Le forze speciali russe respingono un attacco pianificato dagli USA in Siria
denunciano gli USA e rilasciano un duro comunicato
È appena avvenuto qualcosa senza
precedenti, in Siria: le forze degli “operatori di "pace" moderati” sostenute dagli
USA ed Israele hanno tentato un attacco a sorpresa contro le forze governative
siriane situate a nord ed a nordest della città di Hama. Quello che rende
unico questo attacco è che si è svolto all’interno di una cosiddetta
“zona di de-escalation”, ed uno degli obiettivi chiave
dell’attacco era quello di circondare con un movimento a tenaglia, e
successivamente catturare, un plotone di agenti della polizia militare
russa dispiegato per monitorare e applicare lo status speciale di questa
zona.
Le forze di polizia militare russe, composte principalmente da
soldati della regione del Caucaso, hanno combattuto contro una forza
nemica molto più grande [30 a 1], ed hanno richiesto assistenza. Per la prima
volta, almeno ufficialmente, le forze speciali russe sono scese in campo
per salvare e portare via i loro compagni.
Allo stesso tempo, i russi
hanno inviato un certo numero di velivoli per il supporto aereo
ravvicinato [CAS, Close Air Support in inglese], che hanno ucciso parecchie centinaia (850/900) di terroristi “buoni” ["operatori di pace moderati" in gergo tecnico boldriniano] ed hanno respinto l’attacco (fonti russe [in inglese]
parlano dell’eliminazione di 850 operatori di pace, 11 carri armati, tre
veicoli per il supporto alla fanteria, 46 pickup armati, cinque mortai,
20 camion e 38 depositi di munizioni; qui [in russo]
potrete vedere foto dei soldati e degli equipaggiamenti distrutti). Ciò
che rende unico questo evento è la reazione ufficiale dei russi su
questo evento.
Il Capo del Dipartimento Principale
delle Operazioni dello Stato Maggiore Generale russo, il Colonnello
Generale Sergej Rudskoj, ha dichiarato che [in inglese]:
“Nonostante gli accordi firmati ad Astana il 15 settembre, i terroristi del Fronte al-Nusra, e unità a loro aggregatesi, che non vogliono rispettare la cessazione delle condizioni d' ostilità, hanno lanciato un’offensiva su vasta scala contro le posizioni delle truppe governative a nord e a nordest di Hama, nella zona di de-escalation di Idlib, dalle ore 8 del 19 settembre (…) Secondo i dati disponibili, l’offensiva è stata avviata dai servizi di intelligence americani per fermare la riuscita avanzata delle truppe governative ad est di Deir el-Zor”.
Oggi altri funzionari russi hanno
aggiunto a questa accusa una minaccia non tanto velata. Il portavoce del
Ministero della Difesa russo, il Maggior Generale Igor Konashenkov, ha dichiarato [in inglese]:
La Russia ha inequivocabilmente detto ai comandanti delle forze statunitensi nella base aerea di Al Udeid (in Qatar) che non tollererà eventuali bombardamenti dalle aree in cui stazionano le SDF (…) Il fuoco proveniente da posizioni nelle regioni [controllate dalle SDF] sarà soppresso con tutti i mezzi necessari.
Questo non ha precedenti su diversi
livelli.
In primo luogo, i russi credono chiaramente che questo
tentativo di uccidere o catturare un plotone della polizia militare
russa sia stato pianificato dagli Stati Uniti ed Israele. Il fatto che fanno questa
accusa ufficialmente mostra il grado di irritazione provato dai russi
circa la doppiezza degli americani [vedi il viso nella foto, del Maggior Generale Igor Konashenkov]. In secondo luogo, questa è la prima
volta, almeno per quanto ne so io, che le forze delle Spètsnaz russe
sono dovute intervenire per salvare un’unità russa circondata. Tutti
gli operatori delle Spètsnaz sono sopravvissuti, solamente tre di loro sono
stati feriti nell’operazione.
Il
supporto ravvicinato di aerei Su-25 a bassissima quota è stato
ovviamente coordinato dai controllori aerei avanzati delle Spètsnaz, e
probabilmente ha assicurato la vittoria.
In altre parole, si è sfiorato
il disastro, e le cose sarebbero potute finire molto male (basta
immaginare cosa avrebbero fatto in video i pazzi takfiristi ai soldati
russi catturati!). Infine, un attacco organizzato dagli Stati Uniti a
quella che doveva essere una zona di “de-escalation”, combinato con un
tentativo di catturare soldati russi, alza l’asticella della duplicità
americana ad un livello totalmente nuovo.
La grande domanda adesso è “i russi
volevano davvero dire quello che hanno detto?” o stanno solo
piagnucolando con una vera determinazione a rispondere se necessario?
Ci sono un paio di problemi qui.
In primo luogo, oggettivamente, il contingente russo in Siria è minuscolo rispetto all’enorme potenza del CENTCOM, della NATO e degli israeliani sempre presenti. Non solo, ma in qualsiasi confronto tra Russia e Stati Uniti, la Russia come paese è oggettivamente la parte più debole secondo tutti i parametri, tranne nel caso di uno scambio nucleare. [questa affermazione è comunque clamorosamente smentita dall'articolo che riporto sotto.....ndr.]
E quindi i russi non sono in una posizione di forza. Inoltre, per ragioni storiche e culturali, i russi sono molto più preoccupati dall’avvio di un qualsiasi incidente che potrebbe portare ad una guerra rispetto agli americani, che combattono sempre le loro guerre nel paese di qualcun altro.
Questo potrebbe sembrare paradossale, ma i russi temono la guerra, anche se sono pronti ad essa. A differenza dei russi, gli americani non temono la guerra, ma non sono nemmeno pronti ad essa. In pratica ciò significa che un errore di calcolo americano potrebbe portare benissimo ad una risposta militare russa che stordirebbe gli americani e li costringerebbe ad entrare in una spirale di escalation che nessuno potrebbe controllare.
In primo luogo, oggettivamente, il contingente russo in Siria è minuscolo rispetto all’enorme potenza del CENTCOM, della NATO e degli israeliani sempre presenti. Non solo, ma in qualsiasi confronto tra Russia e Stati Uniti, la Russia come paese è oggettivamente la parte più debole secondo tutti i parametri, tranne nel caso di uno scambio nucleare. [questa affermazione è comunque clamorosamente smentita dall'articolo che riporto sotto.....ndr.]
E quindi i russi non sono in una posizione di forza. Inoltre, per ragioni storiche e culturali, i russi sono molto più preoccupati dall’avvio di un qualsiasi incidente che potrebbe portare ad una guerra rispetto agli americani, che combattono sempre le loro guerre nel paese di qualcun altro.
Questo potrebbe sembrare paradossale, ma i russi temono la guerra, anche se sono pronti ad essa. A differenza dei russi, gli americani non temono la guerra, ma non sono nemmeno pronti ad essa. In pratica ciò significa che un errore di calcolo americano potrebbe portare benissimo ad una risposta militare russa che stordirebbe gli americani e li costringerebbe ad entrare in una spirale di escalation che nessuno potrebbe controllare.
Ricordate come Hillary promise che avrebbe imposto unilateralmente una cosiddetta zona “interdetta al volo” [“no-fly zone”, in inglese]
sulla Siria? Promise non solo di schierare aerei americani sulle forze
russe in Siria, ma ha anche di cacciare le Forze Aerospaziali russe dai
cieli siriani.
Grazie a Dio, questa strega pazza non è stata eletta, ma sembra che persone con le sue stesse opinioni arroganti e, francamente, del tutto irresponsabili, siano ora in carica sotto Trump.
Grazie a Dio, questa strega pazza non è stata eletta, ma sembra che persone con le sue stesse opinioni arroganti e, francamente, del tutto irresponsabili, siano ora in carica sotto Trump.
Ora la mia paura è che dei comandanti
incompetenti, arroganti, non troppo lucidi e generalmente ignoranti al
Pentagono e alla CIA, ignoreranno semplicemente i chiari segnali
d’avvertimento provenienti dai russi, compreso l’annuncio pubblico che,
il Cremlino ha dato l’autorità ai comandanti locali russi in Siria di
usare la forza per proteggere il personale russo.
In parole povere,
questo significa che se verranno attaccati, i russi in Siria non avranno
bisogno di consultarsi con Mosca prima di utilizzare la forza per
proteggere sé stessi. A proposito, regole d’ingaggio simili sono
abbastanza comuni, non c’è nulla di straordinario, ma il fatto che siano
state rese pubbliche è, ancora una volta, un messaggio all’Impero
Anglo-Sionista e ai terroristi “buoni” che utilizza per cercare di
conquistare la Siria.....
Questa volta noi (il mondo) siamo stati
fortunati. I syriani hanno combattuto duramente e i terroristi “buoni”
sono stati probabilmente sorpresi dalla spietata determinazione delle
forze di polizia militare russe (in realtà, composte soprattutto da
forze speciali cecene) e degli operatori delle Spètsnaz. Una cosa è
combattere i reparti syriani, un’altra affrontare questi guerrieri
temprati. Ma la prossima volta l’esito potrebbe essere diverso.
Anche il quadro più grande mi dà molta
preoccupazione. I syriani, con l’aiuto iraniano, di Hezbollah e russo,
hanno liberato Deir el-Zor, hanno attraversato il fiume Eufrate e si
stanno muovendo verso est. In parole povere, questo significa che Stati
Uniti e Daesh hanno perso la guerra, e che l’ultima regione siriana con
cui gli Anglo-Sionisti possono sperare di dividere il paese (il loro
attuale “piano B”) e stabilire una presenza militare americana
permanente è ora minacciata dall’avanzata siriana.
La distanza tra le forze statunitensi attualmente schierate in Syria nordorientale e le forze siriane, iraniane, di Hezbollah e russe sta diventando sempre più piccola ogni giorno. Posso solo immaginare come le forze, diciamo iraniane o di Hezbollah, che stanno già “fiutando” la presenza nelle loro vicinanze di forze statunitensi, stiano sbavando affamate per il momento in cui finalmente potranno mettere le mani sul loro più vecchio e più odiato nemico. Mi sento poco dispiaciuto per la prima unità statunitense che entrerà in contatto con le forze iraniane o di Hezbollah.
La distanza tra le forze statunitensi attualmente schierate in Syria nordorientale e le forze siriane, iraniane, di Hezbollah e russe sta diventando sempre più piccola ogni giorno. Posso solo immaginare come le forze, diciamo iraniane o di Hezbollah, che stanno già “fiutando” la presenza nelle loro vicinanze di forze statunitensi, stiano sbavando affamate per il momento in cui finalmente potranno mettere le mani sul loro più vecchio e più odiato nemico. Mi sento poco dispiaciuto per la prima unità statunitense che entrerà in contatto con le forze iraniane o di Hezbollah.
Adesso gli americani si nascondono
dietro i curdi, ma prima o poi gli iraniani o Hezbollah li troveranno.
Per quanto riguarda i curdi, la loro situazione in Syria è, per dirla in
modo gentile, precaria: sono circondati su tutti i lati dai turchi, dai
siriani e dagli iraniani, e l’unica zona che controllano in modo più o
meno stabile è in Iraq. Gli americani lo sanno perfettamente, e questo è
il motivo dei loro disperati tentativi di fermare i siriani.
Questa è una situazione molto
pericolosa: anche se il CENTCOM e la NATO sono di gran lunga i “più
tosti del quartiere”, in Siria gli americani sono con le spalle al muro,
il loro spazio di manovra si sta riducendo velocemente e non sanno
affatto come fermare questo processo. Da qui l’attacco alla zona di
de-escalation che abbiamo appena visto.
Spero che alla fine gli americani
faranno quello che hanno fatto ad Al-Tanf e facciano semplicemente i
bagagli, dichiarino la vittoria, e partano. Quella sarebbe l’unica cosa
razionale da fare. Ma dopo aver ascoltato Trump all’ONU, non ho la
sensazione che essere razionali sia in cima alla lista delle priorità
degli Stati Uniti. Tutto questo è piuttosto spaventoso.
Video che illustrano brevemente l'opera di copertura aerea a difesa dei 29 poliziotti russi....
Le conseguenze della battaglia di Hama
in Syria: Maskirovska e reputazione
I fatti:
In Syria, nella zona di Hama (sud di Idlib, in piena zona di
De-Escalation, ovvero tecnicamente pacificata) un grosso attacco dei
fanatici islamisti colpisce le forze siriane ed i loro alleati.L’obiettivo reale, come si vedrà spiegato più avanti è quello di uccidere o possibilmente catturare una colonna di poliziotti militari russi, presenti nella zona teoricamente “pacificata” e armati con blindati leggeri e poco altro.
Il "fato" vuole che non solo i fanatici "operatori di pace moderati" fossero presenti, ma anche forze speciali americane di cia ed nsa, per dargli manforte, dato che, meritatamente, i russi si sono fatti una nomea di ottimi combattenti, in zona.
Il piano teoricamente riesce, i “poliziotti” vengono circondati e le forze russe , iraniane e libanesi, nonché quelle siriane “colte di sorpresa“.
Improvvisamente le cose diventano difficili, per gli attaccanti.
I poliziotti russi danno mostra di una
ottima preparazione, e rispondono al fuoco con ferocia; e dimostrano d'avere a
disposizione un sacco di munizioni.
Velocemente arrivano sul posto le forze
speciali russe, (al loro primo intervento ufficiale sul fronte) che
massacrano letteralmente gli assalitori, riportando solo tre feriti
nelle loro fila.
Inizia un massiccio contrattacco siriano, preceduto da parecchi attacchi aerei e da ancora più numerosi attacchi di artiglieria.
Per la verifica dei fatti da me narrati vi rimando ai numerosi link posti in fondo, raccolti dal mio amico XYZ.
Non sappiamo se vi fossero agenti americani sul posto, ma, se così fosse giacciono tra i tanti
sepolti, a pezzi, a centinaia nelle fosse comuni un paio di giorni dopo, quando si
cominciò a ripulire l’area con i bulldozer, i cadaveri erano troppi. [ndr .... quasi 900]
Dobbiamo pensare che i russi siano stati fortunati o che sotto c’era dell’altro?
Le forze syriane e i loro alleati sono
al momento occupate dalla parte opposta del fronte, intente ad
attraversare l’Eufrate e a ingaggiare battaglia sempre più vicino agli
alleati curdi degli USA.
Occorre anche capire la mentalità peculiare degli abitanti locali.
Dopo l’inizio della guerra civile le
forze in campo si sono divise in centinaia di opposte fazioni, ognuna
con il suo comandante in capo e la sua brava bandiera, impegnate a
combattersi tra di loro e impegnati in mutevoli alleanze.
Segno di un innato individualismo e di una certa tendenza a cambiare bandiera, ovvero a mettersi dalla parte di chi “vince”.
Il piano americano era chiaro, persino
troppo. I fanatici islamisti avrebbero occupato dei territori di scarsa
importanza strategica, ma avrebbero ottenuto lo spostamento di parte
delle truppe impiegate sull’Eufrate. La cattura e l’uccisione di quasi
trenta soldati russi avrebbe causato un bel danno alla “reputazione” di
Mosca.
Immaginate come interpreteranno i
combattenti di queste fazioni i fatti elencato sopra. Non vedranno una
eroica resistenza di un manipolo di soldati russi incredibilmente
fortunati, ma vedranno un bello scherzo tirato agli americani. E
il risultato sarà che i russi vedranno aumentarsi la loro già enorme
“reputazione”, e gli americani faranno la figura degli stupidi, come, del resto, notoriamene sono.
Gli arabi capiscono benissimo il
concetto di ” ritirata strategica”. Non è altro che un modo per
riorganizzare le forze e attaccare in un secondo momento.
Capiscono perfettamente anche il concetto di Taqiyya
Taqiyya: è un termine
arabo che significa letteralmente come paura, stare in guardia,
circospezione, timore di Dio, santità, ambiguità o dissimulazione,
menzogna. Significa dissimulare se si combatte o se si è in pericolo.
Nella pratica musulmana è consentito mentire in quattro occasioni:
1) per salvare una o più vite
2) per portare la pace in uno scontro
3) per convincere una donna
4) se ci si prepara ad uno scontro, per non fornire indicazioni al nemico.
Nella pratica musulmana è consentito mentire in quattro occasioni:
1) per salvare una o più vite
2) per portare la pace in uno scontro
3) per convincere una donna
4) se ci si prepara ad uno scontro, per non fornire indicazioni al nemico.
Il pratica gli arabi si aspettano che
gli americani si ritirino in posizioni defilate o che addirittura si
pongano lingua in bocca con i russi, fingendo di allearsi con loro.
Per poi fotterli in un secondo momento.
Per loro è il corretto modo di comportarsi, con un nemico.
Un precetto coranico, addirittura.
Gli ammerregani continuano a fare di
tutto per rompere le scatole, combattono e non combattono, forniscono
armi ma negano di farlo, inviano soldati ma di nascosto, ecc. ecc.
Questo modo di agire è non solo è
stupido per gli arabi, ma li fa addirittura apparire deboli, come se
avessero paura di qualche migliaio di soldati russi.
Tramano nell’ombra e conducono piccoli
attacchi, un paio di missili alla volta, irrilevanti in termini militari
ma “simbolici”, ovvero dimostrano di essere pronti allo scontro, se
necessario.
I militari russi, d’altro canto, non
credono nella bugia tout court né negli attacchi dimostrativi
(concezione del tutto aliena per loro), ma nella Maskirovska.
La maskirovska è un concetto militare molto complesso.
Significa non solo mentire, ma fare
apparire al nemico una rappresentazione della realtà completamente
diversa dalla situazione reale.
Apparire deboli quando si è forti, e
viceversa. Come 29 poveri soldati russi, debolmente armati che sia
avventurano in mezzo al nulla, ghiotto boccone per i fanatici islamisti,
che già sognano di fare una pila di teste di nemici da mostrare al
mondo.
I satelliti americani spiano, e non osservano truppe nella zona.
Le spie confermano che in quella zona le
forze syriane sono male armate, e che gli aerei russi sono impiegate in
altre zone del fronte.
Persino i cannoni sono stati spostati,
la zona è “pacificata”. Un attacco viene pianificato, e va a finire nel
peggiore modo possibile.
Tutti gli assalitori morti:
Dal giorno seguente, fino ai primi d'ottobre, quasi 1.000 attacchi
aerei martelleranno tutti i punti salienti della zona, e faranno strage totale,
intervallati da innumerevoli colpi d'artiglieria, cannoni ,
improvvisamente teletrasportati nella zona di combattimento......
Una guerra portata avanti da una parte
con mosse politiche, armi fetenti e costosissime impiegate contro
pecorai. Senza dimenticare l’impiego di ogni mezzo mediatico possibile,
una falsificazione della verità paragonabile solo all’inferno distopico
di 1984, alla quale gli ilici della penisola italica credono ciecamente.....
Dall’altra parte nessun effetto
speciale, solo sano e vecchio “artigianato” bellico. Si decide quale è
il nemico e lo si ammazza, senza starci a ragionare sopra.
Utilizzando
armi “ignoranti”, ma che costano poco e funzionano bene. Agli alleati e
nei media da loro controllati si spiega bene cosa sta succedendo, è in
corso una guerra per spartirsi il pianeta, e gli USA sono indeboliti
dalle lotte interne…
La battaglia è ancora aperta, ormai i
fanatici islamici sono alle corde e le forze russe ed americane sono
vicine ad uno scontro diretto.
Fino all’ultimo curdo.....
By Nuke Di Liberticida (www.liberticida.altervista.org) e OraZero (orazero.altervista.org)
deca
Pesante sconfitta dell’alleanza USA-ISIS-Israele in Syria
Alessandro Lattanzio
L’alleanza
tra Stati Uniti d’America e Stato Islamico di Iraq e Levante (SIIL) ha
perso la guerra in Siria, assieme all’ultima regione siriana, da cui i
sionisti-statunitensi si giocano le ultime carte per dividere la Siria e
imporvi l’occupazione militare statunitense.
Il
Ministero della Difesa russo rilasciava un video sulle posizioni dello
SIIL a nord della città di Dayr al-Zur, in Siria orientale, che mostra
mezzi militari statunitensi schierati nella zona. “Le fotografie
aeree scattate il 8-12 settembre 2017 nelle aree occupate dalle forze
dello SIIL, rilevano numerosi veicoli corazzati Hummer utilizzati dalle
forze speciali dell’esercito statunitense“.
Unità delle forze
speciali erano schierate nelle postazioni create dai terroristi dello
SIIL, senza tuttavia che si registrassero scontri tra terroristi e
soldati statunitensi.
Breve servizio televisivo della tv pubblica della federazione russa, ovviamente censurato in corp. €uropa
“Nonostante le fortificazioni delle forze
armate statunitensi siano erette laddove i terroristi dello SIIL sono
attualmente dispiegati, non vi sono nemmeno i segni dell’organizzazione
di opere di difesa, dimostrando che i militari statunitensi che vi si
trovano, si sentano completamente al sicuro nelle aree occupate dagli 'operatori di pace moderati'“.
Il portavoce del Ministro della Difesa russo, Generale Konashenkov, dichiarava che gli Stati Uniti sostengono l'ISIS, facendo finta di combatterlo da 3 anni; “i terroristi che hanno attaccato le truppe syriane a Dayr al-Zur provenivano da nord, dove sono ubicate le forze speciali statunitensi e le basi delle forze nondemocratiche siriane. Inoltre, nelle ultime 24 ore c’è stato un drastico aumento del livello delle acque del fiume Eufrate, rendendo difficile all’Esercito arabo siriano attraversare il fiume.
Non ci sono state piogge.
I siriani dicono che l’unico modo per cui ciò succedesse era che l’acqua fluisse dalle dighe a monte, occupate dall’opposizione controllata dalla coalizione statunitense. Mentre la fine dello SIIL si avvicina in Syria, è chiaro chi lo combatte veramente e chi ha fatto finta di combatterlo negli ultimi 3 anni.
Se la coalizione internazionalista imperialista sionista guidata dagli USA preferisce non
combattere il terrorismo in Siria, il minimo che può fare è lasciare in
pace chi lo combatte in modo coerente ed efficace. Nonostante ciò,
l’Esercito arabo syriano, con il sostegno della forza aerea russa,
continua ad allargare la testa di ponte sulla sponda orientale
dell’Eufrate, liberando 160 chilometri quadrati dagli "operatori di pace moderati".
Ricordo che questa è una regione ricca di petrolio, che alimenta i terroristi. Perciò gli statunitensi sono così decisi a sabotarlo”.
Il portavoce del Ministro della Difesa russo, Generale Konashenkov, dichiarava che gli Stati Uniti sostengono l'ISIS, facendo finta di combatterlo da 3 anni; “i terroristi che hanno attaccato le truppe syriane a Dayr al-Zur provenivano da nord, dove sono ubicate le forze speciali statunitensi e le basi delle forze nondemocratiche siriane. Inoltre, nelle ultime 24 ore c’è stato un drastico aumento del livello delle acque del fiume Eufrate, rendendo difficile all’Esercito arabo siriano attraversare il fiume.
Non ci sono state piogge.
I siriani dicono che l’unico modo per cui ciò succedesse era che l’acqua fluisse dalle dighe a monte, occupate dall’opposizione controllata dalla coalizione statunitense. Mentre la fine dello SIIL si avvicina in Syria, è chiaro chi lo combatte veramente e chi ha fatto finta di combatterlo negli ultimi 3 anni.
Ricordo che questa è una regione ricca di petrolio, che alimenta i terroristi. Perciò gli statunitensi sono così decisi a sabotarlo”.
Il Ministero della Difesa russo dichiarava che i servizi segreti statunitensi avevano diretto l’attacco islamista contro le forze russo-syriane con l’obiettivo di sequestrare 29 militari russi, scatenando pesanti combattimenti tra truppe russe e forze sostenute dagli USA, che subivano perdite devastanti: 850 terroristi, 11 carri armati, 46 tecniche, 20 autocarri e 38 depositi di munizioni dell’Hayat Tahrir al-Sham distrutti dalle forze aerospaziali russe.
Dichiarazione del Ministero della Difesa della Federazione russa sulla situazione in Syria e l’azione degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo in Syria: “L’intelligence degli Stati Uniti ha organizzato un pesante attacco del gruppo terroristico Jabhat al-Nusra (Hayat Tahrir al-Sham) alla periferia di Hama, città situata in una zona di de-escalation, violando l’accordo di cessate il fuoco. Assalivano le difese governative, cercando di circondarle assieme a un’unità militare russa, ferendo 3 soldati russi. Il motivo era il tentativo del Pentagono d’impedire all’Esercito arabo siriano di avanzare ad est di Dayr al-Zur, contrastando i piani geopolitici statunitensi. Ad Astana, 5 giorni prima, era stato firmato un accordo di cessate il fuoco, ma Jabhat al-Nusra non voleva rispettarlo. I terroristi lanciavano un grande attacco alle truppe governative nella provincia di Idlib, una delle quattro zone di de-escalation. Il Ministero della Difesa russo indicava che l’attacco fu preparato con una notevole potenza di fuoco. I terroristi utilizzarono carri armati e veicoli da combattimento per la fanteria, riuscendo a violare le difese delle forze governative per 12 km.
Un altro compito di Jabhat al-Nusra era sequestrare un’unità militare militare russa; un plotone in Syria per il rispetto della pace. Il Ministero suppone che i terroristi fossero guidati dall’estero. Secondo i dati disponibili, l’attacco fu orchestrato dai servizi d’intelligence statunitensi per impedire il successo delle truppe governative ad est di Dayr al-Zur. A causa dell’attacco dei terroristi, il plotone della polizia militare fu bloccato, ma respinse gli attacchi per diverse ore da un nemico soverchiante, al fianco dell’unità della tribù Muali che aveva firmato l’accordo di cessate il fuoco e affrontava una situazione difficile. I militari russi crearono immediatamente il gruppo per recuperare i poliziotti, sostenuto dai velivoli d’attacco Su-25 che attaccavano a bassa quota.
Di conseguenza, l’accerchiamento fu spezzato. Tre i russi rimasti feriti. L’operazione fermò i terroristi infliggendogli un grave colpo.
Tutti i protagonisti sono stati decorati
Per 24 ore, attacchi aerei e d’artiglieria colpivano 187 obiettivi,
eliminando 850 terroristi, 11 carri armati, 4 veicoli da combattimento
per la fanteria, 46 pickup, 5 mortai, 20 camion e 38 depositi di armi.
Sfruttando la situazione, le truppe del governo syriano lanciavano la
controffensiva, respingendo il nemico sionista”. Infine, il 23 settembre, oltre 100 terroristi di Jabhat al-Nusra e del Faylaq al-Sham venivano eliminati da un attacco aereo russo sul comando sotterraneo del Faylaq al-Sham di Tal Mardiq, ad est di Idlib.
Nel
frattempo, il Ministro degli Esteri syriano Walid al-Mualam incontrava
il Ministro degli Esteri iracheno Ibrahim al-Jafari per discutere di
cooperazione e coordinamento tra Syria e Iraq.
Al-Mualam informava
al-Jafari sugli ultimi sviluppi delle Forze Armate syriane,
sottolineando l’aggressione della “coalizione internazionalista imperialista sionista” guidata
dagli Stati Uniti in Syria, dove uccide civili inermi e tenta di
ostacolare l’avanzata dell’Esercito arabo syriano contro lo SIIL.
Inoltre affermava che la Syria riconosce un Iraq unito e si oppone ai
tentativi di dividerlo. Al-Jafari notava la necessità di continuare il
coordinamento e la cooperazione dei due Paesi nella lotta al terrorismo,
rilevando che l’Iraq cerca di consolidare la sicurezza sul confine
syriano-iracheno.
Al-Mualam incontrava anche il Ministro degli Esteri
armeno Edward Nalbandian. Nalbandian affermava che il governo armeno
sostiene il governo syriano nella lotta al terrorismo, esprimendo
disponibilità a contribuire alla ricostruzione. Infine, al-Mualam
discuteva con il rappresentante algerino Abdalqadir Masahil, dove
Masahil ribadiva il forte sostegno del suo Paese agli sforzi della Syria
per combattere il terrorismo e a preservare l’unità e l’integrità
territoriale, affermando il rigetto da parte dell’Algeria delle
interferenze estere.
Sempre il 23 settembre, il capo di Stato Maggiore
dell’esercito iracheno, Generale Uthman al-Ghanimi, giungeva ad Ankara
per incontrare l’omologo turco Generale Hulusi Akar presso il comando
supremo turco.
I due generali hanno discusso del referendum curdo
iracheno ritenuto illegittimo e sottolineavano l’importanza
dell’integrità territoriale dell’Iraq.
Fonti:
Cassad
MoD Russia
Muraselon
Muraselon
Russia Insider
Russia Insider
Russia Insider
Russia Insider
South Front
Sputnik
Cassad
MoD Russia
Muraselon
Muraselon
Russia Insider
Russia Insider
Russia Insider
Russia Insider
South Front
Sputnik
deca
Klintsevich: il mondo deve esprimersi
sulla collaborazione tra USA e Daesh
La
comunità internazionale, compreso il Consiglio di sicurezza dell’ONU,
deve dare il proprio giudizio alla collaborazione tra gli USA e lo Stato
Islamico in Siria, ha dichiarato a RIA Novosti il primo vice presidente
del comitato del Consiglio della Federazione per la difesa e la
sicurezza Franz Klintsevich.
In
precedenza il Ministero della difesa russo ha pubblicato delle foto
aeree delle zone occupate dallo Stato Islamico a nord di Deir-ez-zor.
Nelle foto si vedono degli Humvee americani in servizio presso le forze
speciali statunitensi, le quali assieme alle unità delle Forze
democratiche siriane avanzano lungo la riva sinistra dell'Eufrate.
Secondo i dati del Ministero sul percorso delle forze speciali non ci
sono segni di combattimenti né di raid aerei da parte della coalizione.
Nonostante il fatto che i capisaldi delle unità delle forze armate degli USA si trovano in aree occupate dai terorristi, non ci sono segni di combattimenti", si legge in un comunicato dell'agenzia, pubblicato in Facebook.
Il Ministero della difesa ha sottolineato che questo indica che "tutte le truppe americane si sentono perfettamente al sicuro" nelle zone occupate dai terroristi.
Secondo i dati del Ministero della difesa russo le forze speciali delle forze armate americane garantiscono alle forze democratiche siriane un avanzamento senza ostacoli attraverso le unità dello Stato Islamico. Le unità delle Forze nondemocratiche siriane avanzano lungo la riva sinistra del fiume Eufrate in direzione di Deir ez Zor senza incontrare nessuna resistenza ha dichiarato al Ministero della difesa a RIA Novosti.
Quanto si tratta di armi, le dimensioni sono importanti, così come gittata e velocità. C’è un piccolo contingente militare russo in Syria che crea grandi problemi agli americani, che si dice vogliano attaccare la base aerea Khmeimim.
Molti personaggi influenti in America non solo stanno considerando l’opzione, ma la stanno spingendo. Il tenente colonnello Ralph Peters non fa giri di parole quando si tratta di attaccare i russi: “la situazione potrebbe andare fuori controllo. In quel caso, dobbiamo vincere con rapidità e decisione – mantenendo le cose all’interno della Syria”.
Peters ed altri capi militari avranno sicuramente studiato gli strateghi del passato, da Clausewitz a Moltke a Guderian, ma bombardare i Russi a Khmeimim non ha senso. Gli Stati Uniti ovviamente possono sganciare il proprio arsenale e sterminare gli armamenti russi, siano essi SU-35, S-300 o S-400, con alta probabilità di mantenere l’intero conflitto confinato in Syria. Ma non è così scontato.
Che la Russia sia una superpotenza nucleare è indubbio, lo sanno tutti, anche i russofobi americani più accaniti. La Syria, però, è un po’ diversa: l’escalation verso un conflitto nucleare, infatti, potrebbe essere controllata da chi è più forte in un conflitto convenzionale.
Il problema qui è proprio il concetto di guerra convenzionale – un tipo preciso di conflitto su cui i militari statunitensi si sono gettati negli ultimi 30 anni, vantando di essere in grado di gestire qualsiasi tipo di avversario.
Alla base di questo approccio stava la convinzione americana di avere le migliori armi stand-off (1). L’aggressione contro la Jugoslavia dimostrò che le forze armate potevano sopraffare la difesa aerea di una nazione come la Serbia abbastanza velocemente e da distanze ben al di là della portata delle sue obsolete difese aeree. Le migliaia di missili da crociera Tomahawk resero la difesa aerea serba praticamente inutile dopo le prime due settimane di incessanti bombardamenti.
Ma il problema per gli Stati Uniti scatta qui: la Russia può fronteggiare questo ipotetico conflitto convenzionale ben più della Syria. Può infatti rispondere colpo su colpo in qualsiasi parte del Medio Oriente, essendo dotata del più avanzato arsenale di armi stand-off ad alta precisione ad oggi noto.
Per questo è abbastanza ridicolo parlare di “sconfiggere” il contingente russo in Syria. La guerra non è una sparatoria, comincia nelle sale operative e negli uffici politici ben prima che venga sparato il primo colpo. Se il contingente russo in Syria fosse stato dispiegato diciamo nel 2005, lo scenario di Peters non avrebbe avuto grandi ostacoli. Ma non è il 2005 e la Russia è in grado di contraccare efficacemente in caso di attacco convenzionale su Khmeimim.
Alcuni giorni fa, a seguito della morte del tenente generale (2) Asapov in Syria, sicuramente “favorita” dalla cosiddetta "Coalizione internazionalista imperialista sionista", in prossimità della liberata Deir-ez-Zour, l’aviazione strategica russa ha lanciato dei missili da crociera X-101 a lungo raggio verso bersagli ISIS in Syria.
Non è una novità che i russi usino missili da crociera con più di 5.500 chilometri di gittata, né che la Marina lanci 3M-54 Калибр della famiglia Kalibr con più di 2.500 km di gittata da qualsiasi parte del Mediterraneo orientale o del Mar Caspio.
Queste gittate sono fuori portata per qualsiasi arma difensiva americana, come il Tomahawk TLAM-A Block II che al massimo ne ha una di circa 2.500 chilometri ed il TLAM Block IV che ne ha una di 1.600 chilometri.
La Raytheon dice che questi missili ed il Tomahawk sono in grado di colpire obiettivi in movimento. Le cose importanti però sono gittata e precisione e questo è un po’ il punto debole degli U.S.A.
La portata offre una flessibilità operativa senza precedenti ed il lancio dell'altro ieri dai bombardieri strategici russi Tu-95 Bears ha lanciato un messaggio molto chiaro – non in termini della gittata degli X-101, ci sono in costruzione missili da crociera con distanze ancor maggiori, fino a 10.000 chilometri. Il messaggio stava nel fatto che i missili sono stati lanciati dallo spazio aereo iraniano ed iracheno.
Non ce n’era bisogno, si poteva fare più comodamente dall’area del Mar Caspio.
Ma i Bears hanno lanciato i missili mentre venivano portati nello spazio aereo iraniano da Su-30 e Su-35 delle Forze Spaziali Aeree russe e questo, oltre a dimostrare di poter raggiungere qualsiasi asset terrestre americano nell’area, ha lanciato un segnale inquietante.
L’Iran sa bene che, dovessero gli americani attaccare i russi in Syria, verrebbe immediatamente “coinvolto”, volente o no.
Per cui, perché non
prepararsi al meglio a quando resterà solo l’opzione nucleare? Ecco
dunque che avere forze russe al proprio fianco e nel proprio spazio
aereo aiuta notevolmente.
Ma ciò apre anche ad un’altra grave possibilità in caso di conflitto convenzionale tra Russia e Stati Uniti – scenario che i neocon sognano.
Mettendo da parte le emozioni e guardando i dati, la Dottrina Militare russa, riaffermata nell’Edizione 2014, dal 2010 considera l’uso delle stand-off High Precision come una chiave della strategia di contenimento, come l’articolo 26 della suddetta dottrina chiaramente afferma. La Russia non vuole la guerra con gli Stati Uniti, ma se spinta è in grado non solo di raggiungere gli asset terrestri statunitensi, come il nucleo CENTCOM in Qatar, ma, cosa ancor più significativa, anche quelli navali nel Golfo Persico.
Oltre a 66 bombardieri strategici di lunga portata, i Tu-160 e Tu-95, la Russia ha a disposizione più di 100 bombardieri TU-22M3, molti dei quali sono capaci sia di rifornirsi in volo sia di portare un’arma piuttosto intimidatoria: il missile da crociera X-32 (Kh-32), la cui gittata è di 1.000 chilometri e la cui velocità supera i 4.2 Mach. Questo missile è stato precipuamente progettato per colpire qualsiasi cosa si muova sulla superficie del mare.
Il missile non è intercettabile e , come dimostrato ieri, l’Iran non ha problemi a consentire a questi TU-22M3 di operare nel proprio spazio aereo. Lanciata dalla zona di Darab, la salva non solo coprirebbe tutto il Golfo Persico ma chiuderebbe il Golfo di Oman a qualsiasi forza navale.
Nessuna nave e nessun Carrier Battle Group sarebbe in grado di entrare in questo settore in caso di conflitto convenzionale con la Russia in Syria.
La
salva di 3M-54 Калибр dal Mar Caspio del 7 ottobre 2015 ha impressionato così
tanto la USS Theodore Roosevelt ed il suo CBG da costringerle ad
abbandonare quasi immediatamente il Golfo!!! Ah ah ah ah ah.....
Questo semplice fatto dimostra perché per due anni un piccolo contingente militare russo sia stato in grado di operare in modo efficace in Syria e, difatti, imporre condizioni nella zona delle proprie operazioni.
Il contingente non è solo una base militare, è una forza strettamente integrata con le Forze Armate, e sono queste ultime a decidere l’eventuale escalation. Speriamo solo che tutto quanto sopra descritto rimanga solo speculazione e non abbia alcuna base nella vita reale – se questi scenari non si avverano è meglio per tutti.
Fonte: www.unz.com
Link: http://www.unz.com/article/russia-the-800-pound-gorilla
27.09.2017
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di HMG
NOTE:
(1) Gli armamenti di tipo stand-off (tipicamente sono missili) sono quegli armamenti che possono essere lanciati da una distanza così lunga da consentire all’attaccante di restare al di fuori della portata delle armi difensive dell’attaccato. http://encyclopedia2.thefreedictionary.com/standoff+weapon
http://en.wikipedia.org/wiki/Standoff_missile
(2) Generale a due stelle, corrispondente al grado italiano di Generale di divisione.
Nonostante il fatto che i capisaldi delle unità delle forze armate degli USA si trovano in aree occupate dai terorristi, non ci sono segni di combattimenti", si legge in un comunicato dell'agenzia, pubblicato in Facebook.
Il Ministero della difesa ha sottolineato che questo indica che "tutte le truppe americane si sentono perfettamente al sicuro" nelle zone occupate dai terroristi.
Secondo i dati del Ministero della difesa russo le forze speciali delle forze armate americane garantiscono alle forze democratiche siriane un avanzamento senza ostacoli attraverso le unità dello Stato Islamico. Le unità delle Forze nondemocratiche siriane avanzano lungo la riva sinistra del fiume Eufrate in direzione di Deir ez Zor senza incontrare nessuna resistenza ha dichiarato al Ministero della difesa a RIA Novosti.
"La collaborazione tra lo Stato Islamico e gli USA non è un'ipotesi. È un dato di fatto. Le foto aeree del Ministero
hanno confermato quello che ho detto personalmente diverse volte: gli
americani in Syria e in tutto il mondo sono pronti a fare un patto col
diavolo stesso pure di perseguire i propri interessi" ha detto il
Senatore all'agenzia.
Ha dichiarato che "avendo creato questa
organizzazione terroristica, i servizi segreti statunitensi hanno
collaborato con essa per tutta la guerra syriana, ma recentemente,
quando gli Stati Uniti hanno compreso che gli eventi in Medio Oriente
hanno iniziato a svilupparsi secondo uno scenario a loro non gradito,
questa interazione è diventata particolarmente intensa", crede il
politico.
Secondo Klintsevich, in questa situazione non è
necessario accusare gli USA di tradimento. "Sono stati traditi i fedeli
alleati degli Stati Uniti" il deputato ha detto, notando che gli Stati
Uniti hanno "calpestato tutte le regole scritte e non scritte delle
relazioni internazionali coprendosi di una vergogna indelebile". "Basti
pensare a questa frase: gli Stati Uniti, che si fanno chiamare baluardo
della democrazia e dell'umanesimo, collaborano con l'organizzazione più
misantropica del mondo.
Scoprono che è impossibile collaborare con la
Corea del Nord, e con lo Stato Islamico è possibile?" ha ribadito Klintsevich.
"Questa è senza dubbio una questione da discutere al Consiglio di
sicurezza delle Nazioni Unite" ha detto Klintsevich.
deca
E PER CONCLUDERE... VI SPIEGO IL MOTIVO PER IL QUALE I SIONISTI NON SCATENANO LA GUERRA CONTRO LA RUSSIA ......
La potenza di fuoco russa in Siria
DI ANDREI MARTYANOV
unz.com
Quanto si tratta di armi, le dimensioni sono importanti, così come gittata e velocità. C’è un piccolo contingente militare russo in Syria che crea grandi problemi agli americani, che si dice vogliano attaccare la base aerea Khmeimim.
Molti personaggi influenti in America non solo stanno considerando l’opzione, ma la stanno spingendo. Il tenente colonnello Ralph Peters non fa giri di parole quando si tratta di attaccare i russi: “la situazione potrebbe andare fuori controllo. In quel caso, dobbiamo vincere con rapidità e decisione – mantenendo le cose all’interno della Syria”.
Peters ed altri capi militari avranno sicuramente studiato gli strateghi del passato, da Clausewitz a Moltke a Guderian, ma bombardare i Russi a Khmeimim non ha senso. Gli Stati Uniti ovviamente possono sganciare il proprio arsenale e sterminare gli armamenti russi, siano essi SU-35, S-300 o S-400, con alta probabilità di mantenere l’intero conflitto confinato in Syria. Ma non è così scontato.
Che la Russia sia una superpotenza nucleare è indubbio, lo sanno tutti, anche i russofobi americani più accaniti. La Syria, però, è un po’ diversa: l’escalation verso un conflitto nucleare, infatti, potrebbe essere controllata da chi è più forte in un conflitto convenzionale.
Il problema qui è proprio il concetto di guerra convenzionale – un tipo preciso di conflitto su cui i militari statunitensi si sono gettati negli ultimi 30 anni, vantando di essere in grado di gestire qualsiasi tipo di avversario.
Alla base di questo approccio stava la convinzione americana di avere le migliori armi stand-off (1). L’aggressione contro la Jugoslavia dimostrò che le forze armate potevano sopraffare la difesa aerea di una nazione come la Serbia abbastanza velocemente e da distanze ben al di là della portata delle sue obsolete difese aeree. Le migliaia di missili da crociera Tomahawk resero la difesa aerea serba praticamente inutile dopo le prime due settimane di incessanti bombardamenti.
Ma il problema per gli Stati Uniti scatta qui: la Russia può fronteggiare questo ipotetico conflitto convenzionale ben più della Syria. Può infatti rispondere colpo su colpo in qualsiasi parte del Medio Oriente, essendo dotata del più avanzato arsenale di armi stand-off ad alta precisione ad oggi noto.
Per questo è abbastanza ridicolo parlare di “sconfiggere” il contingente russo in Syria. La guerra non è una sparatoria, comincia nelle sale operative e negli uffici politici ben prima che venga sparato il primo colpo. Se il contingente russo in Syria fosse stato dispiegato diciamo nel 2005, lo scenario di Peters non avrebbe avuto grandi ostacoli. Ma non è il 2005 e la Russia è in grado di contraccare efficacemente in caso di attacco convenzionale su Khmeimim.
Alcuni giorni fa, a seguito della morte del tenente generale (2) Asapov in Syria, sicuramente “favorita” dalla cosiddetta "Coalizione internazionalista imperialista sionista", in prossimità della liberata Deir-ez-Zour, l’aviazione strategica russa ha lanciato dei missili da crociera X-101 a lungo raggio verso bersagli ISIS in Syria.
Non è una novità che i russi usino missili da crociera con più di 5.500 chilometri di gittata, né che la Marina lanci 3M-54 Калибр della famiglia Kalibr con più di 2.500 km di gittata da qualsiasi parte del Mediterraneo orientale o del Mar Caspio.
Queste gittate sono fuori portata per qualsiasi arma difensiva americana, come il Tomahawk TLAM-A Block II che al massimo ne ha una di circa 2.500 chilometri ed il TLAM Block IV che ne ha una di 1.600 chilometri.
IL DOCUMENTARIO è DATATO, MA è RAPPRESENTATIVO DI COME LA FED. RUSSA è IN GRADO DI ANNICHILIRE GLI YANKEES....
La Raytheon dice che questi missili ed il Tomahawk sono in grado di colpire obiettivi in movimento. Le cose importanti però sono gittata e precisione e questo è un po’ il punto debole degli U.S.A.
La portata offre una flessibilità operativa senza precedenti ed il lancio dell'altro ieri dai bombardieri strategici russi Tu-95 Bears ha lanciato un messaggio molto chiaro – non in termini della gittata degli X-101, ci sono in costruzione missili da crociera con distanze ancor maggiori, fino a 10.000 chilometri. Il messaggio stava nel fatto che i missili sono stati lanciati dallo spazio aereo iraniano ed iracheno.
Non ce n’era bisogno, si poteva fare più comodamente dall’area del Mar Caspio.
Ma i Bears hanno lanciato i missili mentre venivano portati nello spazio aereo iraniano da Su-30 e Su-35 delle Forze Spaziali Aeree russe e questo, oltre a dimostrare di poter raggiungere qualsiasi asset terrestre americano nell’area, ha lanciato un segnale inquietante.
L’Iran sa bene che, dovessero gli americani attaccare i russi in Syria, verrebbe immediatamente “coinvolto”, volente o no.
Ma ciò apre anche ad un’altra grave possibilità in caso di conflitto convenzionale tra Russia e Stati Uniti – scenario che i neocon sognano.
Mettendo da parte le emozioni e guardando i dati, la Dottrina Militare russa, riaffermata nell’Edizione 2014, dal 2010 considera l’uso delle stand-off High Precision come una chiave della strategia di contenimento, come l’articolo 26 della suddetta dottrina chiaramente afferma. La Russia non vuole la guerra con gli Stati Uniti, ma se spinta è in grado non solo di raggiungere gli asset terrestri statunitensi, come il nucleo CENTCOM in Qatar, ma, cosa ancor più significativa, anche quelli navali nel Golfo Persico.
Oltre a 66 bombardieri strategici di lunga portata, i Tu-160 e Tu-95, la Russia ha a disposizione più di 100 bombardieri TU-22M3, molti dei quali sono capaci sia di rifornirsi in volo sia di portare un’arma piuttosto intimidatoria: il missile da crociera X-32 (Kh-32), la cui gittata è di 1.000 chilometri e la cui velocità supera i 4.2 Mach. Questo missile è stato precipuamente progettato per colpire qualsiasi cosa si muova sulla superficie del mare.
Il missile non è intercettabile e , come dimostrato ieri, l’Iran non ha problemi a consentire a questi TU-22M3 di operare nel proprio spazio aereo. Lanciata dalla zona di Darab, la salva non solo coprirebbe tutto il Golfo Persico ma chiuderebbe il Golfo di Oman a qualsiasi forza navale.
Nessuna nave e nessun Carrier Battle Group sarebbe in grado di entrare in questo settore in caso di conflitto convenzionale con la Russia in Syria.
Questo semplice fatto dimostra perché per due anni un piccolo contingente militare russo sia stato in grado di operare in modo efficace in Syria e, difatti, imporre condizioni nella zona delle proprie operazioni.
Il contingente non è solo una base militare, è una forza strettamente integrata con le Forze Armate, e sono queste ultime a decidere l’eventuale escalation. Speriamo solo che tutto quanto sopra descritto rimanga solo speculazione e non abbia alcuna base nella vita reale – se questi scenari non si avverano è meglio per tutti.
Fonte: www.unz.com
Link: http://www.unz.com/article/russia-the-800-pound-gorilla
27.09.2017
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di HMG
NOTE:
(1) Gli armamenti di tipo stand-off (tipicamente sono missili) sono quegli armamenti che possono essere lanciati da una distanza così lunga da consentire all’attaccante di restare al di fuori della portata delle armi difensive dell’attaccato. http://encyclopedia2.thefreedictionary.com/standoff+weapon
http://en.wikipedia.org/wiki/Standoff_missile
(2) Generale a due stelle, corrispondente al grado italiano di Generale di divisione.
deca
Nessun commento:
Posta un commento