LA MANCATA PRIMAVERA
DELL’UCRAINA, TERRA DI SACCHEGGIO
9 marzo 2014
DI PEPE ESCOBAR
asiatimes.com
Ecco in azione un’eccezionale (!) campagna statunitense di difesa
della democrazia; Washington ha riconosciuto il colpo di stato in
Ucraina che ha rovesciato un governo il quale – nonostante tutti i suoi
evidenti difetti – era democraticamente eletto.
Ecco il presidente russo Vladimir Putin, che già dall’anno scorso parlava
di come la Russia e la Cina avevano deciso di commerciare in rubli e
yuan, sottolineando il fatto che la Russia aveva bisogno di uscire dall’
eccessivo monopolio del dollaro statunitense.
Probabilmente già sapeva
che l’Impero avrebbe colpito ancora.
E c’è di più: il consigliere
presidenziale russo Sergey Glazyev ha dichiarato a RIA Novosti : "La
Russia abbandonerà il dollaro statunitense come valuta di riserva se gli
Stati Uniti applicheranno sanzioni alla Federazione russa ".
Ed
ecco che l’Impero ha colpito ancora, dando un “piccolo aiuto" al cambio
di regime in Ucraina.
E Mosca ha risposto assumendo, in meno di un
giorno, il controllo della Crimea, senza sparare un colpo - con o senza
le brigate d’attacco Spetsnaz (secondo i think-tank britannici sì, a
sentire Putin invece no).
L’opinione di Putin su quanto sia accaduto in Ucraina è di fatto corretta:
“Un cambio di gestione anti- costituzionale e un sequestro armato del
potere”. E’ aperta a infinite discussioni su se il Cremlino abbia o meno
reagito in modo eccessivo.
Considerando il record di demonizzazione assoluta sia della Russia
sia dei Putin – accentuatasi ulteriormente negli ultimi tempi – la
reazione del Cremlino è stata anche fin troppo misurata.
Putin ha applicato Sun Tzu alla lettera e ora gioca agli USA contro
UE. Ha messo bene in chiaro che Mosca non ha alcun bisogno di invadere
l’Ucraina. Il trattato di spartizione territoriale del 1997 tra Russia e
Ucraina prevedeva specificatamente la presenza di truppe russe in
Crimea.
E la Russia, dopo tutto, è una sostenitrice attiva della
sovranità statale: è proprio in base a questo principio che Mosca
respinge un “intervento” occidentale in Siria.
Aveva però lasciato la porta aperta a – ironia di tutte le ironie –
un intervento americano (cosa sfuggita ai maggiori canali d’informazione
occidentali): è la R2P delle Nazioni Unite - "Responsabilità di
Protezione" - nel caso in cui fascisti filo-occidentali o neo-nazi in
Ucraina minacciassero in un conflitto armato Russi o civili di lingua
russa.
Samantha Power dovrebbe essere orgogliosa di se stessa.
NON SI SCHERZA CON L’INTELLIGENCE RUSSA
L’Occidente ha imparato ancora una volta che non si scherza con i Servizi segreti russi, che in men che non si dica ha prevenuto in Crimea
una replica del colpo di stato a Kiev, accelerato peraltro da UNA-UNSO,
oscura forza di attacco paramilitare di estrema destra legata alla NATO,
utilizzando l’Ucraina come base, secondo le dichiarazione di William Engdahl.
E quella in Crimea è stata un’operazione ancora più sporca, poiché i
nazi dell’Ucraina Occidentale erano in combutta con i tartari jihadisti
(la Casa di Saud sarà fortemente tentata di finanziarli, da ora in
poi…).
Il Cremlino appare quindi corretto quando sottolinea che il colpo è
stato condotto principalmente da fascisti di estrema destra
nazionalisti: nome in codice occidentale - neo-nazisti.
Il membro del
consiglio politico di Svoboda ("Libertà"), Yury Noyevy
ha ammesso apertamente che l’uso dell’integrazione nell'UE come
pretesto "è un mezzo per rompere i nostri legami con la Russia. "
I principali media occidentali dimenticano sempre troppo facilmente
che Svoboda - così come i fascisti dell’estrema destra – è sulle orme
del terrorista/fascista galiziano Stepan Bandera, ben noto asset
dell’intelligence occidentale.
E ora Svoboda è riuscita a piazzare ben
sei pezzi grossi all’interno del nuovo regime di Kiev.
Poi ci sono i nuovi governatori regionali nominati nell’Ucraina
dell’est e del sud, zone prevalentemente russofone. Sono (ma va’?)
oligarchi come i miliardari Sergei Taruta inviato a Donetsk e Igor
Kolomoysky a Dnipropetrovsk.
La gente di Maidan a Kiev stava
protestando soprattutto contro gli oligarchi clepto-cratici. Anche
questo è sfuggito di nuovo ai principali mezzi d’informazione
occidentali – che instancabilmente gridano alla sollevazione “popolare”
contro la cleptocrazia.
ANCORA UNA VOLTA, SEGUIAMO IL DENARO
Solo nelle ultime quattro settimane le riserve di valuta estera
dell’Ucraina sono scese da US 17,8 miliardi dollari a $ 15 miliardi.
Vuoi comprarti un po’ di Grivna? Beh, non proprio. La moneta nazionale
ucraina è un tuffo cosmico rispetto al dollaro. Questa è un’ottima
notizia solo per gli avvoltoi dei disastri capitalistici.
E proprio al momento giusto, il Fondo Monetario Internazionale invia
in questa settimana una "missione esplorativa" in Ucraina. Gli Ucraini
di ogni convinzione possono scappare, ma non possono sfuggire ad un
“aggiustamento strutturale”.
Con i loro inutili “grivna” possono sempre tentare di racimolare
quello che basta per comprarsi un biglietto aereo (e il fatto di poter
entrare liberamente senza visto in Thailandia aiuta certamente).
Le banche europee - che secondo la Banca dei Regolamenti
Internazionali (BRI) detengono più di 23 miliardi dollari in prestiti –
avrebbero molto da perdere in Ucraina. Le banche italiane, ad esempio,
hanno prestato quasi $ 6 miliardi di dollari.
Sul fronte Pipelineistan, l’ Ucraina dipende molto dalla Russia con
il 58 % delle sue forniture di gas. Non potrebbe certo diversificare e
iniziare a comprare, per esempio, dal Qatar. La consegna come? Con la
Qatar Airways?
E anche se il 66 % delle esportazioni di gas russo verso l’Unione
Europea transita in territorio ucraino, il paese sta perdendo la sua
importanza come luogo di transito. Entrambi i gasdotti North Stream e
South Stream (non più terrestri ma sottomarini) bypassano l’Ucraina.
Il
North Stream, terminato nel 2011, collega la Russia alla Germania
passando sotto il Mar Baltico. Il South Stream, da sotto il Mar Nero,
sarà pronto entro la fine del 2015.
Dal punto di vista geoeconomico, l’Impero ha bisogno che l’Ucraina
sia fuori dall’unione economica euroasiatica promossa dal Cremlino –
comprendente anche Kazakistan e Bielorussia.
E, sempre geopoliticamente
parlando, quando il Segretario Generale della NATO, l’inutile burattino
Anders Fogh Rasmussen, ha detto che il “pacchetto” FMI-UE per l’Ucraina
sarebbe “un valido sostegno alla sicurezza euro - atlantica", ecco cosa
intendeva veramente: l'unica cosa che conta in tutto questo gioco è
l’annessione dell’Ucraina alla NATO, come ho già detto in precedenza.
E’ sempre stata una questione di “basi” – proprio come
l’accerchiamento dell’Iran, proprio come il “pivot” in Asia per
accerchiare la Cina e proprio come l’accerchiamento della Russia con
basi e varie difese missilistiche. E tutto questo, naturalmente,
passando sopra il cadavere del Cremlino.
DAI, SACCHEGGIAMO IL DESERTO!
Il Segretario di Stato americano John Kerry accusa la Russia di
"invadere l’ Ucraina", in "violazione del diritto internazionale" , e
parla di “ritorno al 19° secolo”: è sempre così clamorosamente patetico
nella sua ipocrisia che non merita neanche un commento da parte di
nessun osservatore informato.
E’ patetico tanto quando la sua offerta
di quel misero miliardo di dollari come “garanzie di prestiti”, che a
malapena basterebbero all’Ucraina per pagarsi i conti di due mesi.
L'amministrazione Obama - in particolare i neo-conservatori alla “F
** k the UE” ha perso molto potere contrattuale. E per Mosca non esiste
alcun interlocutore a Kiev poiché considera illegale il cambio di
regime. Mosca considera l’Europa una massa di perdenti piagnucoloni e
viziati, privi di una reale politica estera comune.
Quindi, una possibile mediazione dipenderà dalla Germania. Berlino
non perderà molto tempo con le “sanzioni”, il sacro mantra
“eccezionalista” tanto caro agli Stati Uniti. Per l’industria tedesca,
la Russia è un grande mercato imperdibile.
E a sentire le voci che
circolano su Economist e Financial Times, la City di Londra non vuole
sanzioni; d’altra parte essa stessa rifornisce di fondi molti oligarchi
russi miliardari..
Per quanto riguarda quindi la “punizione” occidentale
per la Russia consistente nella minaccia di espulsione dal G8, sembra
proprio una barzelletta: il G8, che esclude la Cina, non decide niente
di più importante di quanto faccia il G20.
Se oggi si conducesse un sondaggio ad ampio spettro, questo
rivelerebbe che la maggioranza degli Ucraini non vuole entrare nell’
Unione Europea – come la maggioranza degli Europei non vuole l’Ucraina
nell’U.E.
Ai milioni di Ucraini non resta quindi che affidarsi alle
sanguisughe del FMI, che “Yats” accoglierà a braccia aperte (come a
braccia aperte è stato accolto il Primo Ministro Yatsenyuk da Vic "F**k
the EU" Nuland).
L’Ucraina sta caracollando verso la federalizzazione.
E il nuovo
regime instaurato a Kiev non avrà molta voce in capitolo sull’autonomia
della Crimea, che quasi certamente resterà parte integrante dell’Ucraina
(e la Russia, a questo proposito, si risparmierà ben 90 milioni di
dollari di canone annuo per la base di Sebastopoli, che finora pagava a
Kiev).
Il finale di partita è tutt'altro che scritto: Mosca controlla
gratuitamente una Crimea autonoma, mentre US/UE controllano, o tentano
di saccheggiare, in perfetto stile “disastro capitalistico” le già
desolate terre dell’ Ucraina Occidentale, “gestite” da un gruppo di
burattini oligarchi occidentali con un tocco di “neo-nazi”.
Cos’altro potrà fare il binomio strategico Obama/Kerry a questo punto? Iniziare una guerra nucleare?
Pepe Escobar è l’autore di Globalistan: How the Globalized World
is Dissolving into Liquid War (Nimble Books , 2007) , Red Zone Blues: a
snapshot of Baghdad during the surge (Nimble Books , 2007) , e Obama
does Globalistan (Nimble Books , 2009). Può essere raggiunto
all’indirizzo pepeasia@yahoo.com
Fonte: www.atimes.com
Link: http://www.atimes.com/atimes/Central_Asia/CEN-02-050314.html
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63
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