Vi illustro la bozza del progetto ideato dal Dr. Paolo Tanga, ragionateci sopra.
FUNZIONAMENTO E VANTAGGI
Il progetto si realizza con la
costituzione di un'associazione che si prefigge, attraverso lo stimolo di
comportamenti solidali tra gli associati, di moltiplicare il benessere
individuale di tutti i soci soprattutto in termini economici.
Per raggiungere lo scopo sociale
essa potrà adottare tutte le iniziative capaci di far conseguire risparmi e/o
riutilizzo di beni, coinvolgere terzi ed associati nella prestazione di servizi
o altre attività che vadano a favore degli aderenti.
Affinché gli associati raggiungano e
mantengano tra loro comportamenti di solidarietà devono comprendere l'utilità di
agire in maniera sinergica e devono necessariamente arrivare a conoscersi
affinché spendersi per i componenti l'associazione non dia luogo a
preferire alcuni rispetto ad altri. In pratica, se il socio si pone
nell'atteggiamento di puntare alla crescita dell'associazione facilita il
conseguimento delle scopo sociale, in quanto se l'associazione cresce significa
che anche il proprio benessere cresce e, con il proprio, anche quello di tutti
gli altri aderenti.
Per moltiplicare le opportunità
operative è conveniente che a latere dell'associazione nasca un soggetto
distinto, preferibilmente sotto forma di onlus, a cui affidare la gestione
informatica dei dati, l'acquisizione accentrata delle informazioni riguardanti i
risultati delle azioni intraprese dall'associazione e che stimoli la
costituzione di altre associazioni aventi medesime finalità. La pluralità di
associazioni aumenterebbe il numero delle idee su nuove iniziative e il successo
di queste verrebbe fatto conoscere per farle adottare dagli altri
sodalizi.
I vantaggi riferibili all'utilizzo
di una onlus sono:
-
mancanza di una finalità di lucro;
-
trattamento fiscale inferiore, di norma, ad altri tipi diversi di organismi associativi;
-
capacità a ricevere donazioni da chiunque; le donazioni sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi;
-
possibilità di esercitare attività economiche, al fine di reperire disponibilità aggiuntive per il perseguimento dello scopo sociale;
-
immodificabilità degli scopi per i quali la onlus stessa è stata fondata.
La costituzione di una onlus o, in
genere, di un soggetto distinto è motivata dalla possibilità di ridurre i costi
di gestione delle procedure informatiche, di acquisizione dei dati e di analisi
degli stessi; inoltre, gli organi dell'associazione, sgravati da compiti
operativi, avrebbero più tempo da dedicare alle fasi più importanti del vissuto
associativo. La riduzione delle spese si conseguirebbe in relazione alla
distribuzione su un universo più ampio dei costi fissi e la specializzazione
permetterebbe di usufruire di una maggiore quantità e una migliore qualità di
prestazioni.
Nell'associazione è necessario
distinguere, per evitare la possibilità che si evadano le imposte, tra soci
titolari di partita iva e soci non aventi partita iva.
I soci titolari di partita
iva, che esercitano un'attività o una professione, potranno avere una doppia
posizione: la prima, in quanto titolari di partita iva e la seconda, in quanto
soggetti operanti nella propria sfera privata.
Ad ogni socio titolare di partita
iva verrà aperto un conto di memoria delle vendite effettuate a credito a favore degli altri soci, vendite che saranno
contabilizzate, in avere del conto, nell'unità di misura della solidarietà; la
vendita a credito è una forma di solidarietà nei confronti degli altri
associati. Se il titolare di partita iva è un prestatore di servizi, la
prestazione sarà anch'essa effettuata a credito e il suo conto registrerà in
avere, in unità di misura della solidarietà, le prestazioni effettuate a favore
degli altri associati.
Per chiarezza e semplicità, l'unità
di misura della solidarietà avrà lo stesso valore che viene attribuito alla
moneta legale usata per le transazioni con tutti gli altri clienti che non sono
associati e, per praticità gli verrà attribuito un
nome – propongo cometa, al quale aggiungere un numero progressivo
a partire da 001, in maniera da comprendere che ci troviamo in associazioni che
seguono la stessa filosofia, ma si differenziano e si possono rapportare
esclusivamente con specifici accordi regolamentari –atto a sintetizzare i
discorsi e consentire rilevazioni statistiche separate per ciascuna
associazione.
Anche ai soci non aventi partita
iva verrà aperto un conto nel quale, in dare, verranno addebitati gli
acquisti effettuati presso gli associati esercenti un'attività economica o la
prestazione professionale di servizi. Gli addebiti saranno scritturati
nell'unità di misura della solidarietà, in modo che ci sia corrispondenza tra
l'ammontare degli addebiti e quello degli accrediti.
Nella fase di avvio e sviluppo
iniziale il credito concesso dalle imprese, non può essere operativo se non si
conoscono bene tutti gli associati, di conseguenza per aprire una linea di
credito in comete occorrerà che i soci versino una cauzione oppure
offrano una garanzia di adempimento. A fronte della garanzia sarà concesso un
credito che incorpora l'ammontare dello sconto praticato dai soci titolari di
partita iva. Questo sconto dovrà essere concesso in via esclusiva ai soli
aderenti all'associazione, altrimenti si opera in contrasto ai principi di
solidarietà ai quali l'associazione si ispira e quindi sarebbe impossibile
raggiungere lo scopo sociale.
Per far comprender lo spirito
associativo ipotizziamo che i titolari di partita iva siano concordi nel
concedere agli acquirenti soci il 10% di sconto, l'associazione aprirà dei conti
che abilitano ciascun socio agli acquisti in base al versamento di una garanzia;
se la garanzia fosse pari a 1.000 Euro, l'associazione consentirà di disporre
acquisti fino a 1.100 comete. In altre parole, i soci potranno acquistare
merci e servizi equivalenti a 1.100 Euro; un bel guadagno, non vi
pare?
I soci titolari di partita iva,
perciò, nel periodo considerato aumenteranno il volume di vendite, anche se, per
effetto dello sconto praticato ai soci, i loro incassi rimarranno immutati. Nel
frattempo, si verificano due fattori positivi che incidono sugli aumenti degli
incassi; il primo, riguarderà gli acquirenti soci che faranno acquisti per conto
di altri familiari non associati, il secondo è costituito da domande per nuove
adesioni; se le domande sono di soggetti non esercenti attività o di soggetti
impegnati in attività non concorrenziali tutto contribuisce all'armonico
sviluppo dell'attività associativa, se le domande riguardano soggetti esercenti
attività che si pongono in concorrenza con alcuni soci, questi manifesteranno
qualche disappunto: sarà l'associazione a decidere al riguardo. Intanto
comincerà a determinarsi un accumulo di disponibilità in Euro dovuto, sia ai
versamenti eccedentari rispetto alle effettive esigenze di spesa, sia al periodo
di tempo che intercorre tra la costituzione della garanzia, la spesa, la
successiva ricostituzione della garanzia e il pagamento effettivo fatto
dall'associazione ai soci titolari di partita iva per le loro vendite o le loro
prestazioni; queste disponibilità potranno essere prestate senza corresponsione
di interessi per diminuire le passività bancarie e finanziarie dei soci con
partita iva, i quali compenseranno con ulteriori sconti impiegando parte dei
risparmi in interessi conseguiti. Anche qui un bel guadagno, ma riservato ai
titolari di partita iva.
Faccio un'altro esempio. Supponiamo
che nella località dove opera l'associazione sia in esercizio una pompa per
l'erogazione di carburanti, il cui volume d'affari non giustifichi la
continuazione dell'attività. Il gestore sarà costretto ad aumentare i prezzi di
vendita dei prodotti e gli abitanti dovranno scegliere se pagare in più il
carburante per non fargli cessare l'attività, oppure perdere la comodità di
disporre di un distributore in loco.
L'aumento di prezzo, peraltro, fa
scattare verso l'alto l'incidenza fiscale sul suo reddito. In questo caso la
sopravvivenza dell'attività del gestore rimane appesa a un esile filo. Con
l'associazione, invece, i prezzi al pubblico potranno tornare al livello
precedente o anche più basso, purché, al netto dello sconto praticato, gli
introiti riescano a coprire i costi azzerando i prelievi fiscali. A titolo di
beneficenza, poi, i soci verseranno sul conto personale del gestore - per
garantirgli la possibilità di vivere dignitosamente - una quantità
di comete proporzionale ai litri di carburante prelevati alla pompa. In
questo modo è vero che si corrisponde qualcosa in più sul prezzo del carburante,
ma quello che viene dato al gestore è molto meno di quello che si doveva pagare
prima sul prezzo alla pompa, soprattutto perché non è più dovuto l'esborso
fiscale sulle maggiori somme da versare per conservare la comodità di disporre
in loco di un distributore di carburante. Ovviamente è un risparmio che si
trasforma in un aumento delle disponibilità per la comunità locale; la riduzione
del prezzo di vendita del carburante non solo evita che i soggetti in transito
non utilizzino quella pompa di benzina per l'eccessivo prezzo di vendita al
pubblico, ma rende possibile l'aumento del volume di affari del gestore e,
conseguentemente, una minore necessità di beneficenza.
Ma l'elenco dei vantaggi non finisce
qui.
Altri criteri da osservare per la
massima riuscita del progetto:
Preferire i prodotti
locali
I soci, sia titolari che non di
partita iva, devono preferire prodotti italiani e tra questi quelli della zona
di operatività dell'associazione, privilegiando quelli dei consoci. Ciò dovrà
avvenire anche nel caso in cui, nonostante gli sconti, il prezzo dei prodotti
dovesse essere leggermente superiore a quello della concorrenza, segnalando la
circostanza all'associazione, soprattutto nel caso di prezzo troppo discordante
e non competitivo e che induce a preferire prodotti lontani. In questi casi
l'esistenza di più associazioni che facciano capo ad un organismo comune (tipo
onlus o società di prestazione di servizi) consente ai responsabili
dell'associazione di disporre di una quantità di elementi aggiuntivi che ne
facilitano le decisioni e li aiuta a porre in essere i correttivi
necessari.
Cercare di versare delle
garanzie anche di importo superiore alle necessità di spesa
Le somme che vengono versate
all'associazione possono essere utilizzate per incrementare, a favore dei
consoci, l'assistenza creditizia onde ridurre i debiti contratti con istituzioni
finanziarie e bancarie. Oltre al risparmio di interessi da pagare, il socio che
ne beneficia consegue un miglioramento della sua situazione patrimoniale e
finanziaria, con effetti positivi sugli indici di affidabilità bancari previsti
dalla normativa di Basilea. Il miglioramento viene ad essere traslato anche
sulla banca presso la quale il socio rimane affidato.
Poiché le somme versate in più
all'associazione vengono impiegate per la riduzione di passività bancarie e non
accrescono, quindi, le disponibilità bancarie, ciò determina una riduzione dei
rischi da bail in5per gli Euro affidati
all'associazione.
Quest'ultima, inoltre, non mancherà
di distribuire su più banche i versamenti, utilizzando anche altri sistemi di
impiego onde minimizzare i conseguenti rischi di impiego. Anche questa è
un'operazione che richiede professionalità e che è opportuno delegare al
soggetto comune che consegua specifica specializzazione.
Concessione di disponibilità
in Euro senza corrispettivo per la riduzione e/o estinzione di passività
finanziarie o creditizie.
E' opportuno che l'avvio di questo
intervento avvenga alcuni mesi dopo l'avvio dell'operatività dell'associazione
al fine di acquisire una serie di informazioni quantitative necessarie a
valutare la capacità reddituale, patrimoniale, finanziaria del socio richiedente
la facilitazione. Nel periodo di osservazione verranno acquisite notizie
importantissime ai fini di valutare i volumi di vendita degli associati titolari
di partita iva con gli aderenti e quindi delle effettive possibilità di rientro
conseguenti alle modifiche delle condizioni. Raccomando vivamente
l'accentramento in capo al soggetto comune dell'analisi dei dati in modo da
evitare il sorgere di patologie e prevenire i casi di difficoltà adottando i
correttivi necessari con una rigorosa tempestività.
Offerta di lavori occasionali
agli aderenti
Gli aderenti, quando ne avessero
necessità, devono preferire i soci non esercenti nel chiedere lavori
occasionali. I lavori saranno remunerati trasferendogli comete. Operando
in questo modo la circolazione di comete si espande. La cessione consente
al socio non titolare di partita iva di conseguire lo sconto del 10 per cento
sulle prestazioni ricevute; infatti, le comete cedute pari al valore
della prestazione in Euro sono per lui disponibili a fronte di una garanzia
prestata per un importo inferiore. Preferendo i soci si elevano le possibilità
di spesa dei partecipanti al sodalizio.
Riflessioni su alcuni vantaggi
conseguenti all'utilizzo delle comete
Beneficenza
Nel caso di associazione operante
nell'intero comune, si può estendere l'utilizzo del sistema cometa a
tutta la popolazione, soprattutto se in questa vi sono persone bisognose.
Qualora si erogasse beneficenza esclusivamente trasferendo comete, il
benefattore sarebbe sicuro del buon utilizzo di quanto donato, perché le comete
sono accettate solo nel territorio.
Riduzione della quantità di
Euro necessaria alle transazioni
L'Euro è una moneta disponibile
soltanto se qualcuno si è indebitato per riceverla. Infatti, il Sistema Europeo
delle Banche Centrali consente alle banche commerciali di utilizzare una certa
quantità di Euro concedendo loro delle linee di credito; gli Euro saranno da
restituire maggiorati di interessi, commissioni e spese6.
Le banche commerciali, a loro volta,
prestano il denaro ricevuto dietro compenso. In Italia il sistema bancario è in
mano a privati e la proprietà in massima parte è di soggetti esteri; di
conseguenza, gli utili che le banche realizzano sono trasferiti all'estero.
Questi utili sono parte della ricchezza reale prodotta dai debitori che deve
essere trasferita alle banche sotto forma di moneta legale per il pagamento
degli interessi, delle commissioni e delle spese afferenti il debito
contratto.
Da quanto precede discende che
quanto più alta sarà la riduzione della quantità di Euro utilizzata dagli
associati, tanto più significativo sarà l'aumento della ricchezza dagli stessi
realizzato.
Il sistema cometa consente di
far crescere il credito commerciale tra gli associati sostituendolo a quello
finanziario e bancario: il primo è in massima parte concesso gratuitamente, cioè
senza pagamento di interessi, a differenza del secondo.
Se si utilizza l'Euro, occorre tener
presente che questa moneta per ogni 100 unità emesse, degli organismi privati se
ne ripartiscono la proprietà. In particolare la BCE si appropria di 8 unità e la
Banca Centrale Nazionale delle restanti 92. Gli Euro emessi vengono prestati
alle banche private o pubbliche7 dei singoli Stati che li acquisiscono al
tasso di interesse fissato dalla BCE per poi impiegarli a tassi anche
centuplicati8. Se ipotizzassimo che la Banca d'Italia e
le banche private fossero ad azionariato italiano, per una richiesta di prestito
di 100 di durata pari a un anno, il debitore dovrebbe restituire quantomeno
100,05 per soddisfare la BCE, la Banca d'Italia e gli interessi a loro
spettanti, ma poi bisogna pagare gli interessi per l'intermediazione delle
banche private, poniamo il 6%. Della somma complessiva pagata (106,05), ben
8,0049 andrebbero alla BCE e quindi all'estero,
cioè se dall'impiego dell'importo del prestito ricevuto si riesce a produrre una
ricchezza reale superiore, di questa 8,004 punti andrebbero all'estero. Tuttavia
ben conosciamo come l'effettiva partecipazione estera nelle banche aventi sede
in Italia sia alquanto elevata10; pertanto, attraverso la finanza
dell'Euro e il suo utilizzo, gli sforzi degli Italiani vengono incessantemente
vanificati perché il denaro che viene restituito è rappresentato da cessione di
ricchezza reale, mentre quello che viene preso in prestito è stato, nel migliore
dei casi, semplicemente stampato.
A questo punto faccio una domanda:
"perché per fare un investimento devo chiedere a un organo estero il metro di
misura di quello che mi serve per avviare la produzione e questo metro di misura
mi costa anche tanto?". L'esempio fatto dice che per avere il metro di
misurazione devo pagare per ogni 100 ben 6,0511. Ebbene di questo metro di misura
possiamo e dobbiamo fare a meno.
Se consideriamo che dalla Relazione
Annuale della Banca d'Italia12 si evince che l'ammontare delle banconote
in Euro circolanti in Italia al 31 dicembre 2014 era di 164,5 miliardi,
l'ammontare del debito in banconote dell'Italia nei confronti dell'Euro era di
178,8 miliardi (la differenza di 14,3 miliardi è dovuta alla BCE per il suo 8%).
Ciò significa che se noi non utilizzassimo più dette banconote, solo per gli
interessi risparmieremmo annualmente nove miliardi di Euro (8,94 miliardi per
l'esattezza) ipotizzando un tasso prudenzialmente basso del 5%.
Ovviamente riferendoci
all'associazione territoriale, il risparmio per gli aderenti è limitato al
credito commerciale in comete che riuscirà ad esprimere, ma potrebbe
essere notevolmente superiore se si riuscisse a superare il ricorso alla moneta
bancaria non locale e soprattutto quella riguardante gli intermediari finanziari
di proprietà estera. L'intento
associativo mira arisparmiare, cioè a ridurre per gli
associati i costi che sostengono, pertanto se gli associati depositano a
garanzia presso l'associazione una quantità di Euro superiore a quelli necessari
per le proprie spese, gli Euro in eccedenza possono essere utilizzati per
estinguere prestiti onerosi facendo risparmiare gli interessi, a tutto vantaggio
del debitore e, quindi, del sodalizio. Che ciò avvenga è largamente
possibile, considerando i vantaggi derivanti dall'attività solidale e
alla possibile partecipazione in essa di banche locali. Inoltre, cometa è
indice di credito mercantile. Nel tempo la quantità di Euro necessari alle
esigenze degli associati si stabilizza, mentre l'ammontare di credito espresso
in comete tenderà a crescere, accompagnando lo sviluppo
locale.
Nuove occasioni di
lavoro
Mi preme evidenziare che il progetto
anticrisi prevede iniziative che offrono nuove opportunità di guadagno a cui si
associano miglioramenti dovuti al recupero di materiali accantonati e non
utilizzati e nuove prestazioni servizi. Come ho spiegato nel capitolo
precedente, la solidarietà deve tradursi non nell'elemosina, ma nell'offrire
lavoro, anche se occasionale. Il destinatario del guadagno non dovrà più
trovarsi in una condizione psicologica che gli fa preferire l'elemosina alla
controprestazione; in questo modo lo si educa all'integrazione e a far crescere
il benessere dell'intera comunità locale.
Maggiori occasioni di lavoro
incidono anche sul livello della delinquenza comune, soprattutto se gli aderenti
della zona (frazione, località, piccolo comune) sono prevalenti rispetto a tutti
gli abitanti del territorio.
Ciò discende non solo
dall'educazione alla pratica della solidarietà, ma anche dalla circostanza che,
soprattutto gli esercizi commerciali non dovranno più subire le angherie di
piccole comunità che vivono senza integrarsi nella realtà sociale del
territorio. L'insufficienza del diritto positivo italiano ha fatto sì che questi
reati, alcuni dei quali pure depenalizzati per risolvere il problema del
sovraffollamento delle carceri, non vengono di fatto perseguiti. L'introduzione
dell'associazionismo darebbe la possibilità di fornire uno strumento che
gradualmente indurrebbe tutti i soggetti ad integrarsi perché associandosi si guadagna e quindi
conviene.
Dicembre 2016
Dr. Paolo Tanga
deca
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