mercoledì 5 marzo 2014

Le vere ragioni dell’attacco




 

Le vere ragioni dell’attacco

contro la Russia di Putin

di Luciano Lago

Mentre la Russia ha annunciato di aver ritirato le sue forze dalla Crimea, a Kiev è arrivato il segretario di Stato americano, John Kerry, che ha incontrato il premier Arseniy Yatseniuk e il presidente Oleksandr Turchinov. 
Parlando alla folla riunita sulla piazza Maidan, il capo della diplomazia Usa ha promesso”: “Vi aiuteremo, il presidente Obama sta pianificando una maggiore assistenza”. In arrivo c’è un prestito garantito da un miliardo di dollari, pari a 730 milioni di euro mentre in settimana Washington avvierà le procedure per imporre sanzioni a Mosca.

Le parole di Vladimr Putin sulla Crimea “non ingannano nessuno”, ha detto Barack Obama, riferendosi alla conferenza stampa del presidente russo. Il presidente americano ha ribadito che l’invasione russa non è un segnale di forza ma il segno che Mosca continua ad ingerire negli affari dei Paesi vicini.
John Kerry è tornato a minacciare la Russia di ulteriori sanzioni se non allenterà la tensione in Ucraina, e ha accusato Mosca di stare lavorando duramente per creare un pretesto per invadere altre parti del Paese.
Anche i Ventotto governi dell’Ue avrebbero raggiunto un accordo preliminare per congelare gli asset di 18 cittadini ucraini su richiesta del nuovo governo di Kiev: lo hanno riferito fonti diplomatiche Ue, anticipando l’intesa che potrebbe essere formalizzata nella riunione di giovedi’ del Consiglio europeo.
Fino a qui le notizie di oggi dai giornali e dalle TV.
La notizia che quasi nessuno ha dato invece è quella che la Cina (membro permanente de Consiglio di Sicurezza dell’ONU) si è nettamente schierata con la Russia e viene seguita a ruota da una serie di altri paesi emergenti.
I commentatori delle principali TV e giornali italiani sono tutti concordi nella narrazione “americana” della crisi, provocata secondo loro dalla mossa di Putin di muovere le truppe in Crimea, determinata dalla condotta di un personaggio che viene dipinto dai vari commentatori per lo più come il nuovo Zar della Russia, “un uomo che vive fuori della realtà”, ha sostenuto la Merkel che ha parlato al telefono con Putin, uno “che vuole tornare indietro nel tempo e riportare il mondo all’800 quando vigeva la dottrina dell’espansione territoriale degli stati “(Zucconi su Repubblica).
Qualcun altro accusa Putin di bullismo, di esibizione di forza e di voler sfidare gli Stati Uniti e l’Occidente nonchè l’accusa più ridicola: quella di violare la legge internazionale.
In effetti sembra che siano stati proprio Obama e Kerry i primi ad accusare la Russia di Putin di aver “violato il diritto internazionale” con lo spostamento di truppe in Crimea. Forse Obama e Kerry vorrebbero  essere loro a dare una “lezione di diritto internazionale” a Putin.
Obama potrebbe per esempio spiegare a Putin  come ha fatto con l’operazione in Libia, voluta e predisposta da lui e dalla Clinton, a rovesciare un governo legittimo, quello di Gheddafi, utilizzare la NATO ed i suoi mercenari per bombardare e distruggere le infrastrutture di un paese e sprofondarlo nel caos utilizzando il pretesto di “finte rivolte” sobillate e costruite negli uffici della CIA . Il tutto senza aver “violato il diritto internazionale”.
Altrimenti potrebbe fornire l’esempio della invasione dell’Iraq, attuata su ordine di G.Bush e di Tony Blair,con il risibile pretesto delle “armi di distruzione di massa” per rovesciare il regime di Saddam Hussein, destabilizzare il paese con un bilancio di circa un milione di vittime e con l’utilizzo di armi proibite dalle convenzioni internazionali. 
Tutto perfettamente legale senza “violazione di diritto internazionale”. Sorvolando sulle altre operazioni unilaterali fatte alcuni anni fa dagli USA contro il regime di Milosevic e con l’intervento nel Kossovo senza alcuna copertura di diritto internazionale.
Per non parlare poi dell’Afghanistan e delle tante altre operazioni fatte dagli USA in tutti questi anni, dal Centro America all’Asia, dal Guatemala a Panama, dove i protagonisti sono sempre loro, gli yankees, i veri garanti e custodi del “diritto internazionale”.
La differenza fondamentale è che Vladimir Putin sta reagendo ad un atto illegale, il golpe in Ucraina, sobillato e supportato da Stati Uniti ed Unione Europea con utilizzo di agenti dei servizi occidentali presenti sulla piazza di Maidan (come provato da foto e filmati) che ha fatto rovesciare un governo eletto democraticamente in violazione di tutti gli accordi, che ha fatto nominare con un atto di forza un governo abusivo (riconosciuto nel giro di 24 ore dalle cancellerie occidentali) composto da gruppi di estremisti neo nazisti del gruppo di Svoboda, e di altri gruppi con presenza di alcuni ministri ed altri esponenti di questi gruppi nel governo di Kiev (vedi “chi sono i nazisti nel governo ucraino). 
Un governo che, fra i suoi primi atti, ha vietato l’utilizzo della lingua russa in tutta l’Ucraina dove esiste una consistente parte di popolazione di etnia russa. Questo accadeva mentre gli estremisti abbattevano molti dei monumenti eretti ai caduti dell’armata Rossa ed quelli di Lenin che testimoniano il passato dell’Ucraina quando era parte dell’URSS.
Putin ha puntato i piedi ed ha reagito per puntualizzare quali siano gli interessi della Russia in quella regione ed in particolare in Crimea, regione strategica sempre appartenuta da secoli alla Russia, dall’epoca degli zar fino agli anni 50, dove, a Sebastopoli è ancorata la flotta russa del Mar Nero.
La verità è quella che i media occidentali, tutti regolarmente al servizio della propaganda americana, non dicono: la Russia si sta semplicemente difendendo da un attacco su tutti i fronti. 
Quello che è in corso infatti possiamo definirlo un attacco contro la Russia, un attacco che si svolge contemporaneamente su più fronti, dal Medio Oriente, dove la Russia contrasta l’aggressione degli USA e dei suoi alleati (Francia, Arabia Saudita e Turchia) contro la Siria, al Caucaso dove operano gruppi di terroristi islamici supportati e finanziati da Arabia Saudita e dalla CIA (parte di questi sono anche in Siria) che hanno colpito poche settimane fa Volvograd ed altre località della Russia meridionale ed infine in Ucraina, dive tutto avviene  in funzione anti Russa, sfruttando i gruppi nazionalisti e la crisi del paese per coinvolgere questo nella UE ed un domani nella NATO, violando gli accordi preesistenti che dovevano impedire ai paesi dell’Est come Lettonia, Estonia e Lituania, Bulgaria, di essere associati all’alleanza Atlantica.
Accordi regolarmente violati dagli USA.
L’attacco alla Russia di Putin viene sferrato anche perchè questi viene ritenuto colpevole di non volersi adeguare e soggiacere a tutte le regole create dall’Occidente anche per quanto riguarda la pseudo morale, quella dei diritti dei gay, del relativismo morale, dell’imposizione del multiculturalismo e di tutto l’armamentario ideologico massonico fatto proprio dall’Unione europea. 
Putin ha avuto il torto, agli occhi dei politici occidentali, di rifiutare in blocco tutta questa ideologia e di ergersi a difensore della tradizione spirituale della Grande Russia e del Cristianesimo (vedi discorso di Valdai).
La Russia di Putin è considerata il maggiore ostacolo attuale alla egemonia delle centrali di potere dominanti ed il principale   Stato potenza che si frappone ai loro piani. 
Queste ragioni  spiegano  la logica di attacco lanciata da Washington, da Londra e dalle entità finanziarie collegate alle centrali di potere.

Nessun commento:

Posta un commento