JEB BUSH E HILLARY CLINTON SONO ESPRESSIONE
DEGLI STESSI CENTRI OCCULTI DI POTERE
Jeb Bush
si ritira dalla corsa per la Casa Bianca.
A prima vista sembrerebbe una
buona notizia, in realtà c’è poco da stare allegri.
Il popolino, sempre
abilmente raggirato da organi di informazione controllati da manine in
guanti bianchi, ritiene che la sfida riguardi “democratici” e
“conservatori”, partiti storici che esprimono una diversa visione del
mondo e delle cose.
Concretamente invece la distinzione fra destra e
sinistra ammalia solo le fantasie degli ingenui, richiedendo l’esercizio
del potere un livello di complessità ai più sconosciuto. Se proprio
dovessimo ragionare in termini dualistici, bisognerebbe semmai
riconoscere l’esistenza di due polarità principali pronte a
fronteggiarsi: la prima composta dai membri dell’establishment (ovvero il gotha massonico sovranazionale, ndm), la seconda formata dai cosiddetti outsider (uomini
carismatici liberi o, in ogni caso, non meri portavoce dei voleri delle
logge principali).
Una volta sposata una simile visuale apparirà chiaro
che Hillary Clinton e Jeb Bush, pur apparentemente divisi
da appartenenze partitiche poco più che formali, sono espressione degli
stessi centri occulti di potere; mentre Donald Trump e Bernie Sanders,
a prima vista agli antipodi, rappresentano entrambi- in modo
differente- un tentativo finalizzato alla realizzazione di una
discontinuità autentica.
La storia del mondo cambia in senso tragico
l’11 settembre del 2001, allorquando il clan Bush con la complicità della dinastia regnante saudita mise in scena quella farsa macabra denominata “attacco alle Torri Gemelli”.
Da allora in avanti l’establishment americano, tanto di sedicente
destra quanto di sedicente sinistra, sguazza nella menzogna e nella
meschinità, ossessionato dall’idea di trasformare una bugia in verità
per il sol fatto di ripeterla all’infinito, prassi naturalmente mutuata
dagli insegnamenti del famigerato e noto nazista Goebbles.
Il
candidato unico e trasversale del malefico blocco di potere che ha
trasformato negli ultimi trenta anni il mondo intero in una valle di
lacrime è ora Hillary Clinton. Il clan Bush proverà senza entusiasmo a dare manforte a quel damerino di Marco Rubio, pappagallo ammaestrato destinato a soccombere nello scontro con il più brillante Donald Trump.
In campo democratico, invece, nonostante l’ascesa di Bernie Sanders,
la moglie di Bill dovrebbe infine spuntare la nomination.
A quel punto
cadranno le maschere e tutte le donne e gli uomini, democratici o
repubblicani, interessati a tenere occultate dinamiche di un passato
infame e miserabile si schiereranno con forza a sostegno di Hillary Clinton.
Nello sventurato caso in cui la Clinton dovesse davvero succedere ad Obama
le disuguaglianze economiche continuerebbero a crescere a dismisura, la
finanza irresponsabile continuerebbe a dettare legge e le grandi
multinazionali continuerebbero a schiavizzare i lavoratori, grazie al
consenso complice di una politica sempre pronta a denunciare
ipocritamente i mali del “debito pubblico”.
Naturalmente sentiremmo
tessere per ancora molto tempo le lodi della “competitività”, termine
orwellianemente usato in sostituzione del più crudo “compressione
salariale e aumento doloso della disoccupazione”. L’Europa, con la Clinton al comando, continuerebbe a vivere schiacciata sotto il tallone dei nazisti tecnocratici tedeschi, Merkel e Schaeuble
in testa, pronti a bastonare le plebi continentali con il tacito
assenso dello zio Sam, nel nome delle meraviglie di una integrazione che
non si può arrestare.
Con la Clinton al potere, infine, per la gioia di
burattinai occulti come Kissinger, troverebbero nuovo slancio le
guerre in Medio Oriente, finalizzate all’esportazione della democrazia e
dei crauti, da combattere magari in compagnia di tipini delicati e a
modo come Al Baghdadi e Osama Bin Laden.
Questo è quello
che accadrebbe nel caso in cui Hillary, come deciso dai Maestri
Venerabili delle logge più importanti, diventasse il primo presidente
donna degli Stati Uniti d’America. Nulla è più pericoloso di un simile
scenario, per cui non ha alcun senso farsi troppe domande sul profilo
governativo di Trump o Sanders.
Lo slogan che dovrebbe accomunare quelli che desiderano un cambiamento vero è perciò “tutti tranne Hillary”. Coloro i quali vengono gratificati dal circuito mainstream della
patente di “moderati” e “responsabili” hanno insanguinato inutilmente
il globo, organizzato attentati sadici e assurdi e distrutto ovunque la
classe media.
E’ ora di aprire gli occhi e di diffondere una nuova
consapevolezza in grado di smascherare i soliti vecchi trucchi usati da
un regime trasversale e decadente, malamente guidato da un manipolo di
nazisti tecnocratici finalmente incamminatisi sul viale del tramonto.
Francesco Maria Toscano
deca
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