sabato 14 maggio 2016

DEBITO INESTINGUIBILE PROVOCATO DALL' €URO


Alcune riflessioni su inflazione, debito pubblico
debito inestinguibile indotto dall'euro


Per non creare deflazione od inflazione, la base monetaria dovrebbe
variare nella stessa misura in cui varia l’economia reale.

Quindi, se in Italia l’economia cresce, e richiede un maggior numero di scambi, anche la massa monetaria deve aumentare nello stesso modo.
L’aumento della ricchezza è misurato dal PIL (Prodotto Interno Lordo).
Se il PIL in un dato anno aumenta del 2%, anche la massa monetaria deve aumentare del 2%.
Se aumenta di più può generare inflazione, se aumenta di meno ostacolarà gli scambi di beni e servizi.
Immaginiamo che il PIL dell’Italia aumenti in un anno di 100 milioni di €uro.  Al fine di non ostacolare gli scambi di beni e servizi l'Italia deve accrescere la propria base monetaria di almeno 100 milioni di €uro.
L'emissione di nuovi €uro è autorizzata dalla BC che, a fronte del rilascio dell'autorizzazione, trattiene per sé l'8% del valore autorizzato. (Signoraggio indebito e fraudolento = usura sionista)
Ecco cosa succede in sintesi:
La Banca d'Italia emette 100 milioni di €uro di banconote, che può prestarle alle banche richiedenti al netto degli 8 milioni di uro da riconoscere alla BC. In pratica, se dovesse prestare 100 milioni, occorre che 8 glieli presti la BC.
Lo Stato può venire in possesso delle banconote attraverso la vendita di propri titoli sul mercato.
Le banche commerciali possono acquistare i titoli dello Stato, ma devono disporre delle somme attraverso il ricorso alla Banca d'Italia; poi possono collocarli presso il pubblico o cederli alla banca centrale/BC  riacquisendo in entrambi i casi  provvista.
Se il rendimento dei titoli di Stato è appetibile, li possono trattenere in portafoglio a titolo di investimento.
Con la richiesta del prestito, che è provvista/deposito, al sistema SEBC (BC e banche centrali) le banche commerciali mettono in moto il meccanismo della riserva frazionaria e del moltiplicatore dei depositi.
Su di esso, il sistema bancario può generare ulteriore moneta denominata "moneta bancaria".
Il meccanismo prevede che, su ogni ammontare ricevuto in deposito, un'azienda di credito deve conservarne, a titolo di riserva (frazionaria) il 2%; il resto può essere utilizzato per effettuare prestiti (moltiplicatore dei depositi).
Ad esempio, con 100 uro di titoli in deposito o il controvalore dei titoli venduti, le banche possono prestare sino a 4.900 uro.
Infatti la Banca A si approvvigiona di 100 e ne presta 98 conservando a riserva 2. I 98 pervengono, come deposito alla Banca B, che ne presta 96,04 e trattiene a riserva 1,96, e così via, fino a raggiungere 4.900 uro complessivi di prestiti e/o impieghi e investimenti, a fronte dei quali si mantengono i 100 uro iniziali come riserva.
Perciò il sistema delle banche commerciali, con una provvista/deposito di soli 100 uro riesce a fare impieghi e depositi per un ammontare di 4.900 uro sui quali lucra un interesse di gran lunga superiore alla provvista iniziale.
Infatti, se il tasso di impiego è mediamente del 7%, come i tassi correnti attuali, atteso che, attualmente, il costo della provvista è nullo o negativo, il rendimento totale è pari a 343 uro.
Niente male: da 100 iniziali, si generano interessi per addirittura 343 €uro.
Lo stesso fenomeno di moltiplicazione si genera se è lo Stato che ha collocato i titoli e dal ricavato spende per spese correnti o investimenti, perché la spesa alimenta depositi che affluiscono in banca, che a loro volta, dedotto il 2% di riserva, consentono prestiti.


Fino al minuto 15 concordiamo praticamente in toto, poi discordiamo per il discorso contabilizzazione e seguenti .......
Nel caso dello Stato, però, questo è costretto a pagare gli interessi sui titoli e quindi deve rastrellare il denaro da pagare alle banche commerciali attraverso l'aumento della pressione fiscale (7 uro ogni 100 di prestito).
In altre parole, è obbligatorio introdurre nuove imposte, oppure aumentare le aliquote di quelle già esistenti, se lo Stato intenderà svolgere i propri compiti.
Poiché l'introduzione dell'uro è avvenuta dopo aver privatizzato il sistema pubblico della finanza italiana e, dal 2015 anche gli utili della Banca d'Italia sono stati privatizzati, al termine del processo di trasferimento all'estero della proprietà delle maggiori banche italiane, ci troviamo in presenza di una situazione in cui più si ricorre alla finanza e più l'economia reale italiana regredisce.

L'attuale governo ha contribuito ad accelerare il processo di cessione all'estero della finanza aumentando il valore nominale delle quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia, costringendo le banche popolari che raggiungono una certa dimensione operativa a divenire contendibili con la trasformazione in S.p.A ed obbligando persino le banche di credito cooperativo a conferire la propria azienda bancaria ad una società per azioni. (solito giochino usuraio sionista)
In passato l'autorità politica, con il placet dell'allora Governatore della Banca d'Italia, aveva avviato il processo di privatizzazione del sistema delle banche pubbliche, a cui ha fatto seguito la cessione all'estero delle stesse.
L'insieme di tali scelte, accompagnato dall'ulteriore indebitamento dell'economia reale verso il sistema bancario, ha contribuito a rendere irreversibile la possibilità, senza che intervenga un cambiamento nelle scelte di politica economica, d'affrancarsi dalla soggezione dell'economia reale a quella della finanza apolide sionista, in quanto i prestiti non potranno più essere restituiti!!!
 
Infatti, la banca commerciale attraverso il sistema del moltiplicatore dei depositi riesce ad incassare, nell'esempio fatto, per ogni 100 uro che effettivamente presta, ben 343 uro; ma nell’economia reale sono stati immessi solo 100 uro!!!!! ---> non esiste iniziativa economica diversa da quella assicurativo/finanziaria capace di disporre di un moltiplicatore di dimensioni analoghe a quello dei depositi.......


Ecco qua un esempio dei vantaggi del contagocce €uro nella immissione di moneta nella platea nazionale di mercato:
Ci stiamo impoverendo, siamo in deflazione, in diminuzione dei valori dei beni reali, e l'unica, ribadiamo l'unica via d'uscita è quella d'aumentare la base monetaria con moneta credito ....

Editoriale di : Ha ricoperto per anni il ruolo di Direttore Principale di Succursale della Banca d'Italia;
Dr. Paolo Tanga
In collaborazione con    deca

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