mercoledì 30 novembre 2016

SI DELINEA LA STRATEGIA RUSSA PER IL MEDITERRANEO


Il Generale Haftar visita Mosca di persona

ed ha un lungo colloquio col Ministro Sergei Lavrov!

Il Generale Khalifa Haftar, capo delle forze militari libiche fedeli al Parlamento legittimo in esilio interno nell'Est del paese si trova in questo momento a
Mosca dove ha avuto un lungo incontro con il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov.

Non é la prima volta che Haftar, che fu Capo di SM dell'Esercito di Gheddafi (prima di venire abbandonato in Ciad quando non gli riuscì di salvare il corpo di spedizione inviato dal Rais) cerca di sollecitare l'aiuto di Mosca, presentandosi come l'unico "player" che possa tenere la Libia unita (dopo avere sconfitto gli islamisti ikhwaniti che dominano la Tripolitania) ed allineata con l'emergente asse euro-asiatico.

Infatti a settembre aveva inviato una missiva personale a Vladimir Putin e Sergei Shoigu.

Nulla si sa di come essa venne ricevuta, la presenza di Haftar di persona a Mosca, però, potrebbe fare capire che un progresso nelle relazioni con la dirigenza russa sia effettivamente avvenuto.

Fino ad adesso Haftar può contare sul sostegno aperto e deciso del Presidente egiziano Al-Sisi, che in un suo recente discorso ha menzionato l'Esercito Libico (intendendo ovviamente le forze di Haftar) insieme a quelli Siriano e Irakeno come forze che vanno sostenute in tutti i modi nella loro lotta contro il terrorismo islamista wahhabita.


Libia: il generale Haftar oggi è a Mosca

Possibile apertura di una base russa a Bengasi


Il generale libico Khalifa Haftar, comandante dell'autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) attivo nelle regioni orientali del paese, si trova oggi a Mosca per la seconda volta in meno di sei mesi.
A colpire è soprattutto la tempistica della visita ufficiale: dopo l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca e il recente allineamento dell'Egitto, grande sponsor di Haftar, lungo l'asse russo-siriano.
Al centro dei colloqui in Russia, secondo fonti d'intelligence del sito web informativo israeliano "Debkafile", la possibile apertura di una base militare russa sulle coste di Bengasi, il capoluogo della Cirenaica: una struttura dotata di unità navali ed aree ad appena 700 chilometri dalle coste d'Europa, "gemella" della base di Hmeymim, nella provincia di Latakia, in Siria. Lo stesso sito web - legato all'intelligence israeliana - ipotizza che il presidente russo Vladimir Putin possa offrire all'esercito di Haftar "aerei da guerra, elicotteri d'attacco, veicoli blindati, missili e supporto aereo nella lotta contro lo Stato islamico".
"Gli aerei russi di stanza presso la base di Hmeymim - ha spiegato il sito israeliano - sono in grado di coprire una distanza di 1.500 chilometri fino in Libia, mentre la portaerei russa 'Admiral Kuznetsov' è ancorata non lontano dalla costa mediterranea della Siria: entrambi sono quindi disponibili per operazioni a sostegno del generale libico".
L'inviato del governo italiano per la Libia, ambasciatore Giorgio Starace, ha detto ad "Agenzia Nova" che "non è la prima volta che Haftar si reca a Mosca: dal suo punto di vista è un'iniziativa comprensibile". Secondo Starace, inoltre, "è ancora troppo presto per fare analisi di questo tipo: bisogna ancora capire quale sarà la posizione di Washington, non solo sulla Libia".
Per Mattia Toaldo, analista sulla Libia dell'European Council on Foreign Relations (Ecfr) con sede a Londra, la visita di Haftar a Mosca ha una tempistica interessante: "Il fatto che sia andato adesso dimostra che Haftar vede nell'elezione di Trump la possibilità di avere con la Russia dei rapporti più diretti", ha detto l'analista italiano ad "Agenzia Nova".
Non solo: la visita di Haftar nella Federazione russa "arriva in parallelo all'annuncio della fornitura di aiuti militari al regime siriano di Bashar al Assad da parte egiziana", ha aggiunto Toaldo, sottolineando "un'ampia convergenza tra le posizioni di Russia ed Egitto".
Il Cairo, tuttavia, ha negato le voci diffuse negli ultimi tempi dalla stampa araba, secondo cui gli egiziani avrebbero stabilito una presenza militare in Siria. Eppure dopo il sostegno dell'Egitto alle risoluzioni russe sulla Siria al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, e le dichiarazioni di al Sisi a favore del regime di Damasco, in molti ritengono che si starebbe sviluppando un'asse tra Russia, Egitto, Siria e la Libia di Haftar.
"Dei tecnici militari russi sono già presenti in Libia: la domanda è se ci sono anche dei consiglieri militari: su questo le voci sono discordanti", ha aggiunto Toaldo. L’ambasciatore russo in Libia, Ivan Molotkov, ha spiegato che Haftar aveva incontrato lo scorso giugno il ministro della Difesa, Sergej Shoigu, per colloqui sul possibile invio di armi in Cirenaica.
Haftar, recentemente promosso "maresciallo di campo" dal parlamento di Tobruk, incontrerà oggi, oltre al titolare del dicastero della Difesa russo, anche il capo della diplomazia di Mosca, Sergej Lavrov, e diversi membri della Duma.
Secondo i media russi e libici, la visita è stata programmata su invito delle autorità di Mosca.
Così come durante il suo precedente viaggio in Russia di giugno, Haftar chiederà l’invio di armi russe alle sue forze armate. Lo scorso 12 novembre il portavoce di Haftar, colonnello Ahmed al Mismari, aveva detto in un'intervista ad "Agenzia Nova", che il 99 per cento degli armamenti in dotazione all'Lna sono russi. "Io stesso ho ricevuto la formazione militare in Russia negli anni Novanta, così come la maggior parte degli ufficiali dell'Lna.
I nostri tecnici addetti alla manutenzione si sono diplomati tutti nelle accademie militari russe", aveva detto ancora il colonnello libico. "Con la Russia abbiamo diversi contratti permanenti per la manutenzione e la fornitura di pezzi di ricambio.
Nel 2010 abbiamo firmato con Mosca anche altri contratti per la fornitura di armi avanzate, ma l'embargo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha fermato tutto".



Humor di Guerra: Le “Mistral” Egiziane,

Entrano in Azione Sotto il Comando Russo

Porta elicotteri Mistral

di Funny King

Se la guerra non fosse una tragedia di morte e sofferenza, le ultime notizie dal fronte siriano potrebbero fare sorridere !!!!
Se vi ricordate, fu motivo di imbarazzo e forte danno economico per la Francia, la questione delle Navi Mistral vendute ai Russi e in allestimento quando veniva posto l’intelligentissimo embargo.
Alla fine le “Mistral” armate a puntino (secondo specifiche Russe) furono girate all’esercito egiziano a prezzi di saldo.
Dopodiché la Francia, sotto la disastrosa guida Hollande, ha appoggiato e tutt’ora appoggia “operatori di pace moderati” e si fa Paladina della dottrina “Assad se ne deve andare”.
E ora… e ora le stesse Mistral vendute a prezzi di saldo all’Egitto sono in acque Siriane in appoggio di Assad e sotto il comando russo!!!!!!
Dai, Francamente una figura di merda, sesquipedale come questa, era difficile da fare anche per il campione di tutti i tempi : la “Pera” Hollande giannifantoni.
chapeau!
da Dedefensa.org

Siria: i terroristi crollano e l’Egitto entra nella lotta

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L’Esercito arabo siriano (EAS) e i suoi alleati hanno compiuto enormi progressi ad Aleppo nord, dove, come ovunque, i fronti terroristici crollano. La disunione nell’opposizione, riflesso della disunione tra i loro mandanti, ha sconvolto le loro tentate nuove iniziative. La campagna aerea russa in gran parte sulle retrovie dei “ribelli” ne ha diminuito le riserve di materiale e personale.
Un nuovo aiuto all’alleanza siriana arriverà presto dalle forze egiziane. Con le varie enclavi “ribelli” eliminate da combattimenti o accordi di pace, altre truppe siriane saranno liberate e disponibili per le nuove operazioni. La Turchia avrebbe ritirato i suoi piani su Siria (e Iraq). Con più forze a disposizione e sotto lo scudo aereo della Russia, solide nuove operazioni dell’EAS su Idlib, a nord, e su Raqqa, ad est, ora diventano possibili. Dopo la rottura del fronte jihadista nel nord-est della sacca di Aleppo, le difese sono crollate completamente.
I terroristi si sono dovuti ritirare da un terzo di Aleppo est occupata dai terroristi, che ora cedono rapidamente alle forze governative siriane. La ragione principale della sconfitta dei terroristi è, tadaaah, la “mancanza di ospedali”: “I rivoluzionari combattono ferocemente ma il volume dei bombardamenti e l’intensità dei combattimenti, i morti e i feriti, e la mancanza di ospedali, giocano un ruolo nel crollo di questa prima linea”, ha detto un capo di Jabhat al-Shamiya, uno dei più grandi gruppi che combattono contro Assad nel nord della Siria”. La distruzione dell’ultimo ospedale per gatti transessuali ad Aleppo con una bomba-barile termobarica nucleare, è stata la svolta della lotta. Credo sia la prima volta che una simile ridicola scusa propagandistica venga usata come scusa per la sconfitta.
In realtà, le forze siriane evitano perdite e usano la schiacciante potenza di fuoco per aprire la strada alla fanteria, demolendo ogni difesa che i “ribelli” possano porre, anche prima che i combattimenti inizino. Solo truppe coriacee e molto disciplinate potrebbero tenere tale linea sotto il fuoco, opponendo una vera resistenza. I “ribelli” no. Circa 1500 i civili fuggiti da Aleppo est presso l’EAS. (Nuovi rapporti parlano di 4000, dimostrando che i “ribelli” li tenevano in ostaggio). La propaganda USA/ONU su 200000-300000 civili ad Aleppo est si dimostra rapidamente una sciocchezza (e un pizzo) quale è da sempre.
Le aree liberate non hanno quasi civili. Come dimostrato a metà ottobre, il numero reale di persone ad Aleppo est era probabilmente 5000 terroristi (meno ora), metà dal nucleo di al-Qaida, e probabilmente 20000 civili, familiari dei terroristi. (E’ possibile che anche questo sia troppo sovrastimato). Ad est di Aleppo, i turchi puntavano su al-Bab, ma sono stati fermati da un attacco aereo siriano, coperto dai russi. I piani di Erdogan per un’entità filo-turca almeno su al-Bab, Raqqa e Manbij, vanno in fumo.
Eljia Magnier fornisce un’eccellente panoramica degli interessi dietro le azioni e gli eventi nella zona: Lo stesso giorno, ad un anno di distanza, la Russia ha la rivincita e ferma la Turchia alle porte di al-Bab. Nel sud della Siria, presso Damasco due più piccoli enclavi “ribelli” cedono e si accordano con il governo. I terroristi che promettevano di morire sul campo di battaglia hanno la possibilità di trasferirsi ad Idlib dove saranno poi eliminati (o da cui, probabilmente, fuggiranno in Europa). La sacca jihadista nel Ghuta orientale è stata ridotta nelle ultime settimane, riducendosi a una cittadina vuota ed alcuni villaggi.
Sarà eliminata nei prossimi giorni. Un tentativo dei jihadisti di aiutarla nel Ghuta occidentale è fallito: “Qalat al-Mudiq @QalaatAlMudiq, 03:49 – 26 novembre 2016. I ribelli hanno iniziato una nuova battaglia nella provincia di #Quneitra per rompere l’assedio del #Ghuta ovest. Bombardamenti protattivi sono in corso… (una grande “avanzata” e “successi” twittati)… Qalat al-Mudiq @QalaatAlMudiq, 06:53 – 27 novembre 2016. Battaglia terminata dopo disaccordi tra i gruppi coinvolti nella rottura dell’assedio del #Ghuta ovest e l’inizio dell’evacuazione da Qan al-Shaiq”.
I poteri egiziani, per lo più le Forze Armate, hanno scacciato i fratelli musulmani dal governo, che sostenevano i terroristi in Siria e in Libia e che andavano ulteriormente radicalizzandosi. La mossa dell’Esercito egiziano avveniva dopo che i sauditi l’avevano sollecitata, offrendo enormi aiuti economici al nuovo governo. I fratelli mussulmani erano visti come un pericolo da Riyadh.
Poi le priorità saudite sono cambiate, e i wahhabiti improvvisamente si sono alleati con gli ideologi della Fratellanza musulmana, e insieme alla Turchia dominata dalla fratellanza e il Qatar suo sostenitore, i nuovi governanti sauditi ampliano le operazioni per imporre regimi islamisti in Libia, Iraq, Siria e Yemen. La situazione è cambiata in Egitto. Turchia e Qatar sono diventati nemici, come i loro ascari in Libia. Quando i sauditi chiesero ufficialmente al governo al-Sisi di sostenere la Fratellanza musulmana, l’alleanza finì. I fratelli mussulmani sono il nemico dell’Egitto, non saranno mai più accettati comunque. Ed ha anche rotto con gli Stati Uniti che sostengono la Fratellanza mussulmana in tutto il mondo. Invece i rapporti amichevoli con la Russia sono stati rinnovati.
Cairo ritiene che l’insediamento di un qualsiasi regime islamista in Siria minacci l’Egitto. (Israele potrebbe facilmente trasferire i terroristi che supporta attivamente dalle alture del Golan siriane alla penisola del Sinai). Si ritiene inoltre che l’attuale regime saudita andrà a pezzi per le lotte interne nel 2017. Ora l’Egitto offre un aiuto serio alla Siria nel combattere i nemici. Poche settimane fa una delegazione militare egiziana di alto livello giungeva in Siria per discutere della partecipazione alle operazioni sotto il comando siriano e russo. Si sostiene che aerei ed elicotteri egiziani siano arrivati nell’aeroporto governativo siriana di Hama.
L’Egitto ha un grande esercito e l’accesso via mare alla Siria. Può e probabilmente invierà truppe di terra. La Francia aveva costruito le due Mistral per la Russia ma, per via delle sanzioni sull’Ucraina, non le fu permesso di consegnarle alla Russia. Alla fine, le ha vendute all’Egitto. Sono dotate di elicotteri ed elettronica russi, e forse opereranno con ufficiali russi a bordo. Ognuna può trasportare e sbarcare un battaglione completo di 900 uomini, con tutto l’equipaggiamento. Con le navi egiziane fare la spola tra Suez e Lataqia, una brigata di fanteria completa di supporto potrebbe giungere in Siria in pochi giorni. Gli elicotteri russi a bordo delle Mistral sarebbe di supporto aereo e la flotta russa nel Mediterraneo orientale le coprirebbe. Ciò porterebbe una brigata completa capace di combattere in modo coerente e autonomo.
Tale unità è più preziosa degli sciiti per lo più irregolari arruolati dagli iraniani nel sostenere la Siria, e che hanno bisogno di supporto logistico e del comando dall’Esercito arabo siriano. Gli egiziani possono, dato il compito, eseguirlo per conto proprio. Per ragioni geopolitiche (Canale di Suez) né USA né Turchia oserebbero toccarli. Vi sono attualmente 4000 iracheni e 4000 sciiti inviate dagli iraniani in Siria. 400 operativi del IRCG iraniano li coordinano. Hezbollah ha inviato circa 2000 forze speciali delle unità Ridwan. La Russia ha oltre alla componente aerea e di difesa aerea, elementi delle forze speciali e commando.
La forza egiziana di 4000 soldati non sarebbe enorme, ma sarebbe un buon esempio di lotta congiunta. Il sostegno politico che tale unità simboleggerebbe è certamente di maggior valore. La Francia, che febbrilmente supporta i terroristi in Siria, sarebbe completamente imbarazzata da tale mossa. Il mondo intero riderebbe delle sanzioni alla Russia se le Mistral “egiziane” sostenessero il governo siriano sotto il comando russo. Se ciò accadesse, l’operazione del governo siriano su Raqqa improvvisamente diverrebbe non solo possibile ma anche probabile.
L’Esercito egiziano ha una certa esperienza nella lotta ai terroristi nel Sinai. Non teme eccessivamente di fare vittime ed odia gli islamisti. Può facilmente rafforzare le proprie unità sempre per quanto necessario. Se l’Egitto è serio, lo SIIL a Raqqa è finito e il piano degli Stati Uniti sul “principato salafita” nel nord-ovest della Siria e in Iraq sarà sventato. Con tutto ciò e il presidente Trump che potrebbe ritirare il supporto ai terroristi in Siria, la fine della guerra è in vista. Anche se Qatar ed altri continuassero il sostegno promesso, i terroristi non avranno alcuna possibilità contro un’alleanza molto meglio organizzata intorno al governo siriano.
Il Consiglio europeo per gli esteri dominato dagli Stati Uniti ha pubblicato un nuovo documento sulla Siria per i governi dell’Unione europea: Il primo test di Trump sono la politica europea e l’assedio di Aleppo. Il sottotitolo recita: “Non vi è più alcuna reale speranza di deporre Assad. L’Europa deve invece lavorare molto per salvare qualcosa per il popolo siriano”.
Un titolo migliore sarebbe stato: come l’UE s’è rovinata e ha perso tutto seguendo pedissequamente la follia degli Stati Uniti e la sua opposizione ad Assad e Russia. L’UE è così disunita ed ottusa che non può nemmeno affrontare il ricatto dell’aspirante sultano turco. Bloccare tutti i crediti comunitari all’economia turca manderebbe in bancarotta il governo di Erdogan in pochi mesi. Putin ha mostrato come gestire il tizio.
Come mai nessuno a Bruxelles (e a Berlino) l’ha imparato?
 25-nov-2016-aleppo
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

lunedì 28 novembre 2016

LE MIE PRIGIONI: cronache marziane dalla mia cella dello Spielberg

In attesa di mandarmi in esilio perpetuo all'isola di Sant'Elena, Vi scrivo un breve articolo d'aggiornamento su Sion se la sta facendo sotto !!!  255^ !!!!! PUNTATA dello sceneggiato Siria & dintorni ....    deca
 
Questa qua sopra è la mappa di Aleppo est un'ora fa, ovvero la sacca di resistenza dei ratti occidentali denominati dagli organi della disinformazione come "operatori di pace moderati" è stata stravolta in sole 8 ore dall'attacco combinato delle forze dell'EAS, di Hezbollah, brigate sciite iraniane ed iraqene, brigata cristiana palestinese.
Quello che vedete in questa mappa di Aleppo est è la rappresentazione visiva della disfatta della putrefatta ideologia sionista partorita dai vari Brzezinski, Kissinger, Killary Rhodam, Cameron, Hollande e compagnia brutta.
Il centro di coordinamento umanitario della Federazione russa, in concerto con la protezione civile syriana, stima in circa il 45% del territorio cittadino strappato in 8-9 ore ai ratti wahhabiti takfiri.
La zona gialla, in alto al centro sinistra della foto aerea, è quella controllata dalle forze militari dei curdi syriani, una volta alleati dei takfiri, ora, da veri amici voltagabbana, hanno contribuito alla loro rovina.
Ma questo sarà un altro capitolo, a parte, della resa dei conti, che si affronterà in separata sede.
L'area azzurrina è quello che rimane dalle 18 di oggi in mano agli "operatori di pace moderati", ovvero i takfiri occidentali wahhabiti (il wahhabismo è una forma particolare di sionismo ed è un parto abortito tutto saudita).
La stima, dopo che si sono censiti quasi 10.000 civili che sono riusciti a scappare dalle mani dei ratti occidentali, di cui una piccola frazione, in fase di attenta verifica, pare essere di familiari dei takfiri wahhabiti ancora fortificati nella sacca, dicevo che è di circa 25/30.000 civili presenti ancora nella residua sacca, di cui quasi la metà sarebbero familiari degli "operatori di pace moderati".
Il numero esatto d'"operatori di pace moderati" wahhabiti non è noto ma si stimano in 2.500-3.000 ratti ancora pascolanti.
Ecco come era la zona nord della sacca solamente 100 ore fa, adesso è tutta libera .......
Qualcuno nel mondo, anche in questa penisola, sta bruciando le fiamme dell'inferno .....
In qualche buncher a sud del Po di Volano ..... 28 Nov. 2016.
deca

USA e Regno Unito insabbiano i legami con i terroristi

Finian Cunningham Strategic Culture Foundation

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Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha appena dato ordine al Pentagono di assassinare i capi della rete terroristica al-Nusra in Siria. I media degli USA riferivano che la nuova urgenza nasce dal timore dell’intelligence degli Stati Uniti che i gruppi affiliati ad al-Qaida preparino attacchi terroristici contro obiettivi occidentali dalle roccaforti in Siria. La pretesa degli Stati Uniti è di eliminarli con attacchi di droni e “risorse d’intelligence”, cioè presumibilmente forze speciali già attive nel nord della Siria al fianco dei turchi.
La scorsa settimana, un annuncio simile fu fatto dalla stampa inglese, riferendo che truppe d’elite SAS avevano l’ordine di uccidere 200 volontari jihadisti inglesi sospettati di essere attivi in Siria (e Iraq). Anche in questo caso, la stessa logica fu invocata come nel caso statunitense. Il programma di assassinio deve impedire attacchi terroristici contro gli Stati occidentali.
Un funzionario della Difesa inglese avrebbe detto che la missione potrebbe essere la più importante mai intrapresa dalle SAS in 75 anni. “La caccia è aperta”, ha detto il funzionario, “prenderemo alcuni cattivoni”. Significativamente, anche le operazioni di assassinio delle SAS in Siria sarebbero attuate nell’ambito di uno “sforzo multinazionale”, suggerendo che l’iniziativa del Pentagono indicata questo fine settimana, sia coordinata con gli inglesi.
Tuttavia, c’è qualcosa di decisamente strano in tale improvvisa determinazione di statunitensi e inglesi ad eliminare i terroristi in Siria. Dallo scoppio della guerra in Siria nel 2011, la NATO ha mostrato scarso rispetto per le indicazioni ufficiali di lotta al terrorismo collegato ad al-Qaida, Stato islamico (SI, SIIL o Daash) e Jabhat al-Nusra (noto anche come Jabhat Fatah al-Sham). Una spiegazione semplice di tale presunta anomalia è che Stati Uniti e NATO in realtà collaborino segretamente con tali reti terroristiche per il cambio di regime contro il governo di Assad, solido alleato di Russia e Iran.
Ciò che Washington chiama “ribelli moderati”, che sostiene, sono in realtà le vie per armare e finanziare noti gruppi terroristici. In tale contesto, i gruppi terroristici sono stati attivati dagli occidentali nella guerra per il cambio di regime. Pertanto, non vi è alcuna intenzione di liquidarli, finora. Ma ore se ne discute.
Il fallimento del cessate il fuoco ad Aleppo dimostra il collegamento tra terrorismo ed occidentali. Il mancato rispetto da parte di Washington dell’impegno a separare i cosiddetti moderati dagli estremisti è la prova evidente che la presunta dicotomia è una bufala. Il fatto evidente è che gli Stati Uniti sostengono i “ribelli” completamente integrati nei gruppi terroristici. Cioè, Stati Uniti ed alleati sponsorizzano il terrorismo in Siria. Ciò ha portato alla ragionevole accusa del governo russo che gli Stati Uniti sostengono al-Nusra nonostante sia un’organizzazione terroristica bandita internazionalmente e al centro della cosiddetta “guerra al terrore” degli USA.
L’accusa è stata confermata dai capi di al-Nusra che dicono di aver ricevute segretamente armi dagli statunitensi, suffragata anche dai recenti ritrovamenti di armi statunitensi nei covi terroristici smantellati dall’Esercito Arabo Siriano. Quindi, la domanda è: perché tale urgenza del Pentagono nel spazzare via la leadership di al-Nusra in Siria? In primo luogo, notiamo che la precisione implicita delle “liste di terroristi da uccidere” su cui statunitensi e inglesi lavorano, ad un tratto appare incongrua, dato che la NATO finora non ha fornito alla Russia le coordinate delle basi degli estremisti in Siria. Il Ministero della Difesa russo rivelava la settimana prima che gli statunitensi non fornirono una sola nota sulla localizzazione dei gruppi terroristici in Siria.
Gli Stati Uniti erano obbligati a condividere le informazioni sulle posizioni degli estremisti nell’ambito del cessate il fuoco deliberato a settembre dal segretario di Stato John Kerry e dal Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Quindi vi fu un apparente curioso cambiamento; da non poter fornire alcuna intelligence sui gruppi terroristici, ora si dice in un contesto diverso che Stati Uniti ed inglesi agiscono rapidamente con attacchi preventivi per decapitare al-Nusra e SIIL. Dal punto di vista inglese, i rapporti indicano che l’elenco di centinaia di jihadisti inglesi da eliminare fu elaborato dai servizi segreti MI5, MI6 e GCHQ. 
Perché tali informazioni non furono condivise con la Russia, secondo gli accordi Kerry-Lavrov? Il tempismo è anche un altro fattore significativo. L’annuncio di Obama al Pentagono di assassinare i capi di al-Nusra avviene dopo la vittoria elettorale scioccante di Donald Trump, un risultato che ha completamente abbagliato Casa Bianca e Washington, che pensavano che la democratica Hillary Clinton fosse una scommessa sicura.
Il brusco salto degli Stati Uniti per neutralizzare i quadri di al-Nusra è dovuto anche dalla squadra della Marina russa che si disloca nel Mediterraneo al largo della Siria. La squadra è guidata dalla portaerei Admiral Kuznetsov e dai cacciatorpediniere armati di missili da crociera Kalibr. La formazione navale viene descritta come il maggiore dispiegamento russo dalla fine della guerra fredda, 25 anni fa, contribuendo a migliorare notevolmente la presenza aerea della Russia, che già nell’ultimo anno ha mutato il corso della guerra siriana, verso la netta sconfitta dei terroristi filo-occidentali.
Ora che quasi tre settimane d’interruzione unilaterale della Russia degli attacchi aerei sui terroristi in Siria sono passate inutilmente, in attesa della resa dei terroristi, si prevede che la forza aerea russa e le forze siriane preparino l’offensiva finale per vincere la guerra per procura degli occidentali.
Il neopresidente Trump ha dichiarato in più occasioni l’approvazione dell’operazione antiterrorismo russo e siriano, a differenza dell’amministrazione Obama che ha cercato di ostacolarla accusando Mosca e Damasco di “crimini di guerra” contro i civili. La Russia ha respinto tali affermazioni come false, indicando l’iniziativa dei corridoi umanitari ad Aleppo come prova di voler minimizzare le vittime civili. Sono i terroristi sostenuti dagli Stati Uniti che sabotano gli sforzi umanitari. In ogni caso, l’arrivo di Trump alla Casa Bianca darebbe alla Russia via libera nel concludere la guerra siriana.
E com’è noto, il rafforzamento delle forze russe sembra preparare l’ultimo scatto. Qui forse si evince il vero senso del piano per uccidere i terroristi del Pentagono e degli inglesi. Se si accetta la premessa plausibile e provata che la NATO ha segretamente finanziato, armato e diretto i suoi sicari terroristici, allora è probabile vi siano molte prove presso i terroristi su tali crimini di Stato.
Mentre le forze russe e siriane sradicano i resti del terrorismo, è prevedibile che molte informazioni altamente cruciali siano scoperte imputando seriamente Washington, Londra, Parigi e altri della guerra sporca alla Siria, tra cui vi saranno centinaia di terroristi di al-Nusra e altri agenti disposti a testimoniare contro i mandanti. Un enorme vaso di Pandora attende di essere aperto.
Per impedire che emergano tali prove devastanti sulla colpevolezza occidentale nella guerra criminale segreta alla Siria, il Pentagono e i partner inglesi spediscono le loro truppe d’élite a fare “pulizia in casa”, comportando l’eliminazione dei jihadisti che sanno troppo. Non stupisce che il funzionario inglese parlasse della possibilmente più importante missione delle SAS in 75 anni. Ne va del collo di Washington e Londra.
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La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line Strategic Culture Foundation

Traduzione di Alessandro LattanzioSitoAurora



deca



giovedì 24 novembre 2016

LA PEDOFILIA? E' un normale orientamento sessuale ....



La Pedofilia ?

E’ Un Normale Orientamento Sessuale



In questi giorni ho avuto tempo di riprendermi in mano una mail di Diacono Martino, una questione molto calda.
La pedofilia è un “orientamento sessuale” come essere etero o gay, secondo uno psicologo. L’idea che l’attrazione sessuale per i bambini è un “orientamento” suggerisce che i criminali non possono cambiare. Lo psicologo afferma che è possibile trattare chi commette abusi sessuali sul bambino anche se “the understanding that the attraction may always remain”.
Lo psicologo ha istituito su Reddit un thread “ask me anything”, l’identità di chi scrive non viene rivelata, ma è stata verificata dal sito. Alla domanda “Possono i pedofili effettivamente cambiare?”, l’esperto risponde: “Credo che il disturbo della pedofilia è un orientamento sessuale dove l’individuo è attratto dalle caratteristiche del bambino”. Traduco per miglior comprensione: un individuo pedofilo ha la stessa attrazione radicata che una donna eterosessuale può avvertire per un maschio, oppure l’attrazione che un omosessuale può sentire per individui del suo stesso sesso. 
Continua con: “Sappiamo che i pedofili possono impegnarsi in relazioni sessuali con persone adulte. Alcuni di loro possono spiegare come la loro distorsione cognitiva spinge la loro pulsione sessuale verso i bambini in età prepuberale.” In un secondo momento, lo psicologo sottolinea che: “Nel trattamento, per me, non si tratta di modificare l’orientamento di per sé, ma di spingere l’individuo a trovare comportamenti più adeguati per impegnarsi a tal fine”.


Un’operazione durata sei mesi coordinata dalla NCA ha portato all’arresto di 660 pedofili. Medici, insegnanti, capi scout, operatori e ex ufficiali di polizia. Una psicologa, parlando con The Independent, afferma che: “È una malattia, è un tratto, non è una scelta. Non hanno scelto di cambiare, ma possono imparare a vivere in modo responsabile (sostenibile) con i loro desideri sessuali.
Petya Schuhmann, che lavora in Germania al Progetto Dunkelfeld, consente alle persone pedofile di mettersi in contatto – in forma anonima – con terapisti che possono aiutare a controllare i propri impulsi sessuali verso i bambini. Todd Nickerson – un graphic designer freelance del Tennessee – ha causato scalpore scrivendo un articolo in cui chiedeva alla gente comprensione verso il suo “orientamento sessuale”.
Quindi se la pedofilia è un “semplice orientamento sessuale” risulta chiaro che questi individui non cambieranno mai, vengono semplicemente trattati per consentire a qualcuno di loro di resistere agli impulsi sessuali: un modo come un altro per arrivare a depenalizzare tale reato e per convincerci che vanno capiti.
Insomma questi dolci zuccherini vanno compresi e non puniti troppo pesantemente, in fondo ancora in molte parti del mondo esistono le spose bambine.


pedofili: per quanto molti, comprensibilmente, abbiano difficoltà a includere anche l’ultima categoria tra le varie identità degenere, non sembrano esserci grandi ostacoli teorici al riconoscimento anche di questa «identità» una volta ammessi i principi dell’ideologia.
Infatti le diverse identità degenere e gli orientamenti sessuali che ne derivano prescindono non solo dalla naturale finalità dell’atto sessuale, ma persino da ogni realtà fisica-biologica sottostante.
Segue, logicamente, che l’immaturità fisica e mentale del bambino non è, in quest’ipotesi, un ostacolo a divenire «oggetto sessuale». Inoltre ci sono già segni che indicano, come vedremo, che l’orientamento pedofilo sarà oggetto di «normalizzazione» mediatica, culturale e normativa, come avvenuto per quello omosessuale e transessuale.”
“Per dare un’idea di quanto il processo di convincimento inconscio o se volete inconsapevole (subliminale) delle masse sia avanzato, secondo lo schema di Overton, si pensi solo al fatto che due anni fa, nel 2014 – come ci ricorda Antonio Brandi – “Illustri professori, sociologi e psichiatri, educatori, assistenti sociali, intellettuali e politici, pubblicamente e apertamente, in consessi di prestigio internazionale (da ultimo una conferenza a Cambridge), sostengono apertamente che la pedofilia è normale, per uomini normali. Se non c’è violenza, e con la dovuta “educazione”, per i bambini è piacevole e naturale intrattenere rapporti sessuali, anche con gli adulti. 
I pedofili sono una categoria ingiustamente demonizzata!!…”. “Non c’è da stupirsi. E’ il logico risultato della cultura omosessualista e del gender. E’ una necessaria conseguenza del libertarismo radicale sfrenato e dell’egualitarismo scervellato e scellerato che si sono andati diffondendo negli ultimi decenni.”
I pedofili vogliono gli stessi diritti degli omosessuali“. L’attrazione per i bambini è un orientamento sessuale come tanti, è un altro dei “generi” in voga, fa trendy!!! E’ un’altra delle pulsioni che ormai abbiamo imparato ad elevare al rango di “diritto”.
Del resto dal canto loro – prosegue Francesca Romana Poleggi – “gli psichiatri stanno facendo in modo di derubricare anche la pedofilia dalle malattie mentali, così come avevano fatto per l’omosessualità negli anni ’70. Un gruppo di professionisti ha proposto di modificare la definizione di pedofilia contenuta nel Manuale di diagnostica e statistica dei disordini mentali: non più “pedofili”, ma “persone attratte dai minori”, perché bisogna aiutare i professionisti della mente umana a comprendere detti soggetti, aldilà degli “stereotipi” e dei pregiudizi costruiti dalla società.
Infatti, secondo loro, gli effetti negativi del sesso tra adulti e bambini sono stati eccessivamente sovrastimati: la grande maggioranza delle persone che ha avuto rapporti con adulti durante l’infanzia non ha riportato conseguenze sessuali negative una volta raggiunta la maturità”.
‘Paedophilia is natural and normal for males’. Niente paura, è tutta natura e tanto progresso: http://www.telegraph.co.uk/comment/10948796/Paedophilia-is-natural-and-normal-for-males.html
P.S. : deca : Ritenevo scontato che, avendo ripubblicato questo articolo sul nostro blog, fosse chiaro che condividiamo in questo articolo il forte allarme che sta provocando questo atteggiamento di sdoganamento della pedofilia in tutti noi, e che si comprendesse che non sosteniamo ed anzi siamo fieramente contrari e combatteremo sempre la pedofilia, con qualsiasi nome vorrete chiamarla !!!!
BY ALESSIA http://liberticida.altervista.org/ 
FONTI:
http://www.tempi.it/pedofilo-jimmy-savile-inghilterra-professoroni-normale-voler-fare-sesso-con-i-bambini#.VotueleTlJ0
http://www.notizieprovita.it/rivista/novembre-2014-notizie-provita-pedofilia/
http://www.studioafis.it/lodierno-concetto-di-pedofilia/
http://www.carabinieri.it/editoria/rassegna-dell-arma/anno-2004/n-3—luglio-settembre/studi/pedofilia-la-peste-sociale-del-terzo-millennio-
http://www.independent.co.uk/news/world/americas/child-marriage-chart-reveals-girls-can-still-get-married-at-12-in-some-parts-of-the-us-as-lawmakers-a6921246.html
http://www.wikiwand.com/en/Catholic_Church_sexual_abuse_cases