mercoledì 24 febbraio 2016

MEGLIO UN TRUMP IN CASA CHE UNA CLINTON SULLA PORTA




JEB BUSH E HILLARY CLINTON SONO ESPRESSIONE

DEGLI STESSI CENTRI OCCULTI DI POTERE

 

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Jeb Bush si ritira dalla corsa per la Casa Bianca.
A prima vista sembrerebbe una buona notizia, in realtà c’è poco da stare allegri.
Il popolino, sempre abilmente raggirato da organi di informazione controllati da manine in guanti bianchi, ritiene che la sfida riguardi “democratici” e “conservatori”, partiti storici che esprimono una diversa visione del mondo e delle cose.
Concretamente invece la distinzione fra destra e sinistra ammalia solo le fantasie degli ingenui, richiedendo l’esercizio del potere un livello di complessità ai più sconosciuto. Se proprio dovessimo ragionare in termini dualistici, bisognerebbe semmai riconoscere l’esistenza di due polarità principali pronte a fronteggiarsi: la prima composta dai membri dell’establishment (ovvero il gotha massonico sovranazionale, ndm), la seconda formata dai cosiddetti outsider (uomini carismatici liberi o, in ogni caso, non meri portavoce dei voleri delle logge principali).
Una volta sposata una simile visuale apparirà chiaro che Hillary Clinton e Jeb Bush, pur apparentemente divisi da appartenenze partitiche poco più che formali, sono espressione degli stessi centri occulti di potere; mentre Donald Trump e Bernie Sanders, a prima vista agli antipodi, rappresentano entrambi- in modo differente-  un tentativo finalizzato alla realizzazione di una discontinuità autentica.
La storia del mondo cambia in senso tragico l’11 settembre del 2001, allorquando il clan Bush con la complicità della dinastia regnante saudita mise in scena quella farsa macabra denominata “attacco alle Torri Gemelli”.
Da allora in avanti l’establishment americano, tanto di sedicente destra quanto di sedicente sinistra, sguazza nella menzogna e nella meschinità, ossessionato dall’idea di trasformare una bugia in verità per il sol fatto di ripeterla all’infinito, prassi naturalmente mutuata dagli insegnamenti del famigerato e noto nazista Goebbles.
Il candidato unico e trasversale del malefico blocco di potere che ha trasformato negli ultimi trenta anni il mondo intero in una valle di lacrime è ora Hillary Clinton. Il clan Bush proverà senza entusiasmo a dare manforte a quel damerino di Marco Rubio, pappagallo ammaestrato destinato a soccombere nello scontro con il più brillante Donald Trump.
In campo democratico, invece, nonostante l’ascesa di Bernie Sanders, la moglie di Bill dovrebbe infine spuntare la nomination.
A quel punto cadranno le maschere e tutte le donne e gli uomini, democratici o repubblicani, interessati a tenere occultate dinamiche di un passato infame e miserabile si schiereranno con forza a sostegno di Hillary Clinton.
Nello sventurato caso in cui la Clinton dovesse davvero succedere ad Obama le disuguaglianze economiche continuerebbero a crescere a dismisura, la finanza irresponsabile continuerebbe a dettare legge e le grandi multinazionali continuerebbero a schiavizzare i lavoratori, grazie al consenso complice di una politica sempre pronta a denunciare ipocritamente i mali del “debito pubblico”. 
Naturalmente sentiremmo tessere per ancora molto tempo le lodi della “competitività”, termine orwellianemente usato in sostituzione del più crudo “compressione salariale e aumento doloso della disoccupazione”. L’Europa, con la Clinton al comando, continuerebbe a vivere schiacciata sotto il tallone dei nazisti tecnocratici tedeschi, Merkel e Schaeuble in testa, pronti a bastonare le plebi continentali con il tacito assenso dello zio Sam, nel nome delle meraviglie di una integrazione che non si può arrestare.
Con la Clinton al potere, infine, per la gioia di burattinai occulti come Kissinger, troverebbero nuovo slancio le guerre in Medio Oriente, finalizzate all’esportazione della democrazia e dei crauti, da combattere magari in compagnia di tipini delicati e a modo come Al Baghdadi e Osama Bin Laden.
Questo è quello che accadrebbe nel caso in cui Hillary, come deciso dai Maestri Venerabili delle logge più importanti, diventasse il primo presidente donna degli Stati Uniti d’America. Nulla è più pericoloso di un simile scenario, per cui non ha alcun senso farsi troppe domande sul profilo governativo di  Trump o Sanders.
Lo slogan che dovrebbe accomunare quelli che desiderano un cambiamento vero è perciò “tutti tranne Hillary”. Coloro i quali vengono gratificati dal circuito mainstream della patente di  “moderati” e “responsabili” hanno insanguinato inutilmente il globo, organizzato attentati sadici e assurdi e distrutto ovunque la classe media.
E’ ora di aprire gli occhi e di diffondere una nuova consapevolezza in grado di smascherare i soliti vecchi trucchi usati da un regime trasversale e decadente, malamente guidato da un manipolo di nazisti tecnocratici finalmente incamminatisi sul viale del tramonto.

Francesco Maria Toscano

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