martedì 15 aprile 2014

FACCIAMO COME IN VIETNAM: MANDIAMO I BANCHIERI DAVANTI AD UN PLOTONE D'ESECUZIONE

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Negli ultimi cinque anni, uno degli argomenti più spettacolari discussi con profonda superficialità sia dai giudici che dai legislatori è sempre stato lo stesso: come mettere fine al gioco d'azzardo e a quell'abuso di potere implacabile e senza nessuna paura delle conseguenze, che si gioca al tavolo delle banche Too Big To Fail.
 
Quelle stesse banche che hanno portato all'inimmaginabile spettacolo che nel 2008 ha visto il Segretario del Tesoro (ex-Goldman) Hank Paulson chiedere al Congresso un assegno in bianco per salvare chiunque e qualsiasi cosa (soprattutto i suoi ex datori di lavoro) egli stesso avesse ritenuto opportuno salvare.


Parliamo di una teatralità che ha anche qualcosa di grossolanamente comico, perché ogni settimana i banchieri centrali di tutto il mondo emanano dei documenti filosofici con delle note a carattere scientifico, come quei fantasiosi numeri  integrali, che lanciano dubbi sulla apparente insolubilità di questo epico dilemma (è sempre bene ripetere però : i banchieri centrali sono al servizio dei banchieri commerciali) e nel frattempo le megabanche globali diventano sempre più megabigger fino a quando, a un certo punto di un inevitabile futuro, JPMorgan Merrill Fargogroup d'America- Sachs sarà l'unica banca a rimanere in piedi. Quando cioè avrà assunto non solo il completo controllo del paese ma anche quello del mondo intero, grazie al suo stato di " banca galatticamente importante" come dimostrerà uno suo stato patrimoniale di multi-quadrilioni di dollari.

La cosa che è più divertente, ovviamente, è che c'è una soluzione gloriosamente semplice a tutti questi problemi delle TBTF del mondo, una dei quali potrebbe essere trovata in un millisecondo, tirando il grilletto, per così dire.
La soluzione arriva niente meno che da uno storico nemico degli USA, il Vietnam, dove i finanzieri non accorti, non solo li mettono in galera ma, qualche volta, li mettono al muro.

 
Per fare una pulizia radicale nel suo settore finanziario, il Vietnam ha condannato a morte tre banchieri negli ultimi sei mesi.

Un paio di banchieri sono attualmente nel braccio della morte per aver sottratto circa 25 milioni di dollari dalla banca di stato Vietnam Agribank. Mentre i loro co-cospiratori si sono già presi parecchie decine di anni di carcere.

A marzo, un altro signore, di 57 anni, l'ex Capo Regionale della Vietnam Development Bank, altra banca gestita dal governo, è stato condannato a morte per una truffa da 93 milioni di dollari.

Secondo l'agenzia stampa vietamita Tuoi Tre, molti dei suoi collaboratori collusi sono stati condannati all'ergastolo dopo aver confessato di aver avallato prestiti fasulli per un  regaletto come un anello di diamanti o per una coupé BMW. E la settimana scorsa, in un caso non collegato ai precedenti, sono stati messi sotto accusa degli alti dirigenti della stessa banca per delle presunte dubbie perdite per 47 milioni di dollari imputate a crediti inesigibili.

Aspettiamo un momento : quindi se quelli mettono addirittura una sparachiodi alla nuca di qualcuno che ha rubato una miseria come 25 milioni di dollari, allora che cosa avremmo dovuto fare noi con le banche che hanno "ricevuto" migliaia di miliardi come regalo da contribuenti involontari ?
 
Ma queste sentenze di morte comunque costituiscono uno scandalo di alto profilo per il Vietnam.
Questo è il punto. I mastini dei Diritti Umani sostengono che questi processi teatrali tenuti in Vietnam sono stati atti politici eclatanti e che avevano un esito predeterminato da offrire al pubblico: una massa di vietnamita stanchi della corruzione di stato. Ma queste condanne suonano anche come forti campanelli d'allarme per tutti quei banchieri-ladri che attualmente continuano a lavorare truffando i clienti.
E' un messaggio per tutti quelli che hanno le mani in pasta con l'avvertimento che gli affari, come sono andati finora, gli stanno ormai sfuggendo di mano” ha detto Adam McCarty, Economista Capo, di base ad Hanoi per la Mekong Economics Consulting.
Il messaggio a chi è dentro il sistema è questo: Le possibilità che vi scopriamo stanno aumentando” ha detto McCarty. “Non contate più sulle vostre protezioni importanti. Perché c'era qualcuno [quelli condannati] che contava su protettori molto importanti, ma comunque non è servito a niente.”

Come la maggior parte delle nazioni che soffoca il dissenso e si  muove con il minimo della trasparenza, il Vietnam è un paese altamente corrotto.
Anche qui, proprio come gli Stati Uniti, i furti avvengono ad un livello tanto alto che solo pochissimi riescono a rendersene conto, escono fuori solo quando se ne devono occupare i giudici.
Secondo uno studio di una Banca Mondiale, metà negli affari stipulati con gli stati comunisti, ci si aspetta che venga fatto un regalo a chi segue la trattativa “per far concludere l'affare.” Transparency International, che pubblica la classifica sul livello della corruzione nel mondo, sostiene che il Vietnam sia più corrotto del Messico ma non quanto la Russia.
Differentemente che in America, dove i giudici non possono emettere una sentenza di morte per crimini dei colletti bianchi, il Vietnam può giustiziare i suoi cittadini per una serie di crimini imprenditoriali.
Amnesty International riferisce che sentenze di morte in Vietnam sono state inflitte a criminali per aver gestito schemi di investimento fraudolenti, denaro falso e perfino prestiti insoluti. Il fatto insolito è che i funzionari delle Nazioni Unite "hanno condannato" le condanne a morte per "crimini economici", ma il Vietnam continua con queste sentenze - come fanno i loro vicini cinesi.
Benché le statistiche sul poco trasparente sistema giuridico del Vietnam siano scarse, un portavoce dello stato ha ammesso che ci sono più di 675 persone nel braccio della morte per crimini più svariati - secondo la Associated Press.
Non è ancora stato stabilito come saranno ammazzati i banchieri. I mezzi di esecuzione tradizionali vietnamiti prevedono che i colpevoli siano legati a un palo di legno, con un limone in bocca e spediti di fronte al plotone di esecuzione. La nazione vorrebbe passare all'iniezione letale. Ma le nazioni europee si rifiutano di esportare i prodotti chimici che si usano nelle esecuzioni (tiopentale sodico) verso gli stati i cui governi praticano la pena capitale.
Ai banchieri disonesti vengono inflitte queste pesanti condanne in un momento in cui il Vietnam sta mettendo in atto delle importanti riforme finanziarie. 
E immaginate un pò ? Funziona! Perché non c'è niente di più deterrente per i criminali, anche per i sociopatici, che dover prendere atto che i loro trilioni di derivati messi a bilancio non servono per qualsiasi cosa. Almeno non servono ad evitare qualche inconveniente, non ancora messo in conto, come una benda sugli occhi e un sigaro.

Poi torniamo alla "democratica e incorrotta" America, dove questa soluzione non sarò mai possibile (non certo per motivi etici), per il semplice motivo che gli stessi banchieri che dovrebbero essere condannati, non sono solo quelli che stampano il denaro che usano tutti - e lo sanno bene i politici - ma sono anche gli stessi che gestiscono in proprio qualsiasi attività. E, dato che gestiscono in proprio qualsiasi attività : Che motivo avrebbero a farsi venire in mente proprio l'unica soluzione che potrebbe far finire la festa?
 



Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l'autore della traduzione Bosque Primario.

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