LILITH LA PRIMA DONNA
Avendo deciso di dare ad Adamo un aiuto convenevole per paura che sia stato il solo della sua specie, Dio lo mise in un sonno profondo, gli tolse una delle costole, formò una donna, e chiuse la ferita, Adamo si svegliò e gli disse: Questo essere è chiamato "Donna", perché lei è stata presa dall'uomo. Un uomo e una donna saranno una sola carne '. Ricorda lei è la vigilia, "la Madre di tutti i viventi''.
Alcuni dicono che Dio creò l'uomo e la
donna a sua immagine il sesto giorno, , ma che Eva non esisteva
ancora. Adamo aveva all'incirca 20 anni quando disse a Dio che non
trovava soddisfazione .... e quindi gridò a Dio "ogni creatura
deve avere soddisfazione !!!" ', e pregò Dio avrebbe di porre
rimedio a questa ingiustizia.
Dio allora formò Lilith, la prima
donna, proprio come aveva formato Adamo, solo che invece di polvere
pura usò polvere impura. Dall'unione di Adamo con questo demone, e
con un altro come lei di nome Naamah, sorella di Tubal Cain, nacque
Asmodeo e innumerevoli altri demoni che ancora affliggono l'umanità.
Adamo e Lilith non trovarono mai pace
insieme; per quando lui volesse giacere con lei, ella si offendeva e
risentiva del fatto ... della questione diciamo posturale e si
chideva; Perché devo giacere sotto di te?' chiese lei ...anchio
sono stata creata dalla polvere e quindi sono uguale a tevostro
uguali.Adamo cerco di costringerla all'obbedienza con la forza,
Lilith, in un momento di rabbia, pronunciò il magico nome di Dio,
si alzò in aria e lo lasciò.
Adamo si lamentò con Dio: 'Sono stato
abbandonato dalla mia metà ..... Dio inviò inviato gli angeli
Senoy, Sansenoy e Semangelof a riprendere Lilith e la ritrovarono
vicino al Mar Rosso, una regione ricca di demoni lascivi. Gli Angeli
gli chiesero di tornare da Adamo senza indugi o ti faremo annegare...
rispose Lilith : Come posso tornare da Adamo e vivere come un'onesta
casalinga dopo il mio soggiorno accanto al Mar Rosso?
Se ti rifiuti
morrai risposero gli Angeli ..... rispose Lilith Come posso morire
quando Dio mi ha ordinato di prendere in carico tutti i bambini
appena nati: i ragazzi fino all'ottavo giorno di vita, e ...... le
ragazze fino al ventesimo giorno.Tuttavia, se mai vedrò i vostri tre
nomi o simili visualizzati in un amuleto di sopra di un bambino
appena nato, prometto di risparmiarlo...... ma tutto questo lo
affronteremo + dettagliatamente in seguito.
Seccato dalla sua incapacità di dare
Adamo un aiuto convenevole adatto, Dio tentò di nuovo e agì con +
circospezione. Prese di nuovo una costola dal fianco di Adamo nel
sonno, formò in una donna; gli intrecciò i capelli, ornata come
una sposa, con ventiquattro gioielli , svegliò Adamo che ne rimase
affascinato...il resto è altra storia.
Come potrebbe non affascinare, non
inebriare la fantasia e i sensi di taluni la figura di unasorta di
principessa anche se sotto mentite spoglie la cui bellezza morbosa
ammalia uomini e donne indifferentemente, succubi del suo ingordo
potere sessuale ? Una figura alta, slanciata, di una femminilità
perversa e morbosa. Capelli corvini, che incastonano un volto ovale,
color di madreperla. Occhi di un colore nero ardente, che si
trasformano in un rosso rubino durante la possessione. Labbra
sottili, esangui, e una voce, un ipnotico sussurro, che opprime la
mente e il cuore, sgorgando all'improvviso nella carne dell'uditore.
Le dita della mano affusolate, con acuminate e lunghe unghie con cui
durante l'amplesso strazia le carni del compagno, unendo così al
parossismo dell'orgasmo, la frenesia del sangue. Un seno eretto che
si nasconde fra la folta capigliatura che scende lungo i fianchi, e
da cui zampilla sangue. Maestose ali neri, pronte a farla librare in
volo, mentre conduce le legioni demoniache, a turbare le notti di
uomini, donne, bambini e animali.
Una femmina, la prima femmina, il cui
nome come è stato già detto è Lilith.
Potrebbe stupirsi l'addolcito lettore
di cose esoteriche, nello scoprire quante congreghe sono votate al
culto di Lilith, e quanta operatività di coppia e di gruppo trova
perno su questo mito; già la sua presenza nella Cabbala, come in
ogni grimorio, o testo di magia cerimoniale, dovrebbe essere un
valido indizio, delle forze che stuoli di operatori, a torto o a
ragione, ad essa associano.
Compito di questo lavoro, in virtù del
taglio divulgativo, è quello di analizzare il mito di Lilith,
lasciando ad altro veicolo e momento l'aspetto pratico.
All'interno della Bibbia cattolica non
troviamo esplicito riferimento a Lilith. Tale rimozione è forse da
imputare alla necessità di rendere l'Antico Testamento quanto più
coniugabile, nei limiti del possibile, con il Nuovo Testamento, e in
tale ottica un mito come quello della prima donna ribelle, risultava
essere decisamente ingombrante, in quanto accresceva la disomogeneità
delle due raccolte sacre.
Possiamo però dedurre che qualcosa è
stato sottratto nell'affresco della Genesi, e che ciò sia
rappresentato da Lilith.
Genesi 1:26 E Dio disse: «Facciamo
l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci
del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie
selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
Genesi1:27 Dio creò l'uomo a sua
immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
Genesi 2:21 Allora il Signore Dio fece
scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una
delle costole e rinchiuse la carne al suo posto.
Genesi 2:22 Il Signore Dio plasmò con
la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse
all'uomo.
Genesi 2:23 Allora l'uomo disse:
«Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta».
Nei primi loghion riportati si narra
come Dio al sesto giorno creò ( dal niente: novità) il Maschio e la
Femmina; il termine Adamo (gente delle quattro direzioni) appare
successivamente. Ora possiamo discutere molto attorno a questa
pluralità di genere, chi la riferisce agli Elohim ( potenti angeli
della corte celeste ) che coadiuvano Dio nella sua opera, oppure alla
doppia natura ( maschile e femminile ) dello stesso Creatore.
Per
onestà intellettuale dobbiamo constatare che questo creare è
riferito all'uomo quale immagine di Dio, maschio e femmina ( Dio
Padre e Dio Madre ). Nel racconto biblico siamo innanzi ad una doppia
creazione, contemporanea ma disgiunta, dove i due enti sono relati
fra loro solamente dalla fonte generativa.
Il sospetto che qualcosa non abbia
proceduto nel modo previsto, secondo l'estensore di questo passo
dell'Antico Testamento, è dato dalla necessità di Dio di tornare
sulla propria Opera creativa, traendo una costola da Adamo e
plasmandola dando vita a Eva.
L'espressione "Adamo" è
quindi doppiamente illuminante, in quanto rivela la preesistenza di
una precedente compagna, non menzionata, e come colei che è stata
appena creata (Eva) sia una sua consanguinea.
Nella mitologia ebraica, abbiamo un
duplice mito di Lilith l'uno legato al rapporto con Adamo nell'Eden (
il più complesso ), e l'altro al rapporto con Adamo fuori dall'Eden.
Quest'ultimo mito, di tradizione midrashica , narra come Adamo
separatosi da Eva, dopo la cacciata dall'Eden e la perdita
dell'immortalità, si sia unito a numerosi spiriti generando con
loro. Fra essi anche Lilith, o una Lilith, dal cui rapporto nacque
una nuova generazione che popolò la terra.
La leggenda più conosciuta, di radice
ebraica, su Lilith la vede come già detto come prima moglie di
Adamo. Creata da Dio assieme ad Adamo, ne differisce per
composizione: sabbia finissima Adamo ( terra sottoposta all'azione
del fuoco ), melma ( terra sottoposta all'azione dell'acqua) Lilith.
E' narrato che i due si abbandonarono a fervente passione, ma questo
idillio sensuale e sessuale ebbe termine quando Lilith si rifiutò di
continuare ad unirsi stando "sotto" ad Adamo.
La pretesa di
Lilith di assumere una posizione sessuale dominante, scatenò l'ira
del compagno a cui si sottrasse, pronunciando il sacro e segreto nome
di Dio, librandosi in aria e fuggendo dall'Eden.
Adamo per questa fuga protesta con Dio,
reclamando il ritorno della compagna, allora Dio ordinò a tre angeli
( Sanvi, Sansanvi e Semagelaf ) di trovare, e ricondurre ad Adamo
Lilith. Questa si era rifugiata in un luogo inospitale, presso il Mar
Rosso, dove unendosi con dei demoni generava una moltitudine di figli
(Limm). Gli angeli, raggiunta la fuggiasca, le intimano di ritornare
nell'Eden, ma lei si oppone all'ordine divino (che con tutta evidenza
non aveva potere alcuno oltre l'Eden stesso), mostrando la condizione
in cui si trovava.
Poteva adesso tornare da Adamo, ora che si era
congiunta con altri e aveva generato ? Lilith inoltre rivela che lo
stesso Dio le ha conferito potere sui neonati, gli uomini, e le
giovinette; ma qualora sia pronunciato il nome degli emissari divini,
i tre angeli, lei recederà. La punizione che le viene impartita per
il suo rifiuto, è quella che ogni giorno 100 dei suoi Limm
moriranno, lo stesso numero dei generati, condannandola a vedere
morire i figli, ad essere eterna Madre senza prole.
In un testo ebraico, è riportato come
Lilith resa furente e gelosa a causa della nuova compagna di Adamo,
si trasformò in serpente ed offrì alla coppia il frutto
proibito,condannando l'uomo e la donna alla perdita della loro
condizione di favoriti da Dio, e soggetti al ciclo naturale di vita e
morte.
Lilith trova alcune corrispondenze,
gioco che non ci affascina oltre una certa misura, con la Lamia dei
greci e dei romani, a Brunilde della tradizione nordica, alla Kalì
vedica, ed infine alla stessa Hecate. Solo alcune corrispondenze, che
devono offrire riflessioni successive, visto che ogni elemento
mitologico ha valore in se e in riferimento alla Cosmogonia in cui è
debitamente inserito.
E' fin troppo facile, e quindi erroneo,
sostenere che Lilith afferisca ad una realtà matriarcale precedente
al patriarcato monoteista, oppure che essa sia un mito riconducibile
e riducibile alla Tradizione della Dea Madre. L'ovvia constatazione
di come le vittime di Lilith fossero proprio i neonati ( il frutto
più sacro della femminilità manifesta ), e l'incapacità della
stessa di trovare piena armonia con l'ordine della fertilità
naturale, di cui la tradizione della Grande Madre è simbolo ed
espressione, la collocano eventualmente in un anti-mito, oppure in
una espressione parziale di una particolare componente "femminile".
Inoltre la valenza magica e simbolica esclusivamente distruttiva, ed
energivora, la rendono inadeguata ad offrire un rapporto "integrale"
con ogni aspetto del femminile, in quanto contrastante con
l'espressione della maternità.
Superficiale è ancora l'affezione, che
diviene afflizione, a questo mito esaltandone solamente l'aspetto
ribelle all'ordine costituito, in quanto se esso è indubbiamente
presente, è altresì vero che essa non è poi in grado di proteggere
il frutto del proprio grembo (Limm): la più grave delle colpe di una
madre, autocondannandosi ad un'eterna esistenza di rancore e di
vendetta.
Lilith non è il simbolo dei viventi,
ma delle ombre, e l'enorme confusione che oggi viviamo attorno a
questo mito è in parte dovuta alla sua riscoperta a fine
dell'ottocento, e successivamente negli anni 60-70, dall'intelligenza
del femminismo in gran parte donne di cultura ebraica, alla ricerca
di un forte contrasto culturale con la controparte rabbinica che
incarnava l'immaginario del patriarcato.
Enorme sciocchezza, poi, sostenere che
le tradizioni monoteistiche non sono riuscite a debellare il mito di
Lilith, in quanto se esso è sopravvissuto nei secoli è proprio
grazie al Talmud e ai Midrash; se tale operazione di occultamento
veramente voleva essere perpetrata sarebbe stato più congeniale il
semplice ostracismo.
Inoltre il mito di Lilith ha numerosi
elementi di virilità: basti ricordare la tradizione che la vuole
serpente tentatore nell'Eden, o alcune leggende ove essa può
possedere (Incubus) uomini e donne, tramite la possente coda. Questi
particolari suggeriscono una non totale collocazione al nel
femminile di questo mito.
Quanto sopra è valido se perseveriamo
nell'errore di decontestualizzare il simbolo Lilith, e in genere ogni
simbolo, dalla integra sede che gli è propria: l'insieme
fisico-psichico-spirituale dell'uomo.
Il mito ebraico ci narra come Adamo sia
frutto di sabbia fine, mentre Lilith di melma. Adamo è frutto
dell'azione dell'elemento fuoco sull'elemento terra, Lilith della
combinazione fra l'elemento terra e l'elemento acqua. Ci è suggerito
che Adamo e Lilith sono due espressioni coeve, dove l'una non può
sovrastare l'altra, e la loro unione è magnetica ed immediata. Il
dramma per le due parti, risiede nel momento della separazione che
relega entrambe ad una condizione inferiore alla preesistente, ed in
generale alla lenta disgregazione del composito mosaico chiamato
uomo.
Sicuramente Adamo è ascrivibile ad
un'insufflazione dell'elemento fuoco nell'elemento terra, che renda
questa secca, per non procedere nell'arcano è bene quindi dire che
ci riferiamo all'aspetto cosciente, logico-dialettico; come
altrettanto sicuramente Lilith è ascrivibile a quella radice
atavica, ed insopprimibile, della sessualità, fra le due porzioni è
inserita una terzo elemento di frizione. Questo elemento è frutto di
Adamo dormiente ( che sogna e desidera ), quindi successivo ai
precedenti, prende il nome di Eva e rappresenta l'emozionalità. Che
da un lato permette alla sfera logica-dialettica di trovare sfogo e
limite, alla sua estenuante ricerca di sistematizzazione ed ordine, e
alla parte atavica sessuale di affiorare.
Quanto sopra esposto afferisce ad un
sottile equilibrio, che millenni di civilizzazione, e socializzazione
dell'uomo, hanno portato a relegare l'elemento lilithiano nei meandri
più profondi dell'animo umano, rendendolo simile all'energia di un
vulcano che anela a irrompere verso la superficie, trovando varco
nella sfera mobile ( l'emotività ).
Che Lilith rappresenti un atavismo
sessuale, in se generale e diffuso ( quindi forza elementale non
mediata e non mediabile ) è indicato sempre dal mito, che narra come
Lilith provochi le polluzioni notturne negli uomini che possiede. La
forza sessuale che comunque deve trovare sfogo, dirompente, violento
e distruttivo, come ci ricorda anche la simbologia legata al Dio Kama
vedico, o alla doppia veste di Lucifero-Satana.
Il binomio sesso e morte accompagna
profondamente il mito di Lilith, e i rituali stregoneschi, che su
essa trovano fulcro, trovano espressione in una sessualità lupesca,
frenetica e sanguinaria. La doppia e violenta fuoriuscita dei due
elementi basi del vitale ( vita in essere, e vita in potenza ), che
vanno ad aprire le porte di una memoria genetica, in sè e per sè
terribile, in quanto semplice ed elementale verità: la bestialità
allo stato puro.)
La scissione che l'uomo vive, fra la
parte cosciente ( la superficie del mondo ), e la parte atavica ( il
cuore pulsante del mondo ), rende i molti che prediligono la prima
massima espressione di un controllo privo di potenza, e i rari che
incarnano la seconda potenza senza controllo. Tale separazione non
giova: creatori senza forza i primi, forti senza capacità di creare
i secondi ( I Limm muoiono appena scorgono la luce).
La via che potrà permettere un novello
equilibrio fra queste due sfere coeve, che sono il senso della
perduta regalità umana, non è quella di una fuga in avanti,
attraverso astruse elucubrazionii. Quando un coraggioso precipizio
nel baratro primordiale, sperando di mantenere viva una sottile luce,
che permetta di fecondare il ventre di Lilith, portando alla luce
l'uomo nuovo: reintegrato in ogni componente: Adamo-Lilith-Eva.
Non è fonte di fascino ed interesse
che Lilith, l'impura, la dannata, la prostituta demoniaca, conosca
l'esatta pronuncia del nome dell'Ineffabile, che nella tradizione
magica- religiosa ebraica, poteva essere pronunciato solamente una
volta all'anno, nel Tempio di Salomone, dal capo dei Sacerdoti ? Con
la differenza che mentre, secondo i testi sacri, Lilith
effettivamente deteneva questo "potere", e lo manifestò,
niente è dato di sapere su quello del sommo sacerdote. Non è forse
un velato suggerimento a ricercare la Conoscenza, che tutto
trasforma, dove si presume che vi sia la tenebra?
Ad un guardare oltre l'apparenza della
manifestazione, e attraversando il deserto impervio che al limitare
della sfera conscia, imprigionata nel singolo transito temporale,
recarsi alle radici eterne della nostra esistenza: Quando sia il
fuoco che l'acqua furono infusi nella terra.
Belorix Di Paranor - Nuvole Alchemiche
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Insomma, concludendo, a Lilith non piaceva la posizione del missionario, che poi è espressione simbolica, quando questa sia unica ed una forzatura della volontà dell'uomo di non concedersi totalmente alla forza dell'eros libero o forza dell'amore e quindi di controllare il sesso e l'amore come qualcosa di disdicevole, o come se l'amore che è per se stesso irrazionale lo si voglia omologare ad una formula, uno stereotipo o un mero rituale senza slancio alcuno. In altre culture, come quella andina è viceversa la donna il primo essere umano a cui seguì l'uomo, ed il paragone sta alla Terra che porta i frutti ed all'uomo che la coltiva, dove la superiorità viene decisamente attribuita alla donna. La società matriarcale che ha preceduto quella patriarcale che si riconosce in alcuni particolari residui, come nell'etnia ebraica dove l'essere ebraico vine indicato soltanto dalla discendenza femminile e non maschile.
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