (Vitamina K1/K2): Scoperto da Weston Price, è un super-potente disintossicante, soprattutto se mescolato con vitamina A e D3 ed ha molte proprietà. Si può invertire il processo di aterosclerosi, permettendo l’equilibrio enzimatico da ripristinare. Ciò consente di rimuovere il calcio dalle arterie e altrove (cioè, ghiandola pineale) E’ vitamina naturale in due forme: K1 (fillochinone) si trova in verdure a foglia verde, K2 (menaquinones composti) è stato creato dalla microflora intestinale. E’ ottenuta anche da fonti alimentari come le carni d’organo, foie gras (/ pollo sono i migliori ), tuorli d’uovo, prodotti caseari fermentati come il formaggio o il burro (dalle mucche che mangiano in rapida crescita, verde, erba), il giapponese fermentato Natto piatto di soia (la più ricca fonte di cibo K2), crauti, oli marini, uova pesci e crostacei.
- Boro: Il boro è un altro disintossicante e purificante della ghiandola pineale. Funziona bene anche come eliminatore del fluoruro. E’ presente nelle barbabietole e il miglior consumo è mangiare barbabietole organiche o barbabietole in polvere miscelata con acqua di sorgente o con altri liquidi/alimenti. Si potrebbe provare ad aggiungere 1/4 di cucchiaino di borato di sodio (borace) nel tè verde. Il boro può essere acquistato nei supermercati come borace comune. Il borace dovrebbe essere preso in quantità molto piccole in acqua pura, da un minimo di 1/32 a 1/4 di cucchiaino di borace per un litro d’acqua. Questa miscela deve essere consumata in piccole quantità durante tutta la giornata. E’ sicuro ed efficace.
- Melatonina: non è definitivamente dimostrato, ma molti credono che la melatonina aiuta a rimuovere il fluoruro aumentando la decalcificazione della ghiandola pineale disintegrando la calcificazione esistente. Oltre alla somministrazione di melatonina, un sacco di attività diurna fisica e/o esercizio fisico, una dieta sana, non mangiare troppo e esercizi di meditazione/rilassamento contribuiscono alla maggiore produzione di melatonina dalla ghiandola pineale.
- Iodio: Lo iodio è stato clinicamente dimostrato di aumentare l’eliminazione del fluoruro di sodio dal corpo attraverso le urine sotto forma di fluoruro di calcio. La maggior parte delle diete sono carenti di questo minerale vitale e si raccomanda di prendere cibo e alghe iodio integranti che combinano iodio e ioduro di potassio. Tuttavia, l’eliminazione del fluoro con lo iodio esaurisce anche la fornitura di calcio. Si raccomanda pertanto di prendere un supplemento efficace di calcio/magnesio.
- Tamarindo: La polpa, corteccia e le foglie dell’albero del tamarindo possono essere usate per fare il tè, estratti e tinture che aiuteranno ad eliminare i fluoruri attraverso l’urina. Il tamarindo è ampiamente utilizzato nella medicina ayurvedica e ha molte proprietà salutari positive.
- Acqua distillata: C’è una ricerca che dice che l’acqua distillata può aiutare la decalcificazione della ghiandola pineale.
Per ulteriori informazioni visitate decalcifypinealgland.com, un sito nato proprio per la decalcificazione e il risveglio del terzo occhio, cioè la ghiandola pineale.
Il sito vuole essere una risorsa integrale che contiene tutte le
informazioni che dovete sapere per iniziare ad aprire il terzo occhio
che ci collega con l’energia di tutto ciò che E’.
A prescindere dalla paura che pongono alcuni gruppi, è davvero un momento emozionante per essere vivi.
Facciamo risvegliare le nostre anime.
deca