Il modello di narrazione del politicorretto ha ormai disgustato
un’opinione pubblica che v' identifica un modello comunicativo a
carattere fiabesco ed edificante, privo di agganci con la realtà e con
le istanze popolari. Ciò finisce indirettamente per accreditare il
modello comunicativo opposto, quello del politicamente scorretto, a cui
si rischia di riconoscere sempre di più una presunta aderenza ai dati
reali.
Oggi la casa madre del politicamente scorretto è Washington,
perciò è ancora una volta dagli USA che partono i dettami della nuova
narrazione.
Di recente uno degli alfieri del politicamente scorretto Made in Usa,
l’economista Edward Luttwak, ha tracciato in un’intervista radiofonica le linee narrative ufficiali per ciò che riguarda le ONG.
Secondo Luttwak si tratterebbe non di “Organizzazioni Non Governative”,
bensì di “Organizzazioni Non Controllate”, orde di scalmanati figli di
papà che usano avventuristicamente il pianeta come palcoscenico del
proprio buonismo, magari per non affrontare i problemi di casa loro.
Questa narrazione è anche più falsa di quella del politicamente
corretto. Anzitutto a finanziare le ONG non c’è soltanto György Schwartz [George Soros] ma
anche fondazioni legate all’establishment repubblicano, come la
Rockefeller Foundation. Se si consulta il sito “Funds for NGOs”
si scopre inoltre che a finanziare le ONG sono praticamente tutte le
fondazioni legate alle grandi multinazionali, da Nike a Monsanto.
L’interesse delle multinazionali per le ONG non è semplicemente di dare
di sé un’immagine “buonista”, ma soprattutto di promuovere quel processo di “inclusione finanziaria”
delle masse povere di cui le ONG sono le principali agenzie sul campo.
Lo scopo è di sviluppare un modello di piccola impresa
sottocapitalizzata e cronicamente indebitata che si specializzi nella
concorrenza al ribasso.
Un microcredito aperto anche ai lavoratori consente di produrre con
salari ancora più bassi. Agli imprenditori ed agli operai che rimangono
ciclicamente sul lastrico a causa del continuo ingresso sul mercato di
piccole imprese che producono a costi sempre più bassi, per sperare di
ripagare i debiti resta solo la via della migrazione. E sono previsti prestiti anche per favorire la possibilità di migrare.
Ma questo è ancora niente. Nel capitalismo reale il finanziamento
privato è sempre un elemento collaterale e non esiste fenomeno di
rilevanza economica che non abbia la sua matrice nel denaro pubblico.
Nessuno perciò si sorprenderà molto nello scoprire che tra i principali
finanziatori delle ONG vi sia la Commissione €uropea.
Nel Consiglio
Europeo da cui è sortito l’accordo che il governo Conte ha presentato
come un proprio successo, questo dato, stranamente, non è emerso. Eppure
l’informazione è contenuta nel sito della stessa Commissione €uropea.
La questione dei flussi finanziari che alimentano le partenze
dall’Africa deve rimanere un tabù sia a livello politico che mediatico.
Ma, quanto ad entità di finanziamenti alle ONG, la Commissione €uropea
non può neanche lontanamente competere con il Dipartimento di Stato USA.
L’agenzia USAID costituisce infatti il principale collettore di
finanziamenti per le ONG e questa agenzia dipende direttamente dal
Dipartimento di Stato. Ovviamente ce lo dice il sito dell’USAID.
Queste sarebbero dunque le organizzazioni che Luttwak definisce come “non controllate”. A quanto pare secondo l’economista Luttwak il denaro non sarebbe in grado di controllare nulla.
In realtà Luttwak sa
benissimo come stanno le cose e le sue dichiarazioni hanno lo scopo di
cavalcare il malcontento popolare contro le ONG per sviarlo verso il
falso bersaglio del “buonismo”.
Nel gioco delle parti tra politicamente
corretto e politicamente scorretto c’è chi alternativamente trionfa o
soccombe sui palchi della comunicazione ma, per quanto riguarda il grado
di aderenza ai fatti, la somma del gioco è sempre uguale a zero.
deca
Interessantissimo... ragionarci parecchio su🙄.
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