mercoledì 18 giugno 2014

CASO ROMANIA: CRESCITA CON MONETA E BANCA CENTRALE SOVRANE !!!




CRESCITA NONOSTANTE I CONSOLIDAMENTI FISCALI?

SI PUO’ FARE, CON UNA MONETA SOVRANA ED UNA PROPRIA BANCA CENTRALE: IL CASO DELLA ROMANIA ! ! !

SI PUO' FARE

Nel 2013 la Romania ha registrato un tasso di crescita economica sorprendente e superiore alle previsioni del governo.
Tale situazione si è verificata nuovamente per il primo trimestre del 2014, questo è il grafico:
GDP ROMANIA
Il tasso di crescita rifletterebbe:
- un incremento nei consumi che, pur rimanendo deboli, potrebbero crescere in ragione dei futuri aumenti delle pensioni e dei salari pubblici:
consumi romania
- un deficit del 3% del PIL (sebbene si noti il gran lavoro in termini di consolidamento fiscale conseguente ad una prima espansione del deficit in modo anticiclico):
budget romania
- un record nelle esportazioni:
export rumeno
Per quanto riguarda il settore agroalimentare, la relativa bilancia, per la prima volta negli ultimi venti anni, ha registrato un avanzo di 3,2 milioni di euro, rispetto al deficit di quasi 495 milioni di euro registrato nello stesso periodo del 2012.
ROMANIA FOTO 2
Tale eccedenza è principalmente imputabile all’aumento delle esportazioni di prodotti agroalimentari verso i Paesi terzi.
 ROMANIA FOTO 1
Nei primi nove mesi del 2013 la Romania ha esportato, infatti, oltre 8,1 milioni tonnellate di prodotti agroalimentari (in aumento del 36 % rispetto allo stesso periodo del 2012), per un valore di 3,509 miliardi di euro.
Il debito estero a medio e lungo termine, al 31 ottobre u.s., ha raggiunto un valore di 79,57 miliardi di euro, in aumento dell’1 % rispetto al 31 dicembre 2012.
La situazione invece oggi è notevolmente migliorata, il quadro complessivo è il seguente:
debito estero romania
La BNR ha inoltre significativamente rivisto al ribasso le previsioni di inflazione per il 2013, dal 3,1% all’1,8%, e, per la fine del 2014, al 3% ma, purtroppo, tali previsioni come al solito saranno errate, difatti:
disinflazione2
La Banca Nazionale della Romania (BNR) ha continuato il ciclo di allentamento monetario, abbassando il tasso d’interesse prima al 3,75% e poi al 3,5%, ed ha ridotto i coefficienti di riserva obbligatoria in moneta nazionale anche per incoraggiare i crediti in tale valuta:
interest rate romania
Contrariamente a quanto previsto dalla BNR, la valuta nazionale che in precedenza si era rafforzata nei confronti dell’Euro, scendendo sotto il livello di 4,50 lei per euro, è tornata, da ultimo, ad indebolirsi:
ROMANIA FOTO 3
La debolezza della moneta nazionale aiuta le previsioni economiche positive per l’anno 2014 anche se, piano piano, in questo 2014 la valuta si è rafforzata.
Per Standard&Poor’s, la forte apertura della Romania all’export potrà portare assieme alla crescita ad un miglioramento del rating del Paese:
lei_euro
Comunque, il quadro di sviluppo economico del Paese resta fortemente condizionato dalla capacità del Governo di accrescere il tasso di assorbimento dei fondi europei:
ROMANIA FOTO 4
Il consolidamento fiscale ha portato, dopo la crescita col deficit in salsa anticiclica, ad uno stop del rapporto debito su pil ben al di sotto del rapporto 60% che, come sappiamo, vale per le sole nazioni avanzante, quelle nuove di zecca debbono arrestare la crescita del rapporto suesposto al 40%:
debito su pil romania
Insomma, una situazione ottimale, possibilità di crescere grazie ai consumi interni e crescita dell’export che si affianca alla prima consentendo, quindi, l’attuazione di consolidamenti fiscali finalizzati a bloccare la crescita del rapporto debito su pil che dall’avvio della crisi in poi era cresciuto in modo totalmente anticiclico.
Una situazione ideale che però si è avvalsa di un debito iniziale basso e dell’esistenza di una propria banca centrale che effettua le dovute manovre (sui tassi e sul cambio) per regolare l’attività economia del paese.
Esattamente quello che a noi manca!

romania-steag-fata-de-copil-mic1

Maurizio Gustinicchi
Economia5Stelle

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