ESAME DI ECONOMIA POLITICA
Alla luce dei fallimenti sistematici degli ultimi governi rispetto
alle loro promesse, ogni premier dovrebbe pubblicamente svolgere questo
compito in classe di economia politica:
Dica il premier con quali misure sia possibile mantenere l’equilibrio finanziario di uno Stato avente le seguenti condizioni:
-rifinanziamento del debito pubblico sui mercati speculativi;
-debito pubblico oltre il 130% e in costante crescita, da rifinanziare sui mercati speculativi;
-spesa pubblica oltre il 50% del Pil;
-pressione fiscale oltre il 50%; Disoccupazione oltre il 12%;
-situazione di declino economico pluriennale in accelerazione;
-costo dell’energia e della p.a. superiore ai paesi concorrenti;
-impossibilità di aggiustamento del cambio valutario, bloccato a livelli alti.
Spieghi il premier: come mai da molti anni lo Stato stringe la
cinghia e che da un paio d’anni beneficia di bassi rendimenti sul suo
debito pubblico e che per giunta realizza costanti aumenti del gettito
tributario, eppure vede il debito pubblico costantemente crescere?
Quali sono le voci di spesa che crescono molto e fanno aumentare
questo debito pubblico nonostante tutto il resto?
Sono forse le spese
assistenziali (accoglienza, vitto, alloggio, sanità, scuola, assegni)
per di centinaia di migliaia di immigrati?
Sono le spese per le
indennità e le mini indennità di disoccupazione, generosamente concesse
per mettere una toppa (che può reggere solo nel breve termine) alla
scelta di lasciar costantemente aumentare la disoccupazione per effetto
della deindustrializzazione e della desertificazione economica, frutto
della indiscriminata apertura delle frontiere commerciali nonché del
blocco dell’aggiustamento dei cambi?
Spieghi infine il premier come in questa situazione si possa
rilanciare abolendo l’elettività del senato e dei consigli provinciali,
nonché di quel poco che resta dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori
(già sostanzialmente svuotato da Monti), o con la ventitreesima riforma
del processo civile in 23 anni, o togliendo ai magistrati qualche
settimana di vacanze.
Al punto in cui siamo arrivati, l’unico modo per fermare il disastro
in tempi brevi e far ripartire l’economia nazionale realmente, sarebbe
che lo Stato (con l’€urozona se ci sta, senza se non ci sta) si mettesse
a stampare moneta senza indebitarsi (moneta credito ndr), per far lavorare la gente e le
imprese, per fare gli investimenti utili a innescare gli investimenti
privati e la domanda interna, nonché per dimezzare la pressione fiscale e
contributiva subito.
Chiunque dica di voler rimettere in corsa il Paese senza fare ciò,
non merita alcuna fiducia, ma calci nel sedere, perché o è un bugiardo o
è uno stolto.
17 settembre 2014
Marco Della Luna
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