la truffa delle politiche monetarie moderne
1.Prefazione
In questo breve articolo mi sforzo di
spiegare in modo semplice e con esempi di facile comprensione i
difficili meccanismi che stanno dietro alla politica monetaria delle
banche centrali, in particolar modo a quelli della BCE.
Ovviamente non faro’ uso di tecnicismi e non spiegherò tutti gli strumenti finanziari, sarebbe troppo lungo.
Prima di passare agli esempi su come le politiche monetarie della BCE
siano di stimolo per la creazione di ricchezza solo della grande
Finanza e, per contro, impoveriscano la gente comune, tratterò alcune
nozioni sugli strumenti monetari adottati dalla BCE.
Seguira’ una breve spiegazione delle politiche monetarie del passato,
cosi da darci un' idea più completa sui suoi meccanismi e capirete il
perché s' e’ evoluta nel modo che conosciamo oggi.
Al termine della lettura sarete in grado di capire la truffa che si nasconde dietro a tutto ciò.
2. Introduzione
Nell'ultimo periodo si e’ molto sentito parlare di strumenti monetari quali il LTRO e il QE, ma cosa sono?
Per parafrasare Mario Draghi, gli
LTRO e il QE sarebbero le famose munizioni del bazooka di Draghi, chi di
voi non ricorda Draghi quando disse che per salvare l’€uro si era
dotato di un bazooka e che lo avrebbe usato costi quel che costi?
Bene, gli LTRO ed il QE sono appunto le munizioni di quel bazooka.
ma ora spieghiamo meglio come funzionano i due strumenti tanto
utilizzati dalla BCE e di cui tanto si e’ sentito parlare in
televisione.
LTRO
Gli LTRO sono dei prestiti che la BCE
concede alle banche commerciali, sono stati utilizzati nel 2012 alla
genesi del terremoto finanziario che aveva coinvolto il debito pubblico
italiano, ma anche quello Spagnolo, e che aveva causato l’ormai nota
crisi degli spread, cioè il differenziale di tasso di interesse pagato
sul debito italiano e spagnolo rispetto a quello tedesco, cosi’ alto da
mettere a rischio la capacità di rimborso dei due Stati sovrani e,
dunque, la fine inevitabile del sistema €uro.
Magari fosse successo!
Quei soldi sono risorse messe a
disposizione dalla BCE, dunque si tratta d' interventi della banca
centrale con la quale, essa, emette un prestito alle banche commerciali
che lo richiedono, il prestito ha una durata triennale ed e’ concesso al
tasso agevolato del 1%.
Come collaterale di quel prestito la
BCE chiede alle banche commerciali titoli di debito pubblico a garanzia del prestito concesso.
Quando si era innescata la crisi dei
debiti sovrani in €uropa, i tassi sui decennali italiani e spagnoli
erano del 7%, allora cosa pensate che le banche hanno fatto con quei
soldi?
Hanno acquistato titoli di debito pubblico al 7% e li hanno ceduti alla BCE pagando solo 1%.
Un bel guadagno, non c’e’ che dire.
QE
qe e’ l’acronimo di quantitave easing
ed e’ una parola inglese per significare piu’ semplicemente che la
banca centrale sta operando una politica monetaria accomodante, consiste
cioè nello stampare un' enorme quantità di nuova moneta (60 mld. d' €uro al mese) da immettere in circolazione per stimolare la crescita
economica e alzare l’inflazione.
sara’ vero?
In realta’ il QE ha solo il beneficio d' abbassare i tassi di
interessi sul debito pubblico, dunque e’ un valido strumento per salvare
gli stati ad alto debito come l’Italia, dal fallimento, infatti
l’Italia, a causa della crisi economica, a causa del suo alto debito e
le enormi risorse finanziarie che deve pagare in interessi, e’ a serio
rischio di insolvenza, mantenendo bassi gli interessi sul debito si
fornisce respiro alle sue deboli finanze perché permette al nostro
ministero delle finanze di risparmiare cospicue somme in interessi.
Prima del QE, lo stato italiano pagava ogni anno circa 100 mld. d' €uro in interessi, oggi ne paga circa 70.
dunque qual’è la differenza tra gli LTRO ed il QE?
La prima importante differenza sta nel fatto che in quest’ultimo
strumento, cioe’ nel QE, le risorse messe in campo dalla BCE sono
moneta di nuovo conio, mentre nel primo caso no.
la seconda differenza sta nel fatto che gli LTRO erano indirizzati
sono all’acquisto di titoli di debito pubblico (non tutti, ad esempio
non erano accettati i titoli di debito della Grecia, chissà perché?),
mentre con il QE la BCE presta soldi alle banche commerciali ricevendo a
garanzia anche azioni, anche titoli tossici con notevoli benefici sui
bilanci malati delle banche commerciali......
qual’e’ stato il guadagno?
A guadagnarci non sono stati solo i
bilanci delle banche, con gli LTRO le banche compravano pagando 1% per
acquistare titoli che rendevano il 7%, con il QE hanno patrimonializzato
rendendo liquide risorse investite in titoli tossici, ma a guadagnarci
sono stati anche i mercati di capitali, quelli obbligazionari
governativi nel primo caso (LTRO), tutti i mercati nel secondo caso,
mercato azionario ed obbligazionario (QE).
Non è un caso che da quando è stato
messo in campo il QE le borse sono cresciute di parecchio, di seguito
il grafico della borsa italiana un anno prima del QE e un anno dopo.
Come si vede dal grafico, abbiamo due curve ben distinte, una prima
del QE ed una dopo il QE, quella prima del QE si attestava su valori più
bassi, la seconda curva invece su valori piu’ alti, inoltre il minimo
toccato dalla borsa italiana e’ stato a gennaio 2015 che fa da
spartiacque tra i due periodi, ed e’ proprio subito prima del QE.
per coloro i quali vogliono approfondire l’argomento QE, suoi effetti e i suoi limiti, potete leggere l’articolo seguente.
3. Breve storia delle politiche monetarie
Prima di passare a trattare gli effetti delle politiche monetarie della BCE sulla ricchezza di tutti noi, devo spiegarVi per prima cosa come funzionavano le politiche monetarie prima della BCE, solo cosi’ avrete le necessarie conoscenze per comprendere i meccanismi che si nascondono dietro questa oscura materia che e’ la moneta.
La moneta nasce perchè lo Stato la stampa, e tutti l' accettano per i
pagamenti tra privati perchè lo Stato impone tasse e quelle tasse
devono essere ripagate con quella moneta.
Quei soldi, quando sono stati stampati
per la prima volta dallo Stato, entravano nelle sue casse, e finivano in
circolo perche’ lo Stato pagava i suoi dipendenti con quella moneta,
oppure pagava i propri fornitori (in entrambi i casi si tratta di spese
correnti), ma soprattutto lo Stato usava quei soldi per grandi opere d'
investimento, ad esempio come durante il periodo fascista quando
Mussolini impiegò ingenti somme di danaro di nuova emissione per
bonificare le paludi, per creare strade, acquedotti e altre opere
pubbliche, un paradiso insomma.
Quei soldi poi ritornavano nelle
casse dello Stato per mezzo della tassazione, non tutti naturalmente,
perché la maggior parte erano investiti in grandi opere che hanno lunghi
periodi di ritorno.
Ipotizziamo ora che lo Stato non
faccia più investimenti pubblici, i soldi che ha stampato finiscono in
circolo nel modo spiegato poc’anzi, una parte dei soldi ritorna nelle
sue casse sotto forma di tassazione e con quei soldi paga gli stipendi
pubblici, finanzia cioè le spese correnti.
Ora immaginiamo che i soldi incassati
siano meno dei soldi spesi, perchè lo Stato ha deciso di fare nuovi
investimenti in opere publiche ed i soldi incassati non sono sufficienti,
lo Stato allora si trova in una condizione di deficit pubblico, cioè
le uscite sono maggiori delle entrate, il che non e’ male perche’ in un
altro mio articolo spiegherò che il deficit di bilancio e’ condizione
necessaria per creare ricchezza nel settore privato, cioe’ ricchezza per
tutti noi.
Ma tu ti starai chiedendo, uno Stato che ad esempio spende 105 e ne incassa solo 100, dove trova gli altri 5 che mancano?
Lo Stato può ad esempio decidere di stamparli, lo puo’ fare perché nessuno glielo può impedire, basta deciderlo.
Ma lo Stato puo’ anche chiederli in
prestito dai cittadini, che hanno dei risparmi e magari vogliono
investirli in titoli di Stato per guadagnare un po' d' interesse.
Nel primo caso il deficit e’ stato
finanziato con nuova massa monetaria, nel secondo caso invece con il
ricorso al debito.
Ma il debito dello Stato e’ un credito per i cittadini, dunque e’ ricchezza per i cittadini stessi; ovvero per quei cittadini che hanno investito nel debito pubblico, in questo caso allora siamo nella situazione di uno Stato che regala soldi ai suoi cittadini, infatti lo Stato non ha bisogno di fare ricorso al debito per finanziare le opere pubbliche, perché puo’ stampare i soldi che gli servono, quando decide di ricorrere al debito sta facendo un regalo ai privati.
Ma il debito dello Stato e’ un credito per i cittadini, dunque e’ ricchezza per i cittadini stessi; ovvero per quei cittadini che hanno investito nel debito pubblico, in questo caso allora siamo nella situazione di uno Stato che regala soldi ai suoi cittadini, infatti lo Stato non ha bisogno di fare ricorso al debito per finanziare le opere pubbliche, perché puo’ stampare i soldi che gli servono, quando decide di ricorrere al debito sta facendo un regalo ai privati.
Finché i privati sono un' ampia platea di cittadini, allora
siamo nel caso di un regalo diffuso, una sorta di reddito di
cittadinanza, quando pero’ la platea di finanziatori si riduce a poche
istituzioni finanziarie, allora siamo nel caso di un regalo agli amici.
A questo punto lo Stato ha creato opere pubbliche finanziandole
inizialmente stampando moneta, ha messo in piedi un apparato pubblico
per fornire servizi ai cittadini, una parte delle opere pubbliche sono
state finanziate con la tassazione, un’altra parte con nuova moneta,
un’altra parte ancora con il ricorso al debito pubblico.
Ora immaginiamo che lo stato decida di immettere nuova moneta in
circolazione per favorire gli scambi commerciali, infatti nel frattempo
l’economia del paese è cresciuta notevolmente e la moneta in
circolazione è troppo poca in rapporto agli scambi, per favorire la
crescita economica si rende necessario immetere nuova moneta.
Lo Stato allora la stamperà, ma come farà ad metterla in
circolazione? Potrebbe ad esempio decidere di comprare una parte del
debito pubblico in circolazione con quei soldi, così facendo i soldi di
nuova immissione finiranno nei circuiti finanziari e poi da questi
all’economia reale ed il debito pubblico si sarà ridotto nella misura
in cui ha stampato moneta.
bellissimo
Ad un certo punto le banche e i potenti della finanza (sinarchia) non ci stavano a
questo modo d' intendere la politica monetaria, essa era una politca
monetaria al servizio dei cittadini, con la stampa della moneta da parte
dello Stato esso poteva finanziare opere pubbliche, per il bene di
tutti, oppure usare ridurre il debito pubblico, debito pubblico che era
usato come strumento di politica monetaria per aumentare o diminuire la
massa monetaria e tenere sotto controllo il tasso d' inflazione.
Allora i potenti s' inventano la
necessità d' affidare la decisione di quando e quanta moneta stampare,
non allo Stato, ma ad un tecnico, cioe’ il governatore della banca
d' Italia, perche’ egli era l’unico capace di sapere quando fosse
giusto o sbagliato stampare moneta, e poi lui era imparziale perché
super partes.
ma ci credete a questa cosa?
Da questo momento in poi a decidere
se stampare moneta era la BI, cosa fatta costantemente nel corso degli
anni, ogni anno dagli anni '70 ad oggi, cioe’ da quando il
controllo delle politiche monetarie sono in capo al governatore della
Banca di Italia, la massa monetaria è costantemente aumentata.
Esattamente come prima, l’ unica
differenza che ora quando il Governo decide di fare opere pubbliche le
deve prendere a prestito, pagando interessi alle banche, e quando vuole
ridurre il debito pubblico non può stampare i soldi, e quindi rimane
intrappolato in una spirale di debito crescente.
un tempo invece quando le cose
funzionavano bene, il debito saliva o scendeva in base alla valutazione
del ministero delle finanze sulla base del tasso d' inflazione, il
debito dunque era uno strumento di politica monetaria, uno strumento tra
l’altro non necessario ma solo facoltativo.
4. Esemplificazioni
Gli esempi che farò tratteranno solo il QE.
Come abbiamo spiegato prima, con il
QE la BC€ stampa moneta e con quella moneta presta soldi alle banche
commerciali ad un tasso molto agevolato, in cambio di quel prestito la
BC€ chiede delle garanzie, le garanzie possono essere qualunque titolo
posseduto dalla banca che fa richiesta di quel prestito, sia esso un
titolo obbligazionario, azionario, fondo comune, et cetera.
Badate bene che la BC€ non
acquista quei titoli, la proprietà di quei titoli resta in testa alla
banca che li possedeva e che continua a possedere, questo fatto e’ molto
importante e capirete perché più avanti.
Esempio: supponiamo che la bc€ stampi
100 €uro e li presti alla banca che chiamiamo semplicemente BC spa.
La
BC spa cede alla BC€ un titolo di credito, non ci interessa che tipo, la
BC spa a quel punto si trova in mano 100 €uro, che dovrà reinvestire,
se no perché ha chiesto 100 €uro a prestito se non voleva farli
fruttare?
A questo punto la BC spa può farne
ciò che vuole, potrebbe prestarli ai suoi clienti con operazioni di
mutuo, per esempio, o investirli in borsa, oppure acquistare debito
pubblico.
Sicuramente una parte di quei soldi
sono finiti in borsa, altrimenti le borse non sarebbero cresciute cosi’
come hanno fatto dopo l’allentamento quantitativo.
Ora la domanda è, le banche hanno prestato quei soldi alle imprese ed alle famiglie?
La risposta è semplice, certamente
no e per un semplice motivo, le banche commerciali non hanno bisogno di
avere soldi per prestarli, il senso comune secondo il quale le banche
prestino i soldi che ricevono a deposito, è suggestivo ma semplicemente
quanto mai lontano dalla realtà.
Le banche infatti per prestare soldi
ai clienti semplicemente non devono far altro che scrivere un rigo di
scrittura sull’estratto conto del cliente, punto.
In un mio prossimo articolo spiegherò la tecnica bancaria che si nasconde dietro i prestiti bancari.
Visto che la BC spa non ha bisogno
dei soldi della BC€ per prestarli, perche’ semplicemente puo’ farlo da
sola in modo “contabile”, resta l’altra ipotesi, cioè acquistare titoli
di debito pubblico.
Abbiamo visto che la BC spa usa quei 100 €uro in parte per acquistare
titoli di debito pubblico ed in parte li investe in borsa, (sicuramente
non li presta ai clienti) ma cosa succede nei due casi?
caso 1. i soldi sono investiti in azioni
Ritorniamo all’inizio, la bc€ stampa
100 €uro, li presta alla BC SpA la quale compra azioni in borsa, diciamo
che li investe alla borsa di Milano.
Per la BC SpA si è trattato di una
vera manna scesa dal cielo, infatti grazie al QE ha potuto dare a
garanzia anche titoli tossici, e lo ha fatto certamente, infatti prima
del QE la BC SpA poteva chiedere soldi a prestito alla BC€ dando a
garanzia titolo buoni, ma ora può farlo dando a garanzia anche titoli
tossici, titoli prima congelati, ora invece sono liquidabili.
La conseguenza di ciò è che la BC
SpA puo’ investire in borsa risorse provenienti da titoli prima
congelati, il che ha reso maggiormente liquidi i mercati di capitali.
ma la BC spa ci ha guadagnato dall’operazione?
Vi ricordo che i soldi sono presi in
prestito, dunque la BC spa deve pagare alla BC€ un piccolo interesse,
che per quanto piccolo è comunque un costo.
Il grafico sulla borsa di Milano ci
dimostra che la BC spa, che ha investito in borsa quei soldi a febbraio
2015 quando è iniziato il QE e poi magari li ha venduti nel corso
dell’anno ha fatto un bel tredici, infatti il grafico attesta l’indice
azionario della borsa di milano a gennaio 2015 pari a circa 20.000 punti,
nel corso dell’anno ha raggiunto piu’ volte quotazioni intorno i 22.000
punti.
Dunque un guadagno di circa 1.500 punti in media partendo da
20.000; si tratta di circa il ⅞ % di guadagno nell’arco di circa sei
mesi, dunque un guadagno su base annuale di circa 15%.
ricapitoliamo:
- la BCE ha stampato 100 euro
- la BC spa ha ricevuto 100 euro, dalla BCE
- in cambio ha dato a garanzia dei titoli di credito, la proprietà di quei titoli resta in capo alla BC spa e non alla BCE.
- la BC spa ha investito in borsa 100 euro
- la BC spa ha capitalizzato 108 euro
- con 100 euro ha estinto il debito con la BCE, e gli rimane un guadagno di 8, meno il costo del finanziamento, circa 0,5%.
ma è stata creata ricchezza?
Probabilmente ti starai chiedo
proprio questo, e’ stata creata ricchezza? la risposta purtroppo e’ no,
non e’ stata creata nessuna ricchezza, la ricchezza che si evince dal
grafico della borsa di milano e’ ricchezza finanziaria, non e’ ricchezza
reale, ma cosa significa mi domanderai?
quando si crea ricchezza reale e’
perché le aziende stanno producendo piu’ beni e piu’ servizi, chi
acquista quei beni e servizi paga il lorop prezzo e da’ i suoi soldi in
cambio, chi li produce riceve quei soldi allora diventa piu’ ricco
perche’ incassa di piu’, ma in cambio fornisce dei beni, e per creare
quella maggiore quantità di beni e servizi deve anche assumere, dunque
si crea occupazione, e l’economia gira per tutti.
quando invece si crea ricchezza
finanziaria non si sono creati nuovi beni e servizi, non si e’ creata
nuova occupazione, poiché non c’è maggiore ricchezza reale, il guadagno
di qualcuno deve necessariamente essere una perdita per qualcun altro.
ma tu dirai che dopotutto la BC spa e’ diventata piu’ ricca ma tu comunque hai sempre il tuo posto di lavoro, guadagni lo stesso stipendio, dunque per te non e’ cambiato nulla.
cio’ che trascuri con questa tuo
ragionamento miope e’ che il tuo impoverimento per effetto della
speculazione finanziaria avviene piano piano, infatti negli anni
sessanta lo stipendio minimo era di circa 2050 euro equivalenti oggi, ma
oggi la maggior parte delle persone guadagna meno di quanto
guadagnavano i nostri genitori. i nostri genitori, magari senza neanche
il mutuo in banca, si sono acquistati una casa, forse anche due, perche’
avevano capacita’ di risparmio a sufficienza da investire, invece noi
oggi per comprare casa abbiamo bisogno di due stipendi, di un mutuo e
magari non bastano neppure.
ora ti e’ chiaro che sei piu’ povero,
e che la speculazione finanziaria ti renderà ancora piu’ povero in
futuro? solo la creazione di ricchezza nel mondo reale rende tutti piu’
ricchi (e neanche sempre), nel mondo della finanza invece “loro”
diventano piu’ ricchi a scapito mio e tuo.
ora ti e’ chiaro?
Ma passiamo ora al caso 2
caso 2. I soldi sono investiti in debito pubblico
Una parte dei soldi ricevuti dalla BCE come abbiamo detto prima, saranno stati sicuramente investiti anche in titoli di debito governativi, in questo caso cosa succede all’economia reale?
la risposta e’: dipende, dipende cioe’ da come avviene il trasferimento.
caso 2.1.
ipotizziamo che la BC spa acquisti
titoli di debito pubblico di nuove emissione, allora la moneta stampata
dalla BCE diventa nuovo debito pubblico. il governo chiede nuovo debito
perche’ spende in spesa pubblica (stipendi, pensioni, trasferimenti,
investimenti in pubbliche strutture, sanita’ sicurezza, servizi per il
cittadino in generale) piu’ di quanto incassa con le tasse, la
differenza tra quanto incassa e quanto spende e’ deficit di bilancio, il
deficit sono soldi che non ha, e visto che lo Stato ha deciso che non
vuole stampare quei soldi, potrebbe farlo ma non vuole, allora li chiede
in prestito alle banche commerciali.
quando il titolo di debito scade, lo
Stato paga gli interessi alla BC spa, e rimborsa il capitale, il
capitale cioe’ 100 euro vengono restituito alla BCE per estinguere il
prestito e alla BC spa resta un guadagno pari all tasso di interesse
dello Stato meno il tasso di interesse pagato alla BCE, ovviamente
quest’ultimo e’ necessariamente più basso altrimenti non ci sarebbe
convenienza.
i 100 euro che al momento della
stampa erano nei forzieri della BCE ritornano nella BCE e, si
estinguono, a meno che non vogliamo pensare che qualcuno nella BCE se ne
impossessi con qualche stratagemma e poi li spenda a scapito nostro, ma
sarebbe un reato.
caso 2.2.
la BC spa acquista titoli di debito
pubblico di vecchia emissione, cioe’ titoli di debito pubblico che sono
gia’ in circolazione nel mercato obbligazionario secondario, in questo
caso i 100 euro sono stati trasferiti dalla banca BC spa ad un’altra
banca, cioe’ quella che gli ha venduto il titolo.
a questo punto dobbiamo vedere come
si comporta questa seconda banca, essa potrebbe acquistare titoli di
debito pubblico di nuova emissione, e allora siamo nel caso del punto
2.1, oppure potrebbe investire in borsa, allora siamo nel caso 1 e
dunque quei soldi sono serviti ad ingrassare le pance già belle grosse e
piene dei finanzieri..
caso 2.3.
ma la banca o il finanziere che ha
venduto il titolo di debito pubblico dello Stato italiano alla BC spa
potrebbe decidere di usare quei soldi per acquistare beni reali, ad
esempio proprieta’ di lusso, o terreni agricoli, o oro o altri beni
tangibili.
5. Conclusioni
A questo punto hai gli strumenti
concettuali per capire la truffa, la moneta stampata dalle banche
centrali finanzia il debito pubblico, con il quale lo Stato paga
interessi alle banche per finanziare le spese correnti, lo Stato ora non
ha piu’ neanche i soldi per finanziare le opere pubbliche, e gli
interessi sul debito sono cresciuti cosi’ tanto che deve fare nuovo
debito per pagare gli interessi su quello vecchio.
Se la nuova moneta di nuova immissione da parte della BCE non
finanzia il debito, allora essa alimenta i mercati azionari, favorendo
la speculazione e quindi, trasferendo risorse finanziarie dalla maggior
parte dei cittadini che cosi’ diventano piu’ poveri a favore dei potenti
della finanza che diventano sempre piu’ ricchi.
Ogni tanto una parte di questi debiti pubblici in mano ai finanziari
viene liquidato e con quella carta moneta stampata dalla banca centrale
per diritto divino, i finanziari che sono, scusate il francesismo, “culo
e camicia” con i banchieri centrali, si comprano terreni di lusso,
abitazioni di lusso e altri beni reali.
C’è una piccola considerazione da
fare: molti pensano che uno Stato in deficit debba finanziarsi a debito,
questo e’ stato inculcato nella testa delle persone dai cosiddetti
economisti monetaristi i cui studi falsi sono stati finanziati da
Rockefeller e Carnagie, in realta’ come insegnano keynes e Mosler, e lo
stesso Marx, il deficit puo’, anzi deve, essere finanziato con
l’espansione della massa monetaria.
Il deficit tra l’altro ( si puo’
agevolmente dimostrare con semplici esempi oppure – per i piu’ esperti
in economia – con dettagliate analisi teoriche), e’ una condizione
necessaria per la creazione di ricchezza nel settore privato, dunque e’
quasi sempre condizione imprescindibile.
Ma il deficit cosiddetto a credito,
che crea ricchezza per tutti, risulta indigesto ai potenti che vogliono
invece prendersi parte di quella ricchezza, essi hanno usato il potere
che avevano corrompendo quasi tutti i governi del mondo inventandosi il
debito pubblico, debito finanziato dai banchieri, cosi’ facendo essi
hanno tolto le ricchezze ai cittadini e se ne sono impossessati
criminalmente a discapito di tutti noi.
Il QE non serve, in un mio post avevo
ribadito che il QE non serve affatto a creare occupazione, si tratta di
una gigantesca attivita’ di immissione di massa monetaria che serve a
due scopi, collegati tra loro, dare soldi alle banche che cosi’
diventano piu ricche, un bel regalo agli amici, le quali comprano, con
quei soldi, titoli di debito pubblico di Stato per salvare l’euro.
L’unico modo per rilanciare l’economia sarebbe stato quello di
stampare enormi masse monetarie e darle agli Stati nazionali, dunque
senza il passaggio delle banche e del conseguente debito, per finanziare
pere pubbliche, ad esempio per mettere in sicurezza il territorio,
l’edilizia pubblica, le reti di telecomunicazioni, strade, autostrade,
porti, internet.
In questo modo avrebbero creato
ricchezza, occupazione, sviluppo, benessere per tutti, loro lo sanno che
questa e’ la strada giusta, ma questa strada non incontra i loro avidi
interessi .
Tra l’altro la grande immissione di
massa monetaria non ha alzato l’inflazione, siamo ancora in deflazione
nonostante un tale massa monetaria, alla faccia degli economisti
monetaristi filo-bustieri e filo-finanzieri che dicono bugie sapendo di
dire bugie.
Stampare moneta non crea
necessariamente inflazione, se indirizzata nel modo giusto, senza debito
perche’ uno Stato Sovrano puo’, anzi deve, finanziare il deficit di
bilancio stampando moneta, non ha bisogno di prendersela a prestito, può stamparsela da solo e questo fatto non rea necessariamente
inflazione come vogliono farvi credere.
Ci hanno fato credere che lo Stato
non deve stampare moneta perche’ non ha le competenze per decidere
quando e’ il caso di stamparle, ma questa scelta deve essere affidata ai
tecnici delle banche centrali, molto piu’ competenti.
Ma allora, se questi tecnici insigni hanno deciso che oggi e’ il caso
di stampare moneta, perche’ non lasciarlo fare agli Stati?, perche’
devono decidere loro come distribuire quei soldi?
Il motivo è il debito, cosi’ facendo, cioè massa monetaria contro
debito, loro diventano ricchi con il ritorno degli interessi, noi piu’
poveri, piu’ indebitati e alla mercè della finanzia internazionale:
Finanza impera.
deca
LA TRUFFA DELLE POLITICHE MONETARIE MODERNE
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