martedì 11 ottobre 2016

PERCHE' BERLUSCA E RENZIE VANNO A BRACCETTO SULL'IMPOSIZIONE DEI CLANDESTINI A TUTTI I COSTI


Perchè importare immigrazione di massa in €uropa

quando abbiamo 25 milioni di disoccupati in casa?

PanEuropa11

Se ci fosse la piena occupazione in €uropa e che questa fosse non sufficiente per assicurare.......




Televisione notoriamente per famiglie buoniste, di proprietà del Berlusca, fase 4 finestre Overton ....
 

2015 Invasione dell’Europa

La via dei Balcani - Parte 1


Apocalisse nel Vecchio Mondo: l’€uropa sopraffatta da orde di migranti voraci



Darya Aslamova, la corrispondente speciale di “Komsomolskaya Pravda”, ha visitato numerosi paesi €uropei, in cui arrivano giornalmente decine di migliaia di persone dall’Africa e dal Medio Oriente.
Ma questi non sono i classici rifugiati.
Questi si sentono a casa in un posto nuovo e disprezzano la gente locale che li aiuta, chiedendo ancor più benefici !!

Kanizha, al confine serbo-ungherese
Kanizha, al confine serbo-ungherese

La cittadina di Kanizha è sul confine serbo-ungherese.
Ogni mattina alle sei, le campane della chiesa di Pietro e Paolo iniziano la loro canzone triste. Suonano disperatamente fino alle sette del mattino cosicché è impossibile dormire. Io vado alla finestra e apro le tende.
La piazza di fronte all’albergo è vuota. LORO sono partiti.
Sono rimaste solo le “guardie” — alcuni giovani dalla pelle scura che dormono sull’erba sotto gli alberi.

Ma ecco che il primo pullman interurbano arriva alla fermata Centrale e rilascia una fresca infornata di clandestini. Fondamentalmente si tratta di uomini sotto i trent’anni, in jeans e maglietta.
Ma ci sono anche donne in hijab, con figli piccoli. Nonostante il caldo debilitante, le donne sono avvolte in vesti di lana scura. Alcune indossano perfino dei guanti neri.
Tutta questa gente è molto sicura di sé ed è completamente indifferente al fascino della storica cittadina cristiana.
Alle nove precise, apre all’angolo il caffè “Venezia” in cui i rifugiati vanno a caricare i loro nuovi iPhone e palmari, usare i bagni e perfino lavarsi i capelli nel lavandino.

Il campo degli immigrati nella piazza centrale di Kanizha
Il campo degli immigrati nella piazza centrale di Kanizha

A sera, il centro di Kanizha è pieno come un uovo. Centinaia di persone si sono temporaneamente accampate nelle due piazze centrali. Secondo stime prudenti, ci sono circa duemila persone.
Siedono sull’erba, mangiano, bevono, e guardano con disprezzo gli spazzini che devono raccogliere i resti del loro passaggio, sacchetti di plastica, bottiglie, mozziconi di sigaretta, incarti dei cibi.


 
Il gruppo dei rifugiati si prepara ad attraversare illegalmente il confine ungherese attraverso il bosco
Il gruppo dei rifugiati si prepara ad attraversare illegalmente il confine ungherese attraverso il bosco


Scende la notte. L’oscurità è il segnale. La gente si divide in gruppi di 30-50 persone. In ognuno di essi, c’è il proprio capo.
Per le undici di sera, i gruppi si incamminano a piedi verso il confine serbo-ungherese. Silenziosamente dalle finestre, i residenti guardano muoversi le ombre nere degli immigrati attraverso la cittadina quieta, quasi morta.
“Essi camminano a piedi fuori dalla città, e poi sono caricati su pulmini dagli zingari mafiosi” dice il tassista Victor “A noi non è consentito di trasportare i clandestini.
La polizia ha già fermato cinque auto della nostra flotta di taxi. Ma gli zingari fanno quel che vogliono.
Per i clandestini, gli zingari sono le guide principali lungo la rotta balcanica. Gli zingari portano i rifugiati fin quasi al confine e poi li guidano in Ungheria attraverso sentieri nel bosco, conosciuti solo da loro.
Il tutto è partito a gennaio. Sono cominciate ad arrivare persone organizzate, ogni giorno. Ed il flusso cresce e cresce. Sinceramente, siamo preoccupati. Che ne sarà di noi?

 

La grande migrazione delle persone

Nel 2015, l’€uropa esplose.
Quello che iniziò come un rivolo sottile di immigrazione, improvvisamente si trasformò in una potente ondata umana pronta a travolgere l’accogliente, pulita €uropa. Alle due vie esistenti, attraverso la Spagna via Gibilterra e ed il Mar Mediterraneo via Lampedusa, è stata aggiunta la nuova, conveniente e sicura rotta dei Balcani.
Parte dalla turca Smirne, va verso le isole greche (la prima vittima è stata la famosa isola di Lesbo. I greci mi hanno detto che i turchi stanno aiutando gli immigrati. La voce è che i turchi stiano finanziando i clandestini e li stiano letteralmente spingendo in acque internazionali).
Poi Atene, Macedonia, Serbia, Ungheria dove il flusso si divide in due parti, verso l’Austria e Germania o verso la Slovacchia e Repubblica Ceca. Perfino l’Inghilterra, che con quel tale senso di superiorità ha bombardato la Libia, trova adesso che essere una isola non la salva dall’invasione.
Il tunnel sotto La Manica è preso d’assalto dai clandestini esacerbati. Ed in Germania, le autorità son dovute ricorrere all’aiuto dell’esercito, che ha fornito agli immigrati tende e protezione dalla arrabbiata gente locale.
Da gennaio a luglio, solo attraverso la rotta balcanica, sono passate centinaia di migliaia di persone. I sociologi prevedono che per la fine dell’anno il loro numero sarà salito a 250 mila. Ed il prossimo anno promette disastri.
Io ho lavorato tanto in “punti caldi” ed in questo tempo ho visto un gran numero di rifugiati. Donne piangenti in vesti casalinghe e pantofole ai piedi nudi, bimbi malati vestiti di stracci, uomini con facce di pietra, furiosi dalla propria impotenza.
Essi erano grati per la bottiglia di acqua, per il pezzo di pane, per il piccolo aiuto in denaro.
QUESTI clandestini mi hanno stupito per il loro benessere esteriore e la loro abilità di stabilire rapidamente le proprie regole.

Rifugiati a BelgradoClandestini a Belgrado

Il parco di Belgrado vicino alla stazione dei pullman assomiglia ai tanti parchi di molte città in €uropa. Uomini si stanno lavando nelle fontane, intere famiglie dormono sull’erba.
Non appena entro nel parco, un gruppo di ragazzi corre verso di me. “Tu non puoi filmare qui” dice uno di loro in un inglese decente, indicando la mia videocamera. “Ah, davvero?” esclamo io opponendo resistenza “Il parco è un posto pubblico, io sono una giornalista e sto facendo il mio lavoro”.
“Le nostre donne sono qui!”. “E allora?
Le vostre donne sono in hijab e sono coperte dalla testa ai piedi.
Se a loro non piacciono gli usi locali, possono tornare indietro.
Sapete che Belgrado è la capitale di uno stato Cristiano Ortodosso?
E che qui le donne passeggiano con i volti scoperti? Da quante ore siete a Belgrado?”. “Tre giorni” risponde il mio sconcertato oppositore. “E volete già imporre le vostre regole? Questa non è la vostra terra”.
Qui, entrambi abbassiamo i toni e facciamo una tregua. Il nome del mio nuovo amico è Khalid, viene da Damasco ed ha 21 anni.
Io sono un vero siriano” dice orgogliosamente “non come tutti questi altri…” e fa gesti di disprezzo verso la gente che occupa la piazza. “E perché questo è così importante?” io sono sorpresa.
Qui ognuno mente dicendo che viene dalla Siria. Giusto perché ora la Siria va di moda, è su tutti i giornali. A nessuno interessano i rifugiati dall’Iraq, dall’Afganistan, dalla Libia e dalla Tunisia. Ora anche gli afgani si chiamano siriani”.

Darya Aslamova con gli immigrati. Questi giovani siriani sognano di arrivar in Germania, perché là tutto è “gratis”
Darya Aslamova con gli immigrati. Questi giovani siriani sognano di arrivar in Germania, perché là tutto è “gratis”

Khalid ed i suoi compagni sono scappati dalla Siria per non essere arruolati nell’esercito.
“Perché avrei voluto combattere per Assad? Meglio che vada in Germania”. “Perché non hai chiesto asilo in Grecia, Macedonia o almeno qui in Serbia?”.
Sono tutte nazioni povere e sporche” fa sprezzantemente Khalid con un sorrisetto “Io neanche sapevo che l’€uropa fosse così povera. Noi eravamo molto più ricchi in Siria prima della guerra.
Solo per arrivare a Belgrado io ho pagato 3.000 dollari ai trasportatori ed alle guide. E per arrivare in Germania ne dovrò sborsare 1.500 di dollari.
Io ho i soldi. Potrei pagare un albergo a cinque stelle a Belgrado, ma non ne ho il permesso perché le autorità locali ci danno solo 72 ore di soggiorno nel paese.
E la mia registrazione scade oggi.
Perfino qui nel parco, io pago per una doccia ed i gabinetti. 
Ma poi in Germania tutto sarà gratis: educazione, sussidi, case per gli immigrati. È forte! Io voglio iscrivermi alla scuola di Economia, senza finire gli studi, s'intende.
Non appena mi sarò sistemato, porterò là tutta la mia famiglia: due fratelli, il padre, la madre, la nonna e tre sorelle”.

Ragazze rifugiate a Belgrado
Ragazze clandestine a Belgrado

Cinque giovani donne carine in hijab si siedono su una panchina nell’ombra sotto un albero esteso, guardate da due uomini feroci. “Salam alaikum” le saluto. “Salve” mi rispondono insieme.
Una di loro, chiamata Aisha, assume il ruolo di interprete. 
Con parole inglese scelte con difficoltà, mi spiega che loro sono siriani di Aleppo e stanno andando in Germania con l’intera famiglia. Sono sulla strada da dieci giorni.
In Germania non conoscono nessuno, ma hanno sentito dire che là accettano tutti. Loro hanno il denaro. Il viaggio costerà alla famiglia la bella sommetta di oltre 20.000 dollari. (alla faccia dei poveri profughi .... )
La loro mamma ha il diabete, ma credono che i tedeschi siano obbligati a curarla gratis. Betul, la sposata, mi mostra le croste sulle sue gambe.
“Due notti fa abbiano attraversato il confine della Macedonia attraverso i boschi” mi spiega “Te sei bella perché hai la pelle bianca. Io ero bella, prima che il sole mi bruciasse. Qui, guarda.” Betul si arrotola la manica e mostra la linea fra la pelle abbronzata e quella bianca. “Vivrò in Europa e sarò ancora una volta bianca. Al nord c’è meno sole”.
Nei parchi di Belgrado
Nei parchi di Belgrado

I clandestini di Belgrado non assomigliano ai rifugiati siriani, quelli che ho visto in Libano.
C’erano storie tragiche, persone che avevano perso tutto e stavano morendo lentamente sotto un sole crudele, in campi affollati, di cui a nessuno importava niente.
Quelli che sono arrivati in €uropa sono la élite. Con soldi e progetti, sono amici degli americani ......

*****
Articolo di Darya Aslamova apparso su FortRuss il 7 settembre 2015
Traduzione in inglese dal russo di Kristina Rus
Traduzione in italiano di Fabio_San per SakerItalia.it
Source:
deca
http://sakeritalia.it/europa/2015-invasione-delleuropa-la-rotta-balcanica-parte-1
Guardate questo documentario, che mamme razziste ... "in un'area poi, riservata ai bambini"

3 commenti:

  1. LA DOMANDA ESPRESSA DALL,ULTIMO INTERVISTATO è SUFFICCENTEMENTE CHIARA, ::: MA DA CHI SIAMO GOVERNATI??????
    E LA RISPOSTA è IMPLICITA ::: DA DEGLI INCAPACI ::::: VOGLIONO CARICARE TUTTI I PROBLEMI SULLE SPALLE DEI CITTADINI!!!!!
    LE TASSE ESOSE E ODIOSE...LA MANCANZA DI LAVORO PER MANCANZA DI PROSPETTIVE ECONOMICO-FINANZIARIE DIVERSE DALLE ATTUALI DETTATE DALLA BCE-COMMISSIONE EUROPEA CHE IMPONE REGOLE CAPESTRO DAPPERTUTTO......E .....CILIEGINA SULLA TORTA CI PIOMBANO IN CASA MASSE DI DISEREDATI......MA COSA GLI FACCIAMO FARE....DOVE LI METTIAMO.....LA MIGLIORE SOLUZIONE è PROPRIO QUELLA DI PORTARLI IN CASA DALLA MERKEL... VISTO CHE è PROPRIO LI CHE VOGLIONO ANDARE......LASCIAMOLI ANDARE ....LA GERMANIA CI CREA UN SACCO DI PROBLEMI ECONOMICI DA UNA POSIZIONE DOMINANTE ECONOMICAMENTE..... CONTRIBUISCA IN MODO CONSISTENTE ALLA SOLUZIONE DEL PROBLEMA!!!!!!!!!!
    COMUNQUE IL PIANO KALERGI SI VA REALIZZANDO....SPERIAMO IL PIù POSSIBILE IN MODO PACIFICO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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