Ucraina, le vere falsità che
ingannano l'opinione pubblica mondiale
Poco prima dell’attacco NATO, tutta l’opinione pubblica
mondiale rimase impressionata da fotografie aeree che mostravano cumuli
di terra che, ripetevano i media, racchiudevano corpi di vittime
kossovare innocenti trucidate dagli spietati serbi.
Peccato che, alla
fine della guerra, i medici di varie nazioni inviati dal Tribunale
Penale Internazionale scoprirono trattarsi, nella maggior parte dei
casi, solo di terra smossa che non copriva un bel niente: anche nelle
poche vere fosse dove furono ritrovati corpi, i medici stabilirono
essere cadaveri seppelliti a guerra già iniziata e la cui etnia era
impossibile accertare.
Le foto comunque erano già bastate all'Alleanza
Atlantica per giustificare davanti alle opinioni pubbliche le ragioni
per la guerra e ottenere così il consenso dei più.
Lo
stesso metodo, disinformazione e propaganda, è quanto sta avvenendo oggi
a proposito della questione Ucraina. I giornali, alcuni in buona fede,
altri molto meno, continuano a sostenere concetti la cui veridicità o
coerenza è per lo meno dubbia.
Vediamone alcuni.
1.Il
popolo ucraino si è democraticamente ribellato contro un governo
illegittimo e la crudele repressione attuata dalle forze di polizia è
stata un’operazione dittatoriale per contrastare la volontà popolare.
Ma
le elezioni che portarono al potere Yanukovich e il suo partito furono
giudicate “sufficientemente corrette” dagli osservatori internazionali
dell’OSCE e quindi quel governo era, a tutti gli effetti, legittimo.
In
qualunque parte del mondo, quando le manifestazioni di piazza diventano
violente, è dovere delle locali forze dell’ordine intervenire per fare
rispettare la legge.
2. Il
presidente Yanukovich e il suo governo sono stati democraticamente
destituiti dal Parlamento Ucraino, che ha così dato spazio alla volontà
della maggioranza dei cittadini.
Su quel
“democraticamente” ci sarebbe molto da discutere perché è sotto gli
occhi di tutti che il Parlamento ha dovuto decidere sotto la pressione
della violenza e non certo a seguito di una normale dialettica politica.
Il nuovo Governo non ha avuto nessuna legittimità elettorale e, tra
l’altro, è, pure lui, contestato da una gran parte degli stessi
manifestanti.
3. La
maggioranza degli ucraini è scesa in piazza perché non ha condiviso la
decisione di Yanukovich di abbandonare il tavolo delle negoziazioni con
l’Unione Europea.
Visto da lontano e in base alle
sole informazioni ripetute dai media occidentali sembrerebbe così,
salvo che la stessa USAID, ente governativo americano, aveva svolto in
Ucraina, pochi giorni prima, un’indagine dalla quale risultava che solo
il 40% degli Ucraini preferiva l’opzione europea.
E’ inoltre risaputo
che tra costoro molti erano, e sono, illusi dal pensare che
l’associazione economica con l’Unione Europea possa coincidere con un
futuro di ricchezza per ciascuno e di fine delle difficoltà economiche
che tuttora soffocano il Paese.
4.
Il desiderio manifestato dal governo di Crimea di far svolgere un
referendum per chiedere l’indipendenza e la richiesta di adesione alla
Federazione Russa sono contro la Costituzione Ucraina. Poiché la Russia
appoggia tali richieste, si pone fuori del diritto internazionale e
l’invio di propri militari in Crimea per proteggere la locale
maggioranza russa da discriminazioni costituisce una condannabile
invasione.
USA e Governi Europei che sostengono
quanto sopra dimenticano quanto essi stessi fecero con il Kosovo.
Nessuno si domandò cosa dicesse in proposito la Costituzione Serba e
tantomeno se ci fossero cittadini europei o americani da salvaguardare.
Fu proprio dopo quella guerra che molti Paesi decisero di riconoscere il
Kosovo come Stato indipendente, violando, allora sì ogni diritto
internazionale.
5. Il
nuovo governo di Kiev è e sarà democratico e non ha alcuna intenzione
di discriminare cittadini di etnia diversa da quella ucraina.
Strano,
però, che uno dei primi provvedimenti votati “democraticamente”
proibisse l’uso della lingua russa su tutto il territorio ucraino.
Quel
provvedimento è stato ritirato solo dopo i “suggerimenti “ degli europei
che, oltre a vergognarsene, temevano le ripercussioni, negative per
l’immagine, che ne derivavano.
Strano anche che interi
gruppi di cosiddetti manifestanti abbiano fatto a gara nell’urlare
insulti e minacce antisemite, razziste e contro la popolazione di
origine russa.
6. Gli
europei desiderano da sempre che l’Ucraina entri nell’Unione,
percependola come parte integrante dell’organismo politico europeo.
Niente
di più falso! La maggior parte dei cittadini europei non ha alcun
desiderio, né interesse, a che l’Ucraina faccia parte dell’Unione
Europea. Senza contare che la crisi economica è talmente forte da
rendere economicamente impossibile, se non suicida, pensare di poter
provvedere al risanamento della disastrata economia ucraina.
Quei
politici europei che hanno promesso 15 miliardi di euro come aiuto
immediato al nuovo Governo ucraino dovrebbero spiegare ai cittadini di
ogni Paese membro dell’Unione da dove arriverebbero quei soldi, cioè da
quali tasche saranno presi. E già che ci sono dicano anche come pensano
di continuare con gli aiuti dopo che quel primo “dono” si sarà
velocemente esaurito. Altri fondi per aiutare le aree depresse?
E altri
ancora per pagare gas e petrolio che non avranno più i prezzi agevolati
prima garantiti da Mosca? I cittadini europei amano gli Ucraini, ma non
possono ne’ vogliono un altro Paese che gravi ancora di più sulle
sofferenti economie comunitarie.
7.Le
forze politiche progressiste di tutto il mondo stanno dalla parte dei
ribelli ucraini perché bisogna stare sempre con il “Paese reale” e non
con il “Paese legale”.
Chiamare “Paese reale”
gruppi di persone che sfasciano i palazzi delle Istituzioni, uccidono
poliziotti e non rispettano le loro stesse leggi è un atteggiamento
pericoloso, soprattutto quando è molto dubbio il consenso vero che
costoro hanno nel resto della popolazione.
Ma, si dice, i “progressisti”
stanno sempre con i rivoluzionari. Perché, allora, in Venezuela questi
stessi “progressisti” difendono il legittimo governo Maduro e non i
ribelli che manifestano da settimane nelle piazze?
La
verità è che quanto successo in Ucraina ha più a che fare con la
geo-politica che con i bisogni del popolo. Qualcuno, in occidente ha
nostalgia della Guerra Fredda e continua a pensare sia una necessità
“contenere” la Russia, ancora identificata con “ il nemico”.
Chi
dispensa false informazioni e false promesse non ha a cuore la sorte
degli ucraini e li sta usando come semplice strumento per tutt’altri
scopi che non possono essere dichiarati apertamente.
E’ importante,
quindi, che noi, cittadini europei, si sappia distinguere tra
informazioni e propaganda e, poi, ognuno scelga liberamente da che parte
stare.
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/2014_03_11/Ucraina-per-cittadini-europei-e-importante-distinguere-tra-informazioni-e-propaganda-3826/
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/2014_03_11/Ucraina-per-cittadini-europei-e-importante-distinguere-tra-informazioni-e-propaganda-3826/
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