domenica 22 giugno 2014

SCONCERTANTE PUNTO DI VISTA SUI LAGER



Shoah: la verità che non

troveremo mai sui testi scolastici di storia

L’olocausto ebraico è una menzogna – non è andato come ci hanno raccontato

Siamo schiavi, da secoli ormai, della mafia massonica-talmudica rothschildiana che possiede il ben 96% dell’intera informazione mondiale e che continua sistematicamente a far il lavaggio del cervello tramite informazioni mistificate e menzogne storiche.
Quello che finora abbiamo imparato sui libri di scuola sono soltanto menzogne, che sono state scritte per renderci schiavi di questa setta talmudica-rothschildiana, che ci ha ormai incatenati e resi schiavi ponendoci le sue catene non ai piedi ma nella testa.
Qualcuno però, grazie al web, ci sta aprendo gli occhi e così ormai cominciamo a capire che non tutto quello che ci hanno raccontato e non tutto quello che ci hanno costretto ad imparare corrisponde alla verità.
«Si può considerare ormai come accettato che la rivoluzione bolscevica del 1917 è stata finanziata e sostenuta, principalmente, dall’alta finanza ebraica, attraverso la Svezia: ciò non è che un aspetto della messa in atto del complotto del 1773». (“Times” del 10 marzo 1920)
I Rothschild, padroni del mondo e mistificatori della verità
La bugia dell’olocausto     (fonte http://noruleshere.forumfree.it/?t=59956060)
Premetto che non nego che siano morte migliaia di persone, ma permettetemi di spiegare le mie tesi e se ne avete la pazienza leggete fino in fondo. L’olocausto ebraico è una menzogna, semplicemente perché non sono mai morti 6 milioni di ebrei, perché non sono mai esistite camere a gas, perché non veniva ucciso chi era inabile al lavoro ecc. Vi starete chiedendo come traggo certe conclusioni che per il pensar comune sono agghiaccianti. Bene, a sostegno delle mie prove vi sono documenti, foto, testimonianze e scritti. 
Partiamo dal fatto che molti non sanno che gli ebrei dichiararono guerra alla Germania il 24 marzo 1933(ho la foto del giornale, tra l’altro inglese, originale), Hitler salì al potere il 30 gennaio 1933, non aveva ancora pieni poteri, ma gli ebrei capirono subito che sarebbe stato un pericolo per il loro potere economico che metteva in ginocchio il paese da secoli. Parliamo ora della cifra esagerata dei 6 milioni. Le prove parlano di 300.000 morti, ben diverso come numero da 6 milioni.
Volete le prove? Allora ben due censimenti della croce rossa internazionale dichiarano che i morti sono stati circa 300000 (anche di questi documenti ho le foto). Ecco ora una bel colpo per chi supporta lo sterminio, il censimento ebraico. Secondo l’Appendice N°VII, “Statistiche sull’Affiliazione Religiosa”, del libro del Senato Americano “A Report of the Committee on the Judiciary of the United States Senate” del 1950, il numero di Ebrei nel mondo in quell’anno era di 15.713.638. La stessa fonte nel 1940 riporta il numero di Ebrei nel mondo a 15.319.359. Se lo studio statistico del governo Americano é corretto la popolazione Ebraica non diminuì durante la guerra, ma subì un piccolo incremento.
Nel 1938 L’Annuario Mondiale (“World Almanac”) censisce 15.688.259 ebrei, in tutto il mondo. Questo dato è fornito al “World Almanac” dall’ “American Jewish Committee” (Comitato Ebreo Americano) e, altresì, dal “Jewish Statistical Bureau of the Synagogues of America. Nel 1948 secondo un articolo apparso nel “New York Times” del 22 febbraio 1948, firmato dal Mr. Hanson W. Baldwin, esperto di questioni demografiche del giornale, gli ebrei esistenti in tutto il mondo sono valutati tra i 15.600.000 e i 18.700.000. Va detto che oltretutto il direttore e proprietario del giornale è l’ebreo Arthur Sulzberger, noto come sostenitore incondizionato del Sionismo.

Accogliendo dunque la valutazione superiore di Mr. Baldwin, cioè di 18.700.000 ebrei, risulterebbe che, nei dieci anni intercorsi dal 1938 al 1948 – periodo che include gli anni del conflitto 1939-1945 e durante i quali si pretende che Hitler abbia fatto ammazzare sei milioni di ebrei, la popolazione mondiale ebraica sarebbe nondimeno aumentata di oltre tre milioni di unità. Ora parliamo delle camere a gas. Non vi è nessuna e dico nessuna prova che siano mai esistite. Voi magari farete appello alle testimonianze dei sopravvissuti, ma lasciate che mi spieghi.
Il gas utilizzato per queste presunte gasazioni era lo zyklon B, un gas cianidrico, tutt’ora prodotto, utilizzato per la disinfezione di abiti e abitazioni. Questo gas veniva utilizzato quindi per la disinfezione dai pidocchi portatori di tifo, malattia di cui s’ammalarono anche migliaia di tedeschi nei campi. C’è da dire che questo gas è anche molto infiammabile e comunque tossico. Oggi per areare un locale in cui è stato utilizzato tale gas ci vogliono circa 20 ore.
Vi sono invece testimonianze, ovviamente false, che raccontano che le guardie tedesche entrassero dopo 10 minuti dalla gasazione a raccogliere i cadaveri. Per non parlare di quelle testimonianze che dicono che i soldati entravano fumando o mangiando. Conclusioni, ora per quanto riguarda il trattamento che veniva riservato a prigionieri di guerra, da una nazione che stava perdendo la guerra, che non aveva più risorse e che era al tracollo, propongo questo link, che riporta eloquenti scritti di primo levi, decisamente in contrasto con quello che ci vogliono far credere: http://olo-truffa.myblog.it/archive/2011/0…i-ed-i-cap.html
L’OLOCAUSTO – LA GRANDE MENZOGNA (Spunti revisionistici)
- di Dagoberto Bellucci
“”Negazionismo” è un neologismo, di origine forse francese e di diffusione sicuramente internazionale, per un fenomeno culturale, politico e giuridico non nuovo. Si manifesta in comportamenti e discorsi che hanno in comune la negazione, almeno parziale, della verità di fatti storici percepiti dai più come fatti di massima ingiustizia e pertanto oggetto di processi di elaborazione scientifica1 e/o giudiziaria di responsabilità.
Mentre i dibattiti politici e culturali aperti all’opinione pubblica stentano a separare il negazionismo dal revisionismo, storici e giuristi cercano di circoscrivere il problema designato dal termine da un lato al campo dei fatti della storia contemporanea, dall’altro lato a fatti qualificabili come reati internazionali di genocidio e reati contro l’umanità.
Partendo dall’esperienza concreta dell’olocausto e dalla “Convenzione Internazionale sulla prevenzione e punizione del crimine di genocidio del 1948″, l’antinegazionismo è, di conseguenza, l’insieme delle idee e delle pratiche che negano ogni giustificazione morale del negazionismo e combattono quanto meno la negazione di un genocidi. L’antinegazionismo giuridico pretende di armare la repressione penale ed un’azione politica ed amministrativa efficace di prevenzione.
Dal punto di vista del diritto costituzionale, negazionismo ed antinegazionismo pongono non pochi problemi. Occorre valutare il loro impatto sulle garanzie costituzionali della dignità umana, della
libertà di coscienza e di espressione, ma anche sulle altre libertà culturali, in particolare sull’autonomia culturale della ricerca scientifica e sui diritti culturali delle persone e delle generazioni passate e future.”
( Jorg Luther – “L’antinegazionismo nell’esperienza giuridica tedesca e comparata” – “Intervenzione – Storia, Verità, Diritto” , Roma 2008 )
Esiste qualcosa di più assolutamente indiscutibile per gli storici contemporanei, di così radicalmente insindacabile e insieme dogmatico del mito dello sterminio ebraico?
Assolutamente niente di ciò che potrà succedere domani avrà mai la stessa valenza e nell’immaginario collettivo lo stesso impatto che dall’immediato secondo dopoguerra mondiale ha avuto la grande menzogna del preteso olocausto.
Una storia tutta da riscrivere quella che viene propagandata e con ogni mezzo e strumento diffusa ai quattro venti sui crimini dei quali si sarebbero macchiati la Germania e il popolo tedesco.
Anni di cinematografia compiacente (Hoolywood d’altronde è un noto feudo ebraico), decenni di inondazione culturale di testi, i quali spesso non sono niente più che testimonianze di terza mano, e infine programmi di vero e proprio lavaggio del cervello al quale sono sottoposte le scolaresche nell’Europa sotto dittatura hanno ovviamente formato la convinzione generale che l’olocausto dei sei milioni di ebrei rappresenti un evento unico, appunto l’ “unicità” che ne fanno un argomento tabù sul quale non si deve consentire né un libero dibattito né alcuna forma di critica.
Criticare è lecito soprattutto quando si parte dai dati forniti dalla storia, dalle statistiche, da quelle che furono le dichiarazioni dell’epoca dei diversi attori interessati al conflitto che sconvolse e distrusse il vecchio continente.
Al vaglio degli storici revisionisti sono passati centinaia, migliaia, di documenti, di testimonianze dei processi istituiti dalle potenze occupanti occidentali e poi non ultime tutte quelle prove che avrebbero dovuto comprovare il preteso sterminio.
E più i revisionisti indagano meno certezze assume la storia ufficiale.
L’inganno inizia a manifestarsi per quello che è: una ardita manovra propagandistica, un enorme fandonia creata ad arte dalle centrali di disinformazioni sioniste subito dopo la fine del conflitto per sottomettere da un lato la Germania ad un senso di colpa che dura e sopravvive a distanza di quasi settanta anni, dall’altro lato per ricattare le nazioni dell’Occidente e ottenerne la cieca solidarietà, aiuti finanziari ed economici nonché politico-diplomatici presso le sedi internazionali al fine ultimo di costituire lo stato ebraico alias il sedicente “Israele”.
Ma le bugie hanno le gambe corte e, come spesso capita, dopo decenni di olo-truffa sono state dimostrate le molte incoerenze di testimoni oculari che non avevano visto, di camere a gas costruite dopo il conflitto, di forni crematori che non avevano cremato altri che cadaveri, di pesticidi che sarebbero stati usati per le note gasazioni ….già fin dagli anni Cinquanta le storielle più fantasiose, quelle sui paralumi di pelle umana e simili vennero confutate e infine smentite clamorosamente.
La storiografia revisionista ha messo a segno diversi colpi nel corso degli ultimi anni: è il motivo per cui gli storici che appartengono a questa corrente che intende indagare e fare piena luce su una delle tragedie più importanti dell’ultima guerra mondiale sono vittime di continui attacchi sui media e anche fisicamente alla loro persona.
I revisionisti vengono incarcerati in quei paesi dove esiste una legislazione liberticida che nega qualunque dibattito sereno sugli episodi chiave della storia contemporanea: in Belgio, Francia, Austria e Germania si rischiano dai 3 ai 5 anni a negare l’olocausto.
E non bastando la repressione del pensiero e della libertà di opinione la lobby sterminazionista ha pensato bene da anni di diffondere le proprie menzogne attraverso speciali programmi didattici che interessano le scuole soprattutto medie e superiori dove i poveri studenti sono sottoposti a un vero e autentico esperimento di lobotomizzazione attraverso visite guidate presso le sinagoghe, filmati unilaterali sul conflitto, visioni di film quali “Holocaust”, “Schindler List”, “La vita è bella” e per molti quella sorta di “pellegrinaggio” laico ad Auschwitz il ‘campo’ per eccellenza, laddove – racconta la storiografia sterminazionista – si sarebbe manifestato nel modo più atroce lo “sterminio”.
Non siamo storici e lasciamo quindi la parola agli storici offrendo al lettore alcune dichiarazioni dei più autorevoli studiosi della corrente revisionista.
Parole che potranno scuotervi dal torpore sistemico al quale siete stati abituati.
Parole che meritano attenzione perché disintegrano l’unico, l’ultimo, dogma rimasto a questa società senza Dio e senza ideali che è l’Occidente giudaico-mondialista.
 
Un dogma al quale sembra essersi inchinata definitivamente anche la Chiesa cattolica e che rappresenta manifestamente il potere ricattatorio dell’Internazionale Ebraica nei confronti delle società europee, dei loro governi di marionette al servizio degli interessi sionisti e, più in generale, dell’opinione pubblica creata ad arte dai centri di diffusione di menzogne che sono le grandi agenzie di stampa internazionali, i grandi quotidiani, i mezzi radiotelevisivi delle grandi catene d’informazione.
Ecco di seguito alcune dichiarazioni di autorevoli esponenti mondiali della corrente revisionista.

Video-Verità
David Cole è uno storico revisionista ebreo, e in quanto tale più difficilmente attaccabile dalla critica e agevolato nello studiare l’olocausto senza il timore di essere bollato come antisemita.
La verità dietro i cancelli di Auschwitz – David Cole

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