Il prezzo che Obama pagherà in Ucraina
marzo 2, 2014 - Oriental Review
Gli
Stati Uniti hanno perso la guerra di propaganda in Ucraina. Il
presidente Obama ha fatto una dichiarazione reticente e insensata che il
Washington Post ha intitolato “Ci saranno dei costi“.
Ha pronunciato frasi stereotipate come “il popolo ucraino merita la possibilità di decidere il proprio futuro“, proponendo alla Russia di prendere “parte allo sforzo della comunità internazionale per sostenere la stabilità e il successo di un’Ucraina unita“, lamentandosi della presunta violazione “della sovranità ed integrità territoriale dell’Ucraina” assicurando che “gli
Stati Uniti sostengono gli sforzi del suo governo e sostiene la
sovranità, l’integrità territoriale e il futuro democratico dell’Ucraina“.
Sembra che l’amministrazione degli Stati Uniti non sia preparata agli
sviluppi della crisi ucraina.
Le azioni sincronizzate delle nuove
autorità della Crimea e la conferenza stampa del Presidente Victor
Janukovich a Rostov-sul-Don hanno avvantaggio legalmente in modo
innegabile la controparte in Ucraina, che non è pronta a riconoscere il
“governo” illegittimo imposto dall’euro-tumulto a Kiev di tre giorni fa.
Gli Stati Uniti non hanno strumenti concreti per destabilizzare la
Crimea, di fatto controllata dalle forze della resistenza antigolpista
ucraina, mentre lo status giuridico di Victor Janukovich (per tutto ciò
che ne pensiamo come persona e figura politica) è indubitabile. Fin
dall’inizio della crisi in Ucraina, era chiaro che l’obiettivo degli
Stati Uniti non era imporre un governo filo-statunitense a Kiev, ma
piuttosto fare dell’Ucraina un punto d’attrito nelle relazioni
Russia-Europa.
Gli eventi sanguinosi in Piazza Indipendenza sono stati
organizzati in modo da trascinare la Russia nel caos ucraino. Gli
strateghi di Washington pensavano che Mosca cadesse incautamente nelle
sporche trappole di Polonia, Ungheria e Romania nella “federalizzazione
dell’Ucraina” e negli scontri di piazza contro i teppisti fascisti a
Kiev.
Il Cremlino ha inaspettatamente interrotto l’abile pausa politica dopo l’aggressione tentata in Crimea contro il ministero degli Interni di Simferopol, da parte di unità speciali non identificate inviate da Kiev. Fino a quel momento l”inazione’ russa è stata molto più potente delle migliaia di azioni nevrotiche a Kiev e delle dichiarazioni di Washington. La mossa russa sarà ancor più impressionante.
Il Cremlino ha inaspettatamente interrotto l’abile pausa politica dopo l’aggressione tentata in Crimea contro il ministero degli Interni di Simferopol, da parte di unità speciali non identificate inviate da Kiev. Fino a quel momento l”inazione’ russa è stata molto più potente delle migliaia di azioni nevrotiche a Kiev e delle dichiarazioni di Washington. La mossa russa sarà ancor più impressionante.
Di tutte le
“parti interessate” alla crisi ucraina, la Russia è l’unica potenza
globale che dimostra capacità di agire nel quadro del diritto
internazionale e di prendere decisioni responsabili e sovrane. Ironia
della sorte, la Crimea di oggi è probabilmente l’unica regione in cui la
Costituzione dell’Ucraina è ancora rigorosamente vigente. Il referendum
sulla questione di un’ampia autonomia, annunciato per il 30 marzo 2014,
è stato avviato nel pieno rispetto della legislazione nazionale.
La
presenza militare russa in Crimea è anche regolata dalla convenzione del
1997 tra Russia e Ucraina riguardo la base della Marina russa di
Sebastopoli. Il nuovo governo della Crimea, a differenza di quello
centrale di Kiev, è stato nominato dal corpo legislativo locale seguendo
la corretta procedura legale.
Quindi il messaggio di Mosca al presidente Obama è semplice. Siamo i veri garanti della sovranità ucraina. Proteggiamo il suo presidente in carica, eletto dal popolo ucraino con voto libero e concorrenziale nel 2010, dalle minacce personali e dirette delle “nuove autorità” illegittime. Negli ultimi tre mesi, a differenza di voi, non abbiamo interferito nel processo politico in Ucraina, mentre la vostra assistente del segretario di Stato distribuiva panini ai “manifestanti pacifici” a Kiev ed insultava i vostri interlocutori europei.
Quindi il messaggio di Mosca al presidente Obama è semplice. Siamo i veri garanti della sovranità ucraina. Proteggiamo il suo presidente in carica, eletto dal popolo ucraino con voto libero e concorrenziale nel 2010, dalle minacce personali e dirette delle “nuove autorità” illegittime. Negli ultimi tre mesi, a differenza di voi, non abbiamo interferito nel processo politico in Ucraina, mentre la vostra assistente del segretario di Stato distribuiva panini ai “manifestanti pacifici” a Kiev ed insultava i vostri interlocutori europei.
Abbiamo
seguito alla lettera lo spirito della legge internazionale, che vi
piaccia o meno. E oggi diamo speranza a milioni di ucraini russi che
rifiutano categoricamente le autorità banderiste a Kiev. Difendiamo il
loro diritto a decidere del proprio futuro.
Quindi, renderete conto dei
miliardi di dollari investiti per anni nel piano chimerico della
rivoluzione arancione in Ucraina, divenuta nella sua seconda edizione
bruna. Sconterete i mesi di espliciti incitamenti ai disordini e alla
disubbidienza civile contro le autorità legittime ucraine, commessi dai
vostri funzionari e congressisti.
Sarete responsabili del riconoscimento
del torbido “gabinetto” di Kiev, non solo privo di qualsiasi sostegno
pubblico in Ucraina, ma anche di risorse reali per garantire un livello
minimo di vita e lo stato di diritto in questa nazione di 45 milioni di
abitanti trascinata in una “transizione” inesistente, inventata dai
vostri incompetenti consulenti di politica estera.
Questo è il prezzo
che pagherai per l’Ucraina, presidente Obama.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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