Nubi inseminate, piogge pilotate e invasi straripanti : disastri ambientali e molte domande
venerdì, 6 dicembre 2013
La tecnica di inseminazione delle nuvole per favorire le precipitazioni è storia lunga di più di CENTO ANNI. Si
tratta di una tecnica che mira a cambiare la quantità ed il tipo di
precipitazione attraverso la dispersione in atmosfera di sostanze
chimiche che fungano da nuclei di condensazione per la formazione di
nubi o nuclei di ghiaccio, in modo da alterare i processi microfisici
all’interno delle nubi stesse, così spiega Wikipedia e aggiunge: La Federation of Meterology ha condotto a più riprese studi nel 1903, nel 1915, nel 1919, nel 1944 e nel 1947.
Non sorprendono quindi BREVETTI molto datati che riguardano modifiche delle condizioni atmosferiche.
Charles Hatfield era un noto “mago della pioggia”.
Svolse la sua attività per circa trent’anni e ha ispirato il film
“The Rainmaker” nel 1956, con Burt Lancaster nei panni del mago.
Hatfield aveva creato una miscela segreta di 23 sostanze chimiche nel lontano 1902, e segreta pare sia rimasta. Mise la sua formula in grandi vasche zincate sopra delle torrette di legno, riuscendo ad attirare la pioggia.
Hatfield aveva creato una miscela segreta di 23 sostanze chimiche nel lontano 1902, e segreta pare sia rimasta. Mise la sua formula in grandi vasche zincate sopra delle torrette di legno, riuscendo ad attirare la pioggia.
Lo chiamarono comandante della natura. Hatfield disse in un ’INTERVISTA :
“E ‘solo una questione di tempo fino a che il governo verrà da me
…
…i risultati sono quelli che contano. Non ho mai mancato di
produrre
il record di precipitazioni in ogni posto dove ho operato”.
E
infatti fu chiamato. Nel 1915 il Consiglio Comunale di San Diego
incaricò Hatfield di riempire la diga di Morena per porre fine a una
lunga siccità. Il ‘fabbricante di pioggia’ sosteneva che l’evaporazione
del suo composto segreto avrebbe fatto piovere e riempito gli
invasi. Hatfield avrebbe dovuto incassare 10 000 dollari a lavoro
compiuto con successo.
Avviò le sue operazioni il 6 di gennaio del 1916. Iniziarono le
piogge. Crebbero giorno dopo giorno, provocando le peggiori inondazioni
mai viste in zona: ponti distrutti, treni abbandonati, cavi telefonici
tagliati – per non parlare di case e fattorie inondate. Due dighe, il
Sweetwater Dam e una a Lower Lake Otay, traboccarono.
Fu un risultato drammatico e devastò buona parte del centro di San
Diego con un nubifragio di proporzioni epiche. Il mago rischiò il
linciaggio. Hatfield parlò alla stampa il 4 febbraio dicendo che il
danno non era colpa sua, la città avrebbe dovuto prendere adeguate
precauzioni. Lui aveva rispettato le disposizioni del suo contratto,
aveva riempito l’invaso (FONTI QUI e QUI-pdf-storia).
Questo VIDEO documenta la storia di Charlie Hatfield “The Rainmaker”
Un watermanagement di nuovo stampo aveva preso il via.
Imbrigliare e manipolare gli elementi della natura in grande stile
caratterizza la recente storia. Questi tentativi sono accompagnati da
disastri di dimensioni spropositate. La segretezza delle operazioni è il
salvagente di chi crea danni. Quando le operazioni vanno fuori
controllo c’è la natura che funge da alibi ed è dichiarata responsabile
delle sciagure. Le operazioni che hanno il fine di distruggere
richiedono ancor più segretezza (vedi Progetto Popeye).
L’ alluvione di Lynmouth del 1952 in Gran Bretagna
ha tutte le caratteristiche per far pensare che sia una catastrofe da addebitare ad operazioni intenzionali effettuate nei cieli.
L’ alluvione di Lynmouth del 1952 in Gran Bretagna
ha tutte le caratteristiche per far pensare che sia una catastrofe da addebitare ad operazioni intenzionali effettuate nei cieli.
Il 15 agosto un’inondazione terribile spazzò via il villaggio del Devon di Lynmouth, lasciando dietro di sé distruzione e morte.
Il giorno precedente, il 14 agosto 1952, furono avvistati aeroplani
in operazioni di irrorazione (cloud seeding).
Rilasciarono sostanze con
l’intento di modificare le condizioni atmosferiche. Il cielo prese una
straordinaria colorazione nei toni del giallo, verde e viola.
L’alluvione che seguì fu drammatica.
Molto più tardi, nel 2001, era il Guardian
a pubblicare documenti che testimoniavano le vere cause del disastro.
Non fu la “mano di dio” a distruggere case, ponti, negozi e alberghi.
Forze meno divine sperimentavano il progetto Cumulus
con conseguenze disastrose. Nonostante tutte le evidenze proposte dalla
BBC, il governo ha negato e ha rifiutato di aprire qualsiasi inchiesta.
CineCittàLuce del 1952 racconta VIDEO
DOCUMENTO:Project Cumulus
Alcuni anni dopo, nel 1972, ci fu la Black Hills Flood, nota anche come la Rapid City Flood.
Piogge intensissime flagellarono la regione del South Dakota il 9-10
giugno. Un invaso versò la sua piena aggiungendo le masse d’acqua alle
piogge alluvionali. Furono distrutti oltre 1.335 abitazioni e 5.000
automobili.
Quell’estate l’Istituto di Scienza Atmosferica (IAS) del South Dakota
condusse ricerche pratiche di cloud seeding (in base ad un contratto
con il governo degli Stati Uniti). Il progetto si chiamò Skywater.
Il giorno del diluvio erano stati avvistati due voli sperimentali di
cloud seeding. Molte persone considerarono la possibilità che quei voli
potessero aver contribuito alla devastazione amplificando le piogge.
Documentario del 1981 Project Skywater VIDEO
Dighe e tecnologie di cloud seeding sono ormai indissolubilmente legati. “Operare
su regioni di montagna o di collina, al fine di creare riserve idriche
in bacini di raccolta è la forma più promettente di usufruire di piogge o
neve artificiali, dichiarò il Gen.A.Serra. Ed è quello che si fa oggi in tutto il mondo. Le piogge pilotate garantiscono gli invasi pieni.
La devastazione ambientale e sociale a causa delle costruzioni di
grande dighe è già di per sé enorme e frequentemente concausa di
alluvioni devastanti. Il funzionamento degli invasi connesso alle
manipolazioni del meteo unisce due ambiti estremamente complessi. Le
modifiche pesanti di condizioni geofisiche e atmosferiche rappresentano
un aspetto rilevante di geo-ingegnerizzazione del pianeta.
Alcuni dati recenti:
Esempio storico della correlazione tra dighe e inseminazione è il
deserto del Negev. Nel 2006 un’operazione mostrò l’aspetto di uso
strategico e il carattere di arma delle dighe.
Israele apre le dighe del Negev e allaga le strade di Gaza.
… le autorità israeliane hanno aperto le dighe nel deserto del Negev
in direzione della Valle di Gaza provocando l’allagamento di molte
strade alternative.
Queste strade sono usate dagli abitanti della
Striscia di Gaza da quando, a giugno di quest’anno,le forze di
occupazione hanno bombardato quelle principali e i ponti. La decisione
di Israele ha prodotto la separazione della Striscia in due parti:
l’allagamento ha provocato la chiusura della strada Salahuddin, via di
comunicazione tra nord e sud, e della strada costiera. FONTE
2011 ALLUVIONI IN AUSTRALIA
Un mese di piogge torrenziali aveva finito per allagare un’area del Queensland grande come Francia e Germania.
Fu accusata La Snowy Hydro che
gestisce sia le dighe che le modifiche delle piogge in
Australia/Greensland. Nel 2011 dovette aprire le dighe per un eccesso di
piogge. Erano in corso operazioni di cloud seeding.
L’ Australia vide una devastazione senza precedenti. Qualcuno domandò: lavoravano bene le dighe? Did the dams work?
2011 La più violenta alluvione in Thailandia degli ultimi 50anni
Erano in corso estese operazioni di cloudseeding. Le dighe furono aperte per evitare il collasso.
Thailandia: acqua dal cielo e acqua dalle dighe ad inondare-bangkok/
2011 Ingenti alluvioni nel bacino del Missouri
Due centrali nucleari furono a rischio. Il cloud seeding aveva
alimentato in eccesso lo Snowpack a Monte, un rapido scioglimento
alimentò laghi ed invasi oltre il limite delle loro capienze. I corps
aprirono le dighe e lo fecero tardi. Dopo il grande diluvio, gli stessi
corps, the Army Corps of Engineers, bussarono alle porte degli abitanti
della valle, offrendo di acquistare le terre devastate.VEDI ARTICOLO
2013 ALLUVIONE UTTARAKHAND in TIBET
11mila dispersi e 100mila i senza tetto VEDI DATI
20 domande sul disastro di Uttarakhand espone QUESTO ARTICOLO
La lista potrebbe proseguire…
Particolarmente sentito e seguito in tutto il mondo fu il diluvio di Firenze del 1966.
Non furono indicati come fattori rilevanti né cloud seeding né dighe
incapienti. I responsabili degli impianti rassicurarono su buon
funzionamento e corretta gestione.
Ma alcuni dati non diffusi fanno riflettere e porre domande sull’onda che investì la città d’arte.
Segue: PARTE 2
Nubi inseminate, piogge pilotate e invasi straripanti: disastri ambientali e molte domande -
L’ ALLUVIONE DI FIRENZE DEL 1966
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