Da Rho a Patrasso, il razzismo al contrario
dell’€uropa finirà il lavoro cominciato dal Brexit
Sarà certamente a causa della strage di Dallas ma, dopo essere stata la
notizia del giorno, l’omicidio del cittadino nigeriano a Fermo ha perso
di qualsiasi interesse.
Più che altro, ha perso la carica d' interesse che faceva
comodo alla gran parte dei media: i quali, infatti, hanno cominciato a
dovere ammettere che il nigeriano ha attaccato per primo (a livello di
violenza fisica, non verbale) e che brandiva lui il palo divelto dal
segnale stradale.
Qualcuno, temerario, ha addirittura intervistato
l’avvocato del cittadino fermano arrestato (piovendogli addosso gli strali della boldrina!!!).
Ora gli inquirenti faranno
il loro lavoro e scopriremo davvero come sono andate le cose, quindi è
inutile dilungarsi sulla vicenda, ancorché tragica e dolorosa.
C’è però
un qualcosa che rimane: la percezione mediatica dell’Italia come un
Paese razzista e degli italiani come un popolo per la gran parte
ontologicamente xenofobo .....
Vero? Falso?
Dipende, come sempre accade, dai punti di vista.
La
prossima settimana nell’ex area Expo di Rho, vicino a Milano,
arriveranno su ordine del governo (attraverso il ministero dell’Interno)
e con il beneplacito della Prefettura meneghina che ne fa le "feci", 150 clandestini, con la prospettiva nel medio termine di arrivare a 500.
Sono
le cosiddette ricollocazioni, ovvero gente sbarcata magari in Sicilia
che viene divisa tra le varie regioni per evitare che Palermo e dintorni
esplodano.
E cosa troveranno ad attenderli i presunti migranti?
Troveranno 576 moduli unici speculari, ovvero 576 monolocali dove prima e
dopo Expo alloggiavano i lavoratori e, durante, le forze dell’ordine.
All’interno di ogni modulo ci sono un letto, una scrivania, un armadio,
aria condizionata, bagno con doccia e, cosa più importante, wi-fi
ovunque.
Nelle vicinanze del complesso che ospita i moduli abitativi, si
trova una mensa con un nucleo centrale da 444 posti a sedere e un’altra
con altri 144 posti.
Accanto, un’area ricreativa con sala televisione e
banco bar, oltre a macchinette del caffè e distributori di merendine,
snack e gelati. Insomma, una soluzione più che dignitosa su un’area di
31mila metri quadrati.
Perfettamente in ordine e per nulla smantellata,
nonostante i lavoratori che hanno smontato Expo abbiano finito il loro
lavoro da mesi: forse qualcuno già sapeva che sarebbe stata riutilizzata
a breve?
E chi gestirà quest’area?
Al momento non si sa ma a Rho si
parla o di una cooperativa comunista o, come accaduto precedentemente quando si
sostanziò un’emergenza simile, la Croce Rossa (sempre roba di proprietà della sinarchia che ci umilia).
A vostro modo di vedere e al netto che tra i 500 che arriveranno i
profughi veri saranno forse una ventina, a Milano e hinterland non ci
sono 576 cittadini italiani che dormono in macchina o in situazioni di
fortuna che beneficerebbero volentieri di quei moduli abitativi e
dell’aiuto delle istituzioni?
Milano è la mia città e passo spesso
davanti a una mensa della Caritas: credeteci o meno, il numero d'
italiani che la frequenta è spaventoso.
E non sono solo i classici
barbun milanesi ma ex ceto medio ridotto letteralmente per strada dalla
crisi. Divorziati, disoccupati, gente che fino a 10 anni stava bene,
aveva una casa, una macchina: ora, quella macchina è diventata casa.
Sono gli italiani razzisti o le istituzioni che trattano come fantasmi
cittadini i cui diritti valgono meno di quelli di chi se ne va dal Mali o
dalla Costa d’Avorio o dal Maghreb, dove di guerre non ce ne sono?
Chi è
il razzista primario e chi quello che lo diventa – se lo diventa – per
reazione a un’ingiustizia palese.
O, forse, ad un piano predeterminato, e sapete bene quale famigerato nome porta quel piano genocida !!!!
Guardate questa immagine,
è l’esito del voto tenutosi mercoledì a Strasburgo nel corso della
Plenaria su una risoluzione – non vincolante – in base alla quale [leggete bene che c'é da sbudellarsi dalle risate!!!]
occorre “introdurre la possibilità per i rifugiati e i richiedenti asilo
di lavorare nei loro Paesi d’accoglienza in modo da aiutarli, non solo a
ritrovare una dignità, ma anche a ridurne, trasformandoli in
contribuenti, l’onere sui bilanci pubblici”.
Come vedete, i sì sono
stati 486, i no 189 e le astensioni 28. Un successone, quindi.
In base
alla risoluzione, bontà loro, le politiche di inclusione dovrebbero
comprendere anche l’apprendimento della lingua e attenzione particolare
ai tassi di disoccupazione locale, soprattutto tra i giovani, evitando
ogni dumping sociale o concorrenza sleale.
Certo, come no: tra un
migrante clandestino, ammesso che abbia voglia di lavorare, che puoi sfruttare a due
€uro l’ora senza che fiati e un disoccupato italiano che magari
minaccia di rivolgersi ai sindacati, a vostro modo di vedere le varie
coop comuniste chi prenderanno, sbandierando poi il carattere umanitario della
loro scelta?
Il relatore del provvedimento è un italiano, Brando Benifei del PD (UNO che è proposto alla pubblica lapidazione in Piazza San Pietro rigorosamente su base volontaria e dopo l'Angelus), e
così ha difeso la sua risoluzione con l’Ansa: “Integrare i rifugiati
nelle nostre società e nel mercato del lavoro è un passo necessario per
trasformare l’attuale emergenza in un’opportunità. Oltre a restituire
loro dignità e senso di realizzazione personale, ciò permette anche di
alleviare le finanze pubbliche, in quanto li renderebbe indipendenti e
membri attivi delle nostre società”.
Sì, lo so che basta fare un giro
nei vari CARA sparsi per l’Italia per capire che se uno parla così, o è
in malafede o crede agli unicorni, ma sentite il resto: “E’ una sfida che
comporta la necessità di investire maggiori risorse pubbliche, sia da
parte degli Stati membri che dell’Unione. In particolare, chiediamo alla
Commissione che il Fondo sociale europeo venga portato al 25% del
bilancio della Politica di coesione. Non dobbiamo, infatti, correre il
rischio che le risorse per l’integrazione vengano sottratte ad altre
categorie vulnerabili quali giovani disoccupati, disoccupati di lungo
periodo, disabili”. (Chi non avesse la pazienza d'aspettare l'Angelus domenicale potrà bruciarlo vivo con una tanichetta di cherosene ....)
Malafede, quindi.
Perché stai portando avanti un qualcosa che sai che
andrà a impattare sui già scarsi servizi che si offrono a quelle
categorie di cittadini e lavoratori autoctoni in difficoltà e quindi, in
un momento in cui l’U€ sta andando in pezzi, chiedi un aumento del
Fondo sociale europeo che sai non verrà autorizzato.
O che, se sarà
autorizzato, richiederà mesi prima di entrare in funzione per essere
erogato, mesi durante i quali i finti profughi arriveranno in Italia e
finiranno nei moduli con aria condizionata di Expo e gli altri
cittadini con problemi continueranno ad arrangiarsi o a sperare nella
bontà d qualche associazione o privato che li aiuti.
Chi è il razzista,
io o il buon Benifei?
E ora, per finire, vi spiego la foto che ho scelto come copertina
del post.
Scattata a Patrasso, nella Grecia “salvata” dall’U€, dove una
famiglia di 5 persone vive in una scatola di cartone.
Ne offre notizia
il sito KeepTalkingGreece, l’unico che documenta lo stato in cui Bc€,
U€ e FMI hanno ridotto la Grecia, "salvandola".
La famiglia è finita per
strada dopo un incidente sul lavoro del padre, non ha reddito e negli
ultimi otto mesi, padre, madre e i tre bambini vivono in un rifugio
fatto di scatole di cartone che hanno collocato in un angolo di un
edificio abbandonato. I genitori hanno bisogno di alimentare due bambini
di età compresa tra 1 e 3 anni e un altro di età superiore ma non
ricevono pensione di invalidità o altra indennità da parte dello Stato. (Cosaltro deve succedere per farVi indignare?????)
Il padre è disoccupato da 3 anni e mezzo, è in grado di lavorare ma i
parenti della famiglia non possono aiutarlo, trovandosi anche loro in
una situazione economica disastrosa.
Ai pasti provvede una chiesa locale (orroreeee i cristiani ortodossi che si aiutano tra di loro ignorando i clandestini islamici!!!)
e quello che chiamano “un vicino di casa” offre loro l’opportunità di
utilizzare il bagno.
Ma le condizioni sanitarie in cui vivono sono
inesistenti e l’odore nauseabondo del luogo dove vivono è
indescrivibile. Ma sono greci e per giunta neppure islamici, quindi, peggio per loro !!!
Il padre ha detto di desiderare soltanto un piccolo
spazio per mettere su almeno una tenda per la sua famiglia e un paio di
galline in modo da avere qualcosa per nutrire i suoi figli.
E, magari,
un lavoro: “Qualsiasi cosa mi aiuti a tornare in pista”. E qui,
veramente, esplodo.
Perché nel reportage di KeepTalkingGreece si dice
quanto segue: “I genitori dicono ai loro figli che vivere nelle scatole è
un gioco”.
La loro dignità, quella di quell’uomo e quella donna costretti a vivere
quasi come topi e mentire ai loro figli, strozzando le lacrime della
disperazione in gola per non far spegnere il sorriso dei bambini, vi
spazzerà via, cari €urodeputati che votate risoluzioni che trasudano
ipocrisia.
E spazzerà via anche i vostri partiti o comitati d’affari,
come sarebbe meglio chiamarli: il Brexit è solo l’inizio.
O cambia il
registro o, prima o poi, la pazienza finisce.
In Portogallo, in Spagna,
in Austria.
Magari, guarda un po’, anche qui, nell’Italia che SkyTg24
definisce razzista.
E non scomodate concetti novecenteschi in base ai
quali le masse popolari devono unirsi contro il nemico comune: chi
arriva qui, facendo finta di scappare da nessuna guerra, se ne frega del fronte comune,
del proletariato unito e dei diritti per tutti.
Vuole il wi-fi e le
sigarette per sé, gli esempi che arrivano dai vari centri di accoglienza
o strutture alberghiere (che hanno scelto quella destinazione d’uso per
fare dei bei soldi), lo confermano.
Ogni giorno.
Sono tutti ragazzoni grossi e sani, come quelli che stamattina si sono
scontrati con la polizia alle porte di Roma: si lamentano del cibo, del
caldo, dell’assenza di Internet.
Chi scappa davvero dalla guerra o dalla
fame, mangia tutto e dice anche grazie.
Come quel padre e quella madre
di Patrasso.
Vergognatevi!!!!
E godetevi gli ultimi rantoli della vostra
€uropa.
P.S. Un consiglio: magari, mettete la tv anche in tutti i 576 moduli
dell’area Expo.
Non vorrei che i clandestini si lamentassero.
Sono Mauro Bottarelli, Seguimi su Twitter! Follow @maurobottarelli
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