FRANCESCO, SALVINI E L’IMMIGRAZIONE
Le recenti dichiarazioni del Vescovo Galantino, ossia che lo Stato non starebbe facendo il suo dovere per gli immigranti, vanno a corroborare la spiegazione del favore della Chiesa verso l’immigrazione di massa data dal prof. Manlio Graziano, autorevole accademico della Sorbona, nel suo saggio Guerra Santa e Santa Alleanza.
Graziano dice che questo favore fa parte di una
precisa strategia: la Chiesa romana, e particolarmente papa Bergoglio,
puntano a sovraccaricare di immigrati le già fragili e oberate risorse
della pubblica assistenza italiana, al fine di portale al collasso e
così potersi proporre come unica forza capace di gestire il problema non
solo degli immigrati ma anche degli italiani impoveriti e disoccupati
dalle politiche economico-finanziarie degli ultimi decenni.
La Chiesa romana mira quindi, secondo Graziano, a replicare in Italia la strategia vincente dei movimenti religiosi fondamentalisti che, nei paesi islamici (per es., i Fratelli Musulmani in Egitto), hanno acquisito potere politico assumendo la gestione dei problemi sociali, ossia sostituendosi allo Stato, che non riusciva più a sopperire ai bisogni crescenti posti dall’inurbamento massiccio, dal rapido incremento demografico, della crescente disoccupazione.
La Chiesa romana mira quindi, secondo Graziano, a replicare in Italia la strategia vincente dei movimenti religiosi fondamentalisti che, nei paesi islamici (per es., i Fratelli Musulmani in Egitto), hanno acquisito potere politico assumendo la gestione dei problemi sociali, ossia sostituendosi allo Stato, che non riusciva più a sopperire ai bisogni crescenti posti dall’inurbamento massiccio, dal rapido incremento demografico, della crescente disoccupazione.
Una strategia di potere, cinica e machiavellica,
insomma, in oggettiva conformità a quelle tipiche della storia dei papi e
della Chiesa romana, come pure della politica gesuitica (gesuita era
anche san Francesco Saverio, di cui l’attuale pontefice ha scelto il
nome).
La partitocrazia romana ha fiutato prontamente questa strategia che la insidia da vicino, sicché il suo esponente Angiolino Alfano, ministro degli interni, ha replicato fermamente a Galantino, marcando il confine tra i compiti dello Stato e quelli della Chiesa.
Allora, i vertici di quest’ultima hanno capito che si erano esposti troppo presto, che nella fretta rischiavano di tradirsi agli occhi dell’opinione pubblica, e hanno ritrattato le parole dell’impaziente vescovo.
Salvini polemizza più direttamente con
l’accoglientismo della Chiesa, anche si si trattiene soprattutto dal
criticare il Papa, perché si professa cattolico. Comunque farebbe bene a
divulgare ciò che spiega il prof. Graziano sulla strategia
immigrazionista della Chiesa:
La Chiesa vuole accreditarsi come mediatrice sociale, morale e politica tra l’Islam e le nazioni in cui gli islamici arrivano in massa.
-sia perché esse, da soggetti privati e da enti
pubblici, ricevono donazioni e liberalità in denaro e in natura, anche
immobiliari, che coprono le spese di vitto e alloggio;
-sia perché non si controlla seriamente quanti degli
immigrati accolti rimangano effettivamente nella struttura, quindi le
suddette organizzazioni rischiano di ricevere il contributo anche per
coloro che se ne sono andati (qualcosa del genere l’ho visto
personalmente con altri tipi di ospiti);
-sia perché le onlus e le associazioni non subiscono
reali controlli contabili e ancor meno degli effettivi movimenti
bancari, sicché possono praticamente fare tutti i rigiri di denaro che
vogliono, realizzando e distribuendo utili in nero.
Naturalmente, queste opportunità di lucro valgono anche per onlus e associazioni non legate al clero ma ai partiti politici sinistri (v. Mafia Capitale).
In un recente sondaggio di Sky Tv, eseguito durante
il dibattito sulle dichiarazioni del vescovo Galantino, la linea
vaticana sull’immigrazione perde del 15% circa rispetto alla linea
contraria ad essa.
Sembra che la maggior parte degli italiani non creda
più alla narrazione accoglientista del problema migratorio – forse
perché questa narrazione viene fatta con un linguaggio moralistico e
politically correct, che l’opinione pubblica, dopo molte esperienze, ha
ormai imparato ad associare alle menzogne e alle fregature.
L’istinto di sopravvivenza si sveglia.
L’istinto di sopravvivenza si sveglia.
16.08.15 Marco Della Luna
deca
http://marcodellaluna.info/sito/2015/08/16/francesco-salvini-e-limmigrazione
Quando il popolo come entità capisce che la misura è colma ...
Quando il popolo come entità capisce che la misura è colma ...
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