Prima lettera ai Corinzi
Dopo il Giudizio universale, tutti i corpi
resusciteranno e si ricongiungeranno alle rispettive anime.
La nostra anima non può esserci
sottratta, ovvero, oggi può esserci sottratta.
Entro massimo 20 anni i nostri cari,
i nostri figli, nipoti, saranno privati della loro anima.
Verremo chiamati al giudizio nei
confronti delle cose che abbiamo fatto, ma soprattutto di quelle che non
abbiamo voluto fare, di quei piccoli o grandi gesti, azioni, pensieri che non
abbiamo voluto intraprendere per adire alla salvezza delle coscienze dei nostri
cari, familiari, figli e nipoti, amici intimi.
Oggi abbiamo ancora la
possibilità di evitare l'olocausto, il genocidio di una cultura, la nostra, di
una gente, la nostra, la nostra comunità.
Domani o posdomani, potrebbe
essere troppo tardi, e non avremo più una seconda opportunità.
Un giorno tornando a casa
soddisfatti per la feconda giornata vissuta ci frullava per la testa un
pensiero, vago ….. etereo.
Il giorno dopo questo pensiero prendeva
piano piano forma, da vapore diventava granito scolpito nella roccia.
"Come mai giorno dopo giorno
nella mia città, nel mio rione, nella mia strada, scompaiono degli ebrei, non
li vedo più, forse è un falso allarme. Forse non mi funziona bene il metabolismo".
Il giorno successivo decidiamo di
concentrare il nostro pensiero a questo assurdo paradigma, inventiamo un gioco
per calcolare, analizzare le sensazioni, per verificare, come un buon
investigatore, che le sensazioni della nostra mente profonda non siano confuse
con le emozioni della nostra mente di superficie.
Non vogliamo che il Volador s'impadronisca
delle nostre decisioni, del nostro raziocinio.
Le sensazioni della nostra mente
profonda trovano riscontri oggettivi, domande buttate lì quasi per caso trovano
puntuali risposte.
Gli ebrei stanno scomparendo.
Sul momento la cosa c'inquieta,
perché se scompaiono loro, chi ci garantisce che tra qualche tempo non
incominceremo a scomparire anche noi?
La realtà conosciuta tramite la
mente profonda, quella vera, non inquinata dallo Sfidante, è realtà, quindi
questi sono fatti inconfutabili, corpi umani viventi non sono più
rintracciabili. Nessuno pare sapere il motivo, pochi si chiedono il perché,
pochissimi si sono accorti che la nostra realtà oggettiva è cambiata.
I giorni successivi passiamo
all'azione, dopo la reazione decidiamo che si deve intraprendere un'azione
conoscitiva.
Incontriamo altre persone che,
come noi, hanno preso coscienza dell'inusuale, strano, sospetto evento.
Persone che prima di noi hanno
voluto capire che cosa e perché ha causato questo squilibrio nella quieta vita
della nostra comunità.
C'hanno svelato che tutto ciò fa
parte di un'azione preordinata, che esiste un progetto con finalità bene
precise.
Abbiamo saputo da questi
precursori, persone che come noi cercano di utilizzare al meglio la mente
profonda, che scacciano Δεῖμος appena si palesa.
Saputo che esistono delle aree,
non molto in vista, aree di campagna, fuori mano.
Queste aree sono recintate, con
filo spinato e talvolta elettrificato, queste aree hanno un nome.
Campo di concentramento.
Non ne avevamo mai sentito
parlare prima, ci avevano insegnato altro, ci avevano formato a ragionare con
altri parametri, la direzione dei nostri pensieri era un'altra.
L'energia dell'universo, quell'energia
che ci forgia e che ci fa combattere lo Sfidante, quest'energia ci ha scosso,
ci ha obbligato a strapparci il velo dagli occhi, a vedere, a capire.
Ci hanno detto questi πρόδρομες ουσίες
che in questi campi speciali vengono ricoverati gli ebrei, piano piano, ma
sempre con maggiore flusso.
Poi ci hanno informato che, oltre
a lavorare forzatamente a favore di un'altra non ben chiara comunità di
persone, scompaiono definitivamente, rimpiazzati da nuove persone ebree che
sono portate benevolmente dentro questi campi di rieducazione.
Incalzati dalla nostra bramosia
di sapere, dalla sete di informazioni, scossi da questa inconsueta novità che
sta pervadendo la nostra comunità, essi hanno rivelato che, alcuni di loro
hanno potuto entrare, con incarichi di servizio minori, e che hanno visto che
esiste un grande fabbricato, di mattoni rossi, alto e con un'altissima
ciminiera circolare di mattoni, annerita sulla sommità.
Uno di loro ha visto che venivano
condotti dentro a questo maestoso edificio gli ebrei.
La sera uscivano? No, ha notato
che da un'altra porta uscivano binari con carrelli da miniera pieni di cenere,
prodotta da combustione.
Cosa mai combineranno li dentro
questi ebrei? No non ci crediamo, abbiamo le idee confuse, siamo prevenuti.
Sì, la verità, il delirio è che
vengono bruciati, eliminati, cancellati.
La nuova realtà che ci è
schiaffata davanti agli occhi, come un calcio a gamba tesa, ci costerna; alcuni
di noi non dormono per alcune notti, sommersi da sogni premonitori, da incubi
da scacciare.
Calmati i sudori freddi
incominciamo a volere rimuovere questo tumore della nostra comunità, questa
realtà a lungo nascosta che ci impone di reagire. Perché fanno questo, perché
non l'abbiamo scoperto prima?
Studiamo, apriamo i sacri libri,
testi impolverati che erano stati appositamente accatastati sotto le scale
delle nostre cantine.
Impariamo i rimedi, le cure, le
azioni e le consapevolezze che ci possono portare a ripristinare la luce ed il
sereno nella nostra comunità.
A salvare quelle persone, a
liberarli dall'oppressione di quei campi travisati in mezzo la boscaglia.
Decidiamo di organizzare il piano
coordinato di liberazione della nostra comunità.
A questo punto 12 di noi ci
svelano una nuova, più entusiasmante verità, quella a cui dovremo aspirare.
Esiste un forno che permette di
affumicare gli ebrei facendoli soffrire molto meno (un euro diverso), così i
lavoratori dei forni non perderanno il lavoro, così salvaguarderemo la
comunità.
Esiste un campo di concentramento
disposto planimetricamente in maniera differente, con strutture abitative e di
servizio diverse, di nuova concezione (un'europa diversa), che permetterà di
allungare i tempi di rieducazione preliminare ai forni, che avrà standards
umanitari in linea con l'europa.
E questo permetterà di preservare
migliaia di posti di lavoro per i collaboratori educatori nei campi,
salvaguardando la comunità.
Una gioiosa macchina per il
futuro della nostra comunità.
Ma Noi abbiamo deciso che non
vogliamo ingannare, non vogliamo tradire né abusare dei nostri cari, familiari,
figli e nipoti, amici intimi.
Tra poco toccherà a loro, una
volta finiti gli ebrei.
deca
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