martedì 14 agosto 2018

IL PARLAMENTO €UROPEO sotto CONTROLLO delle organizzazioni "UMANITARIE"


SOROS PAPERS I: Come la Open Society

Foundation controlla 1/3 del parlamento €uropeo



soros opensocietydi Francesco Galofaro – Politecnico di MilanoCon questo articolo Marx XXI si accinge a pubblicare una serie di approfondimenti sui Soros Papers. Si tratta di documenti riservati della Open Society Foundation che fa capo al discusso finanziere naturalizzato statunitense George Soros, pubblicati dal sito DC Leaks. La nostra inchiesta parte dal Parlamento €uropeo e dal modo in cui la Fondazione esercita attività di tipo lobbistico su un terzo dei deputati eletti nel 2014.
Nei prossimi numeri ci occuperemo più nello specifico della campagna elettorale del 2014 e del modo in cui la Fondazione ha tentato di influenzarla. Infine, approfondiremo le finalità della Open Society Foundation, per chiederci se il suo modo di procedere non costituisca una minaccia per la democrazia.

La fonte

DC Leaks è un sito noto per aver divulgato, in passato, le mail dei partecipanti al congresso democratico del 2016 [1], rivelando come il gruppo dirigente avesse sabotato la campagna elettorale di Bernie Sanders. Nell'agosto del 2016 DC Leaks ha pubblicato 2600 file relativi alle attività e alle strategie della Open Society Foundation. Secondo le accuse delle agenzie di sicurezza USA, dietro la pagina si celerebbe il gruppo russo Fancy Bear, specializzato nello spionaggio cibernetico.
Non è certo il modo in cui i documenti sono stati ottenuti. Per ammissione di Laura Silber, portavoce della fondazione, i dati provengono da una intranet utilizzata dai membri del consiglio di amministrazione, dallo staff e dai partner della fondazione [2], il che fa pensare a una gola profonda (whistleblower) interna all'organizzazione, mossa da motivazioni ideali, oppure alla tecnica dello spear phishing, con mail ad personam che sfruttano dati sul destinatario allo scopo di convincerlo a collaborare.

I temi trattati

Qualunque sia l'origine dei dati, essi sono dunque autentici. Divisi per continenti, comprendono materiale su l'offerta di aiuto di Soros alla Clinton per gestire la crisi albanese del 2011; sulla politica della fondazione riguardo a Israele; gli sforzi per suscitare critiche verso coloro che propongono una linea dura contro il radicalismo islamico [3].
Nel momento in cui scrivo queste righe il sito DC Leaks non è più online [4]. In ogni caso è ancora possibile ritrovare alcuni tra i documenti relativi alla Open Society, se si sa come cercarli. Nelle note rinvio agli indirizzi dove li ho reperiti e ne metterò una copia a disposizione della redazione di Marx XXI.

I 14 eurodeputati italiani coinvolti

Nei giorni scorsi si è sparsa la notizia su quotidiani cartacei e on-line: stando a un documento riservato della Open Society Foundation, il miliardario George Soros può contare su 226 deputati del Parlamento €uropeo. E poiché il totale dei deputati è 751, si tratta evidentemente di un gruppo politico di una certa importanza.
Tra gli “affidabili” 14 sono italiani: 13 appartenenti al PD (Benifei, Cofferati, Cozzolino, Del Monte, Gentile, Gualtieri, Kyenge, Morgano, Mosca, Panzeri, Pittella, Schlein, Viotti) e 1 all'Altra Europa per Tsipras (Barbara Spinelli).
Gli articoli giornalistici non approfondiscono ulteriormente la questione; a una lettura attenta, è chiaro che copiano l'uno dall'altro e raramente rimandano alla fonte, la quale peraltro non è più disponibile. Per questo motivo si è reso necessario ricercare i documenti originali e verificare quanto c'è di vero in questa storia. 

La guida del lobbista

Il documento cui facciamo riferimento consta di ben 177 pagine [5]. La prima parte è un'utile e dettagliata introduzione all'articolazione del Parlamento, dei gruppi politici che lo compongono, delle commissioni e dei temi di cui si occupano i singoli parlamentari.
La seconda parte scheda i componenti affidabili, nome per nome.

Come funziona

Poniamo il caso che Simon De Augiana, giovane lobbista rampante, sia incaricato da Soros di perorare la causa del libero movimento di capitali tra gli stati. Il ragazzo è nuovo a Bruxelles e disorientato di fronte alle centinaia di deputati sconosciuti provenienti dai Paesi più disparati. Per sua fortuna, la fondazione Open Society Foundation lo ha fornito della guida.
A p. ix apprenderà che il Comitato per gli affari economici e monetari (ECON) possiede le competenze che cerca (politiche economiche e monetarie, libera circolazione dei capitali, sistema monetario e finanziario internazionale, tasse, servizi finanziari, attività finanziarie della Banca €uropea per gli investimenti). Segue un elenco di 39 parlamentari affidabili, divisi per ruolo: presidente, vicepresidente, coordinatori, membri, sostituti. Poiché il nostro giovane punta in alto, consulta immediatamente la scheda del presidente, ovvero Roberto Gualtieri, italiano, appartenente al gruppo parlamentare S&D (Socialisti e Democratici).
A p. 64 scoprirà che Gualtieri è nel Parlamento dal 2009, è uno storico e un professore universitario coinvolto da vicino nel recente rinnovamento del suo partito, che ha portato a un importante guadagno di popolarità. I suoi interessi vanno agli affari costituzionali, all'integrazione €uropea, agli affari monetari ed economici, al meccanismo di stabilità, agli affari esteri ecc. Il giovane potrà inoltre leggere una sezione di “note caratteristiche” che specificano come Gualtieri sia una delle voci più autorevoli del gruppo S&D, eletto in una delle posizioni più strategiche del Parlamento €uropeo.
Seguono ovviamente i suoi contatti, telefono, mail, posta, twitter. A questo punto il nostro lobbista avrà capito che Gualtieri è proprio l'uomo che fa per lui. Tuttavia, per scrupolo, consulta la scheda di un altro italiano nella lista, ovvero Andrea Cozzolino. Così viene a sapere che ha un diploma di scuola secondaria, è coinvolto in organizzazioni giovanili comuniste dal 1970, con responsabilità dal 1983. E' stato consigliere regionale dal 2000, mentre dal 2005 è stato assessore regionale per l'agricoltura e l'industria. E' deputato €uropeo dal 2009.
I suoi interessi vanno all'utilizzo strutturale di fondi, la salute, la geopolitica del mediterraneo, il conflitto israelo-palestinese. Decisamente, si direbbe un profilo meno rilevante per gli scopi del nostro giovane lobbista, e poi nell'ECON Cozzolino non è che un sostituto. Pertanto, il nostro Simon decide di risparmiare le energie e concentrarsi su Gualtieri, e di ricorrere a Cozzolino, connazionale e compagno di gruppo politico, solo nel caso la via diretta fosse per qualche motivo sbarrata......

Cosa vuol dire “affidabile”?

Che cosa significa il fatto di trovare il nome di un deputato in questa guida? Gualtieri, Cozzolino e Spinelli sono sul libro paga di Soros? La risposta è no. L'introduzione spiega ai lobbisti come comportarsi nei confronti delle persone schedate. Si tratta di alleati provati o probabili. Come specifica il documento, oltre a discutere temi individuali, la Open Society Foundation mira a costruire relazioni durature e di fiducia con i parlamentari.
I loro profili individuali sono stati realizzati utilizzando sia informazioni pubbliche sia “ricerche originali” - il documento non specifica come vengano realizzate queste ultime. Quindi: Gualtieri, o la Kyenge, sono affidabili.... non corrotti. In passato potrebbero aver avuto contatti con la Open Society Foundation. Ad esempio, un'organizzazione con cui sono in contatto potrebbe aver ricevuto dei finanziamenti, secondo un meccanismo che approfondiremo nelle prossime puntate della nostra inchiesta. E' possibile che la loro campagna elettorale sia stata finanziata da Soros, del tutto legittimamente.

Come che sia, ad avere relazioni con Soros gli €urodeputati guadagnano l'appoggio di una fondazione che, come vedremo prossimamente, è in grado di effettuare campagne di portata €uropea ed è dotata di una capacità di spesa pressoché inimmaginabile.
Dunque, il problema non si pone in termini di illegalità, quanto piuttosto di opportunità politica. Se devi il tuo seggio a un cospicuo finanziamento o se speri in un appoggio futuro per la tua rielezione, è difficile dimenticartene quando ti viene chiesto di giudicare una proposta che riguarda gli interessi del finanziatore.

Prossimamente

La geografia politica degli €urodeputati amici di Soros. Martin Schulz. Gli strani amori tra Soros e il GUE. Le funzioni dei deputati. I rischi legati alle attività lobbistiche.

[1] https://en.wikipedia.org/wiki/2016_Democratic_National_Committee_email_leak
[2] http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/216382
[3] http://thehill.com/policy/national-security/291486-thousands-of-soros-docs-released-by-alleged-russia-backed-hackers
[4] http://soros.dcleaks.com/
[5] Ad esempio qui: https://legacy.gscdn.nl/archives/images/soroskooptbrussel.pdf
deca

SOROS PAPERS II: Geografia politica

degli €urodeputati "affidabili"



soros bndi Francesco GalofaroPolitecnico di Milano
Con questo articolo Marx XXI prosegue la pubblicazione degli approfondimenti sui Soros Papers.
Il lettore troverà la prima parte dell’inchiesta a questo indirizzo.

Si tratta di documenti riservati della Open Society Foundation che fa capo al discusso finanziere naturalizzato statunitense George Soros, pubblicati dal sito DC Leaks.
Nella prima parte ci siamo occupati della fonte e abbiamo spiegato la tecnica usata dai lobbisti della fondazione. In questa seconda parte approfondiremo meglio la geografia politica dei parlamentari considerati affidabili dalla lobby di Soros.

Di cosa si tratta

Il nostro percorso ha preso avvio da un documento di ben 177 pagine [1] che abbiamo definito ‘la guida del lobbista’. Il documento contiene le schede di 226 eurodeputati, tra cui 14 italiani, che la fondazione considera alleati provati o probabili. In seguito a un’utile discussione con la redazione di Marx XXI ritengo di dover precisare meglio che significato abbia trovare il nome di un parlamentare in questo elenco. La grande maggioranza dei giornali italiani, infatti, ha sbattuto i nomi in prima pagina come se si trattasse dell’elenco degli iscritti della loggia P2.
Non si tratta di questo: occorre tener presente il destinatario del documento, un lobbista, uno dei tanti che si muovono a Bruxelles, che ha bisogno di capire quali deputati, tra i 751 che affollano l’europarlamento, sono sensibili a un tema dato, in modo da mettere insieme una rete che possa appoggiare efficacemente una proposta di intervento. Non si tratta dunque di corrotti e neppure di persone che si sono affiliate nottetempo a un’organizzazione occulta attraverso qualche ridicolo rituale.
Si tratta piuttosto di politici organici, o che han fatto un percorso comune, oppure semplicemente entrati in contatto con la fondazione o con una delle innumerevoli ONG e associazioni che compongono la capillare rete €uropea connessa alla Open Society Foundation, che esploreremo nella prossima puntata dell'inchiesta.
Poiché il rapporto tra lobby e istituzioni €uropee è legale e normato dalla legge, il problema qui non è se la relazione tra un deputato e Soros sia un reato, ma se sia eticamente e politicamente opportuno perseguire alleanze tattiche o strategiche con un’organizzazione che ha sede negli USA, attività in tutto il mondo, una capacità di spesa virtualmente illimitata per perseguire i propri obiettivi, e che risponde alle idee di una persona sola.

Panoramica a volo d'uccello

Chi sono i deputati affidabili? In questo lungo catalogo, che ricorda quello delle donne di Don Giovanni tenuto da Leporello, sono rappresentate tutte le Regioni €uropee e tutti i gruppi: leggiamo i nomi di 36 membri del PPE; 82 membri del gruppo socialista; 7 appartengono al gruppo conservatore e riformista (€uroscettico); l'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'€uropa ne conta 38; perfino la sinistra radicale del GUE totalizza ben 34 amici dello speculatore ungherese multimiliardario, battendo nettamente i 29 appartenenti al gruppo dei Verdi.

Martin Schulz

Tra gli amici della Open Society Foundation è interessante il primo della lista: l'allora Presidente del Parlamento €uropeo Martin Schulz. Nella sua scheda, leggiamo che è nel Parlamento dal 1994. Di professione libraio, dal '91 ha ricoperto numerosi incarichi nel suo partito: consigliere, sindaco, capogruppo al Parlamento €uropeo, presidente del Parlamento dal 2012, candidato per i socialisti alla presidenza della Commissione €uropea.
S' interessa d' affari costituzionali, di governance economica, dell'economia del post-crisi, dei diritti umani e delle minoranze. Infine, leggiamo: estremamente occupato a causa delle sue responsabilità istituzionali, può tuttavia essere avvicinato per impegni di alto livello relativi alla lotta all'estrema destra, la seconda guerra mondiale, la lotta all'antisemitismo.
Così, il nostro lobbista trova nella guida il suggerimento giusto per agganciare nientemeno che il presidente Schulz: il futuro candidato cancelliere alle elezioni tedesche, nel 2014 era considerato uomo di fiducia da George Soros.

Le strane relazioni tra Soros e il GUE

Alcuni nomi del GUE fanno riflettere. Troviamo infatti Pablo Iglesias, fondatore di Podemos; l'attuale ministro degli affari esteri del governo Tsipras, Georgios Katrougkalos; membri del front de gauche francese, della Linke tedesca, e perfino comunisti portoghesi, ciprioti, cechi, ecc. Tutto questo può strappare un sorriso, visto che Soros è un teorico del pensiero liberale e un seguace di Karl Popper.
Oppure può suscitare perplessità: una parte del GUE infatti contrasta l’espansione dell’Unione e della NATO in Ucraina; come vedremo nella prossima puntata, nei propri documenti interni la Open Society Foundation dichiara senza mezzi termini che il proprio obiettivo è il controllo politico di quello Stato.
Come è possibile che la fondazione consideri affidabili uomini che da sempre combattono questa prospettiva?

Non guardare ai nomi, ma alle funzioni

Come abbiamo scritto, il destinatario del documento è un lobbista. Per questo la guida si concentra su quello che i deputati possono fare per Soros e mette a disposizione diversi indici tematici per orientare la scelta dell’interlocutore.
Facciamo un esempio: tra le schede troviamo quella di Neoklis Sylikiotis, cipriota del partito comunista AKEL e membro del GUE. La sua scheda recita: interessato nel conflitto israelo-palestinese (forti sentimenti antiliberali).
Dunque, il nostro lobbista saprà che è l’uomo giusto da coinvolgere quando si tratta di ostacolare le relazioni tra U€ e Israele – uno dei finti bersagli di Soros - ma non va considerato se il problema è quello di combattere le politiche dei dazi.

A chi rivolgersi per l'Ucraina

Così un €urodeputato comunista può essere contattato per motivi legati alla pesca, un’altro perché sensibile al problema dei diritti riproduttivi: ciascuno ha il proprio tema. Ad esempio, Jan Philipp Albrecht (Verdi) è riconosciuto come il più titolato a parlare sui problemi della protezione dei dati: se una proposta del nostro lobbista su questo tema dovesse essere fatta propria da Albrecht, l'€uroparlamento sarebbe certo più incline a dargli ascolto.
Ma se la proposta riguardasse l’Ucraina, il nostro lobbista dovrebbe rivolgersi piuttosto a Kaja Kallas, liberale, estone, che fa parte della delegazione ai rapporti con l'Ucraina e si occupa di come liberarsi dalla dipendenza energetica verso la Russia; a Tonino Picula, croato, socialdemocratico, la cui scheda recita: Convinto €uropeista, sarà centrale per le relazioni U€-Ucraina in qualità di relatore permanente del suo gruppo. 
Grazie alla guida, in cinque minuti chiunque è in grado di trovare la persona che fa al suo caso.

Istruzioni per l'uso

A riprova del fatto che gli €urodeputati schedati non sono dei semplici ‘impiegati di Soros’, troviamo anche note caratteristiche negative: la presidenza Brok (Popolari) del comitato affari esteri è giudicata storica (quindici anni), ma politicamente di parte; inoltre, ha lasciato una posizione di vertice al gruppo Bertelsmann solo nel 2011: un'allusione a un possibile conflitto di interessi.
Come il bugiardino di un medicinale, troviamo le avvertenze e le modalità d’uso: ad esempio, di Klaus Buchner, unico parlamentare €uropeo di un piccolo gruppo ecologista tedesco alternativo ai Verdi, si scrive che potrebbe trovarsi isolato; la sua importanza dipenderà dalla sua capacità di tessere alleanze.

Le funzioni degli €urodeputati italiani

Occorre resistere alla tentazione – cui han ceduto volentieri i giornalisti italiani – di porre sullo stesso piano personalità di livello, seconde file e personalità emergenti su cui la fondazione intende investire per il futuro.
Può far sorridere che Barbara Spinelli sia nell'elenco degli interlocutori di Soros, visto che è stata eletta per la sinistra radicale, ma quel che davvero interessa il nostro lobbista è ciò che rappresenta: nel 2013 ha lanciato una campagna di impeachment contro Silvio Berlusconi a causa dei suoi numerosi conflitti di interesse; ha scritto molti saggi ed è figlia dell'uomo di stato €uropeo Altiero Spinelli. Stando alla guida del lobbista, Benifei è fortemente filo-€uropeo e coinvolto col Movimento Federalista Europeo, Alessia Mosca si interessa al TTIP, Gianni Pittella fa parte della Conferenza dei Presidenti, Daniele Viotti fa parte dell'intergruppo che si occupa dei diritti LGBT.
Troviamo anche investimenti su €urodeputati considerati, a torto o a ragione, emergenti. Così, leggiamo che Sergio Cofferati è una “voce in ascesa” nel suo gruppo politico; o che Elena Ethel Schlein detta “Elly” ha lanciato il movimento Occupy PD.

Un gruppo potente

La vera preoccupazione che la guida del lobbista dovrebbe destare è la capillarità e la pervasività dei “contatti affidabili” di Soros. Dalla difesa allo sviluppo, dal commercio agli affari legali non c'è gruppo in cui non sia presente una numerosa pattuglia di parlamentari “amici”.
Come abbiamo visto nella prima parte dell’inchiesta, nell'€CON Soros può contare su 39 deputati su 117 (tra membri effettivi e sostituti), ovvero il 33% della commissione; nel comitato per il commercio internazionale (INTA), la fondazione controlla potenzialmente 28 membri su 81, compreso il presidente e due vicepresidenti; nel sottocomitato per la sicurezza e la difesa 18 su 60 componenti sono persone di fiducia, compresi due vicepresidenti.
In questo modo, dalla guerra all’economia alle riforme istituzionali, non c’è tema sul quale la fondazione non sia in grado di assemblare reti di consenso e per orientare le principali politiche €uropee.

La lobby come dispositivo della governamentalità

In Italia l'attività delle lobby non è regolamentata dalla legge, a discapito della trasparenza, e suscita infatti molte polemiche; in €uropa l'attività dei gruppi di pressione di ogni genere è al contrario ben vista come instrumentum regnii. Negli anni sono stati creati numerosi registri dei lobbisti, l'iscrizione ai quali avviene su base volontaria.
Il numero dei lobbisti che si occupano degli interessi di grandi aziende, delle associazioni di categoria, di temi politici (ambiente, diritti), ONG è stimato in 15.000 persone [2], a dimostrazione della grande importanza delle decisioni delle istituzioni €uropee e a confutare in parte certe semplificazioni per cui il Parlamento €uropeo conterebbe poco.
Il modello di democrazia, se così si può chiamare, adottato dall’€uropa punta ad una governamentalità distribuita [3] più che al modello gerarchico di sovranità che lo ha preceduto da un punto di vista storico e che presiedeva al prelievo e alla redistribuzione della ricchezza [4]. Si tratta a ben vedere di uno dei tratti più tipici della filosofia politica liberale: lo Stato dovrebbe infatti lasciar posto agli interessi del privato organizzato e ridursi a svolgere il ruolo di semplice guardiano notturno della proprietà privata [5].

I rischi per la democrazia

Ci si può chiedere cosa ci sia di male nell’attività dei lobbisti e nell'intrattenere relazioni politiche con loro. In fondo, l'attività di lobby non è gestita solo da malvagie multinazionali del farmaco, ma da università, organizzazioni ambientaliste, gruppi religiosi: una rappresentazione, per quanto distorta, della distribuzione del potere nella società contemporanea.
Ogni €urodeputato dovrebbe porsi la domanda: è lecito avere rapporti con una lobby, anche solo per motivi tattici o su temi specifici? Oppure l'attività di lobby come quella di Soros rappresentano una minaccia per la democrazia e per la sovranità? Avremo tempo per rispondere a questa domanda per esteso.
Per quel che riguarda Soros, i rischi più evidenti sono legati alla sua attività di speculatore finanziario, basata eminentemente sul fatto di ricevere notizie in anteprima o addirittura causare eventi in grado di influenzare gli andamenti di mercato - approfondiremo questo aspetto delle attività di Soros nella prossima puntata della nostra inchiesta.

Prossimamente

Come la Open Society Foundation ha investito nove miliardi di dollari nella campagna delle elezioni €uropee del 2014. Chi ha finanziato e per quali scopi. La sua rete capillare negli Stati €uropei. La campagna contro il populismo.

NOTE

1 Ad esempio qui: https://legacy.gscdn.nl/archives/images/soroskooptbrussel.pdf
2 https://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_di_pressione
3 Da non confondere con la nozione di governance, relativa ai processi di governo, intendo il concetto di governamentalità come la razionalità che consente ad alcune organizzazioni di espletare funzioni di governo. Perché si renda utile questa definizione deve essere giocoforza più restrittiva rispetto alla enorme estensione che il termine finisce per avere nell'opera di Foucault e a fortiori in quella dei suoi epigoni.
4 Michel Foucault, il potere psichiatrico, Milano, Feltrinelli, 2003, lezione del 21 novembre 1973.
5 Cfr. ad es. Nozik, R. Anarchia, stato e utopia. I fondamenti filosofici dello 'Stato minimo', Le Monnier, Firenze, 1981.
 deca

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