domenica 27 gennaio 2019

The Protocols of Zion: L'ORIGINALE VERSIONE TRADOTTA IN ITALIANO 1^parte

Protocolli dei savi anziani di Sion

PROF. SERGYEI NILUS
[ ПРОФ. СЕРГЕЙ НИЛУС ]
L'INTERNAZIONALE EBRAICA
PROTOCOLLI DEI "SAVI ANZIANI" DI SION
VERSIONE ITALIANA CON APPENDICE
ROMA - LA VITA ITALIANA
RASSEGNA MENSILE DI POLITICA
Via dell'Unità, 25
1921

The Protocols of Zion:

INTRODUZIONE :

Uomini siate, e non pecore matte,
Sì che 'l giudeo tra voi, di voi non rida
.

(Dante: Par. c. V; v. 80, 81)

PROTOCOLLO I

Parleremo apertamente, discuteremo il significato di ogni riflessione e, per mezzo di paragoni e deduzioni, arriveremo a dare una spiegazione completa esponendo così il concetto della nostra politica e di quella dei Goys (parola ebraica per definire tutti i Gentili). Si deve anzitutto notare che gl'individui corrotti sono assai più numerosi di coloro che hanno nobili istinti, perciò nel governare il mondo i migliori risultati sono ottenuti colla violenza e l'intimidazione, anziché con le discussioni accademiche. Ogni uomo mira al potere, ognuno vorrebbe essere un dittatore e sono, in vero, assai rari coloro che non sono pronti a sacrificare il benessere altrui pur di raggiungere le proprie finalità. Che cosa ha frenato quelle belve che chiamiamo uomini? Che cosa li ha governati? Nei primordi della civiltà si sono sottomessi alla forza cieca e brutale, poi alla legge la quale - in realtà - è la stessa forza, ma mascherata. Da ciò debbo dedurre che, secondo la legge della natura, il diritto sta nella forza. La libertà politica non è un fatto, ma una idea.
Si deve sapere come applicare questa idea quando necessita, allo scopo di servirsene come di un'esca per attirare la forza della plebe al proprio partito, se detto partito ha deciso di usurpare il potere di un rivale. Il problema viene semplificato, se questo rivale diventa infetto da idee di "libertà" - dal cosiddetto liberalismo - e se per questo ideale cede una parte del suo potere. In queste circostanze trionfa il nostro concetto. Una nuova mano afferra le abbandonate redini del Governo, secondo vuole la legge vitale, perché la forza cieca del popolo non può esistere per un solo giorno senza un Capo che la guidi, ed il nuovo Governo non fa che sostituire il vecchio indebolito dal suo liberalismo.
Oggi giorno la potenza dell'oro ha sopraffatto i regimi liberali. Vi fu un tempo in cui la religione governava. Il concetto della libertà non è realizzabile perché nessuno sa adoperarla con discrezione. Basta dare l'autonomia di governo ad un popolo, per un periodo brevissimo, perché esso diventi una ciurmaglia disorganizzata. Da quel momento stesso cominceranno i dissidi, i quali presto si trasformano in guerre civili, l'incendio si appicca ovunque e gli Stati cessano virtualmente di esistere. Lo stato, sia che si esaurisca in convulsioni interne, sia che la guerra civile lo dia in mano a un nemico esterno - può considerarsi definitivamente e totalmente distrutto e sarà in nostro potere. Il dispotismo capitalista, che è interamente nelle nostre mani, gli tenderà un fuscello al quale lo Stato dovrà inevitabilmente aggrapparsi per evitare di cadere inesorabilmente nell'abisso.
Se qualcuno per motivo di liberalismo asserisce che simili discussioni sono immorali farò una domanda: perché non è immorale per uno Stato che ha due nemici, uno esterno e l'altro interno, il servirsi contro l'uno di mezzi difensivi diversi da quelli che usa contro l'altro, formando cioè piani segreti di difesa, e di attacco di notte o con forze superiori? Dunque, perché dovrebbe essere immorale per lo Stato di servirsi di questi medesimi mezzi contro ciò che rovina le sue fondamenta ed il benessere della sua stessa esistenza? Può una mente sana e logica sperare di governare una massa con successo per mezzo di argomenti e ragionamenti, quando sussiste la possibilità che essi siano contraddetti da altri i quali, anche se assurdi e ridicoli, vengano presentati in guisa attraente a quella parte della plebe, che non è capace di ragionare o di approfondire, guidata come è interamente da piccole passioni e convenzioni, o da teorie sentimentali?
Il grosso della plebe, non iniziata ed ignorante, assieme a coloro che sono sorti e saliti da essa, vengono avviluppati in dissensi di partito, che rendono impossibile qualsiasi accordo anche sulla base di argomenti sani e convincenti. Ogni decisione della massa dipende da una maggioranza casuale o predisposta la quale, nella sua totale ignoranza dei misteri politici, approva risoluzioni assurde, seminando in questo modo i germi dell'anarchia. La politica non ha niente di comune con la morale; un sovrano che si lascia guidare dalla morale non è un accorto politico, conseguentemente non è sicuramente assiso sul trono. Chi vuol regnare deve ricorrere all'astuzia ed all'ipocrisia. L'onestà e la sincerità, grandi qualità umane, diventano vizi in politica. Esse fanno perdere il trono più certamente che non il più acerrimo nemico. Queste qualità devono essere gli attributi delle nazioni Gentili, ma noi non siamo affatto costretti a lasciarci andare da esse. Il nostro diritto sta nella forza. La parola "diritto" rappresenta un'idea astratta senza base alcuna, e significa né più né meno che: "datemi quello che voglio perché io possa dimostrarvi in conseguenza che io son più forte di voi".
Dove principia il diritto e dove termina? In uno Stato dove il potere è male organizzato, ove le leggi e le personalità del regnante sono resi inefficaci dal continuo liberalismo invadente, io mi servo di una nuova forma di attacco usando del diritto della forza per distruggere i canoni e i regolamenti già esistenti, impadronirmi delle leggi, riorganizzare tutte le istituzioni, e diventare così il dittatore di coloro i quali hanno spontaneamente rinunciato al loro potere conferendolo a noi. La nostra forza, nelle attuali traballanti condizioni dell'autorità civile, sarà maggiore di qualsiasi altra, perché sarà invisibile, sino al momento che saremo diventati tanto forti da non temere più nessun attacco per quanto astutamente preparato. Dal male temporaneo, al quale siamo obbligati a ricorrere, emergerà il benefizio in un regime incrollabile che reintegrerà il funzionamento dell'esistenza naturale, distrutto dal liberalismo.
Il fine giustifica i mezzi.
Nel formulare i nostri piani, dobbiamo fare attenzione non tanto a ciò che è buono e morale, quanto a ciò che è necessario e vantaggioso.
Abbiamo davanti un piano dove è tracciata una linea strategica dalla quale non dobbiamo deviare, altrimenti distruggeremo il lavoro di secoli. Per stabilire uno schema d'azione adeguato, dobbiamo tener presente la meschinità, l'incostanza e la mancanza di equilibrio morale della folla, nonché l'incapacità sua di comprendere e di rispettare le condizioni stesse del suo benessere e della sua esistenza. Si deve comprendere, che la forza della folla è cieca e senza acume; che porge ascolto ora a destra ora a sinistra. Se il cieco guida il cieco, ambedue cadranno nella fossa. Conseguentemente quei membri della folla che sono venuti su da essa, non possono, anche essendo degli uomini d'ingegno, guidare le masse senza rovinare la Nazione. Solamente chi è stato educato alla sovranità autocratica può leggere le parole formate con l'alfabeto politico. Il popolo abbandonato a sé stesso, cioè in balìa di individui saliti su dalla plebe, viene rovinato dai dissensi di partito che hanno origine dall'avidità di potere e dalla bramosia di onori, generatrici di agitazioni e disordini.
È forse possibile che le masse possano giungere tranquillamente ed amministrare senza gelosia gli affari di Stato che non devono confondere con i loro interessi personali? Possono le masse organizzare la difesa contro il nemico esterno? Ciò è assolutamente impossibile, perché un piano suddiviso in tante parti quante sono le menti della massa, perde il suo valore e quindi diventa inintelligibile ed ineseguibile. Soltanto un autocrate può concepire piani vasti, assegnando la sua parte a ciascun ente del meccanismo della macchina statale. Quindi concludiamo essere utile per il benessere del paese, che il governo del medesimo sia nelle mani di un solo individuo responsabile. Senza il dispotismo assoluto la civiltà non può esistere, perché la civiltà può essere promossa solamente sotto la protezione del regnante, chiunque egli sia, e non dalla massa.
La folla è barbara, ed agisce barbaramente in ogni occasione. La turba, appena acquista la libertà, rapidamente la trasforma in anarchia, la quale è per sé stessa la massima delle barbarie. Date uno sguardo a quei bruti alcoolizzati ridotti all'imbecillità dalle bevande il cui consumo illimitato è tollerato dalla libertà! Dovremo noi permettere a noi stessi ed ai nostri simili di fare altrettanto? I popoli della Cristianità sono fuorviati dall'alcool; la loro gioventù è resa folle dalle orgie classiche e premature alle quali l'hanno istigata i nostri agenti - e cioè i precettori, i domestici, le istitutrici, gli impiegati, i commessi e via dicendo -; dalle nostre donne nei loro luoghi di divertimento; ed a queste ultime aggiungo anche le cosiddette "Signore della Società" - loro spontanee seguaci nella corruzione e nella lussuria.
Il nostro motto deve essere: "Qualunque mezzo di forza ed ipocrisia!".
In politica vince soltanto la forza schietta, specialmente se essa si nasconde nell'ingegno indispensabile per un uomo di Stato. La violenza deve essere il principio; l'astuzia e l'ipocrisia debbono essere la regola di quei governi che non desiderano di deporre la loro corona ai piedi degli agenti di una potenza nuova. Il male è l'unico mezzo per raggiungere il bene. Pertanto non dobbiamo arrestarci dinanzi alla corruzione, all'inganno e al tradimento, se questi mezzi debbono servire al successo della nostra causa.
In politica dobbiamo saper confiscare le proprietà senza alcuna esitazione, se con ciò possiamo ottenere l'assoggettamento altrui e il potere per noi. Il nostro Stato, seguendo la via della conquista pacifica, ha il diritto di sostituire agli orrori della guerra le esecuzioni, meno appariscenti e più utili, che sono i mezzi necessari per mantenere il terrore, producendo una sottomissione cieca. La severità giusta ed implacabile è il fattore principale della potenza dello Stato. Non solo perché è vantaggioso, ma altresì per dovere e per la vittoria, dobbiamo attenerci al programma della violenza e dell'ipocrisia. I nostri principi sono altrettanto potenti quanto i mezzi coi quali li mettiamo in atto.

Questo è il motivo per cui non solo con questi mezzi medesimi ma anche con la severità delle nostre dottrine, trionferemo ed assoggetteremo tutti i Governi al nostro Super-Governo. Basta che si sappia che siamo implacabili per prevenire ogni recalcitranza. Anche nel passato noi fummo i primi a gettare al popolo le parole d'ordine: "Libertà, uguaglianza, fratellanza". Parole così spesso ripetute, da quel tempo in poi, da pappagalli ignoranti accorrenti in folla da ogni dove intorno a quest'insegna. Costoro, ripetendole, tolsero al mondo la prosperità ed all'individuo la vera libertà personale, che prima era stata così bene salvaguardata, impedendo alla plebaglia di soffocarla.
I Gentili sedicenti dotti e gli intelligenti, non percepirono quanto fossero astratte le parole che pronunciavano e non si accorsero che queste parole non solo non si accordavano, ma si contraddicevano addirittura.
Essi non seppero vedere che l'eguaglianza non esiste nella natura, la quale crea calibri diversi e disuguali di mente, carattere e capacità. Così è d'uopo assoggettarsi alle leggi della natura. Questi sapientoni non seppero intuire che la massa è una potenza cieca e che coloro i quali, emergendo da essa, vengono chiamati al governo, sono ugualmente ciechi in fatto di politica; che un uomo destinato a regnare può governare, anche se sia uno sciocco, ma che un uomo il quale non è stato preparato a tale compito, non comprenderebbe nulla di politica anche se fosse un genio. I Gentili hanno messo da parte tutto ciò, mentre è su questa base, che fu fondato il governo dinastico.
Il padre soleva istruire il figlio nel significato e nello svolgimento delle evoluzioni politiche in maniera tale che nessuno, fuorché i membri della dinastia, potesse averne conoscenza e che pertanto nessuno potesse svelarne i segreti al popolo governato. Col tempo il significato dei veri insegnamenti politici, quali erano trasmessi nelle dinastie da una generazione all'altra, andò perduto, e questa perdita contribuì al successo della nostra causa. Il nostro appello di: "libertà, uguaglianza, fratellanza", attirò intiere legioni nelle nostre file dai quattro canti del mondo attraverso i nostri inconsci agenti, e queste legioni portarono i nostri stendardi estaticamente. Nel frattempo queste parole rodevano, come altrettanti vermi, il benessere dei Cristiani e distruggevano la loro pace, la loro costanza, la loro unione, rovinando così le fondamenta degli Stati. Come vedremo in seguito, questa azione determinò il nostro trionfo. Esso ci dette, fra l'altro, la possibilità di giocare l'asso di briscola, vale a dire di ottenere l'abolizione di privilegi; ossia, in altre parole, l'abolizione dell'aristocrazia dei Gentili, la quale era l'unica difesa che le Nazioni ed i paesi possedevano contro di noi.

Sopra le rovine di una aristocrazia naturale ed ereditaria, costruimmo un'aristocrazia nostra a base plutocratica. Fondammo questa nuova aristocrazia sulla ricchezza, che noi controllavamo, e sulla scienza promossa dai nostri dotti. Il nostro trionfo fu facilitato dal fatto, che noi, mediante le nostre relazioni con persone che erano indispensabili, abbiamo sempre agito sulla parte suscettibile della mente umana; cioè sfruttando l'avidità di guadagno delle nostre vittime, la loro ingordigia, la loro instabilità, nonché profittando delle esigenze naturali dell'uomo, poiché ognuna di queste debolezze, presa da sé, è capace di distruggere l'iniziativa, ponendo così la potenza volitiva del popolo in balìa di coloro che vorrebbero privarlo di tutto il suo potere di iniziativa. Il significato astratto della parola libertà rese possibile di convincere le turbe che il Governo non è altro che un gerente rappresentante il possessore - vale a dire la Nazione -; e pertanto può essere messo da parte come un paio di guanti usati. Il fatto che i rappresentanti della Nazione possono essere destituiti li diede in nostro potere e fece sì che la loro nomina è praticamente nelle nostre mani.

PROTOCOLLO II

Per il nostro scopo è indispensabile che le guerre non producano modificazioni territoriali. In tal modo, senza alterazioni territoriali, la guerra verrebbe trasferita sopra una base economica. Allora le nazioni dovranno riconoscere la nostra superiorità per l'assistenza che sapremo dare ad esse, e questo stato di cose metterà entrambe le parti alla mercè dei nostri intermediari internazionali dagli occhi di lince, i quali hanno inoltre mezzi assolutamente illimitati. Allora i nostri diritti internazionali cancelleranno le leggi del mondo e noi governeremo i paesi nello stesso modo che i singoli governi governano i loro sudditi.
Sceglieremo fra il pubblico amministratori che abbiano tendenze servili. Essi non avranno esperienza dell'arte di governare, e perciò saranno facilmente trasformati in altrettante pedine del nostro giuoco; pedine che saranno nelle mani dei nostri astuti ed eruditi consiglieri, specialmente educati fino dall'infanzia nell'arte di governare il mondo. Come già sapete, questi uomini hanno studiato la scienza del governo dai nostri piani politici, dall'esperienza dataci dalla storia e dalla osservazione degli avvenimenti che si susseguono. I Gentili non traggono profitto da costanti osservazioni storiche, ma seguono una routine teorica senza considerare quali possano esserne le conseguenze, quindi non occorre prenderli in considerazione.

Lasciamo che si divertano finché l'ora suonerà, oppure lasciamoli vivere nella speranza di nuovi divertimenti, o nel ricordo di godimenti che furono. Lasciamoli nella convinzione che le leggi teoriche, che abbiamo ispirato loro, siano per essi di suprema importanza. Con questa mèta in vista e coll'aiuto della nostra stampa, aumentiamo continuamente la loro cieca fiducia in queste leggi. Le classi istruite dei Gentili si vanteranno della propria erudizione e metteranno in pratica, senza verificarle, le cognizioni ottenute dalla scienza che i nostri agenti scodellarono loro allo scopo prefisso di educarne le menti secondo le nostre direttive. Non crediate che le nostre asserzioni siano parole vane: notate il successo di Darwin, di Marx e di Nietsche, che fu intieramente preparato da noi. L'azione demoralizzatrice di queste scienze sulle menti dei Gentili dovrebbe certamente esserci evidente. Per evitare di commettere errori nella nostra politica e nel nostro lavoro di amministrazione, è per noi essenziale di studiare e di tener presente l'attuale andamento del pensiero, le caratteristiche e le tendenze delle nazioni.
Il successo del nostro piano consiste nella sua adattabilità al temperamento delle nazioni colle quali veniamo a contatto. Esso non può riuscire se la sua applicazione pratica non è basata sull'esperienza del passato, integrata con le osservazioni dell'ora presente. La stampa è una grande forza nelle mani dei presenti Governi, i quali per suo mezzo controllano le menti popolari. La stampa dimostra le pretese vitali della popolazione, ne rende note le lagnanze e talvolta crea lo scontento nella plebe. La realizzazione della libertà di parola nacque nella stampa, ma i governi non seppero usufruire di questa forza ed essa cadde nelle nostre mani. Per mezzo della stampa acquistammo influenza pur rimanendo dietro le quinte. In virtù della stampa accumulammo l'oro: ci costò fiumi di sangue ed il sacrificio di molta gente nostra, ma ogni sacrificio dal lato nostro, vale migliaia di Gentili nel cospetto di Dio.

PROTOCOLLO III

Oggi vi posso assicurare che siamo a pochi passi dalla nostra mèta. Rimane da percorrere ancora una breve distanza e poi il ciclo del Serpente Simbolico - emblema della nostra gente - sarà completo. Quando questo ciclo sarà chiuso, tutti gli Stati Europei vi saranno costretti come da catene infrangibili. La bilancia sociale ora esistente andrà presto in isfacelo, perché noi ne alteriamo continuamente l'equilibrio, allo scopo di logorarla e distruggerne l'efficienza al più presto possibile.
I Gentili credettero che tale bilancia fosse forte e resistente e confidavano di tenerla sempre accuratamente in equilibrio, ma i suoi sostegni, cioè i capi degli Stati, trovano un impedimento nei loro servitori i quali non giovano nulla ad essi, perché sono trascinati dalla loro illimitata forza d'intrigo, causata dai terrori che prevalgono nelle Corti. Il Sovrano, siccome non ha i mezzi per penetrare nel cuore del suo popolo, non può difendersi contro gli intriganti avidi di potere. Dacché noi abbiamo scisso il potere vigile dal potere cieco della popolazione, entrambi hanno perduto il loro significato, perché una volta divisi, sono spersi l'uno e l'altro come un cieco al quale manchi il suo bastone. Per indurre gli amanti del potere a fare cattivo uso dei loro diritti, aizzammo tutte le Potenze, le une contro le altre, incoraggiandone le tendenze liberali verso l'indipendenza.

Abbiamo fomentato ogni impresa in questo senso, ponendo così delle armi formidabili nelle mani di tutti i partiti, e abbiamo fatto sì che il potere fosse la mèta di ogni ambizione. I governi li abbiamo trasformati in arene dove si combattono le guerre di partito. Fra poco il disordine ed il fallimento appariranno ovunque. Chiacchieroni irrefrenabili trasformarono le assemblee parlamentari ed amministrative in riunioni di controversia. Giornalisti audaci, e sfacciati scrittori di opuscoli, attaccano continuamente i poteri amministrativi. L'abuso del potere preparerà definitivamente il crollo di tutte le istituzioni e tutto cadrà sotto i colpi della popolazione inferocita. Il popolo è assoggettato nella miseria dal sudore della sua fronte in un modo assai più formidabile che non dalle leggi della schiavitù. Da quest'ultima i popoli poterono affrancarsi in un modo o in un altro, mentre nulla li potrà liberare dalla tirannide della completa indigenza. Ponemmo cura di inserire nelle costituzioni molti diritti che per le masse sono puramente fittizi.
Tutti i cosidetti "diritti del popolo" possono esistere solo in teorie le quali non sono praticamente applicabili. Qual vantaggio deriva ad un operaio del proletariato, curvato dalle sue dure fatiche ed oppresso dal destino, dal fatto che un ciarlone ottiene il diritto di parlare, od un giornalista quello di stampare qualsiasi sciocchezza? A che giova una costituzione al proletariato, se da essa non riceve altro benefizio che le briciole che gli gettiamo dalla nostra tavola quale ricompensa perché dia i suoi voti ai nostri agenti? I diritti repubblicani sono un'ironia per il povero, perché la dura necessità del lavoro quotidiano gli impedisce di ricavare qualsiasi beneficio da diritti di tal genere e non fa che togliergli la garanzia di uno stipendio fisso e continuo rendendolo schiavo degli scioperi, di chi gli dà lavoro e dei suoi compagni.
Sotto i nostri auspici la plebe ha completamente distrutto l'aristocrazia, la quale sempre la sovvenne e la custodì per il vantaggio proprio, che era inseparabile dal benessere della popolazione. Oggi giorno il popolo, avendo distrutto i privilegi dell'aristocrazia, è caduto sotto il giogo di furbi sfruttatori e di gente venuta su dal nulla. Noi abbiamo l'intenzione di assumere l'aspetto di liberatori dell'operaio, venuti per affrancarlo da ciò che lo opprime, quando gli suggeriremo di unirsi alla fila dei nostri eserciti di socialisti, anarchici e comunisti. Sosteniamo i comunisti, fingendo di amarli giusta i principii di fratellanza e dell'interesse generale dell'umanità, promosso dalla nostra massoneria socialista. L'aristocrazia, la quale - per diritto - spartiva il guadagno delle classi operaie, si interessava perché queste classi fossero ben nutrite, sane e robuste.
Il nostro scopo è invece l'opposto, vale a dire che ci interessiamo alla degenerazione dei Gentili. La nostra forza consiste nel tenere continuamente l'operaio in uno stato di penuria ed impotenza, perché, così facendo, lo teniamo assoggettato alla nostra volontà e, nel proprio ambiente, egli non troverà mai la forza e l'energia di insorgere contro di noi. La fame conferirà al Capitalismo dei diritti sul lavoratore infinitamente più potenti di quelli che il legittimo potere del Sovrano potesse conferire alla aristocrazia.
Noi governiamo le masse mediante i sentimenti di gelosia ed odio fomentati dall'oppressione e dalla miseria. Ed è facendo uso di questi sentimenti che togliamo di mezzo tutti coloro che ci ostacolano.
Quando verrà il giorno dell'incoronazione del nostro Sovrano Mondiale, provvederemo con questi stessi mezzi, e cioè servendoci della plebe, a distruggere tutto ciò che potrebbe ostacolare il nostro cammino. I Gentili non sono più capaci di ragionare in materia di scienza, senza il nostro aiuto. Per questo motivo essi non comprendono la necessità vitale di certe condizioni, che noi ci facciamo un dovere di tener nascoste sino al momento in cui giungerà la nostra ora; specialmente, che nelle scuole si dovrebbe insegnare la sola vera e più importante di tutte le scienze, e cioè la scienza della vita dell'uomo e delle condizioni sociali, le quali richiedono entrambe la spartizione del lavoro e conseguentemente la classificazione degli individui in caste e classi.
È indispensabile che tutti sappiamo che la vera eguaglianza non può esistere, data la natura diversa delle varie qualità di lavoro; e che pertanto coloro i quali agiscono a detrimento di tutta una casta incorrono in una responsabilità ben diversa, davanti alla legge, di quelli che commettono un delitto nocivo soltanto al loro onore personale.
La vera scienza delle condizioni sociali, ai segreti della quale non ammettiamo i Gentili, convincerebbe il mondo che il lavoro e gli impieghi si dovrebbero assegnare a caste ben distinte, allo scopo di evitare insofferenze umane derivanti da una educazione non corrispondente al lavoro che gli individui sono chiamati ad eseguire. Se essi studiassero questa scienza, il popolo si sottometterebbe volontariamente ai poteri governativi e alle caste di governo classificate da essi.
Date le condizioni attuali della scienza, che segue una linea tracciata da noi, la plebe, nella sua ignoranza, crede ciecamente nelle parole stampate e nelle illusioni erronee opportunamente ispirate da noi, ed odia tutte le classi che crede più elevate della sua. Ciò perché essa non comprende l'importanza di ogni singola casta. Questo odio diventerà ancora più acuto quando si tratterrà di crisi economiche, perché allora arresterà i mercati e la produzione.

Determineremo una crisi economica universale con tutti i mezzi clandestini possibili coll'aiuto dell'oro, che è tutto nelle nostre mani. In pari tempo getteremo sul lastrico folle enormi di operai, in tutta l'Europa. Allora queste masse si getteranno con gioia su coloro dei quali, nella loro ignoranza, sono stati gelosi sin dall'infanzia, ne saccheggeranno gli averi e ne verseranno il sangue. A noi non recheranno danno, perché il momento dell'attacco ci sarà ben noto, e prenderemo le misure necessarie per proteggere i nostri interessi. Siamo riusciti a persuadere i Gentili che il liberalismo avrebbe dato loro il regno della ragione. Il nostro dispotismo sarà di questa specie perché avrà il potere di sopprimere le ribellioni e di sradicare con giusta severità ogni idea liberale dalle istituzioni.
Quando la plebe si avvide che in nome della libertà le venivano concessi diritti di ogni genere, si immaginò di essere la padrona e tentò di assumere il potere. Naturalmente s'imbatté come un cieco qualsiasi, in ostacoli innumerevoli. Allora, non volendo tornare al regime di prima, depose il suo potere ai nostri piedi.
Ricordatevi della rivoluzione francese, che chiamiamo la Grande Rivoluzione: ebbene, tutti i segreti della sua preparazione organica ci sono ben noti, essendo lavoro delle nostre mani. Da allora in poi abbiamo fatto subire alle nazioni una delusione dopo l'altra, cosicché esse dovranno perfino rinnegarci, in favore del Re Despota, uscito dal sangue di Sionne, che stiamo preparando al mondo.
Nel momento attuale noi come forza internazionale siamo invulnerabili, perché quando siamo assaliti da uno dei governi dei Gentili, altri ci sostengono. Nella loro immensa bassezza, i popoli Cristiani aiutano la nostra indipendenza. Ciò fanno quando si prosternano davanti alla forza; quando sono senza pietà per i deboli; crudeli per le colpe e indulgenti per i delitti; quando si rifiutano di ammettere le contraddizioni della libertà; quando sono pazienti fino al martirio nel sopportare la violenza di una tirannia audace.
Essi tollerano da parte dei loro attuali dittatori, Presidenti dei Consigli e Ministri, degli abusi per il più piccolo dei quali avrebbero ucciso cento re. Come si spiega questo stato di cose? Perché le masse sono tanto illogiche nel farsi un concetto degli avvenimenti? La ragione è che i despoti persuadono il popolo, per mezzo dei loro agenti, che l'abuso del potere con evidente danno allo Stato è compiuto per uno scopo elevato, vale a dire per ottenere la prosperità della popolazione e per l'amore della fratellanza internazionale, dell'unione e dell'eguaglianza.

Si capisce che questi agenti non dicono al popolo, che tale unificazione può essere ottenuta soltanto sotto il nostro dominio; di modo che vediamo la popolazione condannare gl'innocenti ed assolvere i colpevoli, convinta che potrà sempre fare ciò che le pare e piace. La plebe, data questa sua condizione mentale, distrugge tutto ciò che è stabile e crea lo scompiglio ovunque. La parola "libertà" porta la società a lottare contro tutte le potenze, persino contro le potenze della Natura e di Dio. Questo è il motivo per cui, quando noi arriveremo al potere, dovremo cancellare la parola "libertà" dal dizionario umano, essendo essa il simbolo della forza bestiale che trasforma le popolazioni in belve assetate di sangue. Occorre però tener presente che queste belve si addormentano appena saziate di sangue e che in quel momento è facile affascinarle e ridurle in ischiavitù. Se non si procura ad esse del sangue, non si addormenteranno ma lotteranno fra di loro.


PROTOCOLLO IV
 
Ogni Repubblica attraversa varie fasi. La prima fase è rappresentata dai primi giorni di furia cieca, quando le turbe annientano e distruggono a destra e a sinistra. La seconda è il regno del demagogo che promuove l'anarchia ed impone il potere assoluto. Questo dispotismo non è ufficialmente legale ed è, pertanto, irresponsabile; esso è nascosto ed invisibile, ma nel medesimo tempo si fa sentire. Esso è generalmente controllato da una organizzazione segreta la quale agisce dietro le spalle di qualche agente ed è conseguentemente tanto più audace e senza scrupoli. A questa forza segreta non importerà di mutare gli agenti che la mascherano. Questi mutamenti aiuteranno persino l'organizzazione, la quale con questo mezzo si sbarazzerà dei suoi vecchi servitori, ai quali avrebbe dovuto dare un forte premio, data la durata del loro servizio. Chi o che cosa può detronizzare una potenza segreta? Ebbene tale è appunto il nostro Governo. La loggia massonica in ogni parte del mondo agisce inconsciamente da maschera al nostro scopo. Ma l'uso che faremo di questa potenza nel nostro piano di azione, come i nostri quartieri generali, restano perpetuamente sconosciuti all'universo.
La libertà potrebbe non essere danno e sussistere nei governi e nei paesi senza pregiudicare il benessere del popolo, se fosse basata sulla religione, sul timore di Dio e sulla fratellanza umana, scevra da quei concetti di uguaglianza che sono in contraddizione diretta con le leggi della creazione che hanno ordinato la sottomissione. Retto da una fede simile, il popolo sarebbe governato dalle parrocchie e vivrebbe tranquillamente ed umilmente sotto la tutela dei suoi pastori spirituali, sottomettendosi all'ordinamento da Dio stabilito sulla terra. Ed è perciò che dobbiamo cancellare persino il concetto di Dio dalle menti dei Cristiani, rimpiazzandolo con calcoli aritmetici e bisogni materiali. Allo scopo di stornare le menti Cristiane dalla nostra politica è assolutamente necessario di tenerle occupate nell'industria e nel commercio.

Così tutte le nazioni lavoreranno incessantemente per il loro proprio vantaggio, ed in questa lotta universale non si accorgeranno del nemico comune. Ma perché la libertà sconnetta e rovini completamente la vita sociale dei Gentili, dobbiamo mettere il commercio sopra una base di speculazione. Il risultato di ciò sarà che le ricchezze della terra, ricavate per mezzo della produzione, non rimarranno nelle mani dei Gentili, ma passeranno, attraverso la speculazione, nelle nostre casseforti.
La lotta per la supremazia e la speculazione continua nel mondo degli affari, produrrà una società demoralizzata, egoista e senza cuore. Questa società diventerà completamente indifferente e persino nemica della religione e disgustata dalla politica. La bramosia dell'oro sarà l'unica sua guida. E questa società lotterà per l'oro, facendo un vero culto dei piaceri materiali che esso può procacciarle. Allora le classi inferiori si uniranno a noi contro i nostri rivali - cioè contro i Gentili privilegiati - senza neppur fingere di essere animate da un motivo nobile, e neppure per amore delle ricchezze, ma unicamente per il loro odio schietto contro le classi più elevate.



PROTOCOLLO V

Che genere di governo si può dare ad una società nella quale il subornamento e la corruzione sono penetrate ovunque; dove le ricchezze si possono ottenere solamente di sorpresa o con mezzi fraudolenti; dove il dissenso prevale in tutto, e la moralità si mantiene unicamente per mezzo del castigo e di leggi severe, e non in conseguenza di principi volontariamente accettati; dove il sentimento patriottico e religioso affoga nelle convinzioni cosmopolitane? Quale altra forma di governo si può dare a simili società, fuorché quella despotica che vi descriverò ora?
Organizzeremo un governo fortemente centralizzato, in modo da acquistare le forze sociali per noi. Per mezzo di nuove leggi regoleremo la vita politica dei nostri sudditi come se fossero tanti pezzi di una macchina. Tali leggi limiteranno gradatamente tutte le franchigie e le libertà accordate dai Gentili. In questo modo il nostro regno si svilupperà in un dispotismo così possente, da essere in grado di schiacciare i Gentili malcontenti o recalcitranti in qualunque ora ed in qualunque luogo.
Ci diranno che il genere di potere assoluto che suggerisco non si confà col progresso attuale della civiltà, ma vi dimostrerò, invece, che è proprio vero il contrario. Allorquando i popoli consideravano i loro sovrani come l'espressione della volontà di Dio, si sottomettevano tranquillamente al dispotismo dei loro monarchi. Ma dal giorno in cui infondemmo nelle popolazioni il concetto dei loro diritti, esse cominciarono a considerare i Re come semplici mortali. Al cospetto della plebe la Santa unzione cadde dal capo dei monarchi, e quando ad essa togliemmo anche la religione, il potere fu gettato sulla via come pubblica proprietà e venne afferrato da noi. Oltre a ciò, fra le nostre doti amministrative contiamo quella di saper governare le masse e gl'individui per mezzo di fraseologie astute, di teorie confezionate furbamente, di regole di vita e di ogni altro mezzo d'inganno allettante. Tutte queste teorie, che i Gentili non comprendono affatto, sono basate sull'analisi e sull'osservazione unite ad una così sapiente argomentazione, che non trova l'uguale fra i nostri rivali, così come essi non possono competere con noi nella costruzione di piani di solidarietà e di azione politica. L'unica società da noi conosciuta che sarebbe capace di farci concorrenza in queste arti potrebbe essere quella dei Gesuiti. Ma siamo riusciti a screditare i Gesuiti agli occhi della plebe stupida per la ragione che questa società è un'organizzazione palese, mentre noi ci teniamo dietro le quinte, mantenendo il segreto della nostra.

Al mondo, in fin dei conti, importerà poco se diventerà suo padrone il capo della Chiesa Cattolica, oppure un tiranno del sangue di Sionne. Ma per noi "popolo prediletto" la questione non è indifferente. Per un certo periodo i Gentili potrebbero forse esser capaci di tenerci testa. Ma a questo riguardo non abbiamo da temere perché siamo salvaguardati dall'odio profondamente radicato che nutrono gli uni verso gli altri e che non si può estirpare. Abbiamo messo in contrasto gli uni con gli altri tutti gli interessi personali e nazionali dei Gentili, fomentandone tutti i pregiudizi religiosi e nazionali per quasi venti secoli. A tutto questo lavorìo si deve il fatto, che nessun governo troverebbe appoggio nei suoi vicini, se si appellasse ad essi per opporsi a noi, perché ognuno di essi sarebbe convinto che un'azione contro di noi potrebbe essere disastrosa per la sua esistenza individuale.
Noi siamo troppo potenti; il mondo intero deve fare i conti con noi. I Governi non possono fare il più piccolo trattato senza il nostro intervento segreto. "Per me reges regunt" - i sovrani regnano per mezzo mio -. Leggiamo nella Legge dei Profeti, che siamo prescelti da Dio per governare il mondo. Dio ci ha dato l'ingegno e la capacità di compiere questo lavoro. Se vi fosse un genio nel campo nemico, egli potrebbe forse ancora combatterci, ma un nuovo venuto non potrebbe competere con dei vecchi lottatori come noi, e il conflitto fra lui e noi assumerebbe un carattere tale, che il mondo non ne avrebbe ancora visto l'eguale. Oramai è troppo tardi per il loro Genio. Tutte le ruote del meccanismo statale sono messe in moto da una forza che è nelle nostre mani: l'oro!
La scienza dell'economia politica studiata dai nostri grandi sapienti ha già dimostrato che la forza del capitale supera il prestigio della Corona.
Il capitale per avere il campo libero, deve ottenere l'assoluto monopolio dell'industria e del commercio. Questo scopo viene già raggiunto da una mano invisibile in tutte le parti del mondo. Questo privilegio farà sì che tutta la forza politica sarà nelle mani dei commercianti, i quali col profitto abusivo opprimeranno la popolazione.
Oggi giorno conviene disarmare i popoli piuttosto che condurli alla guerra. È più importante sapersi servire per la nostra causa delle passioni ardenti che spegnerle. Incoraggiare le idee altrui e farne uso pel piano nostro piuttosto che disperderle. Il problema principale per il nostro governo è questo: come indebolire il cervello pubblico mediante la critica; come fargli perdere la facoltà di ragionare che è fomite d'opposizione; come distrarre la mentalità del pubblico per mezzo di fraseologie insensate.
In tutti i tempi le nazioni, al pari degli individui, hanno preso le parole per fatti, perché si contentano di quello che odono e ben di rado si curano di verificare se le promesse siano state adempiute, o pur no. Conseguentemente noi, soltanto per darla ad intendere, organizzeremo delle istituzioni i cui membri dimostreranno e loderanno, con eloquenti discorsi, le loro contribuzioni al "progresso".
Prenderemo un atteggiamento liberale per tutti i partiti e per tutte le tendenze e lo comunicheremo a tutti i nostri oratori, i quali saranno talmente loquaci, da stancare il pubblico, il quale sarà stufo e ristucco di qualunque genere d'eloquenza e ne avrà abbastanza.
Per impadronirci della pubblica opinione dovremo anzitutto confonderla al massimo grado mediante la espressione da tutte le parti delle opinioni più contraddittorie, affinché i Gentili si smarriscano nel labirinto delle medesime. Ed allora essi comprenderanno, che la miglior via da seguire è quella di non avere opinioni in fatto di politica; la politica non essendo cosa da essere intesa dal pubblico, ma riservata soltanto ai dirigenti gli affari. E questo è il primo segreto.
Il secondo segreto, necessario al successo completo del nostro governo, consiste nel moltiplicare ad un punto tale gli errori, i vizi, le passioni e le leggi convenzionali del paese, che nessuno possa vederci chiaro in simile caos. Quindi gli uomini cesseranno di comprendersi a vicenda. Questa politica ci aiuterà pure a seminare la zizzania in tutti i partiti; a dissolvere tutte le forze collettive, a scoraggiare ogni iniziativa individuale, la quale potrebbe in qualche modo intralciare i nostri progetti. Non vi è nulla di più dannoso dell'iniziativa individuale: se è assecondata dall'intelligenza essa ci può recare maggior danno dei milioni di esseri che abbiamo aizzato a dilaniarsi vicendevolmente.
Dobbiamo dare all'educazione di tutta la società cristiana un indirizzo tale, che le cadano le braccia per disperazione in tutti i casi nei quali un'impresa domandi dell'iniziativa individuale. La tensione prodotta dalla propria libertà d'azione, perde di forza quando incontra la libertà d'azione altrui. Ne conseguono le scosse morali, le disillusioni ed i fallimenti. Con questi mezzi opprimeremo i Cristiani ad un tale punto, che li obbligheremo a chiederci di governarli internazionalmente. Quando raggiungeremo una simile posizione, potremo immediatamente assorbire tutti i poteri governativi del mondo e formare un Super-governo universale; al posto dei governi ora esistenti, metteremo un colosso che si chiamerà l'"Amministrazione del Supergoverno". Le sue mani si allungheranno come immense tanaglie e disporrà di una tale organizzazione, che otterrà certamente la completa sottomissione di tutti i paesi.




PROTOCOLLO VI

Gli aristocratici dei Gentili, i quali, date le loro abitudini ereditarie, sono incapaci di accontentarsi di poco, andranno presto in rovina.
Nel medesimo tempo dobbiamo dare con ogni impegno la massima protezione possibile alle industrie ed al commercio e specialmente alla speculazione, il cui compito principale è di agire come contrappeso alle industrie. Senza la speculazione, l'industria aumenterebbe il capitale privato e tenderebbe a sollevare l'agricoltura, liberando le terre dai debiti e dalle ipoteche per gli anticipi delle banche agricole. E' invece essenziale che l'industria prosciughi la terra di tutte le sue ricchezze, e che la speculazione concentri nelle nostre mani tutte le ricchezze del mondo ottenute con questi mezzi. In questo modo tutti i Gentili verranno ridotti nelle file del proletariato, ed allora essi si piegheranno davanti a noi per ottenere il diritto di esistere.
Allo scopo di rovinare le industrie dei Gentili e di aiutare la speculazione, incoraggeremo l'amore pel lusso sfrenato, che abbiamo già sviluppato. Aumenteremo i salari, ciò che non porterà beneficio all'operaio, perché contemporaneamente accresceremo il prezzo delle sostanze più necessarie, col pretesto dei cattivi risultati dei lavori agricoli. Con astuzia mineremo le basi della produzione, seminando i germi della anarchia fra gli operai ed incoraggiandoli nell'abuso degli alcoolici. Nel tempo stesso adopreremo tutti i mezzi possibili per iscacciare dal paese tutti i Gentili intelligenti.
Per evitare che i Gentili realizzino prematuramente il vero stato delle cose, nasconderemo il nostro piano sotto l'apparente desiderio di aiutare le classi lavoratrici alla soluzione dei grandi problemi economici: questa nostra propaganda viene aiutata in tutto e per tutto dalle nostre teorie economiche.


Qua termino la prima parte della traduzione integrale dei Protocolli così come pubblicata nel 1921: di Sergyei Nilus, "L'Internazionale sionista". Protocolli dei "savi anziani" di Sion. Versione italiana con appendice, Studio Bibliografico Cordero, anno 1921, edito originariamente da: La Vita Italiana. Rassegna mensile di politica, Roma.

Firmato dai rappresentanti anziani di Sion del 33° grado.


deca

sabato 19 gennaio 2019

S'INTRAVEDE LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL

Dal 2018 al 2019 – una rapida

rassegna di alcune tendenze

L’anno 2018 passerà alla storia come punto di svolta nell’evoluzione dell’ambiente geostrategico del nostro pianeta. Ci sono molte ragioni, e non le elencherò tutte, ma ce ne sono alcune che considero personalmente importantissime :
L’Impero ha vacillato. Parecchie volte
Questo è probabilmente lo sviluppo più importante dell’anno: l’Impero Anglo-Sionista ha fatto ogni sorta di minaccia spaventosa, e ha fatto dei passi concreti ancora più spaventosi, ma alla fine ha dovuto ritirarsi. In effetti, l’Impero è in ritirata su molti fronti, ma ne elencherò solo alcuni cruciali:
  1. La Corea del Nord: ricordate tutte le grandiose minacce fatte da Trump e dai suoi burattinai Neoconservatori? L’amministrazione arrivò addirittura ad annunciare che avrebbe inviato TRE (!) squadre navali incentrate su portaerei a propulsione nucleare al largo della Corea del Nord, mentre Trump minacciava di “distruggere totalmente” la Corea del Nord [entrambi i link in inglese]. Alla fine, i sudcoreani decisero di prendere le cose nelle loro mani, aprirono un canale diretto di comunicazioni con il Nord, e tutti i tintinnii di sciabole degli Stati Uniti si sono trasformati in nient’altro che aria fritta.
  2. La Siria ad aprile: quello era il periodo in cui Stati Uniti, Francia e Regno Unito decisero di attaccare la Siria con missili da crociera per “punire” i siriani per un presunto utilizzo di armi chimiche (una teoria troppo stupida per essere persino degna di essere discussa). Dei 103 missili rilevati, 71 sono stati abbattuti dai siriani [in inglese]. La Casa Bianca e il Pentagono, insieme ai loro fidati media sionisti, hanno dichiararono l’attacco un grande successo, ma lo hanno fatto anche durante l’invasione di Grenada (una delle peggiori operazioni d’assalto nella storia militare) o dopo l’umiliante sconfitta di Israele ad opera di Hezbollah nel 2006, quindi questo significa davvero molto poco. La verità è che questa operazione è stata un totale fallimento militare, e che non è stata seguita da nulla (almeno per ora).
  3. L’Ucraina: abbiamo passato quasi tutto il 2018 in attesa di un attacco ucronazista al Donbass che non è mai accaduto. Ora, sono abbastanza sicuro che qualcuno sosterrà che la giunta nazista a Kiev non ha mai avuto tali intenzioni, ma chiunque abbia anche una conoscenza di base di ciò che è accaduto in Ucraina quest’anno sa che queste sono vere e proprie stronzate: la giunta ha fatto praticamente tutto per eseguire un attacco tranne l’ultimo passaggio: ordinarlo davvero. Le aperte minacce di Putin secondo cui ogni attacco di questo tipo avrebbe avuto “gravi conseguenze per lo stato ucraino in quanto tale” hanno probabilmente svolto un ruolo chiave nel dissuadere l’Impero. Oh, certo, gli ucronazisti potrebbero attaccare a gennaio o in qualsiasi momento, ma il fatto è che nel 2018 non hanno osato farlo. Ancora una volta, l’Impero (e i suoi seguaci) hanno dovuto fermarsi.
  4. La Siria a settembre: questa volta, è stata l’ipostasi israeliana dell’Impero che ha innescato una massiccia crisi quando gli israeliani hanno nascosto i loro aerei d’attacco dietro un grosso aereo a turboelica russo Il-20, con conseguente perdita dell’aeromobile e dell’equipaggio. Dopo aver dato agli israeliani la possibilità di tornare alla normalità (cosa che, prevedibilmente, non hanno fatto – sono israeliani, dopotutto), i russi si sono stufati e hanno consegnato ai siriani sistemi avanzati di difesa aerea, guerra elettronica e sistemi di gestione integrata. In risposta gli israeliani (che avevano fatto molte minacce di distruggere immediatamente qualsiasi S-300 consegnato ai siriani) hanno dovuto sostanzialmente fermare i loro attacchi aerei contro la Siria (beh, non proprio, hanno eseguito due di questi attacchi: uno totalmente inefficace, e uno in cui i pazzi sionisti si sono nascosti di nuovo dietro un aereo, ma in questo caso, non uno ma DUE aerei civili [in inglese] (di più su questa ultima folle bravata sionista più avanti). L’Impero è arretrato ancora.
  5. La Siria a dicembre: apparentemente stufo di tutte le lotte intestine tra i suoi consiglieri, Trump alla fine ha ordinato un completo ritiro americano dalla Siria. Ora, naturalmente, dato che si tratta degli Stati Uniti, dobbiamo aspettare e vedere cosa succederà realmente. C’è anche una danza kabuki molto complessa eseguita da Russia, Turchia, Stati Uniti, Israele, Iran, curdi e siriani per stabilizzare la situazione dopo un completo ritiro degli Stati Uniti. Dopo tutti gli anni di soffi e sbuffi su come “Assad il Mostro se ne deve andare”, è abbastanza divertente vedere come le potenze occidentali stiano gettando la spugna una dopo l’altra. Ciò pone anche l’ovvia domanda: se “La Città sulla Collina e Unica Superpotenza del Pianeta, il Capo del Mondo Libero e la Nazione Indispensabile” non può nemmeno occuparsi di un governo e di un esercito siriani indeboliti, cosa possono fare con successo le sue forze armate (oltre a fornire successi hollywoodiani ad un pubblico americano credulone)?
  6. Varie sconfitte più piccole: troppe da contare, ma includono il fiasco Khashoggi, il fallimento della guerra in Yemen, il fallimento della guerra in Afghanistan, il fallimento della guerra in Iraq, l’incapacità di rimuovere Maduro dal potere in Venezuela, e la graduale perdita di controllo su un numero crescente di paesi dell’UE (Italia), le buffonate ridicole di Nikki Haley al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, l’incapacità di raccogliere le risorse intellettuali necessarie per avere un incontro reale e produttivo con Vladimir Putin, la disastrosa guerra commerciale con la Cina, ecc. Ciò che tutti questi eventi hanno in comune è che sono il risultato dell’incapacità degli Stati Uniti di fare qualcosa che venga fatto per davvero. Lungi dall’essere una vera superpotenza, gli Stati Uniti sono in declino su tutto lo spettro, e la cosa principale che gli conferisce ancora il suo status di superpotenza sono le sue armi nucleari, proprio come la Russia negli anni ‘90.
Tutti i problemi interni derivanti dalle lotte intestine delle élite statunitensi (più o meno: la banda dei Clinton contro Trump e i suoi Deplorevoli) peggiorano solo le cose. Solo la sequenza apparentemente infinita di dimissioni e/o licenziamenti dall’Amministrazione Trump è un segno molto importante dello stato avanzato di collasso della politica statunitense. Le élite non si combattono quando tutto va bene, lo fanno quando tutto va male. Il detto “la vittoria ha molti padri ma la sconfitta è orfana” ci ricorda che quando una banda di teppisti comincia a perdere il controllo di una situazione, questa si trasforma rapidamente in un “ognuno per sé”, tutti incolpano tutti dei problemi e nessuno vuole stare vicino a quelli che passeranno alla storia come i patetici perdenti che hanno rovinato tutto.
Per quanto riguarda le forze armate statunitensi, hanno avuto un enorme successo nell’uccidere una grande quantità di persone, come sempre, per lo più civili, ma non sono riuscite ad ottenere nulla, almeno non se si comprende che lo scopo della guerra non è solo uccidere la gente, ma è la “continuazione della politica con altri mezzi”. Confrontiamo e contrapponiamo ciò che hanno fatto la Russia e gli Stati Uniti in Siria.
L’11 ottobre, Putin ha dichiarato quanto segue in un’intervista a Vladimir Solovev sul canale televisivo Russia 1 [in russo]: “Il nostro obiettivo è quello di stabilizzare l’autorità legittima e creare le condizioni per un compromesso politico”. Questo è tutto. Non ha detto che la Russia avrebbe cambiato da sola il corso della guerra, tanto meno che avrebbe vinto la guerra.
La (piccolissima!) task force russa in Siria ha raggiunto questi obiettivi originari in pochi mesi, cosa che l’Asse della Gentilezza non è riuscita ad ottenere in anni (e i russi lo hanno fatto con una piccola parte delle capacità militari disponibili a Stati Uniti/NATO/UE/CENTCOM/Israele nella regione; infatti i russi hanno dovuto creare rapidamente un sistema di rifornimento che non avevano a causa della posizione militare russa puramente difensiva (la proiezione della potenza russa è per lo più limitata sotto i 500-1000 Km dal confine russo).
In confronto, gli Stati Uniti hanno combattuto la cosiddetta GWOT (Guerra Globale al Terrore) dal 2001, e tutto ciò che possono mostrare come risultato è che i terroristi (di vari generi) sono diventati più forti, hanno preso il controllo di più territori, hanno ucciso più persone e generalmente hanno mostrato una notevole capacità di sopravvivenza e persino crescere nonostante (o grazie a) la GWOT. Come direbbe Putin, cosa aspettarsi da “persone che non conoscono la differenza tra Austria e Australia”?
Personalmente, mi aspetterei che si prendano tutto il merito della vittoria, e se ne vadano.
Che è esattamente quello che hanno fatto gli Stati Uniti.
Almeno questo è quello che stanno dicendo ora. Ci potrebbe essere una nuova svolta a 180 gradi.
Per quanto riguarda l’Afghanistan, gli Stati Uniti hanno trascorso lì più tempo de sovietici. Questo non suggerisce fortemente che i leader statunitensi siano *ancora più* incompetenti dei gerontocrati sovietici dell’epoca della “stagnazione”?
L’incapacità di sottomettere o addirittura contenere la Russia
Il discorso di Putin del primo marzo all’Assemblea Federale Russa [in inglese] è stato davvero un momento storico: per la prima volta da quando l’Impero ha deciso di fare guerra alla Russia (una guerra che è per circa l’80% informativa, per il 15% economica e solo per il 5% cinetica, ma che può trasformarsi in cinetica per il 95% in un’ora o giù di lì!) i russi hanno deciso di avvertire apertamente gli Stati Uniti che la loro strategia è stata completamente sconfitta. Pensate che questa sia un’iperbole? Ripensateci. Su cosa si basa la potenza militare statunitense? Quali sono le sue componenti principali?
  • Forza aerea (supremazia aerea)
  • Armi a lungo raggio (balistiche e da crociera)
  • Portaerei
  • Difese anti-missile (almeno in teoria!)
  • 800-1000 (dipende da come le contate) basi in tutto il mondo
Il dispiegamento di ciò che è senza dubbio il più sofisticato sistema di difesa aerea del mondo comprende quelle che sono probabilmente anche le più formidabili capacità di guerra elettronica (EW) attualmente esistenti, che hanno ora creato ciò che i comandanti USA/NATO chiamano “La capacità della Russia di negare l’accesso d’area (A2/AD)” che, così dicono questi comandanti USA/NATO, ora può spuntare sul Mar Baltico, nel Mediterraneo orientale, in Ucraina, in Syria e altrove (potrebbe apparire sull’isola di La Orchila in Venezuela nel 2019).
Inoltre, in termini qualitativi, l’aeronautica tattica russa è più recente e almeno uguale, se non superiore, a qualsiasi velivolo tattico posseggano gli USA o la NATO. Mentre l’Occidente in generale, e specialmente gli Stati Uniti, hanno un numero molto maggiore di velivoli, sono per lo più delle generazioni più anziane, e vari incontri tra aerei multiruolo russi e americani nei cieli siriani hanno dimostrato che i piloti statunitensi preferiscono andarsene quando si presentano i Su-35S russi.
Lo spiegamento (già nel 2018!) del missile ipersonico Kinzhal ha praticamente reso inutile l’intera flotta di superficie degli Stati Uniti per un attacco contro la Russia [in inglese]. Che si tratti delle portaerei o anche dei vari cacciatorpediniere, incrociatori, navi d’assalto anfibie, (per lo più sfortunate) navi per il combattimento costiero, navi da trasporto, ecc. – ora sono tutte bersagli facili che i russi possono far saltare in aria indipendentemente da qualsiasi difesa aerea possano avere queste navi o la loro scorta.
Allo stesso modo, il dispiegamento di missili balistici intercontinentali termonucleari superpesanti come il Sarmat e il veicolo planante ipersonico Avangard hanno reso completamente inutili tutti gli sviluppi dei missili anti-missile statunitensi. Lasciatemelo ripetere: TUTTI gli sviluppi antimissile statunitensi, inclusi i miliardi spesi per la ricerca e lo sviluppo, sono stati resi completamente inutili.
[Nota a margine: qui è importante chiarire una cosa: nessuno dei nuovi sistemi d’arma russi fornisce alcun mezzo per proteggere i russi da un attacco nucleare (o convenzionale) statunitense. “Tutto” ciò che fanno è fare in modo che i leader statunitensi non abbiano mai l’illusione che stanno inseguendo dal tempo delle “Guerre Stellari” di Reagan, cioè che potrebbero in qualche modo sfuggire alla rappresaglia del 2° attacco (contrattacco) russo se decidessero di attaccare la Russia. In verità, anche senza il Sarmat o l’Avangard, la Russia aveva già missili più che sufficienti (lanciati da terra, aria e mare) per spazzare via gli Stati Uniti in caso di contrattacco di rappresaglia, ma i politici e gli strateghi statunitensi hanno iniziato a perseguire questo sogno della difesa anti-missile, nonostante il fatto che fosse piuttosto chiaro che un tale sistema non poteva funzionare (alcuni “bersagli mancati[in inglese] potrebbero essere accettabili con le armi convenzionali, ma alcune “testate nucleari mancate” sono più che abbastanza per infliggere perdite terribili ad ogni attaccante abbastanza delirante da pensare che uno “scudo” del 90% o addirittura del 98% sia abbastanza per proteggersi dal rischio di attaccare una superpotenza nucleare). Quindi si potrebbe dire che queste nuove capacità russe (inclusi i missili tattici Iskander a corto raggio) sono un tipo di “distruttore delle illusioni” o un “ricordo di quale sia la realtà” che farà esplodere la bolla delle illusioni statunitensi sui rischi di una guerra contro la Russia. Spero che non abbiano mai alcun altro uso.]
Infine, il dispiegamento di una nuova generazione di missili avanzati e a lunghissima gittata da parte della Russia [in inglese] ha dato alla Russia l’enorme vantaggio di “raggiungere” in tutto il mondo qualsiasi obiettivo statunitense (sia esso una forza militare o una base), incluso negli Stati Uniti (cosa che non viene quasi mai menzionata nei media occidentali).
Ora date un’occhiata alla lista delle componenti chiave della potenza militare degli Stati Uniti e vedrete che tutto è stato trasformato in, sostanzialmente, spazzatura.
Ciò che abbiamo qui è una situazione classica in cui, da un lato, i pianificatori della forza di un paese hanno commesso degli errori di calcolo fondamentali, che hanno definito direttamente quale tipo di forza militare avrebbe avuto il paese per almeno due, forse tre decenni, mentre, dall’altra parte, i pianificatori della forza hanno preso le giuste decisioni che hanno permesso loro di sconfiggere una forza militare il cui budget militare è circa dieci volte più grande. 
La conseguenza più grave di questo stato di cose per gli Stati Uniti è che ora impiegheranno almeno 2 decenni (o più!) per riformulare una nuova strategia di pianificazione delle forze (a volte i sistemi d’arma moderni impiegano decenni per essere progettati, sviluppati e dispiegati). Lo sfortunato [cacciatorpediniere] Zumwalt, l’F-35, la portaerei Gerald R. Ford (CVN 78) – questi sono tutti esempi osceni di come spendere miliardi di dollari e rimanere con grossi disastri di sistemi d’arma che indeboliscono ulteriormente le forze armate USA.
L’America è stata in guerra per 222 anni su 239 dal 1776. Riflettiamoci per un momento.
C’è una semplice ragione per cui gli Stati Uniti sono diventati una superpotenza nel 20° secolo: non solo il territorio continentale degli Stati Uniti è stato protetto da enormi oceani, tutta la Prima Guerra Mondiale e la Seconda Guerra Mondiale sono state combattute lontano dagli Stati Uniti: tutti i potenziali concorrenti degli Stati Uniti hanno avuto le loro economie nazionali completamente distrutte mentre gli Stati Uniti non hanno perso nemmeno una fabbrica o un ufficio di ricerca/progettazione.
Quindi gli Stati Uniti hanno potuto usare la loro immensa base industriale per rifornire fondamentalmente un mercato mondiale di merci che solo gli Stati Uniti potevano costruire e consegnare. Eppure, nonostante tali enormi vantaggi, gli Stati Uniti hanno passato quasi tutta la loro storia a battere un paese indifeso dopo l’altro per garantirsi la loro piena sottomissione e il rispetto delle richieste dello Zio Shmuel (la variante Anglo-Sionista dello Zio Sam). Alla faccia dell’essere “indispensabile”…
Grazie ai globalisti, la base industriale statunitense è sparita. Grazie ai Neoconservatori e alla loro arroganza, gli Stati Uniti sono in qualche forma di conflitto con la maggior parte dei paesi chiave del pianeta (specialmente se ignoriamo l’esistenza di élite compradore sostenute e gestite dagli USA). La sottomissione infinitamente stupida e autodistruttiva degli Stati Uniti a Israele ha ora portato ad una situazione in cui gli Stati Uniti stanno perdendo il controllo del Medio Oriente [in inglese], ricco di petrolio, che ha usato per decenni.
Infine, scegliendo di cercare di sottomettere sia la Russia che la Cina alla volontà dell’Impero, i Neoconservatori sono riusciti a spingere questi due paesi in un’alleanza di fatto (in realtà una relazione simbiotica) che, lungi dall’isolarli, isola gli Stati Uniti da “dove accadono i fatti” in termini di sviluppi economici, sociali e politici (in primo luogo, la massa continentale euroasiatica e il progetto della Nuova Via della Seta).
Le prospettive per il 2019 per l’Impero: problemi, problemi e ancora altri problemi
Bene, il 2018 è stato un anno eccezionalmente brutto e pericoloso, ma il 2019 potrebbe rivelarsi ancora più pericoloso per i seguenti motivi:
  • A meno che gli Stati Uniti non cambino rotta politica e rinuncino alla russofobia suicida di Obama e Trump, uno scontro militare tra Russia e USA è inevitabile. La Russia si è ritirata il più lontano possibile, la maledizione dell'”Assad se ne deve andare”. Indovinate alla fine chi è che è rimasto in sella? non ha dove altro ritirarsi, e quindi non lo farà.
  • Non ho alcun dubbio che se gli Stati Uniti avessero effettivamente preso di mira le unità russe in Syria (cosa che, a quanto pare, Bolton voleva fare, ma Mattis, apparentemente, si è categoricamente rifiutato di fare), i russi avrebbero contrattaccato non solo i missili USA, ma anche i loro vettori (in particolare le navi). Ho sentito da una fonte attendibile che nella notte dell’attacco, un MiG-31K russo con un missile Kinzhal era in aria pronto a colpire. Grazie a Dio (e, forse, grazie a Mattis) questo non è accaduto. Ma come ho detto nel mio articolo “Ogni clic ci avvicina al bang!” ogni volta che la Terza Guerra Mondiale non scoppia dopo un attacco americano in Siria, questo incoraggia i Neoconservatori a provarci ancora una volta, specialmente dal momento che “Assad il Mostro che se ne Deve Andare” rimane al potere a Damasco, mentre uno dopo l’altro se ne va ogni politico occidentale che aveva decretato che Assad se ne doveva andare.
  • È abbastanza ovvio che Israele sia diventato assolutamente folle in maniera terminale e, forse, suicida. La sua piccola bravata con l’Il-20 russo è stato già un disastro di proporzioni immense che, in un paese normale, avrebbe portato alle immediate dimissioni dell’intero Gabinetto. Ma non in Israele. Dopo essersi nascosti dietro un turboelica militare russo, hanno deciso di nascondersi dagli S-300 siriani dietro due aerei civili! Guardate voi stessi:
  • Non penso che valga la pena di riflettere qui sul fatto che Israele è l’ultimo stato apertamente razzista del pianeta, o che i leader israeliani sono malvagi, immorali, folli e generalmente dei pazzi maniaci fuori di testa. Sia che lo abbiate capito da soli o che siate senza speranza. Ciò che è importante qui non è quanto siano cattivi gli israeliani, ma quanto siano stupidi e totalmente avventati. In poche parole, funziona così: gli israeliani sono malvagi, stupidi e completamente deliranti, ma possiedono tutti i politici degli Stati Uniti, il che significa che, indipendentemente da quanto folle e vergognosa possa essere l’azione degli israeliani, la “nazione indispensabile” la coprirà *sempre* e, quando necessario, li proteggerà (si veda la USS Liberty o, se è per questo, l’11 Settembre). Al momento non c’è nessuno nella classe politica statunitense che abbia qualche possibilità di essere eletto che oserebbe fare qualsiasi altra cosa che venerare automaticamente qualsiasi cosa sia israeliana (o Ebrea, se è per questo). Il vero motto degli Stati Uniti non è “In God we Trust”, ma “non c’è differenza tra gli Stati Uniti e Israele” (ancora un altro motivo per cui gli USA non sono una vera superpotenza: non è nemmeno davvero sovrana!).
  • L’Impero ha alcuni problemi importanti in Europa. In primo luogo, se i protetti ucronazisti degli Stati Uniti trovassero mai il coraggio (o la disperazione) di attaccare il Donbass o la Russia, il caos risultante inonderebbe l’UE di un numero ancora maggiore di rifugiati, molti dei quali saranno personaggi sgradevolissimi e assolutamente pericolosi. Inoltre, i sentimenti anti-UE stanno diventando molto forti in Italia, Ungheria e, per ragioni diverse, anche in Polonia. La Francia è ai margini di una guerra civile (non questa volta; la mia sensazione è che i Gilet Gialli finiranno per perdere slancio, ma la prossima volta, che avverrà prima piuttosto che poi, l’esplosione porterà probabilmente al rovesciamento del regime francese gestito dal CRIF [Consiglio di Rappresentanza delle Istituzioni ebraiche di Francia, in inglese] e ad una massiccia reazione anti-statunitense.
  • In America Latina, l’Impero ha avuto un enorme successo nel rovesciare una serie di leader patriottici e indipendenti. Ma ciò che manca ora è la capacità di rendere questi regimi filoamericani di successo economicamente e politicamente. Sorprendentemente, e nonostante la massiccia campagna di sovversione degli Stati Uniti e i grandi errori politici, l’amministrazione Maduro è rimasta al potere in Venezuela, e sta lentamente ma risolutamente cercando di cambiare rotta e mantenere il Venezuela sovrano e indipendente dagli Stati Uniti. Il problema chiave degli Stati Uniti in America Latina è che gli Stati Uniti hanno sempre governato usando un’élite compradora locale. Gli Stati Uniti hanno avuto molto successo in questo. Ma gli Stati Uniti non sono mai riusciti a convincere le masse latinoamericane della loro benevolenza, e questo è il motivo per cui la parola “yankee” rimane un insulto in ogni paese latinoamericano.
  • In Asia, la Cina sta offrendo ad ogni colonia statunitense un modello di civiltà alternativo che sta diventando sempre più attraente, dal momento che la RPC sta diventando economicamente più potente e vincente. Si scopre che il solito mix di arroganza, tracotanza e ignoranza che ha permesso ai paesi anglofoni di dominare l’Asia sta perdendo il suo potere, e che il popolo asiatico sta cercando alternative. A dire il vero, gli Stati Uniti non hanno assolutamente nulla da offrire.
La morale è questa: non solo gli Stati Uniti non sono in grado di imporre la propria volontà a paesi che sono considerati “alleati degli Stati Uniti” (se il North Stream dovesse mai entrare in funzione – e penso che lo farà – allora questo segnerà la prima volta che i leader europei diranno al presidente degli Stati Uniti di andare al diavolo, per dirla in breve), ma gli USA ovviamente non hanno alcun tipo di progetto da offrire ad altri paesi. Sì, il “Make America Great Again” è tutto bello e dandy, ma non ha molto fascino tra gli altri paesi, a cui non interessa davvero fare l’America di nuovo grande…
Conclusione sotto forma di un detto russo
C’è un detto in russo “meglio avere una fine orribile che (dover vivere) un orrore senza fine” (лучше ужасный конец чем ужас без конца). Non c’è dubbio che il declino dell’Impero Anglo-Sionista continuerà nel 2019. Ciò che non cambierà, tuttavia, è la capacità degli Stati Uniti di distruggere la Russia con un attacco nucleare. Perché, non fatevi ingannare, tutto ciò che le nuove armi russe forniscono è la capacità di punire (vendicarsi) gli Stati Uniti per un attacco alla Russia, ma non la capacità di negare (prevenire) un simile attacco. Se i Neoconservatori decidono che un olocausto nucleare è preferibile ad una perdita di potere negli Stati Uniti, allora non c’è nulla che nessuno possa fare per impedire loro di interpretare la loro sordida versione del Götterdämmerung [in inglese].
Recentemente ho dovuto trascorrere alcuni giorni a Boca Raton, dove a molti della nuova “aristocrazia” americana piace trascorrere del tempo, e posso dirvi due cose: stanno facendo la bella vita, e sicuramente non rinunceranno al loro status privilegiato di “leader del pianeta”. E se qualcuno cercherà di portarglielo via, non ho dubbi che queste persone reagiranno con un malvagio sfogo di rabbia piena di disperazione, simile a quella di Sansone.
Quindi l’unica domanda rimane questa: noi (l’umanità) saremo in grado di togliere il bottone nucleare a questa classe di parassiti senza dare loro la possibilità di premerlo, o no?
Non lo so.
Quindi, sarà una fine orribile o un orrore senza fine?
Non so neanche questo.
Ma quello che so è che l’Impero sta cedendo, e che il suo declino nel 2019 non farà che accelerare.
Il Saker
*****
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia