L’alleanza israelo-saudita
Press TV aveva riferito che Stati
Uniti e sauditi iniziarono a finanziare i ribelli siriani, divenuti
SIIL, nel 2012. Dopo aver diretto gli islamisti libici per rovesciare
Gheddafi, i sauditi e i loro compari despoti del Consiglio di
cooperazione del Golfo (GCC) cercarono di far cadere il governo Assad.
Il maggiore azionista di News Corporation, proprietario del Wall Street
Journal e dellìoperazione psicologica Fox News, è Rupert Murdoch. Il 2°
magiore proprietario è il principe saudita Alawid bin Talal.
La
collusione anglo-statunitense con gli interessi sionisti israeliani è
ben documentata. Meno noto è il ruolo dei Saud di finanziatori della
Fratellanza musulmana e dei complotti di CIA/Mossad/MI6 nel mondo. La
Fratellanza Musulmana dei Saud e i cabalisti israeliani condividono una
lunga storia con i massoni dell’intelligence inglese risalente alle
Scuole dei Misteri egizi.
L’oligarchia dei banchieri Illuminati gestisce
tutte e tre le società segrete e controlla l’economia mondiale
attraverso il monopolio delle banche centrali e l’egemonia sul traffico
di petrolio, armi e droga.
Tale cabala di miliardari satanisti guidata
dai Rothschild crea fanatici nelle fedi ebraica, cristiana e musulmana
per dividere i popoli e massimizzare i profitti di guerra.
Da quando la Chevron
scoprì il petrolio in Arabia Saudita nel 1938, la monarchia dei Saud ha
sempre finanziato le avventure militari segrete dei Rothschild. Fa
parte dello scambio petrolio per armi. I sauditi inviarono oltre 3,8
miliardi di dollari ai mujahidin afghani addestrati dalla CIA.
Il loro
emissario presso gli statunitensi fu Usama bin Ladin. Diedero 3,5
milioni di dollari ai contras nicaraguensi. Il tangentista della Northorp/Lockheed Adnan Khashoggi svolse un ruolo chiave nel far finanziare dai sauditi l’Enterprise
di Richard Secord.
Ma mentre gli sforzi di contra e mujahadin
ricevevano la copertura dei giornali, i Saud erano occupati a finanziare
la controinsurrezione nel mondo.
In Africa i sauditi sostennero per
decenni il Fronte Nazionale per la Salvezza (NFS) che operava dal Ciad
tentando di rovesciare il presidente libico Muhammar Gheddafi. Il Chad
fu a lungo un Paese importante in Nord Africa per i sistemi di
produzione petrolifera della Exxon Mobil.
Nel 1990, a seguito di un
controcolpo di Stato sostenuto dai libici contro il governo del Ciad,
che sponsorizzava l’NFS, gli Stati Uniti evacuarono 350 elementi del NFS
grazie al finanziamento saudita. Gli Stati Uniti diedero 5 milioni di
dollari di aiuti al governo dittatoriale keniano di Daniel Arap Moi
affinché il Kenya ospitasse i capi del NFS, mentre gli altri governi
africani si rifiutavano di accettarli. Arap Moi poi aiutò le operazioni
segrete della CIA in Somalia, finanziate dai sauditi.
I sauditi
finanziarono i ribelli dell’UNITA di Jonas Savimbi in Angola nel
tentativo brutale di rovesciare il governo socialista del presidente del
MPLA José dos Santos. Su richiesta della CIA, i sauditi diedero milioni
al Marocco per pagare l’addestramento in quel Paese dell’UNITA.
L’Angola ha enormi giacimenti di petrolio. Nel 1985 Chevron Texaco
riceveva il 75% dei proventi del petrolio dell’Angola. Nel 1990 il 29%
del greggio di Exxon Mobil diretto negli Stati Uniti proveniva
dall’Angola.
Una relazione annuale della De Beers, tentacolo della
famiglia Oppenheimer che monopolizza il commercio dei diamanti nel
mondo, si vantava di acquistare diamanti dall’UNITA. Savimbi fu alla
Casa Bianca dal presidente Reagan. I sauditi finanziarono la RENAMO
nella campagna terroristica delle CIA ‘Piano rosa’ contro il governo
nazionalista del Mozambico. A metà degli anni ’80 i sauditi e l’Oman
inviavano armi alla RENAMO attraverso le Isole Comore, favorevoli a
Israele e al Sud Africa dell’apartheid.
Due presidenti delle
Comore Ali Soilah e Ahmed Abdullah Abderemane, furono assassinati dai
mercenari che proteggevano il traffico di armi. Nella Repubblica
Democratica del Congo (RDC), ex-Zaire, il fantoccio degli Illuminati
Mobutu Sese-Seiko governava con pugno di ferro da quasi quattro decenni.
Era il cane da guardia della City of London nello Zaire ricco di
cobalto, uranio e molibdeno di vitale importanza per il programma di
armi nucleari degli Stati Uniti.
Lo Zaire è anche ricco di rame, cromo,
zinco, cadmio, stagno, oro e platino. Mentre Mobutu accumulava oltre 5
miliardi nei conti bancari svizzeri, belgi e francesi, il popolo dello
Zaire viveva nello squallore. Mobutu fu messo al potere nei primi anni
’60 dopo che l’agente della CIA Frank Carlucci, con Reagan e Bush
segretario alla Difesa e oggi presidente del consulente d’investimento
della famiglia bin Ladin, Carlyle Group, fu il gangster che assassinò il
primo ministro del Congo Patrice Lumumba.
Sotto il regno di Mobutu, gli
Stati Uniti avevano basi militari a Kitona e Kamina da dove la CIA
perseguiva le guerre segrete contro Angola, Mozambico e Namibia
finanziate dai Saud. La guardia di palazzo di Mobutu fu addestrata dal
Mossad israeliano. Alla fine degli anni ’70 i sauditi comprarono le
truppe marocchine inviate a salvare Mobutu dai secessionisti del Katanga
guidati da Laurant Kabila. Mobutu fu deposto nel 1998 dalle forze
fedeli a Kabila, amico di Fidel Castro.
I sauditi cominciarono a
finanziare le incursioni militari in Congo dei governi di Ruanda, Uganda
e Burundi. Tale destabilizzazione della regione dei Laghi portò al
genocidio ruandese. Kabila fu assassinato nel 2000 dopo essersi
rifiutato di servire gli Illuminati. Oltre quattro milioni di persone
sono morte nella RDC negli ultimi dieci anni.
Lumumba e Kabila non furono i primi nazionalisti africani eliminati dai sangue puro. Negli anni ’50 e ’60 la CIA e l’intelligence francese assassinarono il nazionalista marocchino Mahdi ben Barqa la cui Union Nationale de Forces Populaire minacciava il monarca Re Hassan II, fantoccio degli USA. Il presidente di sinistra della Guinea Sekou Toure e il socialista tunisino Habib Bourgiba furono assassinati dai servizi segreti occidentali.
Lumumba e Kabila non furono i primi nazionalisti africani eliminati dai sangue puro. Negli anni ’50 e ’60 la CIA e l’intelligence francese assassinarono il nazionalista marocchino Mahdi ben Barqa la cui Union Nationale de Forces Populaire minacciava il monarca Re Hassan II, fantoccio degli USA. Il presidente di sinistra della Guinea Sekou Toure e il socialista tunisino Habib Bourgiba furono assassinati dai servizi segreti occidentali.
Nel 1993 il
presidente sudanese Omar al-Bashir accusò i sauditi di fornire armi al
Sudan People Liberation Army (SPLA) di Johnny Garang. La parte
meridionale del Sudan che lo SPLA cercava di staccare, è ricco di
petrolio. Il Mossad rifornì l’SPLA per anni dal Kenya. Nel 1996
l’amministrazione Clinton annunciò aiuti militari a Etiopia, Eritrea e
Uganda. L’aiuto era volto ad alimentare l’offensiva del SPLA su
Khartoum.
La crisi nel Darfur è il risultato diretto dell’intromissione
saudita-israelo-statunitense per conto di Big Oil. Il presidente
algerino Chadli Benjladid accusò i sauditi di finanziare il barbaro
Gruppo islamico armato (GIA) dopo che l’Algeria protestò contro la
Guerra del Golfo voluta dagli USA, scatenando il regno del terrore
contro il popolo algerino. Benjladid fu costretto a dimettersi, seguito
dal frettoloso voto della legge sugli idrocarburi che aprì i giacimenti
petroliferi del Paese, storicamente socialista, ai Quattro Cavalieri.
La
CIA poi aiutò i terroristi del GIA a recarsi in Bosnia, dove
contribuirono a distruggere la Jugoslavia socialista. L’Algeria ha una
lunga storia di sfide a Big Oil. Il presidente Houari Boumedienne, uno
dei grandi leader socialisti arabi di sempre, richiese un ordine
economico internazionale più giusto negli infuocati discorsi alle
Nazioni Unite. Incoraggiò i cartelli di produttori per emancipare il
Terzo Mondo dai banchieri di Londra.
Il petroliere indipendente italiano
Enrico Mattei iniziò a negoziare con l’Algeria e altri Paesi
nazionalisti dell’OPEC che volevano vendere il petrolio a livello
internazionale senza avere a che fare con i Quattro Cavalieri. Nel 1962
Mattei morì in un misterioso incidente aereo. L’ex-agente dei servizi
segreti francesi Thyraud de Vosjoli dice che la sua agenzia ne fu
coinvolta. William McHale della rivista Time, che seguiva il tentativo di Mattei di rompere il grande cartello petrolifero, morì in circostanze strane.
Nel 1975 gli Stati Uniti inviarono 138 milioni di dollari di aiuti militari dall’Arabia Saudita allo Yemen, nella speranza di schiacciarvi la rivoluzione marxista. Il tentativo fallì e lo Yemen fu diviso tra nord e sud per due decenni prima di unirsi nel 1990. Gli aiuti sauditi-statunitensi allo Yemen e all’Oman continuano ancora oggi, nel tentativo di reprimere i movimenti nazionalisti in quei Paesi che confinano con il Regno e i suoi vasti giacimenti controllati dai Quattro Cavalieri.
Durante lo sforzo degli USA per staccare la Bosnia dalla Jugoslavia, il re saudita Fuad chiese la fine dell’embargo sulle armi delle Nazioni Unite. Quando l’embargo fu revocato, i sauditi finanziarono l’acquisto di armi dei bosniaci musulmani. Poi i sauditi finanziarono i narcotrafficanti del Kosovo Liberation Army e i separatisti albanesi del NLA che attaccarono il governo nazionalista della Macedonia.
Nel 1975 gli Stati Uniti inviarono 138 milioni di dollari di aiuti militari dall’Arabia Saudita allo Yemen, nella speranza di schiacciarvi la rivoluzione marxista. Il tentativo fallì e lo Yemen fu diviso tra nord e sud per due decenni prima di unirsi nel 1990. Gli aiuti sauditi-statunitensi allo Yemen e all’Oman continuano ancora oggi, nel tentativo di reprimere i movimenti nazionalisti in quei Paesi che confinano con il Regno e i suoi vasti giacimenti controllati dai Quattro Cavalieri.
Durante lo sforzo degli USA per staccare la Bosnia dalla Jugoslavia, il re saudita Fuad chiese la fine dell’embargo sulle armi delle Nazioni Unite. Quando l’embargo fu revocato, i sauditi finanziarono l’acquisto di armi dei bosniaci musulmani. Poi i sauditi finanziarono i narcotrafficanti del Kosovo Liberation Army e i separatisti albanesi del NLA che attaccarono il governo nazionalista della Macedonia.
I sauditi finanziarono anche le operazioni segrete della CIA
in Italia dove spesero 10 milioni di dollari nel 1985 per distruggere il
partito comunista. Recentemente il principe saudita Bandar ha donato 1
milione alla Presidential Library di Bush senior e un altro milione per
la campagna di alfabetizzazione di Barbara Bush.
La sera dell’11
settembre 2001 il principe Bandar fumava sigari alla Casa Bianca con il
presidente Bush, mentre i membri della famiglia bin Ladin venivano
evacuati dagli Stati Uniti nello spazio aereo chiuso al resto del
traffico. I sauditi svolsero semplicemente il loro storico ruolo di
finanziatori dell’operazione 11 settembre?
Il maggiore azionista di News
Corporation, proprietario del portavoce dei banchieri Wall Street
Journal e dell’operazione psicologica Fox News, è Rupert Murdoch. Il secondo maggiore proprietario è il principe saudita Alawid bin Talal. Fox News è un’operazione segreta dei Rothschild per il controllo mentale del popolo statunitense?
Fonti:
“Mercenary Mischief in Zaire”. Jane Hunter. Covert Action Information Bulletin. Spring 1991.
Hot Money and the Politics of Debt. R.T. Naylor. The Linden Press/Simon & Schuster. New York. 1987. p.238
Hunter
Earth First! Journal. Vol. 26, #1. Samhain/Yule. 2005
“US to Aid Regimes to Oust Government”. David B. Ottaway. Washington Post. 11-10-96
The Great Heroin Coup: Drugs, Intelligence and International Fascism. Henrik Kruger. South End Press. Boston. 1980. p.43
The Gulf: Scramble for Security. Raj Choudry. Sreedhar Press. New Dehli. 1983. p.14
Dude, Where’s My Country. Michael Moore. Warner Books. New York. 2003.
ABC News Online. 10-19-04
Hot Money and the Politics of Debt. R.T. Naylor. The Linden Press/Simon & Schuster. New York. 1987. p.238
Hunter
Earth First! Journal. Vol. 26, #1. Samhain/Yule. 2005
“US to Aid Regimes to Oust Government”. David B. Ottaway. Washington Post. 11-10-96
The Great Heroin Coup: Drugs, Intelligence and International Fascism. Henrik Kruger. South End Press. Boston. 1980. p.43
The Gulf: Scramble for Security. Raj Choudry. Sreedhar Press. New Dehli. 1983. p.14
Dude, Where’s My Country. Michael Moore. Warner Books. New York. 2003.
ABC News Online. 10-19-04
Dean Henderson è autore di: Big
Oil & Their Bankers in the Persian Gulf: Four Horsemen, Eight
Families & Their Global Intelligence, Narcotics & Terror
Network, The Grateful Unrich: Revolution in 50 Countries,Das Kartell der
Federal Reserve, Stickin’ it to the Matrix & The Federal Reserve
Cartel.
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Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
deca
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