Majdan: la deriva sfascista
di una “rivoluzione” anti-russa
Jean Geronimo, Mondialisation
“Stati Uniti ed Unione europea vogliono in Ucraina un’altra ”rivoluzione colorata”
Sergej Lavrov, Mosca, 24 aprile 2014
Sergej Lavrov, Mosca, 24 aprile 2014
Il
drammatico ritiro €uropeo del presidente ucraino Viktor Janukovich fu
per Washington il pretesto per rovesciarlo e controllare uno Stato
strategico dell’Eurasia post-comunista.
Tale azione mostra l’ossessivo
vecchio sogno da guerra fredda: ricacciare la potenza russa dal suo
spazio storico.
Contrariamente alla propaganda mediatica per ammaestrare
l’opinione pubblica internazionale, Janukovich non mise mai in
discussione la riconciliazione sotto la sua presidenza dell’Ucraina con
l’Unione €uropea. Invece, cercò di riequilibrarne la posizione tra
€uropa e Russia, finora rivolta al “sogno €uropeo”.
A tal fine, volle
rinegoziare, maldestramemte, l’accordo di associazione e di libero
scambio in programma il 23 novembre 2013 tra U€ e Ucraina, il meno
adatto per la situazione disastrosa dell’economia, oscurando gli stretti
legami con la Russia, che controllava un terzo del capitale.
A seguito
della tardiva comprensione ed alle allettanti proposte russe del 17
dicembre 2013 per un prestito di 15 miliardi di dollari e la riduzione
di un terzo dei prezzi del gas, l’improvviso cambio portò a discreditare
il “corrotto” Janukovich, di cui Putin si era rammaricato della
debolezza.
Spinto dagli estremisti, il movimento sociale fu rapidamente
politicizzato e divenne violento.
Nacque così la “rivoluzione” di
Majdan (майдан) [rivoluzione di piazza].
Ci s’interroga sulla natura di tale “rivoluzione” che sancì la
cacciata di V. Janukovych, il giorno dopo l’accordo (ancora) del 21
febbraio 2014 tra gli attori nel conflitto e il cui rispetto avrebbe
potuto, in ultima analisi, evitare la sanguinosa guerra civile nel
sud-est.
Un colpo di stato nazionalista, manipolato dall'occidente
Violando l’accordo del 21 febbraio, a seguito di un'”insurrezione”
dubbia, secondo Jacques Sapir, organizzata da forze oscure sostenute
dall’occidente, si attuava il 22 febbraio 2014 il colpo di Stato contro
Janukovich.
Finora le Nazioni Unite, come il Consiglio d’€uropa,
denunciavano l’eccessivo ritardo della giustizia sugli abusi mortali a
Kiev e Odessa con cui tale colpo di Stato nazionalista fu scatenato da
forze fasciste, ed anche “proprio naziste” secondo JM Chauvier.
Per
Putin, gli autori del colpo di Stato sono ben noti: sappiamo “quanto sono stati pagati, come sono stati preparati, in quali Paesi, e chi erano i loro istruttori“.
Il colpo di Stato, dopo una breve transizione politica, permetteva
l’incoronazione a presidente di P. Poroshenko il 25 maggio 2014,
candidato filo-€uropeo più adatto a difendere gli interessi del governo
degli Stati Uniti, del grande capitale usuraio sionista e degli oligarchi sionisti dell’Ucraina
occidentale contro la “minaccia comunista”.
Il sogno €uropeo controllato
dagli Stati Uniti.
In definitiva, tale inflessione pro-€uropea
dell’Ucraina sarà il catalizzatore del riavvicinamento con la NATO,
genuino relè della diplomazia americana, come previsto da Zbigniew
Brzezinski: “L’espansione dell’€uropa e della NATO perseguirà gli
obiettivi a breve termine, così come la politica a lungo termine, degli
Stati Uniti“.
In questo contesto, su pressione di longa manus degli Stati Uniti,
Poroshenko costruiva la sua popolarità, e strategia, contro la “minaccia
russa”.
Il 14 settembre 2015 confermava che la “minaccia numero uno era
la Russia” e così giustificava l’appello alla NATO.
Strutturalmente
impregnato dallo spirito della guerra fredda, dalla dottrina Brzezinski
che sostiene la riduzione della potenza russa, il governo degli Stati
Uniti avanzò le sue pedine, e le sue basi, sulla scacchiera eurasiatica.
L’obiettivo di Washington in Ucraina è impedire il ritorno
dell’influenza russa in €uropa ed in particolare contrastarne le
ambizioni al dominio che, di fatto, metterebbe in discussione la
leadership ereditata dall’anticomunismo. Il principio del controllo
strategico del continente €uropeo fu evidenziato da H. Kissinger quale
elemento chiave della politica degli Stati Uniti: “Da quando gli USA
entrarono nella prima guerra mondiale, nel 1917, la loro politica si
basa sull’idea che sia loro interesse geopolitico evitare che qualsiasi
potenza possibilmente ostile domini l’€uropa“.
Tale preoccupazione
strategica al centro dell’analisi di Brzezinski giustificando il
mantenimento del clima da guerra fredda riattivando, tramite la
strategia della disinformazione, il mito del “nemico russo” in Ucraina,
sostenendo gli Stati Uniti nell’espansione verso est dello spazio
neoliberale €uropeo e dell’integrazione atlantista contro gli interessi
russi.
Alla fine, tale quadro spiega la decisione del comandante delle
forze alleate in €uropa Philip Breedlove, che aveva auspicato al Congresso
degli Stati Uniti nel febbraio 2016, di “contenere” la Russia e, se
necessario, di “sconfiggerla”.
Preoccupante.
La "rivoluzione" fascista, diretta contro Mosca
L’eliminazione di un leader politico filo-russo democraticamente eletto,
ma fastidioso, avendo respinto da un lato, la logica ultraliberale
dell’accordo di associazione e, dall’altro, l’influenza eccessiva
dell’austerity €uropea controllata dalla sionista ed usuraia FMI, è stato l’obiettivo
unificante della coalizione anti-Janukovich.
Opposizione dalla variegata
base nazionalista, formata anche da correnti neonaziste.
La strana
coalizione “rivoluzionaria” veniva infine sostenuta e guidata dalle
potenze occidentali su impulso statunitense.
“Washington ha sostenuto attivamente Maidan [майдан]”
denunciava Vladimir Putin il 16 ottobre 2014, ipotesi confermata dalla
confessione pubblica del 31 gennaio 2015 di Barack Obama sulla CNN.
A poco a
poco, spinta da una forza irresistibile, la curiosa “rivoluzione”
liberalnazionale €uroмайдан si radicalizzò dando la caccia ai “nemici”, e
ai comunisti russi, arrivando agli eccessi politici, dal 15 aprile 2014
con la terribile repressione in Oriente e dal 2 maggio 2014 con il
vergognoso massacro di Odessa.
Un’ultima conseguenza di tale sviluppo fu
l’emergere delle leggi di “pulizia”, portando al divieto del Partito
Comunista ucraino il 24 luglio 2015 e, per estensione, a consacrare i
vecchi "eroi" collaborazionisti delle Waffen-SS.
Inquietante
revisione della storia ucraina, che promuove la rinascita dell’ideologia
sionazista sostenuta da temibili gruppi paramilitari. Delirante.
Dr. Hofstetter delle SS Galizien entra in una chiesa greco-cattolica ucraina a Sanok 1943
Tendenzialmente, la “rivoluzione” a Kiev è un’estensione delle
“rivoluzioni colorate” di natura sioliberale contro l’ex-Unione
Sovietica negli anni 2000 per insediare capi filo-occidentali vicini a
Washington e facilmente manipolabili.
La generalizzazione inconsapevole
di tale strategia “rivoluzionaria” in Medio Oriente fu segnalata il 20
dicembre 2015 da Jeffrey Sachs, consigliere speciale del Segretario
generale delle Nazioni Unite: “(…) gli Stati Uniti dovrebbero
smettere con le operazioni segrete della CIA per rovesciare o
destabilizzare i governi in diverse parti del mondo“.
Lo scenario
ucraino dà l’impressione di un ben oliato meccanismo politico sotto
l’occhio vigile dell’ambasciata degli Stati Uniti, che supervisiona il
progresso “involuzionario”. Il ruolo delle organizzazioni non
governative e dei governi stranieri, così come l’interferenza
sorprendente dei capi occidentali (J. Kerry e Ashton), ancora una volta,
furono decisivi, con gli oscuri cecchini di Majdan, nella costruzione
del “punto critico” per destabilizzare il potere e far riuscire questa
fase rivoluzionaria.
Non vi è dubbio che oggi tali cecchini fossero
collegati all’opposizione radicale anti-Janukovich e che furono
integrati, con le milizie brune, nella strategia per destabilizzare il
regime filo-russo.
Ed inoltre, con la pressione “democratica” anti-russa
guidata dal duo USAID-NED (1), vettore di tutte le “rivoluzioni”
post-sovietiche tramite il supporto dollarizzato dell’opposizione
ucraina e della propaganda occidentale, nel rafforzare la “società
incivile”.
Soprattutto, tale supporto rientra nel bilancio degli Stati
Uniti per finanziare la strategia della “deterrenza” contro la Russia
nello spazio eurasiatico, spesa quadruplicata dal progetto di bilancio
2017 nell’ambito della nuova guerra ibrida.
Alla fine, per il soft power
si tratta di sradicare i valori sovietici simboleggiati dalla minaccia
comunista del “dittatore” Putin rimasto, secondo una strana credenza
occidentale, l'”homo-Sovieticus” che aspira a ristabilire l’Impero.
Delirante.
L'avanzata della NATO nell'area post sovietica
Nel contesto di crescenti tensioni USA-Russia, il ritorno della Crimea
nella madrepatria russa può essere spiegato come tentativo di Mosca di
mantenere un avamposto strategico di fronte all’avanzata provocatrice
della NATO nello spazio post-sovietico, suo estero vicino definito quale
baluardo.
In altre parole, la Crimea può essere considerata una “mossa
strategica” di V. Putin sulla scacchiera eurasiatica per preservare le
posizioni e difendere gli interessi nazionali, minacciati
dall’inflessione anti-russa della diplomazia €uropea.
La mossa vincente
fu resa possibile dall’estrema incapacità occidentale dietro il colpo di
Stato nazionalista, offrendo la possibilità al presidente russo,
attraverso il referendum del 16 marzo 2014, di ritrovare la Crimea e
quindi eliminare lo “storico errore” di Krusciov del 1954.
Per Putin non
c’è dubbio che la NATO dominata dagli Stati Uniti rimanga fedele al
vecchio obiettivo della guerra fredda, rafforzare la propria superiorità
militare influenzando l’equilibrio strategico in Eurasia.
Per
giustificare tale obiettivo e “dare senso” alla propria esistenza, la
NATO ha costruito in Ucraina il “nemico”, secondo il capo della
diplomazia russa S. Lavrov, il 14 aprile 2016. In alcuni Stati
dell’ex-blocco sovietico, la NATO sarebbe diventata, per HC Encausse,
“(…) un’alleanza per proteggersi dalla Russia, sospettata di ambizioni neo-imperiali”.
Ciò
spiega, forse, la notevole espansione delle strutture dell’Alleanza
nella periferia €uropea della Russia che Washington giustifica con le
sue “interferenze” in Ucraina (come se la Russia si lamentasse delle
ingerenze statunitensi in Canada n.d.r.). Tuttavia, l’avvertimento del
Cremlino
lanciato il 23 settembre 2015 dal portavoce Dmitrij Peskov è chiaro: “Ogni
avanzata dell’Alleanza per chiuderci nei nostri confini riceverà le
contromisure per garantire la nostra sicurezza nazionale“.
La
Russia, sulla difensiva.
Il 20 maggio 2015 tale paranoia anti-russa,
alimentata da disinformazione, informazioni parziali o fuorvianti, fu
illustrata dal discorso allarmista del capo del Consiglio di Sicurezza
Nazionale e della Difesa ucraino Aleksandr Turchinov: “La minaccia mondiale oggi proviene dalla Russia ed esige una reazione adeguata e forte“.
La richiesta sembra sia stata recepita il 23 giugno 2015 dal segretario
alla Difesa A. Carter, che confermava l’insediamento “temporaneo” di
armi pesanti in Europa centrale e orientale, in risposta alle
“provocazioni russe”, violando l’atto fondatore NATO-Russia firmato il
27 maggio 1997.
All’inizio di febbraio 2016, Carter annunciava di
quadruplicare l’aiuto degli Stati Uniti agli alleati europei nel 2017,
per l'”aggressione russa all’€uropa orientale”.
Per Kissinger, la NATO
mantiene la sua storica funzione anti-russa, incentrata sulla protezione
dell’€uropa: una “polizza assicurativa contro il nuovo imperialismo
russo”. Oggi, le spese militari della NATO (800 miliardi di dollari)
sono 11 volte superiori a quelle della Russia (70 miliardi) e quindi
creano un’asimmetria pericolosa.
La pressione psicologica surreale
contro la Russia, di fatto, ne ha riattivato l’istinto di sopravvivenza
strutturato dal sistema sovietico contro l’asse NATO-USA.
Alla fine,
nonostante la recessione economica, sancita dal declino produttivo del
3,8% del PIL nel 2015, Putin ha confermato nel 2016 la prosecuzione
dello sforzo militare “difensivo” dalla Russia, aumentandone il
bilancio.
Ritornano i vecchi riflessi.
Kiev perno dello scacchiere
La crisi a Kiev riflette la partita a scacchi tra Stati Uniti e Russia
con l’opposizione neo-ideologica tra assi €uro-atlantico ed eurasiatico,
di cui l’Ucraina è parte cruciale, il “pivot”.
Facendo dell’Ucraina “una
bomba geopolitica” (2) a scoppio ritardato, tale configurazione
strategica giustifica il rafforzamento nell’€uropa orientale della NATO
per “resistere alle pressioni della Russia”, secondo la confessione, ai
primi di marzo 2016, del segretario generale dell’Alleanza, Jens
Stotenberg.
Il 17 marzo 2016, A. Carter definiva la Russia come prima
“minaccia globale” per gli Stati Uniti.
1)
La destabilizzazione politica dei regimi filo-russi si basa su
l’aspetto democratico delle strutture governative (USAID) e non
governative (NED) statunitensi. Il National Endowment for Democracy
(NED) è una fondazione privata dal grande budget in gran parte
finanziato dal Congresso degli Stati Uniti con cui finanzia molte ONG
per promuovere la democrazia nel mondo. L’Agenzia degli Stati Uniti per
lo Sviluppo Internazionale (USAID) ha la leadership politica dal
dipartimento di Stato e mira a promuovere un quadro democratico ed
equilibrato per lo sviluppo nel mondo. Interviene per promuovere gli
obiettivi, e i valori, della politica estera statunitense. Una forma di
“quarto” catalizzatore delle “rivoluzioni colorate”.
2) Jean Geronimo (2015): “L’Ucraina: una bomba geopolitica nel cuore della guerra tiepida” Prefazione J. Sapir, ed. Sigest.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
deca
https://aurorasito.wordpress.com/2016/04/29/majdan-la-deriva-fascista-di-una-rivoluzione-anti-russa
https://aurorasito.wordpress.com/2016/04/29/majdan-la-deriva-fascista-di-una-rivoluzione-anti-russa
Come ben sapete nella nuova e democratica Ucraina la festa della vittoria sul nazismo del 9 maggio è stata praticamente abolita.
Come, del resto, i proprietari della corporazione apolide privata €uropa hanno, casualmente, abolito la celebrazione del 9 maggio per sovrapporla con quella del giorno €uropeo, una festa farlocca per bimbi tonti.
In compenso si celebrano come eroi i macellai nazisti della 14^ divisione waffen SS Galizia e si portano fiori alla statua del criminale nazista Stepan Bandera.
La Russia li vorrebbe condannare per i massacri degli ebrei mentre l'€uropa, che li ha creati e li sostiene, è già arrivata al punto di celebrare questi eroi con le loro svastiche nell'€uro-farsa-parlamento! In una sala dedicata ad un musicista, ebreo per giunta! https://www.youtube.com/watch?v=XokmiKNOuow
La rinascita del neonazismo inizia dall’Ucraina
Konrad Stachnio New Eastern Outlook
I ‘patrioti’ ucraini incoraggiati dal
sostegno polacco sotto forma di giubbotti antiproiettile, stivali e
altri oggetti di valore inviati ai camerati in lotta contro
l”aggressione russa”, hanno finalmente deciso di visitare il Paese
partner strategico.
Tour dei campi di concentramento
La visita ai campi di concentramento tedeschi più grandi della Polonia
consiste in foto ai forni crematori od alle caserme, nel gesto, comunemente
noto in Ucraina come ‘fama per la vittoria’, per di più facendo eco
agli ex-“residenti” di questi campi con un ‘Sieg Heil’.
Questi sono
semplicemente i germi democratici con cui avremo presto a che fare su
grande scala in €uropa, se l’abolizione prevista dei visti per i
cittadini ucraini viene introdotta dall’Unione €uropea, lasciando che i
frutti ucraini di Maidan si diffondano in €uropa a supporto di processi
“democratici” qua e là.
Eppure c’è molto per cui lottare. In Ucraina si
affronta da tempo l”aggressione russa’ all’€uropa, laddove l”invasione
islamica’ è una minaccia crescente.
La legge Savchenko
“La legge Savchenko” prende il nome da Nadezhda Savchenko, l’aviatrice e torturatrice
ucraina, imprigionata in Russia.
La legge prevede l’accorciamento
dell’incarcerazione grazie al cosiddetto “due-per-uno”, cioè per ogni
giorno che il criminale ha trascorso in custodia cautelare, il giudice
ridurrà la pena di due giorni.
In Ucraina si assiste ad un secondo
fronte dove aumentano le persone uccise dai criminali, ogni trimestre,
molto più che al fronte!
Mentre nel 2010 il tasso medio di omicidi ogni
100mila abitanti era 5,2, nel 2014 fu 27 e nel 2016 sarà 34!
Va
ricordato che, a seguito dell’amnistia del 2016, 70.000 criminali furono
rilasciati dalle carceri, tra cui 1.000 assassini, dichiara l’esperto
sulla sicurezza dello Stato polacco Andrzej Zapalowski.
Sembra che sia
solo l’inizio di una grande ondata democratica che potrebbe diffondersi
dall’Ucraina all’€uropa. Come dice l’ex-capo di Settore destro, membro
del Consiglio ucraino e consigliere del Capo di Stato Maggiore
dell’Esercito ucraino Dmytro Jarosh: “considerando l’attuale politica
del governo, siamo minacciati dalla liquidazione dello Stato.
Dobbiamo
effettuare i cambiamenti rivoluzionari che avevamo chiesto a piazza
Maidan. Ho sempre meno speranza che sia possibile in modo
costituzionale. È per questo che collaboriamo con le strutture militari,
nonché con chi è al potere.
Ci rendiamo conto che in caso di disordini,
l’intero Paese potrebbe ‘esplodere’. Solo l’esercito e il potere
patriottico potranno salvare la situazione. Non mi fido dei politici”.
Come risultato di tali cambiamenti democratici già programmati in
Ucraina, ci si potrà aspettare a breve un altro flusso di migranti in
€uropa.
E tra loro, i principali esecutori dei processi democratici in
Ucraina, vale a dire razzisti e criminali sio-neo-nazisti. “Uccideremo
(Rezac) lentamente e senza pietà. Forse l’€uropa è umanitaria, ma c’è
una posizione diversa nella società. Se avete paura dei fascisti,
infonderò l’incubo fascista nelle vostre anime, c’è abbastanza Zyklon B
per ogni separatista”.
Queste le parole di uno dei nuovi
democratici €uropei ed anche eroe della mostra “I vincitori” dedicato ai
volontari feriti che combattono nella cosiddetta ‘operazione
antiterrorismo’ in Ucraina orientale. La mostra è stata presentata al
Parlamento €uropeo!!
Purtroppo, più l’Ucraina diventa “il democratico
Medio Oriente d’€uropa”, più potenti diventano tali “elementi
democratici” con scarcerazioni di assassini, organizzazioni mafiose,
movimenti neo-nazisti e via libera ad ogni sorta di feccia della
società, come il co-fondatore del Partito nazional-sociale di Ucraina
Andrej Parubij, eletto presidente del Parlamento dal Consiglio.
Il
Partito nazional-sociale di Ucraina (SNPU) era un partito di estrema
destra divenuto poi Svoboda e direttamente correlato al partito nazista. Inoltre, non va dimenticata la migliore merce esportata dall’Ucraina:
“Dopo
gli attentati in Belgio, la senatrice francese Nathalie Goulet ha
dichiarato che vi è un campo di addestramento jihadista in Ucraina. In
una trasmissione alla radio francese, ha detto che il campo dei
terroristi è nel cuore dell’Ucraina, in particolare nella regione di
Dnepropetrovsk. Vi sono speciali volontari che si addestrano
militarmente provenienti da Caucaso del Nord, Asia centrale, ceceni,
turchi e giordani”, come si legge su Fort Russ.
Pertanto,
l’abolizione dei visti dall’Ucraina che sale le vette della democrazia
sarebbe una buona idea per lasciarla integrare nell’€uropa, che sembra
andare nella stessa direzione simile, creando un unico grande caos.
A
quanto pare questa è l’unica via d’uscita per gli ucraini comuni,
affinché non muoiano di fame nell’Ucraina che intende stabilire tali
standard democratici.
Chi trae vantaggio dall'ondata migratoria
In questo campo, neo-nazisti ed altre organizzazioni criminali, come ad esempio Cosa Nostra (impegolata nel flusso di migranti) sempre più si rivelano essere i ‘beneficiari’ dei processi “democratici” in €uropa.
Si
vedano ad esempio le manifestazioni del NPD tedesco contro gli
islamisti che minacciano l’€uropa bianca o le riunioni tra NPD tedesco e
UNA-UNSO ucraino. Campi d'addestramento per neonazisti tedeschi e
ucraini si trovano anche in Polonia, nella regione di Warmia e Masuria
per essere esatti.
Le persone che ne sanno sono troppo intimidite per
parlarne apertamente.
Le informazioni su tali campi provengono da tre
fonti indipendenti.
Se i cosiddetti attentati islamici s’intensificano
in €uropa, gli €uropei potrebbero desiderare di sbarazzarsi degli ospiti
indesiderati. Di qui i cosiddetti movimenti neonazisti possono
diventare istantaneamente i beneficiari di tale processo, o almeno
considerati utili.
Gruppi neonazisti, come la divisione misantropica,
islamisti e sinistra teleguidata e finanziata da George Soros hanno un
obiettivo comune: la dissoluzione dello status quo in €uropa (plan Kalergi).
In tale
contesto, lo SIIL che copia le tecniche belliche tedesche del 1908
assieme all’addestramento di bambini nel perpetrare attentati suicidi
nello stile dell’Hitlerjugend, sembra uno scherzo truce.
Nadezhda Savchenko, la torturatrice neonazi ucraina, processata a Mosca, per la cui liberazione si battono ferocemente piddini e radicali
Konrad Stachnio è un giornalista indipendente polacco, ha ospitato vari programmi radiofonici e televisivi per l’edizione polacca di Prison Planet, in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook“.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Breve documentario tratto dalla pagina you tube del cronista amico Fort Rus :
Oggi, violando come al solito gli accordi di Minsk, l'esercito ucraino, forte del sostegno USA garantito da Victoria Nuland presente ieri a Kiev e dell'omertà criminale dei politici e giornalisti €uropei, ha di nuovo aperto il fuoco contro la popolazione del Donbass.
Sono morte 5 persone, tra cui una donna incinta, e una decina di civili è stata ferita.
A sparare a quanto sembra è stato il battaglione punitivo Aidar già colpevole di numerosi crimini contro l'umanità e del quale fanno parte la famosa assassina di giornalisti Nadejda Savchenko tanto amata in €uropa e la "modella" sioneonazista della rivista francese Elle Vita Zaveruha.
Oggi, violando come al solito gli accordi di Minsk, l'esercito ucraino, forte del sostegno USA garantito da Victoria Nuland presente ieri a Kiev e dell'omertà criminale dei politici e giornalisti €uropei, ha di nuovo aperto il fuoco contro la popolazione del Donbass.
Sono morte 5 persone, tra cui una donna incinta, e una decina di civili è stata ferita.
A sparare a quanto sembra è stato il battaglione punitivo Aidar già colpevole di numerosi crimini contro l'umanità e del quale fanno parte la famosa assassina di giornalisti Nadejda Savchenko tanto amata in €uropa e la "modella" sioneonazista della rivista francese Elle Vita Zaveruha.
19-Year-Old Neo-Nazi Pin-Up
Girl Arrested in Connection With Kiev Police Murders
Vita Zaveruha was once the darling of chic western fashion. Now she is in police custody. "So it goes"
Aidar battalion member and Elle pin-up girl Vita Zaveruha has been arrested in connection with the murder of two police officers in Kiev on May 2.
According to Korrespondent, "It has been established that the girl was in close relations with the three suspects in the murder of the police officers."
Vita is not a Nazi. She's a child who has been swept up
by an atmosphere of hate. To judge the merits of the "revolution of
dignity", one need only examine how post-Maidan Ukraine has preyed upon
and manipulated the most vulnerable.
Vita is Exhibit A.
According to Korrespondent, "It has been established that the girl was in close relations with the three suspects in the murder of the police officers."
Vita is Exhibit A.
Media corruption is no joke, everyone needs to help if we are to have
any hope of real change. This free article was served to you by
donations and volunteers, please do your part with a contribution to our
Spring crowdfund NOW LIVE on Indiegogo.
Come la corporazione privata e sionista apolide €uropa trasmette e divulga i valori dell'uomo nuovo (donna nuova), mentre c'insegna che la cultura del nostro paese è nociva e deve scomparire, qua si vedono i campi educativi estivi ai quali partecipa la modella ucraina della rivista sionista Elle Vita
Zaveruha.
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