CRESCITA NONOSTANTE I CONSOLIDAMENTI FISCALI?
SI PUO’ FARE, CON UNA MONETA SOVRANA ED UNA PROPRIA BANCA CENTRALE: IL CASO DELLA ROMANIA ! ! !
Nel 2013 la Romania ha registrato un tasso di crescita economica
sorprendente e superiore alle previsioni del governo.
Tale situazione si
è verificata nuovamente per il primo trimestre del 2014, questo è il
grafico:
Il tasso di crescita rifletterebbe:
- un incremento nei consumi che, pur rimanendo deboli, potrebbero
crescere in ragione dei futuri aumenti delle pensioni e dei salari
pubblici:
- un deficit del 3% del PIL (sebbene si noti il gran lavoro in
termini di consolidamento fiscale conseguente ad una prima espansione
del deficit in modo anticiclico):
- un record nelle esportazioni:
Per quanto riguarda il settore agroalimentare, la relativa bilancia,
per la prima volta negli ultimi venti anni, ha registrato un avanzo di
3,2 milioni di euro, rispetto al deficit di quasi 495 milioni di euro
registrato nello stesso periodo del 2012.
Tale eccedenza è principalmente imputabile all’aumento delle esportazioni di prodotti agroalimentari verso i Paesi terzi.
Nei primi nove mesi del 2013 la Romania ha esportato, infatti, oltre
8,1 milioni tonnellate di prodotti agroalimentari (in aumento del 36 %
rispetto allo stesso periodo del 2012), per un valore di 3,509 miliardi
di euro.
Il debito estero a medio e lungo termine, al 31 ottobre u.s., ha
raggiunto un valore di 79,57 miliardi di euro, in aumento dell’1 %
rispetto al 31 dicembre 2012.
La situazione invece oggi è notevolmente
migliorata, il quadro complessivo è il seguente:
La BNR ha inoltre significativamente rivisto al ribasso le previsioni
di inflazione per il 2013, dal 3,1% all’1,8%, e, per la fine del 2014,
al 3% ma, purtroppo, tali previsioni come al solito saranno errate,
difatti:
La Banca Nazionale della Romania (BNR) ha continuato il ciclo di
allentamento monetario, abbassando il tasso d’interesse prima al 3,75% e
poi al 3,5%, ed ha ridotto i coefficienti di riserva obbligatoria in
moneta nazionale anche per incoraggiare i crediti in tale valuta:
Contrariamente a quanto previsto dalla BNR, la valuta nazionale che
in precedenza si era rafforzata nei confronti dell’Euro, scendendo sotto
il livello di 4,50 lei per euro, è tornata, da ultimo, ad indebolirsi:
La debolezza della moneta nazionale aiuta le previsioni economiche
positive per l’anno 2014 anche se, piano piano, in questo 2014 la valuta
si è rafforzata.
Per Standard&Poor’s, la forte apertura della
Romania all’export potrà portare assieme alla crescita ad un
miglioramento del rating del Paese:
Comunque, il quadro di sviluppo economico del Paese resta fortemente
condizionato dalla capacità del Governo di accrescere il tasso di
assorbimento dei fondi europei:
Il consolidamento fiscale ha portato, dopo la crescita col deficit in
salsa anticiclica, ad uno stop del rapporto debito su pil ben al di
sotto del rapporto 60% che, come sappiamo, vale per le sole nazioni
avanzante, quelle nuove di zecca debbono arrestare la crescita del
rapporto suesposto al 40%:
Insomma, una situazione ottimale, possibilità di crescere grazie ai
consumi interni e crescita dell’export che si affianca alla prima
consentendo, quindi, l’attuazione di consolidamenti fiscali finalizzati a
bloccare la crescita del rapporto debito su pil che dall’avvio della
crisi in poi era cresciuto in modo totalmente anticiclico.
Una situazione ideale che però si è avvalsa di un debito iniziale
basso e dell’esistenza di una propria banca centrale che effettua le
dovute manovre (sui tassi e sul cambio) per regolare l’attività economia del paese.
Esattamente quello che a noi manca!
Maurizio Gustinicchi
Economia5Stelle
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