Punto 3 del Nostro programma di salvezza per l'Italia
3) NAZIONALIZZARE UNA BANCA : RISPARMIARE 88 MLD./ANNO D'INTERESSI
Nell’art.
123 del Trattato unificato si dice che la BCE non può
prestare direttamente agli Stati dell’eurozona, ma può solo prestare al sistema
bancario che poi presta agli Stati.
Al comma 2 del Trattato stesso si dice che se ci fosse una Banca di
proprietà pubblica cioè statale, questa potrebbe accedere al
noleggio di denaro al tasso dello 0,25%.
Questa banca di proprietà dello Stato
potrebbe noleggiare il denaro allo Stato per esempio allo 0.30%.
Lo 0,30 % di 2.200 miliardi è pari a 6,6 miliardi!
94,6-6.6=88
miliardi di €. in meno di interessi!
La Banca Centrale Europea è l’unico organismo che
ha il diritto di stampare moneta, lo dovrebbe fare secondo parametri fissi ma
data la crisi Draghi è riuscito ad aggirarli ed è lui alla fine che stabilisce
quanta moneta cartacea si stampa. Da notare
che nessuno di noi europei lo ha eletto.
Tale
istituto, non consegna il denaro emesso agli stati al prezzo di fabbricazione
(ipotizziamo 30 centesimi per la stampa di una banconota da 500€., quasi nulla
per il denaro virtuale), bensì
lo presta al suo valore nominale (ad esempio nel caso della banconota da
500€. costata 30 centesimi, 500 €. di valore nominale) e in più chiede un piccolo interesse pari allo
0,25%.
Questo è il
sistema attraverso il quale oggi viene emessa la moneta in Europa.
Nulla
risulterebbe essere problematico (a parte la storia dell’interesse) se tale istituto, la Banca Centrale Europea, che emette l’Euro a regime di monopolio, fosse pubblico e se quindi gli stati
chiedendo denaro si indebitassero con loro stessi (come accade in
Giappone).
Tuttavia,
tale istituto, proprio pubblico, non è.
La Bce è una banca privata, di proprietà degli azionisti delle banche centrali dell’Eu, tutti enti
ed organismi non statali, tra costoro ci
sono anche alcune delle nostre banche private.
La Banca
privata BCE, che è arrogata d'emettere l'entità carta straccia €., potrebbe
benissimo affidare la carta allegramente colorata ai singoli Paesi, intesi come
entità Stato ovvero comunità riconosciuta nel globo terracqueo come dei propri
cittadini.
Sapendo che
questa è quasi un'utopia, aggiriamo parzialmente il problema facendo diventare il MPS una banca pubblica, come
hanno già fatto con decine (se non centinaia) di banche in Germania e con
parecchie banche in Francia e con alcune banche in altri paesi euro.
Perché suggeriamo proprio MPS invece che ne so, la
Cassa depositi e prestiti?
Innanzitutto
MPS è UN FORNITORE della BCE,
OVVERO, sul mercato primario la BCE noleggia la carta colorata emessa con il
sudore di spingere un tasto plastificato di una tastiera (0,30 €. circa il
costo di questa fatica) al T.U.S.
attuale dello 0,25% ai suoi fornitori privilegiati di cui in Italia c'è anche
MPS.
MPS quindi è già pronta per essere affidata come
banca pubblica, ne ha
tutte le caratteristiche, la principale è proprio essere una delle banche
privilegiate fornitrici della BCE.
Secondo
aspetto importante è che i
5 miliardi di debiti di MPS non diventerebbero più un problema in quanto
potranno essere assorbiti in pochi anni, ricomprandoli tramite lo Stato
italiano dalla Banca pubblica, un po' come il tapering, ovvero il riacquisto
graduale dei titoli carta straccia da parte della FED statunitense (65 miliardi
di $. al mese), si potrebbe assorbire il debito con 80 milioni di €. al mese
comodamente.
Documento elaborato e Creato da Alberto
De Carli
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