domenica 16 marzo 2014

SE POTESSI AVERE MILLE EURO AL MESE



Teste Libere 

Renzi e SE POTESSI AVERE

MILLE EURO AL MESE .....

(la canzone nacque con 'mille lire' al mese, ma nel frattempo c’è stata la ..'svalutescion' :-D )

Il nuovo Presidente del Consiglio, sa benissimo di essere stato messo a gestire un sistema creato dalla grande finanza, basato sull’ingiustizia e sulla distruzione di culture, economie e sovranità nazionali; ma sa anche che loro lo hanno messo lì perché i modelli precedenti, Monti-Letta, erano ormai superati e obsoleti, poiché non facevano mistero di essere i garanti ed i fedeli esecutori dei programmi decisi dalle famiglie della grande finanza per l’Europa e per l’Italia (Bilderberg/Trilaterale/ Troika).
La stessa Merkel, nel 2013 per vincere le elezioni tedesche dovette fingere di essere un difensore degli interessi del suo popolo, contro l’attuale Europa, arrivando persino a ventilare una eventuale uscita dall’€.
Nel primo tempo della nuova commedia, quella di cui Renzi è primattore e che finirà l’indomani delle elezioni europee, abbiamo già visto le scenette dei finti contrasti, concordati, con la Camusso e con Vespa e vedremo anche le finte litigate con la Merkel, la BCE e il Fondo Monetario Internazionale; ma è un copione già scritto, in cui anche Fratelli d’Italia, Lega e Lista Tsipras faranno la loro parte per intercettare e riportare dentro al sistema le spinte euroscettiche e No euro.
Trascurando in questa sede le questioni delle coperture tributarie e dei tagli della stesa pubblica, nonché quelle del superamento ‘de facto’ dell’art.18, veniamo alla questione degli 80 Euro al mese, che hanno preso la scena politico-mediatica.
 
Ottanta euro in più al mese:
 
- non sarebbero nulla per i politici, camerieri e maggiordomi delle banche e delle multinazionali;
 
- sarebbero una manna dal cielo per disoccupati, precari e pensionati sotto la soglia di povertà (a questi avrebbe pensato La Pira, l’unico Sindaco di Firenze che abbia predicato, e praticato, davvero l’aiuto per i poveri, i deboli e gli esclusi, che …con tutto il rispetto per i loro problemi e difficoltà, in questa sfortunata Italia, non sono certo quelli che hanno trovato o conservano un lavoro mensilmente retribuito con cifre certo insufficienti, ma che sono un sogno per milioni e milioni di italiani);
 
- saranno cosa utile per i bilanci familiari, di tanti lavoratori, messi in questi anni a soqquadro da mancati rinnovi contrattuali, casse integrazioni e tagli salariali ‘di solidarietà’, a fronte di consistenti aumenti di prezzi e tariffe, pubbliche e private.

Questi 1.000 € all’anno che lo Stato rinuncerà a prelevare dai loro stipendi e salari è la parte più enfatizzata ma è anche la meno vera dell’intero evento mediatico renziano. Come non ridere alla affermazione di Renzi che lui, se non fossero sopraggiunte questioni giuridico-procedurali, avrebbe voluto farli incassare prima del voto europeo ? ‘Excusatio non petita, accusatio manifesta’, che non ha fatto altro che sottolineare lo stretto rapporto tra tali misure decise dal suo governo e l’imminente tornata elettorale per il Parlamento europeo e per tanti Enti Locali.
CGILCISLUIL, i tre sindacati gestiti dal PD, si sono in questi anni acconciati a gestire la crisi dentro alle coordinate che ricevevano dal PD e che erano il riflesso delle scelte politiche volute dalle banche e dalle multinazionali (tutti dovrebbero ricordare il sostegno politico che Renzi diede a Marchionne); ma quelle politiche dilagate dal 1992 in poi, hanno prodotto un ventennio catastrofico con centinaia di migliaia di aziende chiuse e/o fallite, con milioni di posti di lavoro persi, e altrettanti milioni di giovani senza lavoro o alle prese con lavoro nero e precario.
Ciò ha enormemente ridotto la fiducia del mondo del lavoro verso i sindacati.
Ora le strutture sindacali, con i loro funzionari e delegati sindacali non andati a fare i sindaci o gli assessori del PD, sono ricompattate e schierate per i prossimi impegni elettorali (anche se la maggioranza degli iscritti e dei ‘manifestatori’ sindacali è costituita da pensionati, totalmente ignorati dal ‘pacchetto Renzi’, ma questi sono saldamente gestiti, sindacalmente, ‘ludicamente’ ed elettoralmente, da ex amministratori, cooperatori, sindacalisti e dirigenti del partito e partiti satelliti dl centrosinistra che così ‘arrotondano’ la propria pensione e non hanno bisogno di ‘aumenti’).

Sui media, i grandi economisti e cattedratici parlano di rilancio della domanda interna con questi 10 miliardi che andranno tutti ‘sul mercato’ e produrranno l’apertura di nuove imprese e un significativo taglio della disoccupazione; questi ‘esperti’ che maramaldeggiano sui media, sono gli stessi che dal 2009, ogni anno, hanno giurato che la ripresa era in arrivo per l’anno successivo, e anche stavolta ci raccontano una gran balla !

1) I dieci miliardi non arriveranno tutti il Primo Maggio 2014, ma sarà meno di un miliardo al mese ad entrare nelle tasche dei lavoratori dipendenti e nessuno può giurare quale quota andrà subito spesa, quale inviata ai figli emigrati per trovare lavoro, quale a chiudere buchi con le banche, quale in risparmi per l’incerto futuro.
Ma qualora andassero tutti ad aumentare la domanda interna, cosa produrrebbero ? Si veda il grafico, fonte ISTAT: nel quarto trimestre del 2010 la domanda interna era di circa 360 miliardi, nel 2012 di 320, immettendovi 10 miliardi, nella migliore delle ipotesi scolastiche, torniamo ai livelli del secondo trimestre 2012..in piena crisi !

2) Andassero tutti a rafforzare l’acquisto di merci e beni di consumo, andrebbero tutti nei bilanci delle imprese italiane? Rafforzerebbero la domanda di merci italiane o continuerebbe la crescita di quelle tedesche, giapponesi, ecc. (es. auto, elettronica…) o di quelle a minor prezzo cinesi e rumene? 
Va altresì detto che, con un dollaro a 1,40 sull’Euro, anche le merci e i beni USA acquisiscono una significativa forza di ingresso nel mercato europeo, e che, con l’imminente imposizione del TTIP (l’accordo di partenariato transatlantico fra USA e UE), le cose peggioreranno ulteriormente per l’Europa e ancor più per i paesi incapaci di investire in sviluppo tecnologico, come l’Italia.
Infine, quand’anche andassero tutti investiti in merci prodotte in Italia, nessun serio economista può sostenere che i ‘benefici’ arriverebbero ‘subito’ nel 2015, mentre noi è…IERI che avremmo dovuto gestire una fase di allargamento della spesa pubblica per sostenere le imprese e il lavoro …se fossimo un popolo sovrano e non asservito e se avessimo la moneta di proprietà del popolo e non dei banchieri privati.

Meno di un italiano su sei avrà 80 €. in più al mese, BCE, FMI e Commissione Europea permettendo; ne siamo lieti, anche se ciò non cambierà la loro vita; e non la cambierà anche perché loro e noi tutti saremo presto di fronte agli effetti imposti dal Fiscal Compact e ai ‘normali’ aumenti di tasse, tariffe e balzelli, uniti al taglio della spesa pubblica (che porta alla riduzione della domanda aggregata, e farà quindi calare nuovamente la massa monetaria circolante, e quindi quella ‘domanda interna’, che oggi ci presentano come pietra filosofale per sperare nell'uscita dalla trappola del debito, della moria delle imprese e della disoccupazione ) per dare soldi alle banche e continuare la spoliazione del nostro paese.

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