domenica 30 marzo 2014

FUCILAZIONE DI UNA COMUNITA'



La fucilazione

La guerra in atto contro la democrazia e la sovranità conquistate dai cittadini europei al termine del secondo conflitto mondiale è una guerra non convenzionale, irriconoscibile come tale se non fosse per gli effetti che essa sta evidenziando. Non è infatti quella che stiamo subendo sulla nostra pelle una guerra tradizionale fatta con le armi, ma una guerra economica, più subdola, ma con gli stessi risultati: l'impadronimento delle risorse degli Stati vinti e l'alienazione dei loro cittadini che sempre più spesso trovano la morte come unica soluzione alle loro sofferenze.
A questa guerra partecipano come forze attive i grandi gruppi finanziari che, sotto la bandiera del liberismo e del liberoscambismo, promuovono azioni ostili contro gli Stati e, come in ogni guerra, trovano all'interno di essi numerosi collaborazionisti.
Ne è un esempio la recente discussione in consiglio dei ministri avente all'ordine del giorno la pretestuosa svendita di parte delle Poste Italiane per una cifra irrisoria che potrà coprire appena il 5% della sola spesa per interessi dello Stato; bisogna sapere che le Poste Italiane e quindi la Cassa Depositi e Prestiti rappresentano la vera cassaforte del nostro Stato e l'ultima risorsa a disposizione della politica per poter agire in modo anticiclico con misure capaci di contrastare la crisi indotta di questi tempi.
Oltre che ultimo baluardo dello Stato contro la crisi, i soldi custoditi da Poste Italiane e gestiti dalla Cassa Depositi e Prestiti, rappresentano anche e soprattutto gli ultimi risparmi degli Italiani sui quali la finanza mondiale non era ancora stata in grado di mettere le proprie mani.
Di collaborazionismo (o tradimento della Patria, come preferite) si può anche parlare in merito alla ratifica dei trattati europei da parte dei vari parlamentari che si sono succeduti; trattati come quello di Maastricht, di Lisbona, di Velsen, quello sul Fiscal Compact e le modifiche della Costituzione come l'introduzione del pareggio di bilancio, sono semplicemente atti criminali compiuti contro i cittadini ed i loro diritti, sono completamente privi fondamento giuridico (incostituzionali) ed economico (basati su dati falsi o errati), ma capaci di esautorare la nostra Costituzione ed il nostro parlamento oltre che ridurre la popolazione in uno stato di sudditanza.
Sempre in merito al collaborazionismo, meritano un cenno anche tutti i giornalisti, gli opinionisti, i sedicenti economisti che, pur messi a parte di semplici leggi economiche e di esempi del passato capaci di spiegare l'attuale situazione e le soluzioni, continuano con la loro opera disinformativa nei confronti degli spettatori inermi con lo scopo di mantenerli nell'ignoranza.
Ora, dimostrato che la situazione della democrazia e la situazione di grave depressione economica in Italia è pari a quella che si verificherebbe al termine di una guerra persa (pur senza averla dichiarata, ma solamente subita senza opporre alcuna resistenza), è nostro dovere agire per liberarci finalmente dall'oppressione liberista e dare la parola ad un tribunale del popolo che ben saprà comminare le giuste pene (da ripristinare allo scopo) ai responsabili sopra individuati.
 
P.S. "ma detto tra noi": il finale è ovvio! 

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