IL GOVERNO ORBAN NAZIONALIZZA SOCIETA' DI GAS, LUCE E ACQUA TRASFORMANDOLE IN ''NO PROFIT'' (TAGLIO BOLLETTE!)
28 marzo 2014
I
nostri lettori sicuramente ricorderanno come in diverse occasioni
abbiamo riportato la notizia che il governo ungherese, non contento di
aver tagliato per ben tre volte le bollette di luce e gas, adesso sta
lavorando a un piano per trasformare queste utilities in societa'
no-profit in modo da ridurre al minimo i costi per le famiglie
ungheresi.
A tale proposito proprio in questi giorni la gazzetta ufficiale
governativa Magyar Kozlony ha annunciato che la compagnia statale
Hungarian Electricity Works acquistera' una quota del 50% piu uno della
societa di fornitura del gas Fogaz, al momento posseduta dal comune di
Budapest.
Tale operazione segue un accordo firmato in Dicembre con la societa'
tedesca RWE Gas International per acquistare da essa il 49.83% detenuto
in Fogaz per un valore di 131 milioni di euro cosi' che quando questa
transazione sara' conclusa Fogaz ritornera' ad essere una societa'
completamente controllata dallo stato.
Questo pero' non e' un caso isolato tant'e' che il governo ungherese
ha in cantiere anche la nazionalizzazione di Fovarosi Vizmuvek, la
societa' che gestisce gli acquedotti di Budapest.
Ancora una volta il governo ungherese dimostra di avere a cuore
l'interesse dei suoi cittadini e per tale motivo non esita ad andare
controtendenza ignorando, se necessario, i diktat dei parassiti di
Bruxelles.
Ovviamente non si puo' dire lo stesso per l'Italia e non tanto
perche' il governo Renzi vuole svendere quello che rimane delle
partecipazioni statali ma soprattutto perche' va contro la volonta'
degli italiani che in un recente referendum si sono espessi contro la
privatizzazione delle societa' di gestione degli acquedotti tant'e' che
nessuno ha provveduto a rinazionalizzare le societa' idriche.
In una democrazia questo sarebbe inaccettabile ma l'Italia purtroppo
non e' una democrazia e continuera' a rimanere tale fino a quando non si
caccia via questa classe politica corrotta.
GIUSEPPE DE SANTIS - Londra
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