Dopo Giorgio Napolitano, anche il non meno Venerabile Mario Draghi ha espresso compiacimento per le iniziative in tema di lavoro messe in cantiere dal burattino fiorentino Matteo Renzi.
Comincia a delinearsi con nitidezza il percorso coerente predisposto da
alcuni esoterici architetti al fine di rendere peggiore la vita della
maggior parte dei cittadini che vivono nel Vecchio Continente.
Esiste un
evidente rapporto di causa ed affetto tra le politiche di austerità e
la definitiva archiviazione dei diritti in capo alle classi abbruttite,
neo-schiavizzate e subalterne. Come faticano in molti a vedere,
l’obiettivo finale dei massoni aristocratici e neonazisti che si
riconoscono nelle mosse intraprese da un uomo pubblico come il
potentissimo contro-iniziato Mario Draghi è proprio quello di
ridisegnare la società in senso feudale.
Una nuova nobiltà nera dovrà
infine dominare una massa di straccioni piegati e fiaccati dalla paura e
dal bisogno. La permanenza in vita di alcune garanzie poste a tutela
del contraente debole impedisce il cristallizzarsi di nuovi rapporti
sociali basati sull’antica dicotomia padroni-schiavi.
Per quanto
impaurito e minacciato, un uomo comunque coperto da un sistema di tutele
in grado di custodirne il diritto alla vita non si ridurrà mai
volontariamente in uno stato di assoluta e incondizionata sudditanza nei
confronti di un proprio simile.
Ma un uomo ridotto alla mercé di un
datore di lavoro, inserito all’interno di uno Stato che depotenzia e
annulla welfare e ammortizzatori sociali, non è più un uomo: si
trasfigura in semplice oggetto, pronto per essere gettato nel fuoco una
volta divenuto vecchio e inservibile. Quando spesso provo non senza
difficoltà a spiegare ai miei lettori perché il cuore della
Restaurazione neonazista in atto è di fatto principalmente “spirituale”
mi riferisco proprio a questo aspetto.
Per quelli come Draghi e
relativi fratelli reazionari solo una ristretta categoria di iniziati e
illuminati (classe “pneumatica”) ha diritto di sentirsi a pieno titolo
parte di una umanità degna di essere riconosciuta come tale (clicca per leggere). Gli
altri, ovvero i profani (Voi) continuamente assillati da problemi legati ad
un concetto elementare di esistenza (mangiare, dormire, riprodursi)
ingrossano invece le fila della classe “ilice”, gruppo composto cioè da
uomini-bestia destinati ad affannarsi per la vita al fine di soddisfare
gli stessi identici bisogni che contraddistinguono e regolano la vita
del mondo animale (mangiare, dormire, riprodursi).
L’operaio così come
il disoccupato, lo studente o il sotto-salariato, quindi, non viene
colpito e impoverito per permettere ad una minoranza di avidi di
accumulare ricchezze e capitali a dismisura così come erroneamente
spiegava la dottrina marxista ora in parte riverniciata dal lavoro
pubblicato dal brillante economista francese Thomas Piketty (Il Capitale nel XXI secolo, Bompiani editore).
Non so se vi siete accorti di come la classe “pnuematica”,
capace di perpetuare un controllo ferreo sulle strutture finanziarie
globali che dominano e regolano il mondo contemporaneo, non ha bisogno
di levare un centesimo a nessuno per trasformare la materia in oro.
Quando la Bce lo desidera, infatti, inonda le banche di una liquidità
che essa stessa provvede a generare secondo regole e criteri tanto
moderni quanto però mutuati da antichissimi principi alchemici. Detta in
maniera ancora più semplice, è bene che sappiate che Draghi non
ha bisogno di rubare il vostro “oro”, dal momento che il presidente
della Bce conosce la formula per poterne continuamente generare quanto
ne vuole in perfetta autonomia e solitudine. Questo ragionamento è
utile a farvi comprendere come le vostre sofferenze materiali non
rispondano né ad una necessità di tipo congiunturale (“la crisi ha provocato carenza oggettiva di beni destinati al consumo”),
né per assecondare le bramosie più o meno dissimulate di una casta di
ultraricchi insaziabili che banchettano sulle pelle dei poveri e degli
affamati (“spiegazione di tipo marxista”).
Il Venerabile Draghi, con
relativi fratelli, fomenta in primo luogo una spirale di inquietudini,
sacrifici e privazioni per realizzare nella realtà fattuale un
equilibrio fra le diverse categorie umane risultante il più possibile
fedele alla gnosi che egli stesso abbraccia ed insegna. Dottrina
che, lo ripeto, incasella la maggior parte degli uomini all’interno di
un ruolo meschino e semi-animalesco (classe “ilice”). E il fatto che in
molti, nonostante le evidenze e i puntuali e pubblici resoconti nel
merito, continuino ad ignorare simili progettualità finisce con il
rafforzare le convinzioni di quelli che, come Draghi, pensano di potere far pascolare impunemente all’infinito “l’umano bestiame”.
P.s. Questo articolo trae libera
ispirazione da una mia personale rielaborazione di alcune preziosissime
suggestioni regalatemi da Gioele Magaldi
Francesco Maria Toscano
deca
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