La Russia non si è ritirata dalla corsa agli armamenti, l’ha vinta
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Sputnik . Alexandr Kryazhev
Lo
Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) ha presentato
la sua annuale relazione sulle spese mondiali per la difesa. L’anno
scorso le spese in questo settore hanno battuto un record toccando gli
1,8 biliardi di dollari, ovvero il 2,6% in più del 2017.
Alla
corsa agli armamenti si sono uniti praticamente tutti i Paesi ad avere
anche solo delle minime ambizioni politiche e geopolitiche. Le spese
militari statunitensi sono aumentate del 4,6%, quelle della Cina del 5%,
quelle dell’Arabia Saudita del 6,5%, della Turchia addirittura del 24%.
Fra i leaders mondiali per incremento delle spese per la difesa troviamo
l’Armenia (+33%), la Lettonia (+24%), l’Ucraina (+21%), la Lituania
(+18%), la Repubblica Ceca (+18%) e il Kazakistan (+16%).
In tal contesto, di primo acchito, la Russia appare come una mosca
bianca, in quanto da alcuni anni sta diminuendo progressivamente le
proprie spese per l’esercito. Si è arrivati al punto in cui nel 2018 il
Paese ha lasciato la cinquina dei primi Paesi per spese militari (di cui
faceva parte dal 2006) slittando al sesto posto e facendosi superare
dalla Francia.
Le spese russe per la difesa si sono ridotte in
un anno del 3,5% raggiungendo i 61,4 miliardi di dollari, cifra modesta
rispetto ai 250 miliardi dei cinesi ed i 649 dei sionisti nordamericani.
La spiegazione formale di questa decisione è che la Russia ha già
risolto la questione della riforma e dell’ammodernamento delle Forze
armate, settore nel quale si è tanto investito sin dagli anni 2000.
Il
governo ha più volte affrontato rimproveri circa le ingenti spese (il
3,9% del PIL nel 2018) operate nel settore della difesa, nonostante i
gravi problemi a livello economico e sociale.
La risposta ufficiale è
coincisa con l’impegno di ridurre gradualmente tali spese fino a
raggiungere il 2,7-2,8%. Tuttavia, la sicurezza nazionale è una priorità
assoluta e per prima cosa vanno raggiunti gli obiettivi prefissati in
tal senso.
Dunque, una volta che le più grandi e costose riforme delle Forze
armate sono state portate a termine con successo, la Russia può
permettersi di ridurre le spese per la difesa. Il che, tra l’altro,
accade per il quarto anno consecutivo. Oltre a questa semplicistica
spiegazione ve n’è un’altra meno evidente, ma assai più rilevante e
interessante.
Dalla relazione resa pubblica dal SIPRI e dalle tendenze globali,
evidenziate dall’istituto, s' evince che gli investimenti operati dalla
Russia nel settore della difesa sono di gran lunga più efficaci di
quelli dei suoi partners e concorrenti sulla scena internazionale.
Da molto sono finiti i tempi in cui le ingenti spese degli americani
per la difesa suscitavano stupore, ammirazione e preoccupazione. I
volumi attuali delle spese del Pentagono e del comparto militare
statunitense sono diventati proverbiali.
In tale contesto le riduzioni operate dalla Russia sul budget per la
difesa appaiono quasi fenomenali. Ma spesso si perde di vista un punto:
non si tratta solamente di far sì che i soldi investiti vengano
impiegati per quella finalità : cosa assai più importante è che la
finalità stessa venga riconosciuta come giusta. Ed in tal senso la Russia
ha di che vantarsi.
Quando già diversi anni fa (almeno 15) la dirigenza politica e
militare del Paese passava al vaglio le opportunità d' ammodernamento
delle Forze armate nazionali, si fecero scelte i cui frutti la Russia
sta raccogliendo magnificamente ora.
In una situazione in cui le risorse finanziarie erano estremamente
limitate e i rischi politici, sia interni sia esterni, molto grandi, si
presero decisioni che non solo contribuirono a superare il degradamento
dell’esercito ed il grande distacco del Paese dal settore militare dopo
gli anni ’90, ma riportarono, senza se e senza ma, le Forze armate russe
fra quelle più potenti ed efficienti al mondo.
Il Paese non poté permettersi numerosi esperimenti su larga scala.
Bisognava scegliere elementi concreti da migliorare e qualsiasi errore
avrebbe portato a gravi conseguenze ......
Di
trarre conseguenze, seppur intermedie, sono in grado anche persone non
totalmente a conoscenza della tematica militare, ma semplicemente
informate dei fatti.
Dall’ingombrante “dinosauro” che era in epoca sovietica l’esercito
russo si è trasformato in una macchina militare snella e performante che
riesce a utilizzare in maniera virtuosa quelli che oggi vengono
chiamati “mezzi di guerra ibrida”. Il successo delle riforme operate è
stato dimostrato durante le campagne in Siria. E non solo lì.
Inoltre, la Russia ha raggiunti diversi traguardi nel settore della
difesa (a livello tecnico e organizzativo), il che le ha permesso di
conservare il suo primato mondiale in tale comparto e di compensare in
una certa misura l’arretratezza registrata in altri.
Alcuni esempi :
1. Guerra elettronica. Il comparto russo della
guerra elettronica viene riconosciuto dagli esperti occidentali come
quello più avanzato ed efficiente al mondo. Qui l’arretratezza
dell’Occidente è piuttosto considerevole.
2. La Russia si è liberata dai vincoli del
Trattato INF, privandolo dunque di senso per gli USA. Dai Kalibr alle
innovative armi supersoniche tutto è volto a conservare il sistema
globale di deterrenza nucleare.
3. Artide. Negli ultimi 20 anni il mondo ha
discusso in maniera accesa il ruolo politico ed economico sempre
maggiore della regione artica nel XXI secolo.
Tuttavia, una volta che l’Artide ha acquisito maggior peso, ci si è resi conto che i russi avevano già dislocato nella regione un impianto difensivo (rompighiaccio, basi militari, innovative uniformi militari) tale che non ci si poteva nemmeno avvicinare.
Tuttavia, una volta che l’Artide ha acquisito maggior peso, ci si è resi conto che i russi avevano già dislocato nella regione un impianto difensivo (rompighiaccio, basi militari, innovative uniformi militari) tale che non ci si poteva nemmeno avvicinare.
Alla luce di tutto ciò la relazione del SIPRI comincia a dare sfumature nuove al quadro generale. Le ripetute dichiarazioni dei dirigenti russi sul fatto che la Russia non tornerà a competere nella corsa agli armamenti acquistano un peso sempre maggiore.
Negli ultimi anni il mondo si è abituato al fatto che Mosca dimostri
regolarmente una supremazia tattica e operativa sull’Occidente, poiché è
in grado d' operare in qualunque angolo del pianeta, (dalla Crimea alla
Syria, dalla Repubblica centrafricana al Venezuela) sfruttando la sua
potenza militare.
Quando si citano questi successi talvolta si dimentica che la Russia
batte il suo potenziale nemico anche strategicamente. Non a caso
l’Occidente accusa Mosca di aver assimilato troppo bene le regole e le
metodologie della guerra ibrida.
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