Da Novosibirsk un nuovo reattore
per dare energia a tutto il mondo
Produrre
energia e bruciare i rifiuti radioattivi. La capacità di associare
queste due funzioni in un reattore a fusione è stata messa a punto da
scienziati nucleari russi a Novosibirsk. Già verso la metà degli anni
’80 del secolo scorso, l’Unione Sovietica propose alla comunità
internazionale la creazione di una nuova generazione di reattori. - See
more at:
http://www.losai.eu/novosibirsk-reattore-per-dare-energia-tutto-mondo/#sthash.9hevSUN2.IaIxjdpa.dpuf
Nel
1990, scienziati e ingegneri sovietici, americani, giapponesi ed
europei svilupparono un progetto di reattore a fusione. Il progetto
venne chiamato ITER, reattore sperimentale termonucleare internazionale;
come afferma Julij Sulyaev ricercatore decano presso l’Istituto di
Fisica Nucleare, alla sede siberiana dell’Accademia Russa delle Scienze:
Dare all’umanità una fonte inesauribile di energia
elettrica. I lavori in questo settore iniziarono in Unione Sovietica
dopo l’utilizzo militare dell’energia nucleare e termonucleare e averne
saggiato il suo lato tragico. Gli scienziati volevano pensare ad un suo
utilizzo per scopi pacifici.
- See more at: http://www.losai.eu/novosibirsk-reattore-per-dare-energia-tutto-mondo/#sthash.9hevSUN2.IaIxjdpa.dpuf
Nel
1990, scienziati e ingegneri sovietici, americani, giapponesi ed
europei svilupparono un progetto di reattore a fusione. Il progetto
venne chiamato ITER, reattore sperimentale termonucleare internazionale;
come afferma Julij Sulyaev ricercatore decano presso l’Istituto di
Fisica Nucleare, alla sede siberiana dell’Accademia Russa delle Scienze:
Dare all’umanità una fonte inesauribile di energia
elettrica. I lavori in questo settore iniziarono in Unione Sovietica
dopo l’utilizzo militare dell’energia nucleare e termonucleare e averne
saggiato il suo lato tragico. Gli scienziati volevano pensare ad un suo
utilizzo per scopi pacifici.
- See more at: http://www.losai.eu/novosibirsk-reattore-per-dare-energia-tutto-mondo/#sthash.9hevSUN2.IaIxjdpa.dpufGià verso la metà degli anni ’80 del secolo scorso, l’Unione Sovietica propose alla comunità internazionale la creazione di una nuova generazione di reattori.
Nel 1990, scienziati e ingegneri sovietici,
americani, giapponesi ed europei svilupparono un progetto di reattore a
fusione.
Il progetto venne chiamato ITER, reattore sperimentale termonucleare internazionale; come afferma Julij Sulyaev ricercatore decano presso l’Istituto di Fisica Nucleare, alla sede siberiana dell’Accademia Russa delle Scienze:
Dare all’umanità una fonte inesauribile di energia elettrica.
I lavori in questo settore iniziarono in Unione Sovietica dopo l’utilizzo militare dell’energia nucleare e termonucleare e averne saggiato il suo lato tragico.
Gli scienziati volevano pensare ad un suo utilizzo per scopi pacifici.
Il progetto internazionale coinvolge 35 paesi.
10 anni fa
si è unita per ultima l’India.
La Russia si affida a un elemento chiave
del progetto, in grado di riscaldare il reattore fino a diversi milioni
di gradi.
Questo elemento è una trappola dinamica in grado di bloccare le scorie.
Questo elemento è una trappola dinamica in grado di bloccare le scorie.
Nel momento in cui il plasma si riscalda esso viene bloccato
per essere utilizzato per la reazione di fusione.
Nella fusione del Sole il processo inizia a un milione di gradi.
Gli
scienziati siberiani sono riusciti ad arrivare a 4,5 milioni di gradi
utilizzando la radiazione a microonde, e utilizzando davvero un forno a
microonde comune solo che quello dell’impianto siberiano è mille volte
più potente di un forno casalingo.
Il capo ricercatore Peter Bagryansky afferma:
Il capo ricercatore Peter Bagryansky afferma:
Abbiamo imparato ad affrontare il fenomeno più pericoloso e
temibile, la cosiddetta instabilità magneto-dinamica. Abbiamo così
sviluppato un metodo di isolameento del plasma, che permette ai tecnici
di registrare la pressione del plasma.
Più pressione ha il plasma e più energia viene sviluppata
dalla installazione termonucleare. Ma il campo magnetico che mantiene il
plasma sotto controllo non si può amplificare all’infinito, sarebbe
contro le leggi della fisica.
Quindi è necessario trovare nuove soluzioni, dice un ricercatore decano presso l’Istituto di Fisica Nucleare della sede siberiana dell’Accademia Russa delle Scienze Andrey Anikeyev.
Quindi è necessario trovare nuove soluzioni, dice un ricercatore decano presso l’Istituto di Fisica Nucleare della sede siberiana dell’Accademia Russa delle Scienze Andrey Anikeyev.
Siamo riusciti a ottenere un sistema che stabilizza il
plasma, il cosiddetto metodo del vortice isolato.
Quando il plasma è curvato in un certo modo è impossibile che esca dall’impianto, è come un uovo in un bicchiere, continua a vivere in questo mulinello, al suo interno.
Quando il plasma è curvato in un certo modo è impossibile che esca dall’impianto, è come un uovo in un bicchiere, continua a vivere in questo mulinello, al suo interno.
Gli scienziati nucleari stanno per portare la temperatura
del plasma fino a sette milioni di gradi.
A questa temperatura si raddoppierà la capacità di fusione dei neutroni. Ovviamente sarà nessario costruire un nuovo impianto più potente.
Da notare che la struttura creata dagli scienziati russi, può anche smaltire rifiuti radioattivi, avendo una fase di post-combustione in cui i rifiuti nucleari del combustibile nucleare, come il plutonio, sono riutillizzati presso gli stessi impianti.
A questa temperatura si raddoppierà la capacità di fusione dei neutroni. Ovviamente sarà nessario costruire un nuovo impianto più potente.
Da notare che la struttura creata dagli scienziati russi, può anche smaltire rifiuti radioattivi, avendo una fase di post-combustione in cui i rifiuti nucleari del combustibile nucleare, come il plutonio, sono riutillizzati presso gli stessi impianti.
Il nuovo reattore sarà praticamente sicuro perché nel
processo di fusione l’uranio non viene utilizzato e soprattutto un
reattore a fusione non potrà mai esplodere.
Anche se il plasma viene riscaldato a milioni di gradi e dovesse inavvertitamente arrivare alle pareti della camera di contenimento, non accadrà nulla di terribile.
Il plasma semplicemente cessa di esistere. Pertanto avendo un punto di vista ambientalista l’energia di fusione può sostituire completamente il nucleare tradizionale.
Anche se il plasma viene riscaldato a milioni di gradi e dovesse inavvertitamente arrivare alle pareti della camera di contenimento, non accadrà nulla di terribile.
Il plasma semplicemente cessa di esistere. Pertanto avendo un punto di vista ambientalista l’energia di fusione può sostituire completamente il nucleare tradizionale.
Il progetto ITER si chiama “sole artificiale”.
Gli scienziati non hanno alcun dubbio che con l’aiuto di tali reattori finalmente si possa essere in grado di risolvere il problema della carenza di energia elettrica nel Mondo.
Gli scienziati non hanno alcun dubbio che con l’aiuto di tali reattori finalmente si possa essere in grado di risolvere il problema della carenza di energia elettrica nel Mondo.
Nessun commento:
Posta un commento