Un chip sottocutaneo per controllare la popolazione
Viene spacciata per “tecnologia amica”, un’idea che rivoluzionerà il
nostro modo di vivere, e pare che proprio di rivoluzione si tratterà,
visto che questa invenzione produrrà effetti sconvolgenti soprattutto in
termini di libertà personale.
Di cosa si tratta? Del progetto più
scellerato che sia mai stato pensato.
Ormai la notizia è abbastanza
diffusa e comunque il concetto è già vagamente noto a chi possiede, ad
esempio, un cane come animale domestico o una carta di identità di
ultima generazione contenente dati biometrici.
LA STORIA
La creazione di un database globale ottenuto schedando l’intera
popolazione mondiale, ovvero, il desiderio di controllare abitudini,
spostamenti e di influenzareemotività e capacità di scelta degli
indiviui, è l’obiettivo da sempre auspicato da chi ha fatto del potere
la propria ossessione.
Fin dal momento in cui è stato concepito il piano
era ben chiaro, sia pure con la consapevolezza che si sarebbe
realizzato lentamente e solo una volta giunti all’adeguato livello
tecnologico. Le sperimentazioni si protraggono ormai da diversi anni e
oggi i tempi sono finalmente maturi per compiere i passi decisivi.
L’incombente crisi economica, il terrorismo e l’incremento della
criminalità saranno i principali moventi per attuare questo spregievole
progetto che consisterà nell’unificazione monetaria (propedeutica per un
sistema basato esclusivamente sulla moneta elettronica) e
nell’estorcere il controllo alle nazioni a pannaggio di un organo
centrale che, grazie alle giuste tattiche, prenderà presto il
sopravvento.
Lo scenario che si prospetta è quello di una dittatura orwelliana,
dove il potere non è un mezzo ma il fine, che saprà trovare i pretesti
per imporre e mantenere un superstato-fascista-globale che con
gradualità finirà per annientare l’uomo e ogni sua espressione creativa.
Il governo occulto che occupa i vertici del potere sa bene che le
persone, una volta impaurite e messe di fronte a verie e proprie
tragedie architettate, sono disposte a cedere di fronte all’offerta di
una “sicurezza” che potrebbe anche privarli della libertà individuale.
Il meccanismo è tanto semplice quanto efficace: creo il problema, piloto
la reazione, offro la soluzione (problema-reazione-soluzione).
Agendo in sinergia con nanotecnologia, programmi avanzati per il controllo mentale (si ricorda il progetto MK-Ultra
della CIA) e grazie all’imminente instaurazione del Nuovo Ordine
Mondiale, il piccolo impianto dovrebbe garantire ai nostri controllori
il successo tanto ambito.
Una popolazione di zombies lavoratori, di cui
si conosceranno tutti i movimenti e che potranno solo seguire le regole
imposte, totalmente malleabili e mentalmente inerti nei confronti di
un’esistenza che avrà ben poco di umano.
IBM, Verichip ed il Quarto Reich
ZEITGEIST -13di14- Aaron Russo (14/02/1943 † 24/08/2007) – SignoraggioNetwork -- http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=p4Uwc6rmOsg
LA TECNOLOGIA
VeriChip è un dispositivo
con identificazione a radiofrequenza (RFID) che può essere usato in vari
campi, sicurezza, finanza, identificazione di emergenza e altre
applicazioni. Delle dimensioni di un chicco di riso, ogni dispositivo
VeriChip contiene un numero di verifica unico che è rilevato passando
semplicemente accanto ad un’apposito scanner.
La capsula è lunga 11,1
millimetri, ha un diametro di 2,1 millimetri e trasmette sulla frequenza
di 125 kHz. L’ubicazione standard del microchip è nell’area della
fronte o nella mano destra.
La breve procedura di ‘innesto’ (chipping)
del paziente dura solo alcuni minuti e utilizza solamente un’anestesia
locale seguita da un’iniezione rapida e indolore del VeriChip.
Una volta
inserito sotto pelle, il VeriChip non è visibile ad occhio nudo. Una
piccola quantità di energia in radiofrequenza parte dallo scanner e
stimola il VeriChip che emette tramite segnali in radiofrequenza il
numero di verifica.
Dimostrazione Come Funziona il Microchip Impiantato negli Esseri Umani in un Centro Commerciale by bigbrotheronsky -- http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=5hjD95uO_fg
LA PROPAGANDA
Le operazioni di marketing per la promozione di questa tecnologia
sono partite ormai da diverso tempo e c’è già chi è convinto che, spinti
dalla tensione generale che si genererà in questi anni, l’obbligo del
chip sarà disposto entro il 2015.
Nel 2002, trascinati dall’enfasi del figlio 14enne (Derek, già
allievo prodigio della Microsoft), un’intera famiglia americana, i
Jacobs, si è fatta impiantare il verichip. Ora affermano di sentirsi
veramente “sicuri” e, infatti, nell’eventualità che venissero
ricoverati, nessuno potrà mai sostituire le loro cartelle cliniche o,
nel caso perdessero i documenti e contemporaneamente l’uso della parola,
la loro “identità numerica” sarà fedelmente custodita nel chip!
L’identità, a cui sono collegati il nostro denaro e tutti i nostri beni,
sarà finalmente protetta a vita, poichè il chip, una volta inserito
chirurgicamente, non è più espiantabile. Qualsiasi tentativo di
rimozione sarebbe rilevato da un’apposita centrale che, in assenza del
segnale identificativo, avvertirebbe le autorità.
Inoltre, l’eventuale
tentativo di rimozione, sarebbe ulteriormente scoraggiato dalla
fuoriuscita di liquami a base di litio e mercurio che intossicherebbero
gravemente il corpo. Niente male come “tecnologia amica”!
Palm Beach, FL – 20 aprile 2004 – La Applied Digital Solutions,
una società che si occupa di sviluppo di tecnologia avanzata, annuncia
che il Ministero Italiano della Salute ha approvato un studio clinico
che testa un applicazione medica di VeriChip, il VeriMed.
Lo studio comincerà all’Instituto Nazionale Lazzaro Spallanzani a Roma,
il 26 aprile 2004.
Il pricipale promotore, il Dott. Giorgio Antonucci,
presentò uno studio al Ministero della Salute e ha ricevuto
l’approvazione a procedere. Lo studio è stato progettato per osservare
la funzione tecnologica di VeriMed durante la cura di pazienti le cui
condizioni mediche impediscono al personale dell’ospedale di reperire
informazioni vitali.
Ai pazienti sarà offerta l’opportunità di
utilizzare la tecnologia di VeriMed per fornire le loro informazioni di
identificazione personale e la loro recente storia medica. Il Dott.
Antonucci ed il suo personale si propongono di iniziare immediatamente
con le iscrizioni dei pazienti al programma. E’ stato anticipato che gli
obiettivi dello studio saranno realizzati nel giro di sei mesi, quando i
risultati della sperimentazione saranno presentati al Ministero della
Salute.
Commentando l’annuncio della sperimentazione a Roma, Richard Seelig,
Vicepresidente del settore Applicazioni Mediche della VeriChip
Corporation, ha affermato: “Siamo lieti che il Ministero Italiano della
Salute e il prestigioso Istituto Lazzaro Spallanzani abbiano progettato e
approvato uno studio per valutare il sistema VeriMed, che potrà
migliorare la qualità del servizio offerto ai loro pazienti.”
La parte
logistica e l’assistenza tecnica per lo studio che viene effettuato a
Roma sono offerte da Biotronica SRL, di Fanara and Associates SRL, il
distributore di VeriChip esclusivo per l’Italia.
Non si nota, ma fa la differenza. E’ questa la discriminante
introdotta da un locale di Barcellona, ilBaja Beach Club, che nel 2004
mise a disposizione dei suoi soci importanti un chip a radiofrequenze.
La vecchia tradizionale tessera di riconoscimento, che funzionava anche
come carta di credito con cui si pagavano le consumazioni, va in
soffitta, almeno in questo locale.
I clienti d’elite che si
presenteranno nel club con il loro discreto chip sottopelle saranno
subito riconosciuti: niente più code e, soprattutto, niente portafoglio o
carta di credito per pagare le cosumazioni. Tutto sarà addebidato sul
conto personale del cliente grazie al microchip, che sarà riconosciuto e
scannerizzato dall’apposita attrezzatura elettronica messa a punto
dalla Applied Digital Solutions.
Secondo la ADS, questo microchip è solo il modello base. Ben presto
un VeriChip di nuova concezione avrà al suo interno sensori in grado di
leggere le caratteristiche vitali di una persona (battiti cardiaci,
temperatura, pressione, colesterolo ecc.) e trasmetterla a un computer. E
già si studia il VeriChip che potrà essere collegato direttamente a un
satellite per seguire la posizione di una persona, secondo dopo secondo.
IL FALLIMENTO COMMERCIALE
Pare che il business di VeriChip sia arrivato ad una battuta
d’arresto a causa dei limitati ritorni economici, influenzati
probabilmente anche delle dure critiche di chi temeva per la propria
privacy.
Demo 11.10.08 Berlin Freiheit statt Angst – Musik-Clip Stop RFID by freundDesFriedens -- http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=dLeBcWAAe_o
Dalle notizie fuoriuscite dagli ambienti della società americana
VeriChip, a partire dalla retrocessione di Scott Silverman, dal ruolo di
CEO a quello di semplice consulente di vendita per il progetto Health
Link (che ingloba VeriMed), fino ad arrivare alla cessione di Xmark,
una delle più redditizie compagnie sussidiarie della società e
specializzata in soluzioni RFID tradizionali, sembra ormai innegabile il
fallimento del progetto aziendale incentrato sulla produzione di chip
RFID sottocutanei per gli esseri umani.
Silverman è stato sostituito da Joseph Grillo, già CEO di Digital Angel,
proprietaria del 48,2% di VeriChip e impegnata nell’area RFID dedicata
alla tracciatura degli animali domestici e sono già nell’aria voci
riguardanti la possibilità di una vendita completa della società.
Tuttavia VeriChip continua ostinatamente a cercare di aumentare le
vendite nell’ambito del progetto Health Link, nonostante sia ormai sotto
gli occhi di tutti l’impossibilità di rientrare degli investimenti
effettuati soprattutto in fase di marketing.
La conclusione, espressa anche dallo stesso Jay McKeage,
vicepresidente di VeriChip per lo sviluppo aziendale, è che questo
business model basato sulla proposta di tag RFID per gli esseri umani,
non solo non sia redditizio, ma che addirittura non riesca ad
autosostenersi (sebbene Health Link sia in fase iniziale, le entrate
derivate dalla vendita di chip RFID sottocutanei sono state nel primo
trimestre del 2008 di circa 3.000 dollari, a fronte di una perdita di
1,5 milioni di dollari).
Il freno è naturalmente derivato dalla cattiva
pubblicitàottenuta da VeriChip in passato e dalle polemiche che l’idea
di chip impiantati sottopelle negli esseri umani hanno scatenato in
termini di privacy e di sicurezza dei dati personali, oltre a quelle sui
possibili danni alla salute provocati dai tag sottopelle.
La diatriba ha visto schierarsi su frangenti opposti chi temeva per
le proprie informazioni personali e chi invece considera l’iniziativa
come un innovativo e tecnologico metodo per velocizzare molti processi
e, in alcuni casi, salvare delle vite.
Sorvolando sui fanatismi scattati
da ambo le parti, quello che obiettivamente può essere detto è che il
progetto di VeriChip ha forse puntato su un bacino di utenza troppo
ampio e (per ora) non sufficientemente motivato a valutare i possibili
vantaggi della proposta, che, se fosse stata studiata in modo differente
ed indirizzata verso settori più circoscritti e mirati, avrebbe potuto
avere maggiori riscontri in termini commerciali.
A quanto sembra invece, la ricerca di volontari nell’ambito del
progetto Health Link, soprattutto dopo le polemiche che già in passato
avevano investito la società, non ha portato il successo sperato e,
nonostante il tentativo di continuare la vendita, l’impianto di chip
RFID sugli esseri umani, alle attuali condizioni, verrà probabilmente
accantonato.
Oppure, e non è del tutto improbabile, se VeriChip troverà
una società disposta ad acquisirla il progetto passerà in altre mani,
per venire poi gestito in maniera differente.
IL SALVATAGGIO DI MICROSOFT
La situazione è stata completamente ribaltata in questi ultimi mesi
grazie alla partnership con la società di Redmond, che attraverso HealthVault
ha preso in mano la situazione diventando il socio forte che Verichip
non sperava più di trovare.
Health Link infatti è un progetto che
prevede di dotare gli ospedali di reader RFID in grado di identificare i
tag sottopelle impiantati nei pazienti, in modo da avere a disposizione
in tempo reale tutte le loro informazioni mediche (il sistema è pensato
per velocizzare il riconoscimento e l’accesso ai dati in situazioni di
emergenza).
E’ proprio in quest’ultimo passaggio che Microsoft ha deciso di
inserirsi con la sua piattaforma HealthVault, concentrandosi sulla
gestione dei dati medici e sul software che permette di accedere ad
essi, lasciando a VeriChip la parte RFID, ossia tag e reader.
La
piattaforma di Microsoft è pensata infatti come un’enorme risorsa online
che racchiuderà le informazioni sanitarie dei pazienti, come afferma lo
stesso Sean Nolan, a capo del progetto HealthVault:
“Abbiamo creato la piattaforma HealthVault per incentivare un
salto innovativo nella sanità, crediamo che, rendendo più facile per i
cittadini riunire e mettere a disposizione le informazioni riguardanti
il loro stato di salute, le compagnie potrebbero provvedere in tempo a
cercare nuove soluzioni per le combattere le situazioni di salute più
difficili. La decisione di VeriChip di integrare il prodotto VeriMed con
HealthVault è un chiaro segno che il mercato sta rispondendo.”
Secondo il programma, saranno i cittadini stessi a decidere se
mettere a disposizione le loro informazioni sanitarie su HealthVault,
informazioni che saranno protette da password e criptate per evitare
problemi di privacy. Inoltre, chiunque lo potrà fare, indipendentemente
dalla presenza o meno di un tag RFID sottocutaneo.
Sicuramente, ora che
dietro il progetto c’è Microsoft, l’effetto mediatico non potrà che
essere ingigantito, così come le voci di chi è favorevole ad un chip
RFID impiantato in un essere umano e quelle di chi invece continua ad
essere contrario.
L’esito dell’operazione sarà determinante per lo scopo finale, il
chip sottocutaneo è uno strumento troppo importante per l’elite al
potere che non intende però concentrarsi solo sugli aspetti meramente
commerciali.
Anche se il prossimo tentativo dovesse fallire, il
programma verrebbe nuovamente finanziato da un’altra società della
struttura e riproposto all’infinito con straregie sempre diverse,
cambiando nome, grafica o qualsiasi altro particolare possa rievocare la
precedente versione e, nel caso in cui anche questo risultasse vano, si
passerebbe a strategie di marketing meno “morbide” come la paura o il
caos.
La globalizzazione pianificata dall’impero occulto che, da tempo
immemore, si cela dietro le spoglie di un progresso malato e di subdole
distrazioni, altro non è che l’epilogo di un lungo progetto atteso con
diabolica pazienza, volto a schiavizzare lentamente l’uomo separarandolo
dai suoi simili e disgregandone i valori.
Fonte: newsrfid.com
La massoneria lo suggerisce: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=KlNbaid4QWw
I social network verso l’era dei microchip
Mondex (ppt, 1 Mb)
Ecco invece come l’IBM reclamizza la tecnologia del chip sottocutaneo
I microchip sono nel nostro prossimo futuro…
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