giovedì 27 marzo 2014

ACCORDI tra K. Van Miert e B. Andreatta




Privatizziamo: “ce lo chiede l’Europa”


La storia che caratterizza il percorso della “europeizzazione” italiana ci regala sempre personaggi dai tratti singolari. Uno di questi è Karel Van Miert. Politico di nazionalità belga, socialista “eclettico”  visto l’amore verso il liberismo, pluri-commissario europeo dal 1989 al 1999 e consulente di Goldman Sachs.
Karel Van Miert è ricordato come uno dei padri della politica europea della concorrenza. Io invece lo vorrei ricordare come il mandante europeo dell’assassinio delle imprese pubbliche italiane.
Le privatizzazioni “ce le ha chieste l’Europa”, ma per bocca di Karel Van Miert.
Nel  gennaio del  1993 si insediava la commissione europea  Delors III, che vedeva quale commissario alla concorrenza proprio Karel Van Miert.
Facendo una rapida contestualizzazione storica si può dire che il circo di “Mani Pulite” distraeva gli italiani da almeno un anno, Falcone e Borsellino erano stati ammazzati 6 mesi prima provocando un clamore mediatico senza pari, Maastricht era stato ratificato 2 mesi prima (30/10/1992) e Giuliano Amato guidava un governo politico che stava per cedere il passo al governo tecnico di Carlo Azeglio Ciampi.
In questo “tranquillo” periodo della storia recente italiana Van Miert bussava alla nostra porta e ad accoglierlo c’era [rullo di tamburi e squilli di trombe] Beniamino Andreatta.
Per chi non lo sapesse l’economia italiana, che ha vantato la quinta posizione a livello mondiale, era incentrata sul sistema dello “Stato imprenditore” che operava in regime di concorrenza con i privati e in regime di monopolio in settori ritenuti strategici per l’interesse nazionale.
Questo era il modello “economico costituzionale” e questo modello fu applicato e perseguito dal dopoguerra fino alla fine degli anni’70, periodo in cui sono iniziati i dibattiti a livello politico sulla “necessità” di dover cambiare corso.
Andreatta è stato uno di quei politici che ha contribuito in maniera determinante alla politica del “nuovo corso”. Fu lui a volere Romano Prodi alla guida dell’IRI nel 1982 e fu lui a spingerlo verso la strada delle  privatizzazioni che inaugurò con la vendita della Alfa Romeo  alla Fiat nel 1986.
Le noie dovute alla mancata vendita in blocco della SME a De Benedetti  sospese la stagione delle privatizzazioni, che però fu ripresa nel 1993.
Karel Van miert, forte dei cambiamenti posti in essere dall’Atto Unico Europeo  (1986) e dal trattato di Maastricht (1992), in qualità di commissario europeo alla concorrenza intimò alla Repubblica italiana di adeguarsi alle normative europee che non tolleravano aiuti di Stato, minacciando sanzioni.
Il “caso italiano” fu montato sul dossier dell’EFIM e su quello dell’ILVA .  A Luglio del 1993 il ministro degli esteri del Governo Ciampi, Beniamino Andreatta, inviò una lettera al commissario Van Miert difendendo l’operato del governo italiano, non nel merito della questione attinente agli aiuti di Stato nei confronti di un’azienda di Stato,  ma semplicemente rilevando che tali aiuti non erano ancora stati erogati, per cui non vi erano le condizioni per l’elevazione delle sanzioni da parte della UE nei confronti dell’Italia.
Alla lettera seguì un accordo tra il governo italiano e la commissione europea. I termini dell’accordo vennero ben spiegati nel 2001 dal ministro dell’economia  Vincenzo visco a pag. 14 del LIBRO BIANCO SULLE PRIVATIZZAZIONI:
 
 

“Un impulso determinante al processo di privatizzazione arrivò dall’Europa. Non era solo la grande pressione sul risanamento della finanza pubblica imposto dal Trattato di Maastricht a spingere verso le privatizzazioni, strumento prezioso per ottenere risorse utili ad abbattere il debito pubblico. Due eventi specifici ebbero un effetto diretto sull’irreversibilità del processo.
Il primo fu il cosiddetto “accordo Savona-Van Miert” (1993), che permise allo Stato italiano di varare la ricapitalizzazione della siderurgia – allora in grave crisi – a patto di una sua privatizzazione. Il secondo, di portata ben più ampia, fu il protocollo, siglato nell’estate del medesimo anno, dall’allora Ministro degli Esteri, Beniamino Andreatta e da Karel Van Miert, Commissario europeo alla concorrenza.
Il protocollo impegnava il governo italiano a ridurre ’indebitamento delle imprese pubbliche fino a portarlo a “livelli fisiologici, cioè a livelli accettabili per un investitore privato operante in condizioni di economia di mercato”. Questo processo avrebbe dovuto concludersi entro la fine del 1996.
L’accordo raggiunto in sede comunitaria, inoltre, non consentiva più la garanzia illimitata dello Stato, in qualità di socio unico, sui debiti delle società controllate al 100%, in quanto fattore distorsivo della concorrenza. Ciò imponeva esplicitamente allo Stato italiano di cedere quote di capitale delle imprese pubbliche”
Appare chiaro, quindi, agli occhi del lettore che il processo di privatizzazione che è seguito agli accordi tra Karel Van Miert e Beniamino Andreatta è stato voluto ed ottenuto dall’Unione Europea. L’Unione Europea ci ha imposto di svendere le nostre aziende pubbliche e i politici come Beniamino Andreatta sono stati ben felici di eseguire gli ordini.
Abbiamo privatizzato e svenduto un patrimonio industriale e bancario che non aveva precedenti in nessun paese al mondo.  L’elenco in calce ne è la prova.
Oggi viviamo le conseguenze di una desertificazione economica, ma sono sicuro che verrà il giorno che CI LIBEREREMO DALL’UNIONE EUROPEA e quello stesso giorno costituiremo il “nuovo IRI” tornando ad applicare il modello economico contenuto nella Costituzione Repubblicana. Questa è la via da percorrere.
Tutto il resto è Renzi.

 
Venditore Società data cessione Acquirente
       
TESORO IMI 1 (27,45%) (1) 1994 OV
TESORO INA1 (47,25%) 1994 OV
TESORO IMI 2 (14,48%) (2) 1995 Nucleo stabile – Vari
TESORO INA 2 (18,37%) 1995 Vari
TESORO ENI 1 (15%) 1995 OV
TESORO INA 3 (31,08%) obbligazioni conv. 1996 Vari
TESORO IMI 3 (6,94%) 1996 Investitori professionali (3)
TESORO ENI 2 (15,81%) 1996 OV
TESORO ENI 3 (17,6%) 1997 OV
TESORO Telecom Italia (4,69%) (4) 1997 Nucleo stabile
TESORO Telecom Italia (20,28%) 1997 OV
TESORO SEAT (44,74%) 1997 Vari (cordata di investitori finanziari guidata dalla Comit)
TESORO Istituto Bancario San Paolo (3,36%) (5) 1997 OV
TESORO Banco di Napoli (60%) 1997 BN Holding (BNL – INA)
TESORO Telecom Italia (3,03%) (greenshoe) 1998 OV
TESORO SEAT 1998 Conguaglio
TESORO ENI 4 (14,21%) 1998 OV
TESORO BNL (25,00%) (6) 1998 Nucleo stabile
TESORO BNL (36,54%) (7) 1998 OV
TESORO BNL (5,56%) (greenshoe) 1999 OV
TESORO ENEL 1 (31,7%) 1999 OV
TESORO Mediocredito Centrale (100%) 1999 Banca di Roma
TESORO Unim (1,19%) (adesione a OPA) 1999 Milano Centrale
TESORO CIS (53,23%) 2000 Banca Intesa
Efim* SIV (100%) 1993 Pilkington – Techint
Tesoro, Consap, Banco di
Napoli, RAS, INPS, INAIL, Banca Pop. Novara, Banca Pop.
Bergamo
IMI (36,46%) 1994 OV
Consap Nuova Tirrena (91,1%) 1996 Toro Assicurazioni
Efim* Comital # 1996 Saiag – Efibanca
Efim* Comparto alluminio Efim 1996 Alcoa Italia
Comune di Genova AMGA (48,99%) 1996 OV
Efim* Eurallumina (52,1%) 1997 Comalco, Glencore
Gruppo Bancario San
Paolo, Tesoro, FS, Ente
Banca Naz. Comunicazioni
San Paolo 1 (23,2%) 1997 OV
Comune di Milano AEM (49%) 1998 OV
Tesoro, INPS, INAIL,
ONC, FS, INAM, Banco di
Sicilia, INAPLI
BNL (53,2%) 1998 OV
MPS Banca Monte dei Paschi (27%) ^ 1999 OV
Comune di Roma ACEA (49%) 1999 OV
Comune di Como ACSM (25%) 1999 OV
Vari Aeroporto di Firenze (35,46%) 2000 OV
IRI AdR (45%) (Operazione di COFIRI) 1997 lug OV
IRI AdR (3%) 1999 Ott Comune di Roma e altri
IRI AdR (51,17%) 2000 Leonardo (Gemina, Falck, Compagnia
Italpetroli, Impregilo)
IRI Alitalia (18,38%) 1998 Investitori istituzionali
IRI AST (100%) 1994 Lug KAI (Krupp e altri)
IRI AST 1996 Conguaglio
IRI Autostrade (56,57%) 1999 Dic OV
IRI Autostrade (30%) 2000 Schema28 (Edizione Holding,
Fondazione CRT, Acesa Italia, INA, UniCredito Italiano, Brisa
IRI Banca Commerciale Italiana (51,3%) 1994 Feb OV
IRI Banca di Roma (14,4%) 1997 Dic OV
IRI Banca di Roma 1999 Gen Conversione azioni al servizio POC
IRI Cementir (51,78%) 1992 Caltagirone
IRI Credito Italiano (54,8%) 1993 Dic OV
IRI Finanziaria Autogrill (15,2%) 1996 Mag Adesione a OPA residuale
IRI Finanziaria   CBD  (Cirio   Bertolli   De
Rica) (62,1%)
1993 Ott FI.SVI. (poi girata a Sagrit)
IRI Finanziaria Italgel (62,1%) 1993 Ago Nestlè SA
IRI Finmeccanica (43,72%) azioni 2000 OV
IRI Finmeccanica obbligazioni conv. 2000 Investitori professionali
IRI ILP Ilva Laminati Piani (100%) ° 1995 RILP (Riva)
IRI SEAT (44,7%) § 1997 Nov De Agostini e altri
IRI SEAT 1998 Conguaglio
IRI SME 1 (32%) 1994 Dic Edizione Holding e altri
IRI SME 2 (14,9%) 1995 Ago Schemaventi – Crediop
IRI SME 3 (15,2%) 1996 Mag Adesione a OPA residuale
IRI Telecom Italia (30%) § 1997 Nov OV
IRI Tirrenia (15%) 2000 Mediobanca
IRI (caposettore) Acciaierie  di  Cornigliano   (40,9%)  –
Iritecna
1997 Giu Riva Acciaio
IRI (caposettore) Acciaierie   e   Ferriere    di   Piombino
(100%) – Iritecna
1992 Nov Lucchini
IRI (caposettore) Alfa     Romeo     Avio     (77,5%)     –Finmeccanica 1996 Dic Fiat Avio
IRI (caposettore) Alfa Romeo Avio (22,5%) – Alitalia 1997 e 1998 Fiat Avio
IRI (caposettore) Ansaldo  Sistemi  Industriali  (100%)  –
Finmeccanica
1999 Dic HVE ASI Holding B.V.
IRI (caposettore) Ansaldo        Trasporti        (22%)        –
Finmeccanica
1993 Dic Investitori istituzionali
IRI (caposettore) Ansaldo        Trasporti        (15%)        –
Finmeccanica
1994 Investitori istituzionali
IRI (caposettore) Aree e immobili di Piombino – Iritecna 1997 Gen Lucchini Siderurgica
IRI (caposettore) Brown      &      Sharpe       (26%)      –
Finmeccanica
1996 Ott Mercato
IRI (caposettore) Cogne    Acciai    Speciali    (100%)    –
Iritecna
1994 Mar Geval (Marzorati)
IRI (caposettore) Condotte (45,7%) – Fintecna 1997 Mar Ferrocemento
IRI (caposettore) Condotte (50,1%) – Fintecna 1999 Gen Ferrocemento
IRI (caposettore) CSM (23%) – Sofinpar 1997 Mag AST e Dalmine
IRI (caposettore) Dalmine (84,08%) – Iritecna (^^) 1996 Feb Techint – Siderca
IRI (caposettore) DEA (100%) – Finmeccanica 1994 Set Brown & Sharpe Manufacturing
IRI (caposettore) EBPA  Elsag  Bailey  Process Automation  NV  (39,3%)  – Finmeccanica (°°) 1993 Nov OV
IRI (caposettore) EBPA       Elsag       Bailey       Process
Automation NV (8,6%) – Finmeccanica
1994 Dic Merrill Lynch
IRI (caposettore) EBPA           Elsag     Bailey     Process
Automation (62%) – Finmeccanica
1998 Ott ABB
IRI (caposettore) Esaote – Finmeccanica 1994 Mag Diversi (MBO)
IRI (caposettore) Garboli Rep (69,4%) – Iritecna 1998 Mag Conicos
IRI (caposettore) GMT  Grandi  Motori  Trieste  (60%)  –
Fincantieri ^
1999 Mar Scambio contro 3,2% di Wartsila
IRI (caposettore) Ilte (49%) – STET 1995 Dic New Interlitho Italia (Farina)
IRI (caposettore) Ilte (13,1%) – STET 1996 New Interlitho Italia (Farina)
IRI (caposettore) ISE (74%) – Iritecna 1995 Feb Edison – EdF
IRI (caposettore) Italia di Navigazione – Finmare 1998 Ago D’Amico International – Acconto
IRI (caposettore) Italia di Navigazione – Finmare 1999 Feb D’Amico International – conguaglio
IRI (caposettore) Italimpianti (100%) – Fintecna 1995 Set Mannesmann – Techint
IRI (caposettore) Italinpa (100%) – Fintecna 1999 Feb Soc. Europea de Estacionamentos
IRI (caposettore) Italstrade (49%) – Fintecna 1997 Mar Astaldi
IRI (caposettore) Italstrade (51%)  – Fintecna 1998 Dic Astaldi
IRI (caposettore) Italtel (40%) – STET ** 1995 Mar Siemens AG
IRI (caposettore) Lloyd Triestino – Finmare 1998 Lug Balsam Estate (Evergreen) – Acconto
IRI (caposettore) Lloyd Triestino – Finmare 1999 Giu Balsam Estate – conguaglio
IRI (caposettore) Lucchini Siderurgica (40%) – Sofinpar
§§
1996 Dic Lucchini
IRI (caposettore) MAC (50%) – Finmeccanica 1996 Giu Marconi
IRI (caposettore) New   Sulzer    Diesel   (50%),    Diesel
Ricerche   (100%)   e   Grandi   Motori
Trieste (40%) – Fincantieri ^
1997 Apr Wartsila NSD (Finlandia) (incluso
12,2% Wartsila)
IRI (caposettore) Nuova      Portello       S.p.A.       (33%)
(immobiliare) – Fintecna
1999 Dic Ipermagenta
IRI (caposettore) Nuova        Portello        srl        (100%)
(immobiliare) – Fintecna
1996 Ott Cristallo srl (Finiper)
IRI (caposettore) PAI (49%) e Alidolce (100%) – SME 1992 Unichips
IRI (caposettore) Pavesi 1 (10%) – SME 1992 Barilla
IRI (caposettore) Pavesi 2 (41%) – SME 1993 Gen Barilla
IRI (caposettore) Ponteggi Dalmine (100%) – Fintecna 1999 Set Marcegaglia
IRI (caposettore) Ramo  aziendale  manutenzioni  –  The
Dee Howard – Finmeccanica
1998 Giu Diversi (MBO)
IRI (caposettore) Sidermar  (49%)    –  Iritecna  v.  anche
Finmare
1995 Italbulk (Coeclerici)
IRI (caposettore) Sidermar (51%) – Finmare 1995 Italbulk (Coeclerici)
IRI (caposettore) Sogea e  Forus  (Maccarese)  (100%)  –
Iritecna
1998 Dic Edizione Holding
IRI (caposettore) STMicroelectronics 1 (10,5%) – MEI 1999 Set OV
IRI (caposettore) STMicroelectronics 2 (11,3%) – MEI 1995 Ott OV
IRI (caposettore) STMicroelectronics 3 (13,1%) – MEI 1998 Giu OV
IRI (caposettore) STMicroelectronics 4 (14,8%) – MEI 1994 Dic OV
IRI (caposettore) Tubi Ghisa (75%) – Iritecna 1992 Dic Pont-à-Mousson SA
IRI (caposettore) US&S (38,4%) – Finmeccanica (°°) 1993 Dic OV
IRI (caposettore) Vertek srl (100%) – Iritecna 1992 Nov Lucchini
IRI (caposettore) Vitroselenia (100%) – Finmeccanica 1992 Lug Avioelettronica Sarda
ENI Agip Argentina (gpl e metano autotraz.)
(100%)
1993 YPF Yacimentos Petroliferos Fiscales
(Stato argentino)
ENI Agip  Australia  (100%)  (minerali  non
ferrosi)
1994 Gruppo Resolute Resources Ltd.
ENI Alcantara (51%) 1994 Toray Ind.
ENI Chimica Larderello (100%) 1993 Anaconda srl (Gruppo DGHA)
ENI Ed. Il Giorno + Nuova Same (100%) 1997 Poligrafici Editoriale
ENI EniChem Augusta (70%) 1995 RWE Dea
ENI Condea Augusta ex-EniChem (14,25%) 1999 RWE Dea
ENI EVC International NV (34,2%) 1994 OV #
ENI Inca International (80%) 1995 Dow
ENI LDPE – ramo aziendale (EniChem) 1993 Elf Atochem SA
ENI Liquipibigas Distribuzione (100%) 1994 Novogas SpA (Gruppo Primagaz)
ENI Montefibre (66,4%) e Saria (100%) 1996 OV
ENI Montefibre – azioni di risp. (47,6%) 1997 Vari
ENI Motels – ramo aziendale 1992 Natwest Assets Ltd
ENI Motels * – ramo aziendale 1998 Westmont e Whitewall
ENI NST          Nuova          Società          di
Telecomunicazioni (100%)
1998 Albacom
ENI Nuovo Pignone (69,3%) 1993 General Electric
ENI Nuovo Pignone (9,35%) 1998 General Electric
ENI PCBI (50%) 1994 Gruppo Degussa
ENI Polietilene – ramo aziendale 1995 Union Carbide
ENI SAIPEM (18,75%) 1998 OV
ENI Telecomunicazioni – joint venture (uso
cavi fibra ottica)
1997 Albacom
ENI Attività meccanotessile:    
ENI Cognetex (100%) 1993 Gruppo Orlandi
ENI Matec (100%) 1993 Lonati srl
ENI Savio Macchine Tessili (100%) 1995 Industrie Meccanotessili (j-v tra Comit
e Investitori Associati SA)
ENI Attività chimica fine (rami aziendali):    
ENI -  AMPL  e  Ausiliari  Gomme-Rav7  e
Dhad
1994 Great Lakes Chemical Corp.
ENI - difenoli e derivati 1994 Borregard Industries Ltd.
ENI - dispersioni viniliche 1994 Mapei
ENI - industrie resine speciali IRS 1994 Piqual srl
ENI - formulati epossidici 1994 Ciba Geigy
ENI - perossidi 1994 Akzo Chemicals
ENI - tecnoprene 1994 P Group SpA (angloamericana)
ENI - policarbonato (Terni) 1995 Bayer Italia
ENI - catalizzatori 1995 Sud Chemie
ENI Attività Carbone:    
ENI - Agip Coal South Africa (100%) 1993 Duiker Exploration Ltd. (Gruppo
Lohnro)
ENI - Nuova Italiana Coke (100%) 1994 Topfin srl (privato locale)
ENI - Agip Coal Holding USA Inc. 1994 Catenary Coal Holding
ENI - Agip Coal America Inc. (100%) Gruppo Arch Mineral Corp.
ENI -   Carbones   del   Guasare    (49,48%)
(controllata                   congiuntamente,
consolidata proporzionalmente)
1995 Shell e Ruhrkohle
ENI - United Colleries J.V. (95%) 1995 Abelshore Pty Ltd (Gruppo White
Mining Ltd)
ENI Attività fertilizzanti:    
ENI - R.A. fosfato biamm. DAP – Conserv 1992 I.M.C. Fertilizer Inc
ENI - Isagro srl (100%) 1993 Sipcam spa e Manisa srl
ENI -   Nuova   Terni   Industrie   Chimiche
(100%) e ramo az. Nutriplant
1996 Norsk Hydro
ENI - R.A. fertilizzanti – Ferrara, Ravenna,
Barletta
1996 Hydroagri Nederland (Gruppo Norsk
Hydro)
ENI - Sariaf (99,89%) 1997 Diva srl
ENI Metallurgia non ferrosa:    
ENI - Pieve Vergonte 1992 Sitindustria SpA
ENI - bronzi e ottoni Paderno Dugnano 1996 Sitindustria SpA
ENI -  piombo  secondario  –  Marcianise  e
Paderno Dugnano
1996 Quexco Metallurgica spa
ENI - ramo Ponte Nossa 1994 Ponte Nossa SpA (Gruppo Cogefin,
Lucchini)
ENI - Sacal spa (100%) 1993 Rotamfer (Gruppo Cordioli)
ENI - Porto Marghera 1996 Sacal (Cordioli)
ENI - Porto Vesme / San Gavino 1999 Glencor International AG
ENI - Sulmona 1994 Sitindustria SpA (Bocciolone)

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